INDEX: IDXab2cd7510099d726e01b31a928fb5f90
NOME INSERZIONISTA: Paola
NAZIONALITÀ: Colombia
CITTÀ: Roma
ETÀ: sui 40
CONFORMITÀ ANNUNCIO: foto datate e pesantemente ritoccate
SERVIZI OFFERTI: tutti tranne Rai 2
RATE: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 30 minuti
DESCRIZIONE FISICA: Imponente chubby di 176 cm, con seno XL, grande come in foto ma meno turgido, e un culo decisamente XXL, assai più di quanto si possa evincere dalle foto, e con abbondante cellulite. Di viso è caruccia, anche al netto del pesante fotoritocco, e comunque più di quanto si possa evincere in quella che senza dubbio è l'unica foto priva di filtri, ossia quella con la lingerie rossa (evidentemente non è fotogenica). Aggiungo altresì che quella è anche l'unica foto che rivela il reale colore della pelle (più afro che mulatto in senso stretto). Nel complesso direi che è passabile, anche a dispetto della cellulite e dei 10-15 kg in più rispetto alle foto
ATTITUDINE: smanettona
REPERIBILITÀ: altalenante (vedi rece)
FUMATRICE: bho
BARRIERE ARCHITETTONICHE: una rampa di scale
Annuncio: Paola Escort Roma

Ennesima sudamericana (negli annunci si dichiara colombiana), da poco in Italia, come del resto si evince dalla sua difficoltà a comprendere e a farsi comprendere, perlomeno al telefono, dove peraltro rivela una certa propensione a parlare con un filo di voce, per lo più a monosillabi, spesso intervallati da lunghe pause, come se temesse di essere spiata. Fatto sta che la prima volta che volevo andare da lei (3 settimane fa), ho dovuto rinunciare a causa della persistenza della segreteria telefonica, motivo per il quale mi sono dirottato sull'arcinota taiwanese Jenny, che poi non ho recensito, e forse mai recensirò, ma solo per il fatto che non saprei proprio cosa si possa aggiungere a quanto di positivo è stato già detto e ri-detto su di lei in ben 12 anni di cronache punteristiche. La seconda volta che ho chiamato la colombiana in oggetto (la settimana scorsa), non avevo ancora concluso l'intervista quando, inaspettatamente, mi attacca il telefono in faccia, come si suol dire. Al che ci avrei messo volentieri una croce sopra, navigando per altri lidi, se non fosse che dopo pochi minuti mi richiama lei. Ad ogni modo, lei al telefono propone 2 menù: 50 "normale" e 100 "completa". E visto che il menù da 50 prevedeva BBJ e FK (o almeno così mi è sembrato di capire), decido di tentare la sorte e mi reco in via graziano, dove mi attende nell'alcova, se così si può chiamare un ambiente privo di finestre e di porte (sostituite da tende), e dove la tromboroom è talmente piccola che può a malapena contenere il letto singolo sul quale ho consumato. Il passaggio in bagno è alquanto rattristante, perchè si trova all'interno di una camera matrimoniale, sul cui letto a due piazze era adagiato un uomo pallido ed emaciato, ranicchiato e intirizzito, avvolto, com'era, in una coperta che bastava appena per avvolgere il suo corpo. E ciò a dispetto di una coibentazione termica perfino eccessiva, tanto che lì dentro pareva di stare a ferragosto.
Dopo i lavaggi di rito, tornato nella micro-tromboroom, posso finalmente tirare un sospiro di sollievo appena mi rendo conto che la sellerona che mi accingo a spupazzare, sebbene taciturna e malinconica (non dispenserà sorrisi se non quelli di cui parlerò in seguito), è il ritratto stesso della salute, sia per quanto concerne l'igiene, sia per quanto concerne l'indice di massa corporea.
Purtroppo, però, per quanto concerne l'attitudine, è sicuramente al di sotto del grado di sufficienza comunemente inteso.
Nel petting è piuttosto restìa a lasciarsi andare, nel senso che le tette se le lascia suggere tranquillamente, ma i tentativi di FK vanno a segno solo per il 50%; per il restante 50, lei tende a evitarli, consentondoti, al massimo, di baciarla sul collo e/o sulla fronte. Così tento di scaldarla per mezzo di un lungo daty, nel quale, almeno in apparenza, non rivela nessuna fretta. Ma leccare la pussy a un donnone di 176 cm, nel contesto in cui mi trovavo, è un'operazione tuttaltro che agevole, perchè la lunghezza del letto è pressochè la stessa della spazio nel quale è incassato, e ciò impedisce di distendere completamente le gambe perfino a me che non sono certo un vatusso (172 cm, per chi se lo stesse chiedendo). Ad un certo punto, resasi conto della mia difficoltà, lei si sposta il più possibile in avanti, sollevando la schiena fino ad appoggiare le spalle e la testa sulla parete di testa del letto, dimostrandomi, con ciò, una certa collaborazione, che comunque è ben altra cosa rispetto alla partecipazione. Da un lato infatti, mi accarezza la testa e me la spinge delicatamente verso la pussy, con gemiti appena sussurati, come a volermi dimostrare di gradire la pratica, ma dall'altro lato, la mancanza di turgidità del clitoride anche a distanza di circa 10 minuti dall'avvio della pratica non può che smascherare l'artificio recitativo. Ma è vero anche che qui siamo ben lontani da quella teatralità per certi versi grottesca di tante sudamericane (come ad es. la rozzolona ecuadoregna di via Sismonda a suo tempo recensita), e per tale motivo avrei perfino insistito nel mio tentativo di scaldarla col daty fino al sopraggiungere dello stop da parte sua, se non fosse che lo spazio a disposizione è quello che è, e anche nella nuova posizione da lei assunta non ho ancora spazio a sufficienza per distendere completamente le gambe, così, pena la stanchezza generata da una posizione disagevole, lo stop me lo do da me, e delicatamente mi posiziono a cavalcioni sul suo petto in vista di una spagnola, che mi concede in tutta tranquillità, ma quando, da quella stessa posizione, e con altrettanta delicatezza, le porgo il birillo sulla bocca, lei, con fare missilistico, afferra il preservativo e pretende di imbustarmi fin da subito, nonostante al telefono avessimo concordato l'orale scoperto. Solo alle miei legittime rimostranze, non senza qualche esitazione, decide di praticarmi un bbj a velocità supersonica, sebbene, a onor del vero, con un tocco sufficientemente delicato e salivoso, non esente da affondi importanti, ma già dopo pochi istanti la sua bocca cede il passo alla sua mano, che comincia a smanettare con altrettanta velocità. Ad ogni mia richiesta di togliere la mano e rimettere la bocca, mi asseconda ma solo per pochi istanti, per poi riprendere a smanettare, così dopo pochi minuti di questo andirivieni bocca-mano, anche in questo caso sono io che decido di stoppare la pratica e chiedere la gommatura in vista della monta.
Nella mission avverto per l'ennesima volta il problema della mancanza di attrito imputabile all'uso spropositato di gel, e questo mi impedisce di indugiare in tale posizione per il tempo che avrei voluto, anche in virtù di una maggiore (e per certi versi insperata) propensione da parte sua a ricambiare i mie fk. Ma quando le chiedo la pecorina (al fine di incrementare l'attrito tramite compressione delle chiappe sul birillo), lei dapprima rifiuta e mi fa cenno, con la mano, di continuare a montarla in quella posizione; poi, dopo qualche istante, fissandomi negli occhi, picchetta la parte anteriore del suo polso sinistro con le dita della mano destra, come a volermi indicare, a modo suo, che il tempo a mia disposizione era esaurito o che si stava esaurendo (dirmelo a parole le sarebbe risultato troppo difficile, vista la sua scarsa padronanza dell'idioma italico).
Considerato che dall'apertura delle danze erano trascorsi poco meno di una ventina di minuti (cosa di cui sono assolutamente certo, giacchè a differenza di lei avevo l'orologio al polso), un tale attegiamento mi smonta a tal punto che avverto un brusco calo dell'erezione. Le chiedo di nuovo la pecorina, e al suo ennessimo rifiuto mi ritraggo dalla pussy e mi rimetto a cavalcioni sul suo petto chiedendole di finirmi di bocca, ma lei rifiuta e parte irruentemente di manovella, con la palese intenzione di finirmi così. Al che le tolgo la mano dal birillo e delicatamente glielo piazzo tra le tette, in vista di una spagnola conclusiva. Lei dapprima mi asseconda, stringendo lei stessa le tette sull'ormai vilipeso oggetto di piacere, poi, sempre dopo pochi istanti (forse neppure una ventina di secondi) riparte irruentemente di manovella, stavolta perfino ingellandomi il birillo non meno copiosamente della pussy. Oramai sempre più sfiduciato, la lascio fare, anche solo per la curiosità di vedere dove sarebbe andata a parare. Stranamente, anche a dispetto della mia proverbiale resilienza, peraltro amplificata da un brusco calo della libido, durante tale pratica non mostra alcun segno di impazienza, anzi, alla mia domanda se si fosse stancata, reiterata 3-4 volte nell'arco di una decina di minuti, mi risponde sempre alla stessa maniera, con un suadente "nooooooooo....", accompagnato da un sorriso, come per dire: "stanca io?! ma che stai a scherzà?!". Tuttavia, al sopraggiungere del decimo minuto, smette di smanettarmi con la mano destra e comincia a smanettarmi con la mano sinistra. Ma anche in quel frangente, non manifesta alcun segno di spazientimento; mi chiede solo di scendere dal letto per mettermi in posizione eretta, in modo da continuare la pratica da seduta, sempre alternando l'uso delle mani, e sempre con una tranquillità inaspettata (vera o apparente che sia), come se non vi fosse un domani, tanto che quando le chiedo per l'ennesima volta se si fosse stancata, lei per per l'ennesima volta mi risponde con un suadente "nooooooooo....", sempre accompagnato da un sorriso. Tuttavia, subito dopo si afferra le tette con entrambe le mani, e con esse mi avvolge delicatamente il birillo, offrendomi così il beneplacito per la più inattesa della spagnole, in grazia della quale giungo al capolinea, riversando il mio bianco nettare sulla sua pelle d'ebano.
Conclusione ovviamente insoddisfacente, visto che la mia intenzione era quella di concludere a pecorina, solidamente avvinghiato alle sue chiappone da guinness (invero condiviso ex aequo con la capoverdiana Niky di via degli Arbusti). Nel breve social time post coitale, nonostante tutte le difficoltà implicite nelle barriere linguistiche, scoprirò che il rifiuto della pecorina era dovuto a un dolore al ginocchio sinistro. Ma questo non la giustifica, poichè quando ci si trova in condizioni fisiche tali da non poter garantire almeno 2 delle 3 posizioni canoniche, si dovrebbe avere la compiacenza di smettere di escorteggiare fino al completo ristabilimento, perfino in caso di indigenza. In tal caso, infatti, si può sempre ottenere un piatto di minestra dalla Caritas.
E poi resta il fatto che subito dopo il rifiuto della pecorina, mi sono visto rifiutare anche la richiesta di finirmi di bocca, che in quel frangente (con lei supina ed io a cavalcioni sul suo petto), poteva soddisfare benissimo, perchè il ginocchio era esente da qualsivoglia pressione esterna. A maggior ragione, dunque, la mia è una condanna definitiva, senza possibilità di appello.
Se penso che allo stesso prezzo potevo farmi un secondo giro con la dolcissima Jenny, a cui peraltro ero andato particolarmente a genio, ancora me mozzico le mani, ma mi consolo al pensiero di non essermi immolato invano.
Ci si sente alla prox rece, se mai vi sarà, giacchè non riesco a immaginare per quanto tempo ancora potrò restare qui ad offrire perle ai porci: detto con riferimento a quei pipparoli che mi stanno sommergendo di "karma" negativi, come se non avessi già dimostrato con i fatti di poter dare anch'io un effettivo contributo alla crescita del forum... Non che mi ritenga un letterato del punteraggio; al massimo potrei definirmi un umile grafomane, ma non per questo potrò tollerare al'infinito una siffata mancanza di rispetto. Peccato, perchè come sempre avviene in questi casi, per colpa di pochi stronzi, rischia di rimetterci l'intera community... Che ci guadegneranno poi... Io bho...
NOME INSERZIONISTA: Paola
NAZIONALITÀ: Colombia
CITTÀ: Roma
ETÀ: sui 40
CONFORMITÀ ANNUNCIO: foto datate e pesantemente ritoccate
SERVIZI OFFERTI: tutti tranne Rai 2
RATE: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 30 minuti
DESCRIZIONE FISICA: Imponente chubby di 176 cm, con seno XL, grande come in foto ma meno turgido, e un culo decisamente XXL, assai più di quanto si possa evincere dalle foto, e con abbondante cellulite. Di viso è caruccia, anche al netto del pesante fotoritocco, e comunque più di quanto si possa evincere in quella che senza dubbio è l'unica foto priva di filtri, ossia quella con la lingerie rossa (evidentemente non è fotogenica). Aggiungo altresì che quella è anche l'unica foto che rivela il reale colore della pelle (più afro che mulatto in senso stretto). Nel complesso direi che è passabile, anche a dispetto della cellulite e dei 10-15 kg in più rispetto alle foto
ATTITUDINE: smanettona
REPERIBILITÀ: altalenante (vedi rece)
FUMATRICE: bho
BARRIERE ARCHITETTONICHE: una rampa di scale
Annuncio: Paola Escort Roma

Ennesima sudamericana (negli annunci si dichiara colombiana), da poco in Italia, come del resto si evince dalla sua difficoltà a comprendere e a farsi comprendere, perlomeno al telefono, dove peraltro rivela una certa propensione a parlare con un filo di voce, per lo più a monosillabi, spesso intervallati da lunghe pause, come se temesse di essere spiata. Fatto sta che la prima volta che volevo andare da lei (3 settimane fa), ho dovuto rinunciare a causa della persistenza della segreteria telefonica, motivo per il quale mi sono dirottato sull'arcinota taiwanese Jenny, che poi non ho recensito, e forse mai recensirò, ma solo per il fatto che non saprei proprio cosa si possa aggiungere a quanto di positivo è stato già detto e ri-detto su di lei in ben 12 anni di cronache punteristiche. La seconda volta che ho chiamato la colombiana in oggetto (la settimana scorsa), non avevo ancora concluso l'intervista quando, inaspettatamente, mi attacca il telefono in faccia, come si suol dire. Al che ci avrei messo volentieri una croce sopra, navigando per altri lidi, se non fosse che dopo pochi minuti mi richiama lei. Ad ogni modo, lei al telefono propone 2 menù: 50 "normale" e 100 "completa". E visto che il menù da 50 prevedeva BBJ e FK (o almeno così mi è sembrato di capire), decido di tentare la sorte e mi reco in via graziano, dove mi attende nell'alcova, se così si può chiamare un ambiente privo di finestre e di porte (sostituite da tende), e dove la tromboroom è talmente piccola che può a malapena contenere il letto singolo sul quale ho consumato. Il passaggio in bagno è alquanto rattristante, perchè si trova all'interno di una camera matrimoniale, sul cui letto a due piazze era adagiato un uomo pallido ed emaciato, ranicchiato e intirizzito, avvolto, com'era, in una coperta che bastava appena per avvolgere il suo corpo. E ciò a dispetto di una coibentazione termica perfino eccessiva, tanto che lì dentro pareva di stare a ferragosto.
Dopo i lavaggi di rito, tornato nella micro-tromboroom, posso finalmente tirare un sospiro di sollievo appena mi rendo conto che la sellerona che mi accingo a spupazzare, sebbene taciturna e malinconica (non dispenserà sorrisi se non quelli di cui parlerò in seguito), è il ritratto stesso della salute, sia per quanto concerne l'igiene, sia per quanto concerne l'indice di massa corporea.
Purtroppo, però, per quanto concerne l'attitudine, è sicuramente al di sotto del grado di sufficienza comunemente inteso.
Nel petting è piuttosto restìa a lasciarsi andare, nel senso che le tette se le lascia suggere tranquillamente, ma i tentativi di FK vanno a segno solo per il 50%; per il restante 50, lei tende a evitarli, consentondoti, al massimo, di baciarla sul collo e/o sulla fronte. Così tento di scaldarla per mezzo di un lungo daty, nel quale, almeno in apparenza, non rivela nessuna fretta. Ma leccare la pussy a un donnone di 176 cm, nel contesto in cui mi trovavo, è un'operazione tuttaltro che agevole, perchè la lunghezza del letto è pressochè la stessa della spazio nel quale è incassato, e ciò impedisce di distendere completamente le gambe perfino a me che non sono certo un vatusso (172 cm, per chi se lo stesse chiedendo). Ad un certo punto, resasi conto della mia difficoltà, lei si sposta il più possibile in avanti, sollevando la schiena fino ad appoggiare le spalle e la testa sulla parete di testa del letto, dimostrandomi, con ciò, una certa collaborazione, che comunque è ben altra cosa rispetto alla partecipazione. Da un lato infatti, mi accarezza la testa e me la spinge delicatamente verso la pussy, con gemiti appena sussurati, come a volermi dimostrare di gradire la pratica, ma dall'altro lato, la mancanza di turgidità del clitoride anche a distanza di circa 10 minuti dall'avvio della pratica non può che smascherare l'artificio recitativo. Ma è vero anche che qui siamo ben lontani da quella teatralità per certi versi grottesca di tante sudamericane (come ad es. la rozzolona ecuadoregna di via Sismonda a suo tempo recensita), e per tale motivo avrei perfino insistito nel mio tentativo di scaldarla col daty fino al sopraggiungere dello stop da parte sua, se non fosse che lo spazio a disposizione è quello che è, e anche nella nuova posizione da lei assunta non ho ancora spazio a sufficienza per distendere completamente le gambe, così, pena la stanchezza generata da una posizione disagevole, lo stop me lo do da me, e delicatamente mi posiziono a cavalcioni sul suo petto in vista di una spagnola, che mi concede in tutta tranquillità, ma quando, da quella stessa posizione, e con altrettanta delicatezza, le porgo il birillo sulla bocca, lei, con fare missilistico, afferra il preservativo e pretende di imbustarmi fin da subito, nonostante al telefono avessimo concordato l'orale scoperto. Solo alle miei legittime rimostranze, non senza qualche esitazione, decide di praticarmi un bbj a velocità supersonica, sebbene, a onor del vero, con un tocco sufficientemente delicato e salivoso, non esente da affondi importanti, ma già dopo pochi istanti la sua bocca cede il passo alla sua mano, che comincia a smanettare con altrettanta velocità. Ad ogni mia richiesta di togliere la mano e rimettere la bocca, mi asseconda ma solo per pochi istanti, per poi riprendere a smanettare, così dopo pochi minuti di questo andirivieni bocca-mano, anche in questo caso sono io che decido di stoppare la pratica e chiedere la gommatura in vista della monta.
Nella mission avverto per l'ennesima volta il problema della mancanza di attrito imputabile all'uso spropositato di gel, e questo mi impedisce di indugiare in tale posizione per il tempo che avrei voluto, anche in virtù di una maggiore (e per certi versi insperata) propensione da parte sua a ricambiare i mie fk. Ma quando le chiedo la pecorina (al fine di incrementare l'attrito tramite compressione delle chiappe sul birillo), lei dapprima rifiuta e mi fa cenno, con la mano, di continuare a montarla in quella posizione; poi, dopo qualche istante, fissandomi negli occhi, picchetta la parte anteriore del suo polso sinistro con le dita della mano destra, come a volermi indicare, a modo suo, che il tempo a mia disposizione era esaurito o che si stava esaurendo (dirmelo a parole le sarebbe risultato troppo difficile, vista la sua scarsa padronanza dell'idioma italico).
Considerato che dall'apertura delle danze erano trascorsi poco meno di una ventina di minuti (cosa di cui sono assolutamente certo, giacchè a differenza di lei avevo l'orologio al polso), un tale attegiamento mi smonta a tal punto che avverto un brusco calo dell'erezione. Le chiedo di nuovo la pecorina, e al suo ennessimo rifiuto mi ritraggo dalla pussy e mi rimetto a cavalcioni sul suo petto chiedendole di finirmi di bocca, ma lei rifiuta e parte irruentemente di manovella, con la palese intenzione di finirmi così. Al che le tolgo la mano dal birillo e delicatamente glielo piazzo tra le tette, in vista di una spagnola conclusiva. Lei dapprima mi asseconda, stringendo lei stessa le tette sull'ormai vilipeso oggetto di piacere, poi, sempre dopo pochi istanti (forse neppure una ventina di secondi) riparte irruentemente di manovella, stavolta perfino ingellandomi il birillo non meno copiosamente della pussy. Oramai sempre più sfiduciato, la lascio fare, anche solo per la curiosità di vedere dove sarebbe andata a parare. Stranamente, anche a dispetto della mia proverbiale resilienza, peraltro amplificata da un brusco calo della libido, durante tale pratica non mostra alcun segno di impazienza, anzi, alla mia domanda se si fosse stancata, reiterata 3-4 volte nell'arco di una decina di minuti, mi risponde sempre alla stessa maniera, con un suadente "nooooooooo....", accompagnato da un sorriso, come per dire: "stanca io?! ma che stai a scherzà?!". Tuttavia, al sopraggiungere del decimo minuto, smette di smanettarmi con la mano destra e comincia a smanettarmi con la mano sinistra. Ma anche in quel frangente, non manifesta alcun segno di spazientimento; mi chiede solo di scendere dal letto per mettermi in posizione eretta, in modo da continuare la pratica da seduta, sempre alternando l'uso delle mani, e sempre con una tranquillità inaspettata (vera o apparente che sia), come se non vi fosse un domani, tanto che quando le chiedo per l'ennesima volta se si fosse stancata, lei per per l'ennesima volta mi risponde con un suadente "nooooooooo....", sempre accompagnato da un sorriso. Tuttavia, subito dopo si afferra le tette con entrambe le mani, e con esse mi avvolge delicatamente il birillo, offrendomi così il beneplacito per la più inattesa della spagnole, in grazia della quale giungo al capolinea, riversando il mio bianco nettare sulla sua pelle d'ebano.
Conclusione ovviamente insoddisfacente, visto che la mia intenzione era quella di concludere a pecorina, solidamente avvinghiato alle sue chiappone da guinness (invero condiviso ex aequo con la capoverdiana Niky di via degli Arbusti). Nel breve social time post coitale, nonostante tutte le difficoltà implicite nelle barriere linguistiche, scoprirò che il rifiuto della pecorina era dovuto a un dolore al ginocchio sinistro. Ma questo non la giustifica, poichè quando ci si trova in condizioni fisiche tali da non poter garantire almeno 2 delle 3 posizioni canoniche, si dovrebbe avere la compiacenza di smettere di escorteggiare fino al completo ristabilimento, perfino in caso di indigenza. In tal caso, infatti, si può sempre ottenere un piatto di minestra dalla Caritas.
E poi resta il fatto che subito dopo il rifiuto della pecorina, mi sono visto rifiutare anche la richiesta di finirmi di bocca, che in quel frangente (con lei supina ed io a cavalcioni sul suo petto), poteva soddisfare benissimo, perchè il ginocchio era esente da qualsivoglia pressione esterna. A maggior ragione, dunque, la mia è una condanna definitiva, senza possibilità di appello.
Se penso che allo stesso prezzo potevo farmi un secondo giro con la dolcissima Jenny, a cui peraltro ero andato particolarmente a genio, ancora me mozzico le mani, ma mi consolo al pensiero di non essermi immolato invano.
Ci si sente alla prox rece, se mai vi sarà, giacchè non riesco a immaginare per quanto tempo ancora potrò restare qui ad offrire perle ai porci: detto con riferimento a quei pipparoli che mi stanno sommergendo di "karma" negativi, come se non avessi già dimostrato con i fatti di poter dare anch'io un effettivo contributo alla crescita del forum... Non che mi ritenga un letterato del punteraggio; al massimo potrei definirmi un umile grafomane, ma non per questo potrò tollerare al'infinito una siffata mancanza di rispetto. Peccato, perchè come sempre avviene in questi casi, per colpa di pochi stronzi, rischia di rimetterci l'intera community... Che ci guadegneranno poi... Io bho...

grazie a te, ovviamente ciò che fa la differenza, qui come altrove, è che si tratta sempre e solo di cronache di vita vissuta, e sempre e solo alla massima intensità, nel bene e nel male....
ok, mi adeguerò, in effetti sono dei poveracci, che in quanto tali meritano più commiserazione che altro... Buon Natale a tutti
ma che ti importa dei K negativi, anche io ne ho tantissimi...poverini lasclali sfogare, hanno solo questo