cunnilingus77:
In chiesa!
Vabbè, la racconto anch'io.
E' successo molto tempo fa ma cercherò di raccontarla al meglio.
Dopo una cena con un gruppone di amici, riporto a casa la mia solita amica di quel momento (amica, non avevamo mai fatto nulla fino a quella sera, anche se io ci provavo un casino). Universitaria senza patente allora, la scorrazzavo spesso e per gioco le chiedevo sempre in che modo avrei desiderato vederla vestita; solo che lei rispondeva sempre vestendosi proprio come le dicevo... o quasi.
Potete immaginare cosa le chiedessi di indossare... Quella sera era in minigonna e collant e un toppettino che metteva in risalto le sue belle pere, giacchino di jeans e stivale.
Dove abitava era impossibile accompagnarla in auto e quindi doveva farsi un pezzo di strada a piedi e ovviamente l'accompagnavo con la scusa di non voler lasciare una povera donzella indifesa (faceva arti marziali lei!) in giro da sola di sera tardi. Speravo sempre che una volta in casa, si potesse puciare

Mentre camminavamo palpeggiandoci un po' le chiappe a vicenda (su ste cose ci scherzava, ma quando c'era da fare sul serio...) inizia a piovere di brutto, scroscioni con goccioloni giganteschi e cerchiamo un riparo perchè in men che non si dica eravamo fradici.
Vedo una porta di legno appena accostata, guardo ed è quella di una chiesa... vabbè, entriamo, di sicuro non ci negheranno un riparo; solo che mi era parso strano che fosse aperta così tardi.
In ogni caso siamo dentro ed ad un certo punto la mia amica dice: "azz, sono fradicia!" e io: "anch'io..." In quell'istante alzo lo sguardo e guardo in direzione tette e capisco che non ha il reggiseno, la bastarda! Riesco ad intravedere un capezzolo acuminato dal freddo e, sarà stata la situazione (non vado molto d'accordo con la chiesa), la poca luce delle candele, che non ce l'ho fatta a trattenermi e le sono fiondato addosso.
Subito con la bocca sulle bocce e le mani su per la minigonna.
Lei: "mah, cosa fai?!" lo dice però ridendo un po'. E io: "dai che fa freddo, ti scaldo un po'"
Alla fine ride e si lascia andare anche lei e lì tutti e due in piedi limoniamo e ci strappiamo i vestiti di dosso.
Allora decidiamo di andare in un confessionale, io mi siedo, lei estrae il palloncino (quando lo fanno le donne, mi eccito un casino!) e io estraggo l'arma; mi incappuccia con la bocca e, proprio come se si stesse confessando, lei in ginocchio e io seduto, parte con lo spompinamento.
Dopo un po' la faccio sedere sulle mie gambe, le palpo un po' (mi piace toccare quando indossano i collant) coscie e farfallina, le sussurro nell'orecchio: "che zoccola, manco le mutandine porti!!!". Lei: "vuoi vedere quanto sono troia?!" e lì rimango un po' basito.
Lei esce dal confessionale, si strappa la parte di collant per fare il buco sulla passera e si sdraia su una delle panche a gambe aperte. Figa, ero arrapatissimo!
Ero un po' scomodo ma mi sono letteralmente fiondato su di lei, le ho leccato la patata e poi me la sono scopata così con entrambe le mie mani sulle tette.
Questa è stata l'unica volta che mi è capitato di farlo in ambientazione perticolare e in modo un po' strano.
Purtroppo lei non me l'ha mai più data anche se gliel'ho sempre cercata, anche se lei spesso ricorda la cosa dicendomi che ci siamo divertiti un sacco quella sera.
Non so, forse lei aveva bevicchiato un po' a cena, la situazione che le era congeniale anche a lei..., mah, forse avrei dovuto ricreare situazioni strane, ma come si fa? Queste cose nascono così per caso.
Minchia, mi è venuta voglia di chiamarla e magari decido di andarla a trovare. Ora non vive lontano, ma una gita la posso sempre organizzare