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Dindi
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La Curva di Laffer, il Paradosso di Giffen e il Rasoio di Ockham.



Cari Signori, oggi vorrei affrontare un argomento di estrema attualità: l’economia della fica nella Borsa del meretricio.
Cerco di dare un po’ di ossigeno al mio cervello intorpidito dal malessere con queste elucubrazioni da onanista mentale ossessivo.

Ho pensato che nonostante la crisi economica sempre più profonda, non ci fosse un abbassamento dei prezzi generale, come se non toccasse il “nostro” settore, se non marginalmente, più che altro alle OTR e alle meno avvenenti o agèe.
Nel nostro mercato di Domanda e Offerta sembrano che le amiche abbiano fatto cartello, un tacito accordo sottobanco, ovviamente non è così, stanno solo molto attente all’andamento dei prezzi della concorrenza e basta.

Già, ma la libera concorrenza non si attua? Credo di sì, ma a colpi di sigle e trattamenti, i prezzi rimangono dentro fasce ben precise:  IDX337930c06e87503077a3c1ec8e137ed6  e oltre di agenzie o top escort.

All’apparenza il mercato sembra offrire una grande scelta, certo, ma i prezzi non si schiodano dalle fasce di prezzo, tranne i casi in cui è la “bottegaia” ad offrire uno sconto personale in base alla simpatia e/o fidelizzazione o altro.
Per capirci qualcosa ho tirato per i capelli la Curva Laffer, poiché si applica solo allo Stato, e anche perché il soggetto esattore qui non ci impone fiscalmente di pagare. Ma facciamo finta.

Quando il prelievo fiscale va oltre una certa soglia, la curva del gettito diminuisce drasticamente fino ad azzerarsi nel suo picco.
Ora, in economia succede che il gettito diminuisce per tre motivi: evasione, elusione e sottrazione.
Quindi vuol dire che il cittadino si organizza per pagare di meno o per nulla.
Lo Stato è costretto ad abbassare le tasse se non vuole collassare, le nostre amiche? No, assolutamente.

Interessante è stato notare che noi “bravi ragazzi” non abbiamo neanche queste vie di fuga, cioè, non possiamo ottenere gli stessi beni con sotterfugi, ma solamente accedere a succedanei non equipollenti, per chi può o vuole: una donna free, suicidio masturbatorio , fidanzata gonfiabile, ascetismo sul monte Athos, astinenza forzata con polluzioni appiccicaticce notturne, arrendersi senza condizioni alla Iena del sacro vincolo, buttarsi sul cibo e diventare un “caso umano” entrando di prepotenza nelle trasmissioni sui grandi obesi.

Se per noi è così importante questa Offerta, direi vitale? Allora, mi è venuto in mente il Paradosso di Giffen, cioè, in economia tutte le curve di domanda/offerta seguono una legge: più un servizio o un bene ha un alto prezzo, minore sarà la sua richiesta e vendita, invece se è basso avrà maggiore richiesta e più sarà venduto.

Nel paradosso di Giffen invece no, ovvero, con i beni bassi, di prima necessità, direi essenziali, anche se questi aumentano o rimangono alti, o diminuiscono i nostri redditi, si venderanno ancora di più, questo perché il consumatore taglierà altri acquisti o spese, pur di avere il bene minimo, basico, facendo aumentare la domanda.

Quindi cari fratelli, chi di voi rinuncia ad altro per andare a soccole? Fatevi avanti satironi!

Rinuncia magari no, ma tagli si, cosa tagliate bestie immonde?
Entra anche in gioco l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo, più viene prodotto un bene o elargito un servizio più sarà basso il suo prezzo; nel nostro caso sembra proprio che ci sia una grandissima domanda di fica, che supera l’offerta, quindi i prezzi non si abbassano.

Le nostre amiche sono una sorta di oligopolio, queste, hanno un bene che concedono in prestito ma mai ceduto integralmente, i costi di manutenzione sono minimi, noi portiamo valuta senza avere materialmente in cambio nulla, ma solo un passaggio su una magnifica giostra.

Perciò offrono un servizio a tempo, tipo: “insert coin and after insert your cock”.
Il nostro oligopolio sa inoltre che, ed è questa la sua forza, la domanda può avere una flessione ma mai cessare del tutto, essa è costante nel tempo, ecco perché anche i soggetti più orrorifici comunque tirano la carretta,più avanti spiegheremo anche perchè una donna diciamo di 120 kg. O una perfetta arpia avrà sempre clienti disponibili ad andare con loro.

I nostri 50 euri erano 60/70/80 prima di giungere nelle loro belle manine, son passati da banche, tassazioni, prelievi fiscali, bancomat, trattenute in busta, la Signora invece, intasca tutto black.
Cioè, la cartamoneta passa da un sistema tracciato e legale ad un sistema illegale e non tassato.

Questo rende il primo attore padrone nella trattativa, potendo dettare le condizioni.
Noi per poter spendere 100 dobbiamo lavorare e guadagnare 150 o 200, le girls no, le 100 guadagnate sono immediatamente ricchezza spendibile e/o investibile, al netto dell’inflazione ovviamente, magari nel paese di provenienza, a parte le spese vive(cibo, affitto, ecc..) quindi capitale che non sarà fatto ricircolare nel nostro paese, e che in qualche modo, una parte dei nostri 100 sarebbero ritornati nelle nostre tasche, anche indirettamente, creando un circolo economico virtuoso.

Questo è uno dei motivi per il quale uno stato serio dovrebbe regolarizzare e tassare tale professione.

Non ha nemmeno senso logico(ammesso che si riesca ad organizzarlo) fare uno sciopero per calmierare il mercato, come taluni hanno proposto in questa sede, poiché uno sciopero è limitato nel tempo, dopodiché tutto rientra nella norma, la domanda ritorna più forte di prima, direi enorme e, i prezzi non subirebbero nessuna diminuzione, inoltre ci vorrebbe un mobilitazione di massa alla bulagara maniera, vicina al 90%, e non basterebbe nemmeno, per colpa dei soliti crumiri della gnocca.

Gli unici effetti positivi per noi, potrebbero essere:
1) Un peggioramento generale delle condizioni economiche, ma sarebbe una vittoria di Pirro, poiché oltre a darcele sui coglioni le donzelle andrebbero in nazioni più ricche, aumenterebbero però, le italiane?
2) Un aumento demografico dei soggetti che propongono l’offerta, diciamo che la fica si inflaziona perdendo valore effettivo, ma ci vorrebbe una camionata di pastura al giorno per rendere reale questo dato.
3)
Un cambio di politica dei prezzi, ma come abbiamo visto, i soggetti preferiscono addolcire il cliente con un po’ più di tempo o prestazioni extra, piuttosto che diminuire il pattuito, certo, a noi un certo rientro fa piacere ma di fatto la vince sempre chi offre il servizio perché viene “drogato” il mercato dello scambio merce/valuta.

Qui, dopo svariate ipotesi, entra il Rasoio di Ockham, cioè tra tutte le ipotesi, non sono andato a pescare quella più calzante, più immediata e forse più reale, ma mi sono perso dietro a congetture fumose.

La legge universale che tutte le donne conoscono, magari solo inconsciamente: la consapevolezza del potere sull’uomo. L’ipotesi che prima di tutte avevo scartato, la mente razionale rifiutava tale epilogo.

Quando l’ormone sale dopo giorni di astinenza, vedendo ogni giorno un mare di fica di ogni tipo, si arriva ad un punto di non ritorno: la parte razionale viene obnubilata da quella istintiva. Ecco come si spiega che molti accettano una volta arrivati all’incontro, atteggiamenti stronzeschi da fiche legnose indisponenti, esseri con 20 kg. In più e 20 cm. In meno rispetto alle foto viste, o richieste ulteriori di danaro(danaro mi piace) pur sapendo che non si dovrebbe dare nulla di più, anzi, magara di meno, magara…

E cioè: siamo maschi di una specie animale che spinta da madre natura andrà a caccia, a pesca, a coltivare i frutti e ortaggi; questi doni, saranno consegnati alla “femmina disponibile” in cambio di un breve accoppiamento(nel caso di Max16 brevissimo), per generare altri individui con il nostro patrimonio genetico, più sono meglio è, ecco perché siamo pronti a scoparci tutte le femmine appetibili ai nostri occhi, anche se abbiamo una nostra partner stabile, ciò che a noi sembra noia e solita minestra è istinto naturale.

Una volta soddisfatti,ricominceranno le nostre fatiche per procurarci prede e frutti, così, fino all’ultimo spermatozoo.
Siamo in balìa di una sorca avversa, la sorca decide a chi e quando darsi, e a che prezzo.
La natura questo vuole da noi, e noi questo le diamo, l’abbiamo sublimata con la filosofia e la religione, rom anticizzata con la letteratura e la musica, ma ha una sola definizione: perpetuazione della specie, e quest’ultima, dell’economia se ne sbatte!

P.S.
E’ solo un divertissement!





Recensione Milf slabbrata: Calacausi.


Voglio portare alla Vostra attenzione in modo spudorato questo umanoide.

I miei amici qui dentro sanno che li amo, vi amo proprio come un uomo può amare un altro uomo, e prima o poi passerete attraverso la mia spada de foco… un omo na dona… un omo un omo… “ Anagoli ma anagoli de che?”

Ma il soggetto in questione, conosciutissimo in quel di Torino, anche dalle forze del’ordine in verità, nel resto del bel paese gnocca è solo uno con gli occhi storti che vaga senza meta.

Sono felice di averlo conosciuto, seppur da poco, certo è inquietante, ma ha una mente raffinatissima, e un’ironia alla Age e Scarpelli con la quale mi provoca orgasmi mentali multipli.

Ha un’attitudine BFE, vi tratterà con calma senza guardare l’orologio, porco il giusto, perverso alquanto.

Tende a personalizzare l’incontro, usa la sua psicologia per farvi stare bene, certo, si vedono sul fisico i segni del tempo ma supplisce con il calore umano, la sua compagnia vi farà sentire accettati.

Ha nello sguardo la fissità tipico dell’idiota, ma è solo un’arma per tenere lontani gli approssimativi, chi non vuole scavare a fondo nell’animo umano, fermandosi alla superficie delle etichette.

Io ho fatto due shot in 3 minuti, ma lui non ha limiti, basta mettersi d’accordo prima e pattuire il dovuto.

Eccellente il social prima, durante e dopo.

Non fa parte di nessuna agenzia, è un libero battitore.
Sconsigliato a chi cerca un rapporto usa e getta, il ragazzo è da fidelizzazione.
Consigliato a chi cerca nel rapporto anche la componente umana: leggera e lieve come piumino per cipria.

Intonse capacità ricettive sensoriali.
Regalino extra da parte mia elargito, uno che con così poco vi intrattiene non è meglio di una puntata di Zelig?


Scheda:

LINK : [email protected]
NAZIONALITA’: Apolide
CITTA DELL'INCONTRO: Gnoccacity
NOME INSERZIONISTA: Calacavalla, la Dea della monta all’inglese.
ETA': 40-50 all’incirca, + che meno
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
FOTO: Vere ma datate.
TEMPO INCONTRO: Non mette fretta, ma ad un certo punto vi sparisce dalle braccia.
SIGLE: BFE ( BOYFRIEND EXP.) - CIB ( CUM IN BRAIN) – SSF (SIMPATIA SENZA FERIRE) – FISS (FREDDURE, IRONIE, SARCASMO, SATIRA) BDSM( Bastardo- Dabbenaggine- Sardonico- Minchia).
RATE CONCORDATO E DATO: Dipende dal vostro provider, io spendo per la connessione VU+10 al mese.
DESCRIZIONE FISICA: Meglio sicuramente dal vivo che nell’avatar (oppure no?).
ATTITUDINE: Dolce, gentile ma anche appassionato, rapimento mistico e sensuale.
REPERIBILITA': Non facile, sembra che abbia una doppia vita fatta di nani.
Uso della lingua: eccellente.
Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
Dindi
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SCHIFOSI NELLO SPAZIO 2


Sulla Gnoccaprise, Max16 riunì in fretta il gabinetto di emergenza, a lui che al gabinetto ci passava metà della sua esistenza, non parve una sorpresa: “Presto, bisogna aiutarli”. Il primo che si offrì fù talentuoso Talent:” Vengo io, sono allenato a venire nelle situazioni d’emergenza, insomma, basta che vengo”.

Legendarius una proto - mummia viziosa di 102 anni:” Io ancora conto qualcosa, fatemi provare, non ho più niente da perdere, non ho più neanche il pene, mi è caduto spontaneamente nel 2025.”

Eyes wide shut, piaceresara,Simona:” Noi ci siamo se c’è da prendere mazze-te, disponibili anche all’estremo sacrificio, pronte ad essere impalate dagli alieni creatori”. Che brave ste ragazze, ammettiamolo.

C-3PO Shumba:” Io ci sono, anzi no, vabbè forse, si, no, si sono disponibile… dai cosmo-soccola, allarga sto forno!” C-3PO Shumba, un droide arrugginito che non aveva passato la revisione, sognava ad alta voce i tempi passati, quando anche un sensibile robot poteva evacuare il suo olio esausto.

Il bogiogaber, un vecchio tenente con l’alito in perenne putrefazione:” Amici… io… intendo…” e fù colpito da ictus fulminante, cadde stecchito!
Fabrione:” Bene, ci saranno più bombe alla crema per me domani mattina”. Tanto per rendere l’idea del clima fraterno e solidale che regnava nella famiglia.
Dal polmone d’acciaio, Dindi:” Grazie ragazzi, ma non possiamo rischiare di perdere tutti, Max, decidi tu, ma in fretta”.

&ldquoai cazzo, hai finito di rollare?” Disse Max a un tizio seduto in fondo con la vecchia zoccola Satine.
“Ma io ieri ho vinto con la mia squadra, devo festeggiare no?Oh yeah”.
“Ma che cosa cazzo festeggi cannamen, è successo 30 anni fa, anzi no, VU-20 anni fa! E tu stai ancora a farti gli spinotti a 84 anni suonati.”
Canna:”Già, proprio per questo sono arrivato a 84 anni…”

Cannamen era un ex-trombettiere redento, scoperto dalla moglie a frequentare i ribelli schifosi, un tipo Ok, easy, come dicevano gli americani prima della loro estinzione, ora però, la sua mente vacillava.
Satine:” Scusate eh, ma io non conto nulla?Sono la figlia della serva? Ho mille capacità nascoste io”.
Max:“Sì, lasciamo perdere le tue capacità, lasciamo, sei una vecchia baldracca, stop”.
-”Comunque oggi verrete con me”.

La guerra dei mondi era iniziata, l’ultimatum alla terra era già stato dato,dovevano attendersi l’invasione degli ultracorpi?

Intanto la truppa sempre più smarrita si limitò a sterili congetture.
“Moriremo tutti su questo schifo di pianeta”- Così ad alta voce Bucanero, l’addetto alla cambusa, esperto di tutto quello che superava i 2 gradi alcolici.

“Vorrà dire che prima di morire berremo dalla mia cantina privata, offro io”- Lo diceva, mentre una brunetta sotto il tavolo gli sollazzava le palle avvizzite.
“Ma scusa, cazzo ti frega, siamo tutti decrepiti, e non ti ricordi quanto tempo hai sprecato pugnettandoti sul forum?”

Così lo riprendeva spesso l’altro, Chef tony, una specie di cuoco buzzicone, la sua cucina faceva schifo ma almeno ci sapeva fare per la compagnia.” Dai, andiamo a cucinare qualcosa di buono, torneranno stanchi e affamati”.

Max16, con fatica portò tutti in salvo sulla nave, riportando i feriti svuotati, a bordo i colleghi cominciarono ad applaudire, pensò:” Forse, non tutto è perso, forse possiamo ancora farcela per una nuova umanità”. “Vai Max!”
Passarono molte ore dopo i fatti, la stanchezza post coitum li avvolse con intimo tepore , cosa avrebbero deciso? Andare via o rimanere sul pianeta?


“Aaaaahhhhhhrrggghhh”-
Urla disumane squarciarono il silenzio ovattato, Ken si alzò di scatto per controllare, non fece in tempo ad uscire dalla cabina e vide il Dottor Cacao precipitarsi verso di lui in preda al terrore:” E’ orribile è mostruoso, scappi, scappi, scappate tutti”.

Neo chiamò tre canaglie, gente fuori dalle regole: wilmen, player, stantion, erano cacciatori di taglie.
Tre personaggi da galera ma che sapevano il fatto loro, specialmente player, un pericoloso ladro di gnocche.
&ldquoottore ci racconti”.

“Stavo visitando per bene sexymilena…”- “Ancora? Ma cazzo son 10 ore che se la trastulla… sicuro che è medico?” – Gli disse spazientito eterno.

“ Massì… Dicevo, stavo ispezionando le sue giovani membra, e all’improvviso è uscito…” - “Cosa, chi è uscito e da doveeeee?” –Urlò con voce stridula alla Farinelli fabrione. Lo seguì Bogiogaber:” Oddio nooo, non fatemi sentire la voce di fabrione, è già uno strazio stargli vicino al buzzicone olezzante”.
Fabrione:”Ma tu no eri morto?”- Bogio: “Se, Tieeeè” facendo il classico gesto dell’ombrello alla Sora Lella.

Cacao:” Si, un piccolo alieno mostruoso con la testa a cappella di cazzo, è velocissimo e ha la lingua retrattile, è uscito dal suo culo e poi è fuggito, è sulla nave, ma dove?”

Neo e Ken a gli altri:”Correte correte”. Dalla cabina di supersara si udirono dei lamenti, bè forse, non proprio lamenti….” Siii… sono un troione… sono un troione…” La scena che videro non l’avrebbero più dimenticata.

Saretta a gambe aperte mugolava e non la smetteva di agitare la testa a destra e a sinistra, in mezzo alle cosce l’alieno, la sua lingua retrattile andava dentro e fuori, a volte egli entrava con tutta la testa e poi riusciva coperto da un liquido trasparente non suo.

Ken: ”Mio Dio, Saraaa resisti, veniamo a prenderti”- Sara: “Nooooo, aspettate, potrebbe essere pericoloso, lasciatelo continuare…siiiii… ancoraaaa…sii cattivo alienuccio mio”- Esclamò supersara spaventata, si, spaventata dal tempestivo soccorso di Ken.

L’alieno smise di fare quello che stava facendo e veloce scappò nelle condutture dell’aria.
Supersara stava bene, anche troppo. Car corse, vabbè corse, diciamo che spinse a manetta la sedia a rotelle elettrica:” Saretta Saretta, stai bene? FAN GU, mi hai fatto prendere uno spavento… “. I due si abbracciarono con affetto, parevano la bella e la cariatide spaziale.

Calacausi lesse i dati nel cervello bionico di Maku, scoprì che dopo avere spaccato tutti i Q della terra, fece un patto con le macchine di Moralix: Q stellari di altri pianeti in cambio del sabotaggio della missione; lo mandarono su questo pianeta a prelevare il liquido nero creato dagli alieni, Maku doveva controllarne gli sviluppi sui punter, ma il suo tempo era al termine, così avendo ancora un campione lo passò analmente a Sexymilena.

Diedero la caccia all’alieno, ma questi, si introdusse nella vagine delle gnocche che erano a bordo, crescendo di ora in ora, si nutrì degli orgasmi femminili, un essere spregevole pensarono gli uomini:”Se questo mostro cresce le gnocche vorranno solo lui”- “Avete visto come le tortura?”

“Veramente non fa così male…” disse baby86 con la sua vocina calda e sommessa.
Sentendo queste ultime parole, gli uomini capirono che l’alieno con la testa di cazzo doveva schiattare!

Satine trovò sul ponte 5 corpi privi di vita, già, era stato “l’ospite” uccideva con ferocia gli uomini, li sorprendeva alle spalle, erano stati tutti brutalmente retro-assassinati.

Purtroppo i cadaveri analmente sfondati erano di baffo: un ottimo marinaio, wildbrianza: un giovane trapanatore del nord, Dizerouno: puttaniere da strapazzo, bombe: detto lomettovunque, e Frankuncle detto la supercazzola. Satine con le lacrime agli occhi guardò le foto appese alla parete, c’erano gli eroi di Gnocca: Magniafico, Kadesh, GrandeGlande e altri… “ Se ci foste voi, forse questo non sarebbe mai successo”.

Arietespecial, un vecchio incarognito( cazzo, eran tutti vecchi ormai) conoscitore di romulane, gli si avvicinò e lo abbracciò:” Non disperare amico, non disperare”.
Capirono ben presto che erano caduti in una trappola, PAL 9000 li aveva portati su quel pianeta, le macchine controllavano tutto, sulla terra non potevano ritornare, non potevano rimanere sul pianeta ostile, un alieno perforatore li braccava, si divisero.

Ognuno voleva giustamente dire la sua, chi voleva restare sull’astronave(le ragazze soprattutto, capisci ammè, chi voleva ripartire alla ricerca di un altro e sconosciuto pianeta, chi voleva restare e ricominciare sul pianeta ostile, nessuno trovò un accordo.

Il tempo non giocava a loro favore, erano soli e smarriti. Cominciarono con le accuse e le incomprensioni, ci si divise in fazioni.
&ldquoov’è quell’altro? Quando serve scompare, l’avete cercato? Ma è salito con noi sulla terra?”
Max16 pensò ad alta voce.

Sanchopanza” E’ un Sith, nessuno lo ha mai visto, non sappiamo molto di lui, ha preferito il lato oscuro della forza”.

In lontananza una fioca luce, essa si avvicinò rapidamente alla Gnoccaprise, era una piccola nave a forma di capezzolo, si posò al suolo, il portellone si aprì, no, non ne scese un alieno ma un essere alienato, che non è proprio la stessa cosa.

I visi degli schifosi, schiacciati sugli oblò sembravano quelli di bimbi sognanti al luna park:” Chi è? Chi potrà essere col mega-capezzolo volante?
Scese una figura coperta da un kimono nero fasciato in vita, si intravide la faccia rossa e gli occhi gialli brillarono nell’oscurità, era Darth Vuoto, sfoderò la spada de foco a doppia lama:”Ragazzi, serve una mano?”
Le girls:” Evviva, la spada de focooooo”.


Darth Vuoto:
“Calma ragazze, direi che per oggi ne avete avuto abbastanza… direi”

-“Ponderate la vostra scelta: L’alieno nell’astronave non è null’altro che la nostra evoluzione… è giusto ucciderlo? E’ giusto uccidere il nostro domani, seppur ai nostri occhi odierni sbagliato?
“I nostri “Creatori” ritorneranno perché uno di essi è sopravvissuto e si dirige verso la terra per distruggerla”.
“Su questo pianeta ci sono i Fregnen, giganteschi vermi della sabbia, inoltre diversi popoli lottano da secoli per la Spezia, chi controlla la Spezia controlla la fica, siete pronti a schierarvi?”
“ Le macchine hanno creato Moralix obbligandovi a una vita fatta di illusione”.
“Lontano da questo pianeta, per anni luce è tutto freddo e ignoto, inoltre, stanno per arrivare i Borg-atari, ricordate il loro motto? – “ La resistenza anale è inutile, sarete sodomizzati!”
“Non dimenticate che oltre i campi di Gnocca vivono i Pre- Inculator, esseri nerboruti che cacciano per sport altre forme di vita da penetrare.

Bogiogaber” Ma minchia, tutte le disgrazie di tutti i film di fantascienza sono confluiti su questo pianeta? E che sfiga!”


Darth Vuoto:” Amico mio… te lo dico con la tristezza nel pene:” E non stà a rompere er cazzo adesso che siamo alla fine del racconto!”.

Siate uniti e non divisi da sterili questioni. I nemici sono intorno a voi.
Uomini e donne si guardarono a lungo in silenzio, mentre l’immensa solitudine dell’universo, osservava fredda e distante quei piccoli punti chiamati esseri umani.

“ Se non riusciremo a sopravvivere con i nostri simili, vorrà dire che non meriteremo di vivere”.


Darth Vuoto: “ Come molti di voi, io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione.

Ne godo quanto chiunque altro, ma nello spirito della nostra sopravvivenza ho pensato di dare risalto a questo giorno ahimè, sprofondato nell’oblio.
Mentre il manganello potrà sostituire il dialogo le parole non perderanno mai il loro potere.

Come è accaduto? Di chi è la colpa? Come siamo arrivati a questo punto? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri, ma a dire la verità se cercate il colpevole non c’è che da guardarsi allo specchio”.

“Ho notato che nessuno entra nel panico quando le cose non vanno secondo i piani, anche se i piani sono mostruosi, ma quando qualcosa non va nei “propri piani egoistici” allora tutti perdono la testa, se introduci un po’ di anarchia, se stravolgi l’ordine prestabilito, tutto diventa improvvisamente caos”.

E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
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CAMPI DI FRAGOLE PER SEMPRE


(Cit. Beatles, Strawberry Fields Forever)

Stanotte i pensieri si rincorrono come gatti in strada: danza regolare nella mia mente.

Sento ancora le voci nel cortile di scuola, conservate nella mia anima urlano il diritto a non cadere nell’oblio.

Entrando dalla gigantesca porta si scorgeva la regale scala che portava alle classi di terza, il pavimento lucidissimo pareva fatto proprio per causare danni fisici permanenti alla prima caduta.

Pietro il bidello, un corpulento e sanguigno toscanaccio, sembrava fosse capitato lì per caso, trasportato da un’altra dimensione contro la sua volontà, malediva ogni giorno tutti gli alunni all’ingresso, ad ogni alunno una maledizione.

L’istinto di cucire il tempo mi porta a stare lontano dalla mente razionale, stare nudi e non sentire più le vertigini delle prime volte, la prima volta che una bambina mi guardò, ricordo la sua faccia, la rivedo in ogni lacrima non versata.

Le luci al neon illuminavano con strani bagliori le facce assonnate dei miei compagni, lo stupore del mattino ci sorprese con la prima neve dell’anno.

Come cagnolini distratti ci affacciamo alle finestre per guardare il roboante silenzio del candido manto formatosi, la professoressa stizzita ci ordinò di sederci non cogliendo la magia estatica dell’attimo, è cresciuto troppo in fretta il suo ruolo istituzionale nella vita.

“Se potessi parlerei a ciò che eri, ma mentre ti guardo il momento è già finito”.
Il banco in fòrmica posizionato strategicamente non troppo vicino alla cattedra, porta le cicatrici di altri bambini che mi hanno preceduto: “Luca ama Sara”. Scritto sperando che lei svogliatamente se ne accorgesse, come se non fosse amore, come quando alla radio passano la tua canzone, per errore del caso.

L’odore della gomma da cancellare Pelikan, la colla Vinavil o la Coccoina, le plastiche che ricoprivano i quaderni, l’odore meraviglioso dei libri nuovi, sono stati i primi e gli ultimi trip, cancellando e incollando ora la voglia di studiare ora uno sguardo verso le affusolate gambe della professoressa di matematica; che resta di un ricordo se oggi non provassi lo stesso imbroglio?

Tra educazione tecnica e lettere, Viviana si gira volgendo verso di me per un secondo i suoi occhi blu, ho aspettato 6 mesi per contraccambiare la stessa attenzione, in gita a Firenze, mentre lei baciava un ragazzo più grande.
Quando vuoi quello che non sei te, cambi la vita che ti ha deluso.

Consolai le mie pene d’amore ciucciando nervosamente la matita e la mia Bic nera, il suo cappuccio lo feci diventare un mozzicone di plastica. –“ Maniacalmente , riprovo a scrivere ancora con la penna 4 colori, ma tutti insieme”.

Il provocatore, il disturbatore, il bullo, il bello, il primo della classe e il disadattato, elementi estranei pronti a collidere esplodendo, ma che una palla di carta tenuta insieme con lo scotch, durante l’intervallo, univa, trasformando la piccola aula della classe 2^G nel Meazza, con tanto di pubblico femminile a tifare.

Il sole caldo permetteva la ginnastica in cortile, tra spriragli di primavera i nostri corpi danzavano sgraziatamente contro le leggi della fisica, il professore sputava a terra la sua triste vita senza guardarci, ognuno di noi pensava: “ Io vivo di emozioni che tu hai dimenticato”.

Cominciai a pormi domande sull’esistenza del destino quando la prof. di inglese scorrendo con l’indice l’elenco del registro, beccava me che ero l’ultimo, insieme al primo i cognomi più visibili, in mezzo, la massa da castigare a occhi chiusi, uno vale l’altro, ma io ero meta fissa per l’interrogazione.

“Anche quest’anno, i miei non mi regaleranno la Saltafoss”.

Consumandosi il tempo lascia passare emozionanti visioni, balenando in burrasca, nello stupore dei miei ricordi esso mi annichilisce.


E GUARDO IL MONDO DA UN OBLO'

Di buon mattino esco da casa, incrocio sulle scale la mia vicina, quasi con fatica accenna ad un saluto, sarei tentato di fermarla e dirle che potrebbe anche farne a meno di sforzarsi, non è necessario salutarsi obbligatoriamente anche se è carino farlo, ma poi penso: “ Chi scoperò stasera?”, continuando ad ascoltare “Viva la vida dei Coldplay”.

Nel tragitto casa/lavoro osservo le persone nei propri abitacoli, tristi e agguerriti sul metro di asfalto prima del semaforo: novelli Alonso si studiano per il via libera del verde; arrivano uno dopo l’altro ronzando una pletora di scooter, ognuno di loro riesce a trovare un angolo attorno alla mia auto, qualsiasi manovra facessi un secondo prima della api ronzanti, sarebbe letale per una di loro, aspetto e chiudo gli occhi.

Il pensiero si insinua dolcemente: “Chi scoperò stasera?”, ascoltando sereno il canone in D di Pachelbel.

Ad una commerciale di 20 anni facendo una metafora le spiego che è come Matrix, lei con aria quasi infastidita:” Chi?”- Io:” Matrix, il film, non conosci?”-“No.
“Sai la realtà illusoria in cui viviamo, Maya e il suoi velo che impedisce di “vedere”, Platone e il mito della caverna, I misteri eleusini, la relazione tra soggetto e oggetto di Schopenhauer … OK, lasciamo perdere … ti posso leccare la fica?”. Purtroppo, l’ultima frase l’ho solo pensata.

Metto il cervello in stand by mentre la ragazzina agita parole al vento, lo sguardo cade vacillando sulle sue tettine e i capezzoli a chiodo, e ripenso:”Chi scoperò stasera?”, la radio passa The road to hell, mi accontento.

Una pausa tecnologica su Gnoccaforum questa si che è la strada per l’inferno: Ci sono 2 tizi che si azzuffano su una recensione, altri che hanno scazzi su l’uso di un congiuntivo, la navigazione rallenta… poi si ferma del tutto, non è cosa oggi. Penso solo a chi scoperò stasera … auricolari e vai con le note distensive di Shine on you crazy diamond. Lascio che sia.

Ormai vedo il mondo circostante chiuso all’interno del mio sottomarino, navigando sott’acqua una moltitudine di vita si agita intorno, la vedo senza sentirla, ogni giorno mi immergo sempre più in profondità con la speranza che il buio risucchi nell’oscurità l’ultimo senso fisico che mi tiene in contatto.

Leggo sui giornali un altro scandalo sessuale, l’ennesimo politico arrestato, una ragazzina uccisa per un No. Squallide bande si contrappongono con slogan marcescenti, le elezioni sono vicine. Fra poco ci chiederanno il voto, mentre il paese placidamente scivola negli abissi.

Non c’è più nessuna differenza se vinco o se perdo, dovrò solo stare attento a ciò che respirerò, di cosa mi nutrirò, chi e cosa entrerà nel mio cervello cercando di vendermi qualcosa, non c’è nessuna luce rossa ma solo desiderio di serenità e amicizia vera.

A pranzo in un bar vedo sfilare magnifici culi di giovani femmine, il profumo di fica entra nelle narici quando una di queste mi sfiora per andare in cassa, penso ai fortunati che potranno stasera affondare il loro uccello tra queste splendide insenature, solchi caldi e umidi di voglia attendono il loro uomo a casa dopo il lavoro, io spettatore affranto spero di trovarne una così stanotte, certo a pagamento, ma l’unico elemento incognito è: quanto sta pagando l’uomo di questa donna per assaporare la sua morbida pelle?

Mi affaccio alla finestra: un uomo urla come se avesse dei vermi che gli mangiano il cervello,sui marciapiedi le persone si trapassano da parte a parte senza vedersi, specchi fatti per guardarsi; un bimbo con coraggio affronta una delle prime sfide che incontrerà sul suo percorso di vita: andare in bici senza rotelle, tre adulti gli fanno il tifo. Se la guardi bene la vita è una pittrice eclettica, indugiando su più stili, crea la rappresentazione di sé .

Al telefono una giovane voce vuol vendermi l’ennesimo contratto di luce, gas, telefono: Ragazzi spesso laureati gettati a vendere fuffa da un box di un metro quadrato, presto, i più brillanti o forse i più disperati andranno via da questo paese.

Voglio solo pensare a chi mi scoperò stasera, se avrò voglia di spaccare o di tenerezza, magari entrambe le cose, se avrò tempo per fare nuove scoperte o al calduccio proverò una girl certificata con tanto di denominazione di origine controllata e garantita.

Verso casa osservo le stesse persone che stamani avevano fretta di andare al lavoro, adesso invece hanno fretta di tornare a casa, poi stasera avranno fretta di cucinare, fretta di fare la lavatrice, fretta di mettere a letto i bimbi, fretta di controllare la posta, finalmente gli rimane 1 ora e 45 minuti di vita. LEI deve stendere i panni, riordinare la cucina, farsi una tisana… e poi:” Facciamo in fretta però amore, dammi due colpetti e vieni, domani mi devo alzare presto”.

Un altro giorno da scordare e un dolore lentamente sale: momenti intensi perduti per troppa ineludibile cerebralità.

Consumo una frugale cena e mi dirigo verso il mio pensiero animale ricorrente, adesso la mia vita corre parallela al desiderio, ora, mentre il mio cazzo durissimo dilaga in questa carne incandescente, il pensiero coincide perfettamente con quello che la natura tutto il giorno ha ordinato .

Guido rilassato sorseggiando una coca fresca, dalla radio esce una sovraumana Kashmir, senza nessuna furia mi dirigo verso casa, non c’è nessuna premura ad avere fretta, domani ricomincerà l’immersione nei mari del mio IO e qualcun altro penserà con chi scopare,ma non io, almeno domani.


SCHIFOSI NELLO SPAZIO 1

Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Gnoccaprise.

La sua missione è quella di esplorare strani nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di fica e di nuove civiltà, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima.
L’occhio rosso di P.A.L. 9000 (Palloso. Antiquato .Lento) brillava nel buio della sala server , il computer di bordo stava bloccando ogni sistema della nave, con determinazione il Dr. Eterno cercava di metterlo fuori uso.

“Cessa il blocco PAL”- “Non posso farlo Dottore, nessun calcolatore PAL ha mai commesso errori”
“Ti smantellerò manualmente PAL”-
“ Ho paura Eterno”-
“Giro girotondo, io giro intorno al mondo. Le fiche d'argento costan cinquecento. Centocinquanta e la minchia canta, il Sole rimira la Terra che gira, giro giro tondooooo…ooo…oo…o.”

PAL fù programmato dalle macchine di Moralix, sul pianeta terra esse presero il controllo, i punter e le gnocche vivevano in uno stato vegetativo, l’aria era irrespirabile, la luce del sole non penetrava l’atmosfera, Moralix controllava tutto, il sesso come pratica non esisteva più, per stare in vita, le macchine si nutrivano del calore e delle eiaculazioni indotte.

Nella speranza di un futuro migliore un gruppo di ribelli costruì una piccola nave per fuggire e rifondare una nuova colonia, in attesa di organizzarsi e riprendersi la terra.

L’equipaggio, composto perlopiù da ottagenuari parkinsonati, mentre la nave partì, vide vicino alla luna “La Fica Nera”, ancora in costruzione, una stazione spaziale, un’arma per la distruzione di tutta l’umanità, in un futuro in cui questa non sarà più necessaria.

Nel bar, 3 avvinazzati: l’ammiraglio Max16, Sancho e Car, discutevano animatamente su qualcosa di strano, particolari voci su chi ci fosse sulla nave, sulla destinazione e sul fine della missione.
Max16:” Cazzo Car, non ti si può guardare, eri già vecchio nel 2012, adesso sembri un ratto con la rogna”.

Sancho sorrise tra uno strappo di catarro e un vaffanculo, l’età c’era per tutti. In un angolo,sorseggiando una birra, il nuovo arrivato Essenza sperava di fare Incontri ravvicinati di qualche tipo.

Entrò Supersaretta, seppur con le tettine svuotate a sacchetto bagnato e il culo a padella era ancora un bocconcino, l’attenzione dei maschietti si rivolse alla fica spelacchiata. “Ragazzi cosa succede?” – “ Non sappiamo dove stiamo andando”- Esclamò con voce flebile dal suo polmone d’acciaio il senatore Dindi. “ Cara, siamo in una trappola volante, ma il futuro potrà solo essere migliore”.

Il cadetto Kinton stila la classifica dei pianeti con più probabilità di fica viva. Kinton, nessuno capì mai se presente in carne e ossa o fosse solo un ologramma 3D, certo è, che la sua mancanza si fece sentire.

“Bbuurrrppp… “
“Pur anco, accettando i vari compromessi…” – A “parlare” era il sergente Ale oh oh, che discuteva con un tizio alquanto obeso, una vescica con le unghie di 145kg.

“Bbuuurrrrpp… prooott”
“Penso che il Capitano sappia il fatto suo… dai cazzo sono stanco, non c’è rimasta un po’ di trippa con le cotiche ar sugo? Vado a stendermi sul mio divano”.
– Con aria serafica il Tenente bogiogaber:” Fabrione,l’hai attaccato al culo il divano, ti si è incollato”.

“UAOOO UAOOO UAOOO”. L’allarme riecheggiò per tutta l’astronave. Gli addetti alla sicurezza Ken e Neo corsero verso la cambusa, la richiesta d’aiuto proveniva da lì, all’interno strani suoni e frasi smozzate:” Aaa…ahhah… ti spacco il Q… aaaah… ti apro come una cozza a Mergellina”.

“Maledizione Ken! Il portello non si apre”- Voce elettronica: “BUCO SBAGLIATO! BUCO SBAGLIATO …”
“Ma anche qui con sta roba? Ma chi lo ha programmato sto sistema? Prova la scansione della retina”.

“Nulla, aspetta … niente.”- “ Ho capito, ci sono, prova la scansione delle emorroidi”- Neo: “Scansione di che?”
Ken:” Fidati, ho capito chi ha programmato il sistema della nave …” . Così fù, il portello si aprì.

Videro il culetto morbido e bianco di Sexymilena stantuffato all’inverosimile, in un angolo scorsero il maresciallo dependent pussy e Aristide che segandosi facevano il tifo:” Dai King, dai King, sfondalaaa”- ma non riuscivano a capire chi fosse l’impalatore ignoto.

Ken urlò:”Fermati o sarò costretto ad usare la forza”- Maku si girò di scatto e sfidandolo con gli occhi, ricominciò a martellare il culetto d’oro.
Neo sparò per prima, poi Ken.

Colpito a morte, Maku alzò la testa per l’ultima volta e…:”

« Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Culone. E ho visto i cazzi B balenare nel buio vicino alle porte di Sorchauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come sperma nei goldoni. È tempo di venire. »
Maku era un androide replicante.

Il Dottor Cacao lo volle esaminare, ma prima, per un motivo comprensibile preferì visitare accuratamente Sexymilena. &ldquoottore ma sta bene la ragassa, perché le ficca la lingua nella fichetta?” Fece con aria basita Vercinge.- Cacao:“Zitto te, sei medico tu? No e allora! Questa è la medicina del futuro”.
Vercinge”: Veramente sì, sono medico.” Con mestizia abbandonò l’infermeria.

La Gnoccaprise dopo 3 giorni, seguendo la rotta impostata da Maku, arrivò nei pressi di un grande pianeta sconosciuto, adatto ad ospitare la fica e i punter.
La squadra di esplorazione era composta dal comandante Calacausi: un esperto e intelligente ufficiale, era l’ideale poiché con il suo carattere, leggeva meglio di chiunque le situazioni.

Il sergente Napiotta: una testa calda, una mina vagante, dotato di grande umanità e coraggio, salì sulla nave solo per aiutare concretamente quella manica di schifosi, ci voleva gente così.

Il Gurdiamarina Synapse: un ex-combattente per la liberazione della fica a mandorla, uno tosto, per lui l’avventura era routine.

La Dott.ssa Supersara e l’androloga baby86. Il supervisore Fatboy: supervisore di fiche spaziali, se c’era fica di livello toccava a lui stabilirlo.La professoressa Giulia esperta psicologa. Infine per ultima ma non ultima: Belle, senza Sebastien però.

Belle era l'ufficiale responsabile alle lingue e alle comunicazioni, nessuno comunicava come lei con la lingua.

Entrando nell’atmosfera videro a qualche miglia una grande grotta a forma di vagina, vicino, semidistrutta, un’astronave immensa che poteva ricordare un biscotto savoiardo: Segni di vita intelligente.

Giunti al suolo Calacausi fece cenno di avanzare lentamente, si divisero, una squadra nella grotta-vagina e un’altra nel cazzo-biscotto.

Infiniti campi di gnocca si stagliavano oltre l’orizzonte. Osservarono in cielo il leggendario e maestoso segno, mai visto da nessun punter terrestre:”” VU-VU””. Come novelli Costantino si convertirono al Sacro culto della Sorca depilata.
L’interno buio e umido non prometteva nulla di buono, piccoli sbuffi di gas salivano dal terreno.

Belle:“Guarda sara, sono enormi queste poltrone di comando… e ma… ma… quella è…” Le dottoresse fecero una scoperta macabra: L’Ammiraglio Dulce era avvinghiata al megafallo di un alieno, i nostri progenitori erano superdotati di mazza notevole, Dulce amante del genere si fece trasportare su questo pianeta anni addietro, alla ricerca dei nostri Creatori, e se possibile, anche di cazzi abnormi.

Intanto nella sorcagrotta…
“Comandante guardi, ci sono anfore ovunque, cosa sono? “Sussurrò terrorizzato Fatboy.

Calacausi:”Appunto, anfore”.

Come un pazzo Napiotta cominciò, così, alla cazzo di cane, a ad incendiare tutto con il lanciafiamme… sciuuuu sciuuuu.

“Cazzo, Napiotta, cosa ti prende, ma sei scemo?”- Urlò il Cala, i puttanieri spaziali si guardarono a lungo in silenzio,erano stanchi, erano tesi, erano satolli di sperma.

In fondo ad una galleria a forma di retto, vi era una stanza circolare con iscrizioni sconosciute, videro un idolo, una grande testa, una testa con sembianze umane, sotto una scritta somigliante al sumero: admin.
Era il nostro creatore? E perché ci aveva abbandonato? Dov’era finito? Uno o trino? o quatrini?

Domande esistenziali che l’uomo da sempre si pone, ma ancora di più uno astro-puttaniere che si trova in un buco di culo di roccia!

Le squadre si riunirono, le ragazze videro che del liquido nero si riversava al suolo dalle anfore, supersara si avvicinò e lo esaminò, odorava di sperma, pensò ad una sorta di sperma, certo era sperma! “Gnam gnam I love bukkake”- Pensò in modo molto professionale la Dott.ssa.

Il comandante ordinò di rientrare. “Sara è strana, comandante, ha bisogno di aiuto” disse timorosa baby86.
“Ma quale aiuto, viene qui anche te,che andiamo giù di spatola, che ci dò che ci dò, ci pensiamo noi a voi gnocchette”-“Noooo… dai… non qui… ancora? Sono Io me!”
Giulia la psicologa: “ Comandante si fermi, la sua mente è preda dei gas di questo pianeta”.

Belle:” No guardi, il gas non c’entra”.
Calacausi perse la testa.

Synapse si tolse la tuta”Qui, l’aria è respirabile”.Così fecero gli altri.
La scena che seguì non sarebbe da raccontare, poiché la storia non ama i perdenti, ma è giusto rendere la verità a questi vecchietti laidi e schifosi.
Diedero vita ad una gang bang spaziale, non si capiva più chi inculava chi, lo sperma a fiotti si mischiò al liquido nero alieno, le ragazze aggrovigliate ai corpi indecenti degli uomini, Napiotta cominciò ad infilare pugni nel culo a chiunque:” così, per vedere l’effetto che fa … Vengo anch’io? No tu no!” Tutti lì in mezzo al caldo liquido nero, come in una farsesca lotta nel fango ognuno cercava di metterlo senza prenderlo, oppure prenderlo abbastanza grosso, fate voi chi scelse l’una o l’altra opzione.

La mazza poderosa di Syn penetra implacabile nel culo di Belle, terribile e delizioso subire quel dominio.
La linfa caldissima esplode inebriando le donne che sprofondano in un abisso di ebbrezza sfrenata.
E'quasi un supplizio e allo stesso tempo un'incredibile felicità .
“Mio Dioooo noooooo, cosa ci prende? Aiutoooooo… qui è il comandante Calacausi, portateci in salvo stiamo male, c’è qualcuno qui, c’è qualcosa, lo sperma è finito e anche il viagraaaaa”.
Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
Dindi
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VESTENDO AL ROVESCIO


La pioggia scende battendo sulla finestra, come lacrime, scivola silenziosa nel profondo dell’anima.

Cerco angoli di passato.

I vetri per un attimo riflettono il viso segnato dal tempo ,sconcertato vedo uno sconosciuto, un uomo solo.

“In quale momento ho lasciato che mi comprassero? Dove ho gettato la mia vita? Sono solo il prodotto di precedenti azioni o figlio del destino?”

Lascio cadere tutte le accuse contro  me stesso?  Facile essere il giudice di se stessi, ma stanotte non sarà così per me, nessuna assoluzione.

La mia vita in mano a un soffio di vento.

Il risultato di un bilancio sbagliato, dove i rimpianti sono superiori ai rimorsi.
Il giudice e l’imputato sono la stessa persona,  la dicotomia esistenziale rende il processo una farsa.

Ho sprecato la mia vita non accettando la normalità, ,ma questo da cosa è dipeso?
Non vivere la propria vita pienamente è l’offesa più grande che si possa fare a Dio e alla natura, come rifiutare schifato un dono unico, unico e giusto per me.

“Vostro Onore,  scappai nella mia mente per molti anni, ma non ricordo perché lo feci”.

La depressione cancella la scintillante voglia di vivere,  muovere un muscolo verso l’esterno del tuo involucro  diventa impossibile.

Sprofondato nel peggiore incubo si è inclini alla parte più oscura di se stessi; è vero, feci del male a persone che lo meritarono, ma qualsiasi ragione non giustifica il male, l’odio porta solo odio, così è, all’infinito.

Non ho avuto il coraggio di vivere, ho avuto paura dei giudizi,  ho temuto l’altrui sentenza,  percependo lontano la  vita ho cominciato a sentire i dolci e suadenti richiami della morte, perché quando stai annegando è più facile lasciarsi andare che resistere e nuotare.

Ho cercato la via semplice per risolvere i problemi, ho indirizzato la mia vita sull’illusione e quando mi sono svegliato il mondo era laureato mentre io stavo apprendendo l’ABC.

Ho fallito come uomo e come persona  non intraprendendo alcun percorso di vita.
Non ho amato abbastanza chi non c’è più in questo mondo, me ne vergogno.
Mi vergogno di me stesso, perché solo io avrei potuto  considerare la mia vita come bene assoluto e non l’ho fatto.

Mi vergogno perché non ho avuto il coraggio di affrontare gli ostacoli, le persone. Pavido.
Mi vergogno perché non ho una donna da amare ,  non ho dei figli da viziare e coccolare.
Mi vergogno della mia solitudine che vivo per scelta, si può essere più contorti mentalmente?
Non mi sono amato abbastanza e questa è già una condanna, ma quando lo realizzi, allora diventa una pena Straziante.

Mi vergogno perché non ho  ancora sciolto i nodi stretti nella mia mente.

Ho lottato e ancora adesso lotto per una vita migliore, ma ogni giorno è una fatica immane fare ciò che gli altri fanno con naturalezza: coltivare una semplice relazione umana.

Invidio le persone equilibrate  e chi ha trovato una sua dimensione, invidio chi ha  la Fede.

Invidio chi riesce ad avere una vita sociale normale.

Alla sera, tornando dal lavoro osservo le finestre  dei palazzi lungo le strade, da dietro le tende si intravedono scene comuni  di famiglia, i bimbi che giocano intorno al tavolo, e il mio cuore muore  ad ogni battito. La mia anima annichilisce.

Nessun Dio distratto o destino crudele ha creato questo, ma solo ogni mia singola azione compiuta con superficialità, ogni scelta non soppesata,  ogni distrazione vestita di arrogante stupidità.

Ai  miei nemici dico: “non abbiate cura a studiare come ferirmi, sono una persona infelice e il dolore è diventato piacevolmente insensibile”.

Ai miei amici dico:” non portate il peso della mia vita, ma portate la vostra presenza nella mia vita, io cercherò di  rispondere come posso e non come vorrei”.
Bisognerebbe avere a disposizione due vite, in una si sbaglia e si impara a vivere, la seconda  per vivere serenamente  in armonia con il mondo e con i tuoi simili.

Non sono stato capace di apprendere e ora mi “godo” i reconditi  angoli della mia ignorante solitudine.

Non ho avuto il coraggio di vivere e  se adesso mi assolvessi, continuerei a farmi del male, piangendo su me stesso  illudendomi che il male provenga dall’esterno, invece è sempre stato ben occultato dentro quest’anima mia.

IO, e solo IO sono stato il mio più acerrimo nemico.


CUCCIOLI UMANI


Conoscete tutti il mio fantastico e incommensurabile pessimismo, ma c’è qualcuno che riesce a far fuggire tutti i miei pensieri e a diradare la nebbia della mia mente in un amen: I bimbi.

Mi diverto a conoscerli in tutte le occasioni: in fila al supermercato o in posta, passeggiando o in autobus.

La cosa straordinaria è che non avendo muri culturali e sociali, accettano che uno sconosciuto parli loro senza presentazioni, tenendo botta alla grande lasciandosi provocare.

Li vedo come piccoli alieni, e lo sono fino ad una certa età, hanno loro leggi, loro codici, una loro lingua.

Rispondono subito ad un saluto e la loro risata è la gioia di Dio.
Ecco, questi magnifici incontri inebriano la mia anima, fugaci incontri e piccole battute mi danno ancora fiducia in questa decadente e perduta umanità.


-A spasso col cane noto davanti a me una piccola bimba e una signora anziana. Le seguo a distanza.
Ascolto:” Senti, però non si dice pazza alla nonna”-Bimba:” ma nonna, pazza non è una parolaccia”.
E già qui mi son piegato dal ridere,  intuendo il caratterino cerco l’incontro e allungo il passo.

Faccio: “ Ciao, come sei bella, ma quanti anni hai?”-Bimba:” 4”.
Io:” Accidenti, sembri molto più grande da come parli, avrei detto 24-25 anni”- Lei senza scomporsi:” Eh, mah, si vede che sono piccola!”
Sono rimasto di gesso dalla prontezza della risposta e dal tono, ho riso per giorni e ancora adesso mentre scrivo.


-La figlia di una mia ex-compagna, 5 anni. Me la mangiavo d’amore.
Un giorno le porto un album con figurine, lei felicissima lo porta alla madre, la quale si siede al tavolo per farle vedere come attaccare le figurine, la bimba in piedi mi volge le spalle e ascolta concentrata.

Io comincio a farle il solletico lungo la schiena, lei reagisce ora scuotendo le spalle, ora mettendo una mano dietro la schiena per ripararsi: 1 volta, 2 volte, 3 volte, alla quarta… si gira e seria con piglio sicuro, guardandomi negli occhi, decisa  come una donna manager:” Adesso basta però eh!?”-
Ahahahahh… io zittito abbasso la mano e con un filo di voce:”Scusami”.


-Un pomeriggio uggioso vidi un bimbo seduto su di un muretto, lo osservo, troppo strano per stare così da solo, non c’era anima viva in giro tranne noi, aveva sui 7-8 anni, stava calando la sera.

Mi avvicino: “ Ciao, tutto bene? “-“ Sì”.
“Come mai sei da solo?Gli amichetti?”- “Sono andati via, sto aspettando la mamma”.
Io:” Senti, io e il mio cane possiamo farti compagnia?”-“Si, va bene”.

Qui, iniziamo a parlare di cose banali, io però comincio a chiedermi, come possa stare da solo un bimbo per tanto tempo da solo, passa mezz’ora.

Il bimbo” Ma tu non vai a casa?”- “No, aspetto i tuoi”. – Il bimbo: “Ah, va bene, ma tu non hai la mamma e il papà che ti aspettano?”- “Bè, la mamma vive da sola e il papà non l’ho”.

Lui:” Ah, non hai il papà, è morto?”-“ No, è vivo e sta bene, ma non l’ho mai conosciuto, è partito quando ero più piccolo di te, piccolo piccolo.”
Il bimbo rimane come colpito da qualcosa, rimane zitto per qualche minuto, lo facciamo entrambi.

Poi, esordisce:”Ma tu stai male senza papà?”-“No, adesso non più, sono grande, sto bene”.
Bimbo:” Meno male.”

Arriva la madre trafelata,(saranno passati 45 minuti dal mio arrivo) la quale sembra più preoccupata del sottoscritto , piuttosto  di come possa stare il figlio, meno male che la presenza del cane salva sempre l’apparenza di chi vuole vedere il male ovunque.

Io le getto uno sguardo di commiserazione e biasimo, lei non mi dice neanche una parola e invita il figlio a salire in auto.

Lui  mi saluta e muove qualche passo,  si ferma e ritorna verso  me, mentre dà una carezza al cane:” Se vuoi, quando sarò grande farò io il tuo papà.”
Piansi.



LA VISIONE DELLA FIGA DA VICINO 


Ieri mi ha chiamato la nostra amica Figa, si lamentava del fatto che molti insistono a considerarla solo un buco, io ho cercato di spiegarle, mi sono scusato, ho cercato di dirle, di farle capire.

Vedi cara, a volte carissima Figa, non la devi mettere sul piano personale, io ti capisco, sei sensibile, ma pensi che il testa di Cazzo possa ascoltare il tuo grido di dolore?

Sai quanto sei bella? Certo, in alcuni posizioni che prende la tua proprietaria sei magnifica, per esempio quando si mette  col pancino all’ingiù, magari alza solo una gamba mentre dorme su un lato e tu, racchiusa dentro quelle mutandine, pacioccona  tenti di sporgerti con  tutta la ciccina che puoi.

Mia cara, il tuo splendore  non ha pari, dai, non prendertela,  già bisogna inventarsi i numeri da circo per convincere la tua proprietaria a lasciarti libera un’oretta, non ti ci mettere pure tu con i mal di testa e  lo scazzo  da pre-mestruo.

Guarda che quando ero ragazzo non ti vedevo neanche col binocolo, le tue sorelle maggiori portavano tutte la barba e alcune pure i capelli, quando riuscivo ad arrivare alle mutandine e infilare la mano, cominciavo a sentire il pelo… e… la mano della proprietaria bloccava la mia agganciandola al polso come una tenaglia d’acciao.

Raramente era permesso arrivare a toccarti, sfiorarti, ma Mister Dito era l’unico che aveva il Pass.
Io poi passavo il pomeriggio a fare annusare la mano eroica agli amici, tra i quali c’era sempre il più grande e navigato, il quale dopo attento esame olfattivo, decretava: “ Sì, è odore di Figa!”. Partiva l’ovazione!


Qualcuno asseriva di averti vista in giro, su riviste o in TV, ma in verità erano solo i tuoi capelli ricci, però  ai tempi era la stessa cosa, invece tu bastarda, ti nascondevi perfettamente mimetizzata, perdonami ma bisogna parlare chiaro.

Lo so lo so,  ti senti usata, ma anche questo non è vero in toto dai; io quando mi avvicino ti guardo nella fessura, vengo piano piano vicino,capirai, non è che la tua padrona ti lavi sempre in modo ottimale,comunque se non emani strani odori, io vengo lì e ti parlo, apriamo un dialogo, ma tu alla fine vuoi essere sempre leccata e succhiata, poi sarei io quello che ti usa, suvvia, non prendiamoci in giro.

Figa, scusa il gioco di parole, vuoi fare la figa, dici che sono egoista, ma se ti tocco nell’intimità cominci a sudare umori, pare lo Slim, quando tiro fuori le dita sembrano uscite dalla bocca di Alien!
Eh? Cosa? Ti senti troppo trascurata ? Ma se tutto il mondo parla sempre di te.
Cosa?
Aaahhh… Cioè, ti riferisci a quando fai entrare Mister Calvo?

Lo so che non lo fai entrare tu, in effetti dopo un poco comincio a guardare solo la tua proprietaria, tu però avvolgi e stringi, eh caspita, sei egocentrica, dici che Mister Calvo non è delicato come Miss Lingua? E ma, che cazzo vuoi da me? Veditela con Lui, dai, perché adesso vuoi dire che non godi quando ti sputa dentro?

Vabé,  non ti facevo così ipocrita.
Allora, vogliamo mettere tutte le carte sul tavolo?
Sai da chi sei usata? Brava hai capito, dalla tua padrona: ti usa per fare carriera, per far soldi, per divertirsi, o semplicemente, ti usa per usarci.  Sveglia!

Cosa dici? Che ti cura, ti porta dal medico, dall’estetista, ti compra un bel vestiario ma non sempre comdo…

Stesso motivo di cui sopra, più risulti bella e appetitosa, più noi uomini diventiamo rincoglioniti, vedi tu.

Non piangere adesso cazzo!  Ma possibile che sei così ingenua? Ma scusa, secondo te perché in passato eri sempre l’ultima a fare conoscenza di Mr.Calvo?  Prima c’era Mano, Lingua, Cosce, Bocca, e poi… anche il tuo feroce nemico: Mister Culo, e una vita che hai sta concorrenza, e non te ne fai una ragione.

Era proprio per l’importanza che ti avevano assegnato, cornuta e mazziata.
Non ne vuoi più sapere? E come farai? Seeee… ti basta la mano della padrona e un giocattolino vibrante, ti voglio vedere proprio, allora vedi che sei tu che godi ad essere schiavizzata. Ribellati!

Guarda che possiamo unirci: il nemico del mio nemico è mio amico.
Tu fai capire alla tua padrona che noi soffriamo tanto, e quando arriviamo finalmente da te, ne abbiamo passate tante: ore di lavoro, strategie, pretesti, poesie e notti a pensare come scardinare ste mutande che ti imprigionano,  arriviamo nudi alla meta, ecco perché poi ti pastrugnamo con tanto vigore, abbiamo paura che scappi  e poi chissà quando ti rivediamo.

Non è possibile sentirci al tuo cospetto come Tom quando prende Jerry, per un attimo e subito gli scappa via, o Silvestro che deve escogitare l’impossibile per prendere quel cazzo di uccellino insopportabile.

Noi siamo condannati dalla nostra stessa natura ma tu puoi ancora farcela, diglielo:” Senti padrona, io ho gli stessi diritti di Mister Calvo, voglio decidere io chi incontrare , quando  e come”.

Vedrai che poi, quando ci incontreremo più spesso, sarà molto più rilassante e non ci sarà tensione con la tua padrona, che poi tra l’altro, farebbe bene anche a lei usarti più spesso, la vedo sempre più con lo sguardo incazzato e sto piglio da pitbull seviziato.

Ti sto annoiando? Devi uscire? E dove scusa?

Da una tua amica? Come a strusciarti faccia a faccia…?  eh vabbè cazzo, allora dillo… seee vuoi fare esperienza… ammettilo che sei una Figa lesbica… ma vaffanculo và, tu e la tua padrona, Figa di legno!






Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
Dindi
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ANIMA MUNDI 

Ti ho vista uscire con disarmante facilità da giovani corpi e splendente inghiottita dalla notte.

Disprezzata per pochi spiccioli e calpestata in onore di un calvario senza senso.

Assaporata attimo per attimo nel gioioso gioco di bambini festanti.

Lasciata con dignità da eroi senza memoria.

Opaca e claudicante, stanca e affranta verso gli anni grigi dell’esistenza.

Portata via con impetuoso fervore da un soldato romano, correndo veloce con il sangue lungo la lama nemica.

Difesa con tenacia in pochi etti di essere umano non voluto.

Buttata via con la solitudine, sull’asfalto sporco di una qualsiasi strada.

Ti ho usata e sprecata, sottovalutata e resa nemica da perverse vie razionali.

Ingenuamente ti ho creduto infinita e con stentorea voce mi hai riportato alla realtà.

Insultata dalla disperazione di chi non ti vuole abbandonare.

Richiamata miracolosamente sulle vie imperscrutabili della fede.

Un sorriso verso un cuore chiuso e sei rinata dal  gonfio ventre di una donna.

Senza fiato pregata e agognata, supplicata e soppressa,  bevuta come un sorso d’acqua fresca.

Prolungata forzatamente in una stanza d’ospedale.

Strappata via per una parola di troppo.

Correndo  verso la tua fine senza contarne i giorni, appoggi la testa e ricordi il tempo giovane.

Regnando sul  mondo ricordi la tua maestosa caducità solo a chi non apprezza il tuo valore.

Mi hai permesso di piangere e di ridere su spoglie di semplici emozioni.

Ti ho vista viaggiare senza salutare nessuno e perdere le forze con l’amarezza nel cuore.

Sei  scivolata via nei gelidi mattini d’inverno consumando il più triste dei momenti.

Ti sei esaltata negli oceani e nei cieli,  esplosa nella tua potenza, nella gioia di un abbraccio.

Senza risposte, senza domande, sei dentro me e ascolto il tuo pulsare.
Non so spiegarmelo  ma  nell’apoteosi  dei  perché  fluisci senza sosta nella mia sostanza. 

Grazie vita.


Dedicata al superdatato Dindi e all’auto-esiliato Livius.
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CONFESSIONI DI UN SERIAL PUNTER



Il mio nome è William, sono nato in una schifosissima cittadina al neon, e questa è la mia storia.

Ho appena consumato l'ennesimo delitto: un culetto a mandolino di 20 anni,Sì ennesimo, quanti sono? non lo so, credo di averne perso il conto.

Molti hanno cercato invano di capire la mia natura, i motivi per i quali si diventa un serial punter?
Ognuno ha i suoi, io ho i miei, ma non tutti diventano scopatori seriali pur amandone la materia.

Quindi forse, c'è qualcosa di imperscrutabile che va oltre la psicologia forense.

Non ho subìto violenze da bambino da parte di mio padre o altre stronzate che leggerete sui giornali.

In realtà, credo, che tutto sia iniziato quando avevo 8 anni.

Un maledetto giorno entrai nella stanza di mio fratello maggiore, questi, aveva una collezione sterminata di fumetti e riviste; era gelosissimo dei suoi incredibili giornaletti, quella volta mi infilai nella stanza della mia futura ed
inconsapevole perdizione, approfittando di un suo breve viaggio.

Stetti in quella stanza qualche ora, divorai tutto avidamente, persi la cognizione temporale, feci un viaggio dentro altre menti che avevano rappresentato la realtà del sesso, sesso: non esiste parola più evocativa!

Mi masturbai (senza coglierne il senso) furiosamente, i miei occhi videro ludiche meraviglie quali Supersex, Jacula; passando senza soluzione di continuità  attreverso Il Montatore, Gin Fizz, Le Ore, Sukia,Lando, Vampirella,
Cronaca nera, Erotik,Blitz.

Certo, penserete, che anche voi ne avete letti e siete rimasti normali, ma il Serial ha qualcosa in testa di bacato che genera
mostri.
Per me, la visione della donna adulta mentre "veniva" è stata, ma lo è ancora oggi, il miracolo della vita!

Ricordo come fossi oggi la mia prima vittima. Era una ragazza uruguaiana: una splendida femmina bruna dal corpo statuario e i capelli lunghissimi: sprofondai la mia faccia tra le superbe natiche, la lingua mi fece male per un paio di giorni, il frenulo particolarmente, evidente lo sforzo di penetrazione con la lingua nella sua succosa fica.
Ancora oggi sento l'odore selvatico del suo sesso spinto sulle mie narici fino ad arrivare al cervello.

Da allora, cominciò il mio inferno e paradiso, l'alfa e omega, ovunque sia andato ho lasciato vittime, la mia fame è inarrestabile.

Questa famelica voragine compulsiva, mi spinge a sfidare il controllo delle varie fidanzate del momento , ad eludere i controlli sul lavoro,a trovare spazi di tempo ove le persone normali non riescono neanche ad immaginare, tutto questo
per il mio appetito fuori controllo; a costruirmi una vita segreta e parallela.

Ma io sono un freddo e lucido calcolatore: elenco tutto, catalogo ogni cosa, e ho una memoria fotografica, ed è per questo che posso ancora continuare a penetrare corpi di tutte le femmine che attraggono la mia attenzione.

Capii di non essere normale a 21 anni. Stavo cenando con una ragazza banalmente mediocre, e mentre lei parlava pomposamente di come fosse bella sua vita, il mio cervello staccò la spina dell'udito, e mi sorpresi a calcolare.
Vediamo: auto pulita  10 dollari, capelli barbiere 18 dollari- fiori 30 dollari, cena 90 dollari, drink locale 20 dollari, stanza hotel 70 dollari... senza contare le telefonate prima e dopo, le frasi di circostnza, e tutto ciò che la conformità del vivere civile obbliga, per me un conto finale inestimabile, e non è detto che sia una procedura con la quale fai centro al primo colpo...

E poi, la noia, questa sensazione che ti uccide lentamente, spegnendoti senza alcuna dignità.
La scoperta, la sorpresa, la novità, la possibilità di poter scegliere la preda.

Per ultimo ma non ultimo, il desiderio animale di profanare i molteplici templi femminili, ognuno differente, ognuno sempre nuovo col suo carico di emozioni.


Mi sento veramente vivo solo quando compio i miei delitti, il resto della vita sembra un film in bianco e nero, recito la mia parte ma non ne sono coinvolto, vedo scorrere gli eventi con algida freddezza.
Ma quando sono con l'ennesima vittima, i miei sensi si risvegliano ed esistiamo solo io lei, mi sento presente, ogni attimo è vissuto pienamente, nessuna carezza è fatta svogliatamente, nessun gesto a caso, tutto prende senso, tutto assume un significato, e questo è solo ciò che riesco ad esprimere a parole, ma c'è un oceano di indescrivibile bellezza che colma ogni dolore e senso di vuoto.

La mia anima trasfigurata vaga alla ricerca, tra strade perdute di campagna, asfalti illuminati di città, case esposte sul display del mio PC.
Nulla osta alla mia ricerca, e chiunque si frappone tra me e la vittima, diventa in breve anch'esso una vittima.

Sono pentito? NO.

Ho lasciato tracce per farmi catturare? Certo, non sono nè infallibile nè felice di essere libero, ma chi mi ha dato la caccia non è stato in grado di cogliere i particolari, le evidenze; del resto, molte persone non vogliono vedere le cose come sono veramente, preferendo una felice illusione ad una amara realtà.

Questa è la mia storia, la storia di un serial punter nato in una schifosissima cittadina al neon.





Pomme de terre douce international avec petit pois à la creme blanche.


Ricetta originale e varianti regionali.


Difficoltà:
Altissima

Cottura:
90 min

Preparazione:
60 min

Dosi per:
1/3 persone Max.

Costo:
Elevatissimo

Prendete una grande patata, quelle vecchie sono ottime, tengono di più la cottura, ma nel nostro caso va bene anche giovane, però deve essere una patata soda e polposa.

Pelatela,lavatela e asciugatela (Ona lavada ona sügada e la par nanca duprada), distendetela su un letto di cappelle di funghi porcini.
La patata deve avere un aspetto sano, compatta e succosa, non si transige.

La patata americana è eccellente, ma in verità ottime pure le nostrane di montagna, evitate assolutamente le trans-geniche!

Ingredienti e consigli:

Porcaggine: Sasha Grey, 50g., non eccedere, andrebbe a coprire gli altri sapori.Gateau.

Personalità: Julia Roberts, gusto deciso alla paprika. Intingetela nel wasabi, impazzirete.

Occhi: Anna Mouglalis 2 bastano, in insalata lesse, semplici e nutrienti per l'anima.

Bocca: Scarlett johansson 1 è sufficiente, crocchetta sapida con interno caldo e morbido.

Simpatiaaola Cortellesi, mettetene in quantità non stona mai, una scorpacciata allegra, provatela fritta taglio fiammifero.

Culo: Belen o se non ne trovate di stagione Sabrina Ferilli, come le fate le fate, vi lasciano la bocca piena.

Freschezza: CristiNa Capotondi, bella fresca mi raccomando, al cartoccio,mantiene il gusto selvatico.

Seno: Sabrina Salerno o Dellera se non trovate la prima, da mangiare con sugo di lepre, non si resiste molto alla vista.

Charme: Annette Bening, conta anche lo stile di come impiattate, eleganza e stile nella vostra bocca.

BDSM: Megan Fox, se volete una patata cotta in modo originale, nouvelle cousine!

Gambe: Bellucci Monica, la tradizione italiana non si tradisce: sana e polposa, non smettereste mai di addentare...

Sguardo ammaliante: Violante Placido, buona come purea, una noce di burro e diventa tutto vellutato.

Da fare robba pesante: Jennifer Lopez, patata bella piena, rustica, non abbiate timore, strapazzatela... con le uova.

Voce: Monica Guerritore, così, come stzzichino...en passant.

Femminilità:Valentina Lodovini, è novella, quindi si consiglia come contorno a portate più importanti.

Capelli:Marcia Cross, la patata ha solo la buccia rossa, ma dentro è bianca e saporita,panzerotta con mozzarella.

Trombamica:Audrey Tautou, ve la potete fare alla duchesse, squisita.

Da esibire per gli amici:Charlize Theron, fate vedere che siete capaci di fare la spesa! Al forno col rosmarino.

Cena romantica e social: Michelle Hunziker, si sa, le patate del nord hanno antiche tradizioni culi-narie, sotto la cenere.

Fuga su un isola deserta:Shakira, se vi stanca come patata almeno canta bene, ottima in frittata con la salvia.

Profumo: Valentina by Valentino / Bulgari Mon Jasmin noir
Crema corpo: alla vaniglia St.Barth
Intimo:Victoria's Secret

Preparazione:

Lavate e pulite bene i piselli, grandi- medi o fini non importa, sarebbero meglio freschi ma vanno bene pure i surgelati al Viagra o Cialis.
Dopo aver praticato un bel buco nella patata introducete piano e con cautela il pisello(pardonne moi, i piselli).

Nel frattempo accendete il forno e mettetelo a 90°, il forno intendo...
Per velocizzare la cottura si può lubrificare la patata con dell'olio d'olivia vergine... se ne trovate...

Mentre avete infornato la patata e ne aspettate la cottura, create una bella salsa allo yogurt,la crema deve essere bella densa e bianca, agitate e sbattete senza fermarvi, sfornate la patata ancora bollente, versateci sopra
tutta la salsa, è la morte sua! La patata se potesse vi ringrazierebbe.

Aggiungete un pizzico di maggiorana, sale e pepe q.b., decorate il piatto con piccoli "spruzzi" di aceto balsamico.

Servite la patata molto calda, dal ripieno dovrebbe uscire un bel sughetto, i vostri amici impazziranno!
Innaffiate con un ottimo Muller Thurgau o an EXCELLENT Krug. Chi preferisce la birra consiglio Menabrea 150°anniversario ambrata.

Consiglio:
La patata va mangiata con tutti i 5 sensi: oservatela, sentitene le fragranza, toccatela, assaggiatela e infine ascoltatene la sensazione piena che vi offre in bocca.
La patata è un cibo semplice che esiste da sempre, non stanca mai, ma per apprezzarla ci vuole passione e saperla cucinare.

Bon appetit!




Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
Dindi
KING (2355 post)
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Forse non lo sai, ma pure questo è amore.


(Cit.Stranamore,Vecchioni).

Vi siete mai chiesti: E se domani Gnoccaforum non ci fosse più?

Certo, la vita continua lo stesso, ma quanto vi dispiacerebbe? Confessatelo.

Considerate tutte le ipotesi, considerate tutto, non sarebbe una cosa triste?

I motivi della cessazione potrebbero essere molteplici: chiusura(coatta), chiusura per mancanza di fondi: denaro e tempo da impiegare, fine entusiasmo da parte dei gestori, ecc.

Si potrebbe ri-creare? forse si ma sarebbe lo stesso? e chi ha legato con delle persone ma non si è scambiato almeno la mail? pensate alle persone perse, alle possibili amicizie che mai sbocceranno.

Molti penseranno: "Chissenefrega. tanto stavo lì solo per aver dritte sulle p... da portarmi a letto". Ma per gli altri?

Per chi ha investito in affetto e in indelebili emozioni? Per chi ha riso come un pazzo da solo di notte? Per chi si è commosso?
Per chi nostalgicamente ha ricordato quando era giovane?

Per i ragazzi che vedono delle guide nei più anziani, che chiedono consigli sulla salute o sul sesso, non vi fanno tenerezza? Devono chiederlo in forum come ci si ama?

Quante colpe e lacune hanno le istituzioni( stato,scuola, famiglia) in questo?

Non vi commuove chi litiga ferocemnte per motivi assurdi e puerili nel forum? pensate che sia per quei motivi? Non credete che forse hanno trovato qui dentro un'isola che li riconosce e li fa stare bene,un'isola che fuori forse non hanno, difendono con i denti, immaginari territori e vuote ragioni.


Vi chiedo di capire, vi chiedo di cercare un punto di incontro, e chi ha sbagliato faccia un passo indietro, vedrete che in un istante tutto diventerà invisibile.

Le cose cambiano, le impressioni sono mutevoli, gli UOMINI riconoscono i propri difetti.
Non vedete che fuori dalla finestra si prepara una tempesta? Questo è il nostro piccolo mondo, dipende solo da noi come sarà, come vogliamo che sia.

Tutti abbiamo simpatie ed antipatie, è normale, ma attendete, siate pazienti,
confrontatevi facendo rispettare il vostro punto di vista, vedrete che chi giudicavate in modo superficiale e affrettato forse è un'altra persona.

Un giorno forse scopriremo che non ci siamo mai battuti, e che quella rabbia non è mai esistita.

Scrivo questo perchè vedo ancora un ritorno del non rispetto delle idee, dei sentimenti e modus vivendi altrui, gente che vuol andare via e gente che già è andata via.

Qui dentro, ho scoperto persone meravigliose, puttanieri e p......? certo, ma prima esseri umani!
Perciò, non buttate questi dolci con fondo amaro, sfidatevi a scoprire chi sono vostri vicini aldilà dei nick e delle stellete e, dei karma e degli avatar, siamo persone non dimenticatelo.

Troppe attese dietro l'angolo, spettatori malinconici, vivete adesso e vivete intensamente.
Il mio pensiero vola verso voi tutti, il mio pensiero vi cercherà ogni volta che sarete distanti.

Un giorno, tutto questo non ci sarà più, e il pensiero mi rattrista, ma potete scommeterci che vi rimarrà qualcosa dentro, vi sorprenderete a pensare ad un post, ad una battuta fulminante che vi ha fatto spaccare dal ridere, a quell'iscritto così simpatico. Sorriderete e guardando uno sconusciuto in mezzo
alla folla immaginerete che forse... forse è quel piacevole amico virtuale, che non esiste più.


Vi voglio chiedere un favore, per chi avesse intenzione, NON karmatemi per questo post.
Non voglio, per non creare malintesi sulle mie reali intenzioni, non è un discorso ecunemico
nè captatio benevolentiae.


Ciao amici.



ANIMALS

James era stanco, vagava senza meta, in cerca di qualcosa, di qualcuno.

Tra la folla festante e le mille luci colorate, la fiera gli sembrò il posto più idoneo per disperdere la sua ansia di vivere.
"Big man? pig man, ha haaaaaaa, charade you are....”*
Un piccolo e grasso uomo col monocolo e i denti marroni urlava la sua merce, con il sottofondo di un violino che lamentava musica ungherese.

Veramente, non aveva mai sopportato quel genere di spettacoli, fenomeni da baraccone, veri  o presunti tali,a disposizione del pubblico ludibrio, così, per sfamare il vorace stomaco della banalità, lo disgustavano.
"ANIMALS", semplicemente, era questo ciò che si poteva leggere sulla lurida insegna di legno, i caratteri rossi erano diventati marroni, come i denti dell'imbonitore.

"Venga Signore, costa pochi centesimi, non se ne pentirà, qui vedrà dal vero i più bizzarri e grotteschi
animali, i più feroci, e il più pericoloso, ma si ricordi, non è uno zoo, qui gli animali ci rimangono per propria volontà, o quasi".

Quest'ultima affermazione fece crollare le sue labili certezze e incuriosito a morte... entrò.
Libero di inoltrarsi senza una guida, vi era un corridoio nero con profili rossi, a destra e a sinistra erano disposte gabbie coperte una ad una da tende scure, come un sorta di sipario per lo spettacolo del secolo!
L'odore dolciastro di deiezioni non raccolte ammorbavano l'aria, ma a volte, solo per un attimo,
si avvertivano note di profumi di oriente speziati.

L'interno era avvolto dall'oscurità, delle vecchie lampadine appese ad un filo servivano per non inciampare.
Scostò lentamente la tenda della prima gabbia, di lato c'era un foglio ove la bestia veniva descritta
nei particolari.

Inorridito e morbosamente attratto,  proseguì.
Questo animale era simile ad un topo, ma molto più grande,  il suo corpo
era più simile ad una scimmia vecchia, stava lì immobile, lo sguardo vitreo, mostrava una bava copiosa che continuamente fluiva dalla sua bocca aguzzamento  dentata.
La descrizione citava: RATTUS POCO ERECTUS- Animale che vive nell'oscurità, resta invisibile a tutti, per poi,
uscire e mangiare nei posti che altri hanno recensito.
E’ ospite, ma si comporta come il padrone di casa, poco utile all'ecosistema, critica e giudica ferocemente proprio i comportamenti degli animali sociali che invece tengono in vita il ciclo naturale del sistema.
Tende ad infierire inutilmente per poi approfittare di quello che rimane, simile allo sciacallo o all’avvoltoio.
La bestia lo vide e  accovacciandosi si rintanò in un angolo buio.

Da dietro provenivano strani versi, richiami... vide in questa gabbia un aracnide, grande sì, ma abbastanza piccolo da poter uscire agevolmente da quelle sbarre, ma allora perché stava lì
La cosa incredibile è che poteva parlare, anzi, è l'unica cosa che faceva. Già, avete letto bene, aveva capacità di linguaggio, pur essendo in tutto e per tutto un ragno!
Foglio: ARACNIDE AGENT PROVOCATEUR- Animale che vive solo per provocare, se ne sta in disparte
Mentre  tesse grandi tele,  chiunque ci caschi dentro è spacciato, rimane irretito in infinite discussioni che
non portano a nulla, manda messaggi senza senso o provocatori, irritanti e fuori tema, la preda muore per esaurimento di parole e fiato, dopo lunghi e dolorosi crampi da pensieri illogici e perditempo.

In un'altra gabbia, vide una specie di enorme verme, ma con una bocca del diametro di 40cm almeno,
rimase colpito perché questa bocca enorme e rossa era simile ad una ventosa, non smetteva mai di succhiare,almeno cercava di farlo.
il mostro la teneva spalancata in cerca di qualsiasi nutrimento, fosse pure la ruggine delle sbarre che circondavano la sua vita.
Il foglio: ANELLIDE FOGNATUM- Animale privo di qualsiasi identità precisa, è iscritto in questo mondo, ma non contribuisce in nessuna maniera alla vita della comunità.
Succhia avidamente le proprietà nutritive da altri esseri, si attacca all’ospite e non si stacca fin quando non è satollo, manda messaggi in pvt ad altri esseri, anche con insistenza e aggressività, gli animali della comunità smarriti cercano di dissuaderlo da codesto modus vivendi, ma nulla, è la sua natura.
Gli etologi ritengono che lo faccia non per incapacità di cacciare autonomamente, ma solo perché ha trovato un habitat idoneo, questi gli consente di non fare fatica per nutrirsi.
.Un comportamento simile in natura l'ha la mignatta, la zecca, parassitismo animale.



Quest'altro, sembra un cane, ma è orribile, ha un ghigno stampato sul muso, è inquietante, i suoi occhi sono iniettati di sangue, guarda tutti in gesto di sfida. Possiede un pelo lungo, nero e ruvido.
Il foglio: HYAENINAE KARMATUS- Animale che entra in competizione con gli altri per una preda, o una presunta offesa al suo orgoglio, vive in branco, e solo così sfrutta la sua forza, altrimenti sarebbe destinato a soccombere.
Denigra i maschi e le femmine che si concedono, offendendo gli uni e gli altri, elevandosi a moralizzatore dell'estetica e del comportamento.
Simile alla iena ridens sfrutta una meccanismo della vita chiamato Karma, ovviamente  in negativo.
Bestia ai margini del mondo animale.

Non in una gabbia ma in una teca vi era poi, un animale strano, aveva il corpo come quello di serpente ma la testa somigliava a quello di un pappagallo, senza piume e con un grosso becco adunco. La teca era insonorizzata, ma si vedeva chiaramente che la bestia comunicava, cercava attenzione, e comunicava, comunicava...  comunicava …
Targa: SERPENTES SQUAMATA SPARACAZZATES  AD  RAFFICAM.
Animale millantatore, si fa spazio nel regno animale con le illusioni: comunica a tutti, non solo quelli della sua specie,mirabolanti avventure, incontri con femmine famose, vanta capacità amatorie enormi, smargiassa conquiste, ostenta l'inverosimile. Facilmente catturabile.

La bestia successiva era incredibile: privo di una forma precisa, come gelatina pulsante stava lì, si sentivano dei sordi rumori provenire da dentro quella specie di "Blob", come se bollisse.
ILfoglio: AMORFOUS ESECRABILIUS- Animale sconosciuto. Prende qualsiasi forma, apparendo come amico ora, e subito dopo, come nemico,può sembrare dolce e affettuoso ma pronto ad attaccare alle spalle.
Letale per tutti, se attaccato emette veleno spargendone in larga scala, colpendo anche chi non l'ha attaccato, non paragonabile. Temuto da tutti.

Su di un'altra gabbia il foglio recitava: ANIMALIA NON RISPECTUS- Esso vive infrangendo regole del regno animale, non si cura di altri perché ama solo se stesso, pensa che  altri siano idioti a rispettarle,  non considera minimamente il lavoro altrui, salta da una sezione all'altra,la netiquette crede
che sia una ricetta con le uova,  si fa allegramente i cazzi suoi. Non è pericoloso ma andrebbe fatta nell'ambiente una disinfestazione continua per impedirne la diffusione. Non volle vederlo, gli bastò la descrizione.

Proseguendo, venne colpito, da una gabbia proveniva un odore nauseabondo, a stento trattenne il vomito.
Eccolo: un animale antico, uguale in tutto al maiale, ma molto più grasso e non commestibile.
Foglio: SCROFA MAGNACCIA PAPPONUS- Essere spregevole, odiato da tutti, vive solo per sponsorizzare le sue femmine, dalle quali ne sfrutta in gran parte i nutrimenti.
Grufolando nel reale come nel virtuale, si distingue dagli altri animali.
Animale senza scrupoli, il quale è pronto ad irretire giovani femmine tenendole in schiavitù, o pateticamente ne tesse le lodi per avere in cambio uno sconto o un trattamento migliore.
Data la sua dannosità sarebbe da eliminare, da annichilire ai fini dell'estinzione.


In una piccola gabbia, stava un piccolo e coccoloso animaletto, possedeva un pelo candido e un musetto dolcissimo, ancora prima di leggere il foglio, introdusse una mano per fargli una carezza... "...Aaaaahhhhh, maledetto!" Lo morse violentemente.
Il foglio: ATTENZIONE! Non avvicinarsi troppo. FILIIS DE MADRE IGNOTA-
Animale all'apparenza educato e civile, si insinua in comunità affollate mimetizzandosi.
Ma fin da subito, assume un atteggiamento impazzito, mordendo tutti, chi gli offre una mano, chi cerca di capirlo, chi cerca di consolarlo, e quando non può aggredire personalmente, semina dolore e panico tra gli utenti, creando un clima di confusione e prevaricazione e di odio. Litigioso e furente come un furetto, prospera negli ambienti poco sani e ne crea le condizioni ad hoc, ove esiste serenità.
Si fasciò la mano insanguinata con un fazzoletto e andò avanti.

L'ultima gabbia era in fondo al tunnel, tutto si fece più scuro, avanzò lentamente, vide in alto una grande scritta: "L'ANIMALE PIU’ PERICOLOSO DELLA TERRA!".
Con molta cautela spostò la tenda, notò con mestizia... con soffocante tristezza... un grande specchio,  esso rifletteva l'immagine dell'ennesimo visitatore.

(*Cit.Pink Floyd-Animals)



LA PELLE CHE ABITO.


Negli anni ‘80 abitavo in una via dei Navigli, in una casa di ringhiera tinta giallo “Vecchia Milano”, solo che non era una nuance di moda ma proprio il colore tipico delle case vecchie meneghine.
Chi ci abitava non se ne vantava  e per molti come me, il bagno era fuori sul ballatoio in comune.

Non era la zona come la conoscete  oggi, ma  un crogiolo  umano: vecchi e veri milanesi si mischiavano a famiglie numerose meridionali, studentesse straniere  vendevano lezioni d’ amore, anime in rovina in cerca di paradisi artificiali,  locande  in cui uccidersi con vino e carte; osterie in cui il brodo caldo era un piatto di felicità. Gli obesi barconi portavano stancamente la sabbia alla Darsena.

Non esistevano locali trendy ma studi diroccati di pittori e artigiani del lego e del ferro, alcune signore facevano ancora il bucato al Vicolo dei lavandai; c’era Tommaso, un signore grasso e pittoresco che vendeva giocattoli e scherzi ai passanti, è sempre vissuto così, con le sue buffonate ha dato da mangiare a suo figlio con problemi psichici.

Noi bambini giocavamo a pallone in strada e l’omino dei gelati  con la sua moto-frigo, dopo una dura giornata di lavoro, a volte ci regalava qualche cono 2 gusti, rimaneva sempre stracciatella e nocciola.

I negozi avevano lunghe liste di crediti di famiglie dove il lavoro significava sudore, ma era la consuetudine, semplice gustare una porzione di lasagne calde o un pollo allo spiedo e pagare al prossimo mese, “grazie Luigi!”
Noi ci sentivamo fortunati perché avevamo la piscina Argelati “in casa” e il gelato di Orsi , e poi i Navigli, non erano “fighetti” come adesso e noi ci pescavamo tinche, cavedani  e alborelle durante le secche, scendevamo giù con i gambali verdi, che nostalgia!

Le notti d’inverno le strade malamente illuminate erano quadri impressionisti.
Qui è dove ho vissuto gran parte della mia vita e qui ho conosciuto Marina, una persona meravigliosa.
Marina abitva con altre sue amiche in alcuni monolacali nello stesso mio condominio di ringhiera, Marina e amiche erano delle trans.
Avevamo fatto amicizia, lei si divertiva a prendermi in giro e facendomi piccoli regali, avevo 10 anni e vedere questa magnifica creatura che mi copriva di attenzioni mi inebriava, alta e slanciata, con i capelli corvini lunghi che sottolineavano la sua leggiadria di stare al mondo. Lasciava dietro il suo passaggio magnifici e intensi profumi.

Un girono mi fù rivelato che proprio donna non era, ma non cambiò nulla per me, tipica apertura mentale del bambino non ancora inquinata da una società malata in cui, se non rientri nei canoni della “normalità” sei qualcosa da aggiustare o rottamare.
Marina di notte al castello Sforzesco, vendeva ciò che le donne non potevano vendere, faceva tanti soldi, e tanti ne regalava, donava anche sensuali abbracci e sesso a bei ragazzi, a mio fratello di 25 anni per primo.

Mio fratello mi raccontò anni dopo che era dolce e premurosa, anticipando ogni desiderio, ogni dettaglio voglioso mentre lo stavi ancora immaginando.
Portava allegria e simpatia nel cortile, faceva feste dove tutti erano invitati, univa e non divideva, come se fosse in debito, come per scusarsi per come era, la sua generosità commuoveva.

Molte persone voltando la testa le gettavano merda addosso con gran signorilità, però, alla sera cercavano il calore del suo corpo. Questo, la faceva sentire in un abisso di solitudine.
Marina cominciò un percorso personale, un percorso per il cambio del sesso.
Le amiche le sconsigliarono vivamente l’intervento:” Che non sarebbe stato più come prima.” “Che avevano sentito… “ “ Che altre avevano riferito…” Ma tutto era ancora agli albori in Italia e si sapeva poco, tutto nebuloso, e  lei,  voleva essere più femmina possibile. Si sentiva femmina fin da bambino, se ne accorse quando si sorprese a guardare i maschietti , preferendo i vestiti da femmine, guardandosi allo specchio non riconoscendo quel bambino, bello sì, effeminato sì, ma sempre maschietto. Lo desiderava, lo voleva, finalmente liberare la farfalla dal bozzolo non riconosciuto.

Lo psicologo diede l’OK:”Marina, sei pronta”.  Marina cambiò sesso, ora sì, più vicina a se stessa.
Non è stato semplice, non è stato veloce,  quanto è difficile rinascere in un altro corpo?
In men che non si dica iniziarono i problemi,  il lavoro inizialmente aumentò, era l’unica in zona operata e tutti volevano provare, ma dopo un mese o due, ci fù il tracollo, faceva poco, poco, cominciò col “mangiarsi” i risparmi, iniziò a cercarsi un lavoro “normale”, ma non lo trovò, non aveva nessuna esperienza, e poi… quando capivano.

Mio fratello ci fece l’amore e mi disse che fù una pena, Marina da dolce divenne  aggressiva,  tra le lacrime disse a mo fratello che non riusciva più a godere, provava sì piacere ma blando e non aveva lo sfogo dell’orgasmo,  il suo viso aristocratico divenne triste come un Pierrot.

E oltre al corpo, qualcosa cambio, qualcosa  si ruppe nella sua anima.
Dopo qualche mese Marina ritornò al suo paese, mi salutò facendomi l’ennesimo regalo e mi disse che sarebbe ritornata, suggellando la promessa con uno sguardo profondo e triste.
Non avemmo più notizie per quasi un anno, si eclissò.
Un pomeriggio, il silenzio del cortile assolato fù squarciato dalle urla di Paola, una sua amica… urla di disperazione e incredulità…  ricevette una telefonata…” Marina non c’è più”.

La  fragilità incontrò la sensibilità femminile, entrambe rinchiuse in  un corpo non riconosciuto, in trasformazione, non amato, e non più amabile.
Marina, una splendida persona, si tolse la vita tagliandosi le vene dei polsi a soli 27 anni.

Io la conoscevo bene.









Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
canna-men
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Mamma mia
la cosa strana e' che non leggo libri
Ma queti sono meglio
Censurare è come Barare , se non è cosi' fate come vi pare .....
Dindi
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UNA FAMIGLIA SCHIFOSA


Una gita scolastica

leggendo e scrivendo, dopo molto tempo ti viene voglia di vedere alcuni visi e stringere molte mani, persone che conosci solo nel virtuale, persone, già, perchè a forza di vedere nick e avatar, forse si perde
qualcosa, ma forse è meglio così?!

Oggi invece, mi è venuta voglia di fare una gita tutti insieme, improbabile viaggio che non accadra mai!(?).

Prendiamo un bella corriera come quelle di quando eravamo scolaretti, dove eravamo tutti su di giri per svariati motivi: via dalla monotonia della classe, poter conoscere bene la ragazzina/o dei nostri sogni, vedere un posto nuovo, tutta la magia del "quasi" indipendenti; e tutti a tifare che arrivi un bel e futuristico pullman che ci porti lontano.

Si parte verso una località imprecisata.

Vicino all'autista si son messi gli insegnanti: Gizur, Eterno, Hermes, che però non possono far rispettare le leggi come se fossimo in classe, quindi ci risultano più umani "mischiandosi" con la teppa.

Mentre tutti cantiamo a squarciagola le canzoni della nostra vita in fondo al pullman c'è Maku che sodomizza con allegria una Gnocca-girl che però non riusciamo a vedere in viso.Maku ormai è entrato nel TUNNEL, è perso.

Dulce fa avanti e indietro scherzando e ridendo con tutti, ma purtroppo per lei, lo fa con un vestitino leggero e trasparente tipo:"Te gusta la noche de Cuba?".
E perciò ha più mani addosso( non sue) della Dea kalì.

Nel frattempo Sancho, Maaaaaaaaaaaaaaaax e Neo_69, studiano percorsi alternativi, posti dove pucciare diventa un arte, dove a volte una pucciata vale la giornata!

Canna-men e consorte preparano magiche sigarette per tutta la teppaglia, a vederli sembrano due scienziati che stanno per scoprire il vaccino anti - depressione.

Trottolino in camicia a fiori osserva, lancia qua e là qualche sarcastica battuta sottolineando i nostri comportamenti, intanto ha fatto amicizia e coppia con fifibella, praticamente nitro/glicerina.

Ci fermiamo al prossimo paese a prendere le nostre splendide Sare(super e tettona)."Salite salite, che vi "festeggiamo", la romana de Roma un poco si ribella, ma quando vede uno che le piace...

Intanto Livius fa fermare la corriera diverse volte perchè vuole mingere, perchè vuole lavarsi,insomma, sale e scende, vorrebbe scendere e stare giù, non se la sente, ma noi, dopo vari fanngaul, lo tiriamo sù per un orecchio e ce lo carichiamo. "In dove cazz vuoi andà?" Gusweno sta stropicciando una "neretta" e non vorrebbe rotture, perciò perde le staffe e ci tira un calcio in culo a mò
di pallone a livius, così, con un pallo netto,livius è ancora con noi.

Ken(Ben), Car611, SuperSara84 e Satine, cominciano ad alzarsi dal loro posto, si vanno a sedere sui sedili di altri, per parlare tra di loro, insomma OT forever. Satine ha intrapeso la via della salvezza,il suo è un cammino verso lo spirito, la gnocca non è più di suo interesse.

Ad un certo punto si vede, davanti, i tre insegnanti che discutono in modo concitato: " Quello si deve bannare... l'altro ha bisogno di un richiamo...
ma sì infondo scherzava...No lo banniamo..."  Harmes ci da una manata in faccia a Gizur, il quale con noncuranza ci sputa in faccia!

Arriva trafelato Eterno e comincia:" questo è un luogo che è fatto per discutere... bla bla... idee a confronto..."- i due si girano, lo fissano un attimo eee...
giù mazzate al povero Eterno che stramazza al suolo come tacchino americano il giorno del rinfgraziamento!

Ci fermiamo a caricare un tizio: vestito tutto di nero e pallido in viso... maaaagrooooo...- Tutti ci guardiamo attoniti... ma chi è sto beccamorto?
Porta pure sfiga mi sa... Pilotaitalia fa: "Scusa chi sei? il tuo Nick?" - "La...." non fa nemmeno in tempo a finire la parola che tutti cessano qualsiasi azione per portarsi le mani sulla coglionata ardente a ravanare abbestia... La Morte.

Bucanero già imbriaco alle 11 del mattino comincia ad avere scazzi con cacao1,cunnilingus77 e wilmen su chi è più bravo a leccare patate, volano parole grosse e Bucanero sbocca la colazione addosso a cacao1 che ci ammolla un cazzotto, wilmen lo prende per il collo cercando di strozzarlo...
Interviene "Pace e bene Dindi" a calmare gli animi, e ovviamente ci riesce, credo che nessuno nel forum possa litigare con codesto "Signore",
non per l'età ma proprio per la sua Signorilità.

Gli animi si placano e in fondo... sulle traccie spermatiche lasciate da maku è partito un trittico niente male: Belle, baby86,SIMONA LA PEPERINA, cominciano
a baciarsi come solo le donne sanno fare: non sembra mai sporco, Sanchopanza si sega guardandole.

Strastikazzi e Synapase73 discutono su quali orientali sono migliori:"meglio le giappo, no meglio le coreane... ema lecinesi hanno il loro perchè...le thai..le viet.."
Insomma, gatti neri  a go-go!
Non vedo più Dulce... ah si, è lì... legata e imbavagliata come capretto a Pasqua da Livius... che zitto zitto... cacchio cacchio...

Shumba riflessivo e taciturno ci guarda, ora interviene ora no, Shumbino, mi fai vedere cosa c'è in quel cuore?
Fatboy e wilmen parlano dei prezzi, troppo alti o troppo bassi, e ma tu fat vai solo con 3VU e ma bravo, si infila  un newbie esalta su: " Eh, ma
se tutti la smettessimo di andare con quelle costose? i prezzi scenderebbero... Fatboy parte con una sequela di vaffangù in gaelico che
il poverino batte in ritirata in men che non si dica.

bulls si lamenta di qualcosa o qualcuno ma non capiamo... allora chiedono spiegazioni Canna-bucanero-whisky-Sexaholic che già si son calati il mondo ,infattamente dopo poco si parla dei massimi sistemi ma in esperanto, e tutti capiscono tutti.

Stantion parla con Satine di buddismo applicato al piccolo veicolo della gnocca, Squalopinnacorta vuole infilare disperatamente la pinnetta in qualche orfizio,wilmen, tonytony e hisroyalhighness vengono alle mani per Belle...mauro111965 e talentxxx82 stanno picchiando baffo che si voleva scopare sonia...

Elgattodiablo viene coccolato da quella che prima Maku stava...irrompe Antani  furioso egli mozza la coda...player prende a calci nel culo
un nuovo mebro...

L'autista(admin?) stufo, inchioda il mezzo e urlando:"BASTAAAA... è UNA FAMIGLIA SCHIFOSA!"
Un poco ha ragione, in questo periodo ci sono state lotte intestine...

Sentiamo suonare il clacson di una cabrio, ci giriamo e andiamo a guardare dal retro del pullman... ci segue una Maserati, all'interno salutandoci ci sono: Magnia, Kadesh,Niar,BruceWayne e esternosinistro, sono dei nostri ma ci guardano da lotano.

Tutti insiemi finalmente nel reale, verso una campagna verde smeraldo, cotta dal sole cocente che sbattendo sui nostri visi
ci fa sembrare tutti belli!

Ed io? io sono qui, non mi vedete? affianco a Neo_69 mentre cerchiamo qualche spicciolo per una bocca low cost, seduto osservo le vostre vite gnocchiste sfilare, scrivo e vi guardo in un angolo.
E allora parte il fatidico coro: "Vuoto Vuoto Vuoto... vieni a pescare con noi, ci manca il vermeee.."

Chiedo perdono a chi ho dimenticato, vi voglio comunque bene  -nessuno si senta offeso-anche se siete(siamo) una famiglia schifosa.Banfi docet.

Ciao.

Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
Dindi
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Li cavalier, l'arme e l'amor - ADINA

Prestate attenzione o baldi giovini!
Qui si ragiona sopra lingua vetusta, difficultade s'ù l'orizzonte si profila.

Codesta notte è notte da rimembrare per viril-smanattamenti in vil solitudine.

Inoltrandomi nella foresta di Milanowood, nulla osteggiava il mio prode destriero, ma il cammino è lungo, periglioso è pieno di insidie, però il mio Bucefalo, già, come il mitico animale di Alexandros, ha sangue
puro svedese, esso è forte e ha solide membra.
Lo conduco al trotto, così da non sfiancarlo e sopratutto per poter vedere bene le prede.

Ora, i Signori astanti si chiederanno che tipo di caccia ho intrapreso, bè, di solito amo cacciar animali notturni favorito anche dalle tenebre, non possiedo particolari gusti per la cacciagione, ma su una cosa non transigo: non deve soffrire durante la battuta.
Qua et là piazzo trappole, perlustro stagni, mi apposto per ore, seguo tracce lasciati da altri cavalieri.

Il mio lignaggio mi impone un certo obbligo dell'etichetta, quindi non scenderò nei particolari più cruenti.
Bucefalo è nervoso, il suo fiuto è garanzia per la mia vita, infatti oltre i larici ci sono molti uomini del Re, dovete sapere che questi sudditi approfittano spesso del loro potere ed è meglio stane alla larga.

Timor non mi percuote l'animo ma l'atavico appettito comincia a mordere, non voglio perder tempo.
Certo, direte Voi"Male non fare paura non avere", già, ma qui le prede scappano alla loro vista mentre nelle ragali stanze il Re si sollazza et si ingozza fino a scoppiare di tal prede, senza colpo ferire.

Me tapino, perchè non son nato col sangue blu?
Ormai affranto nel cuore e nel corpo cerco riparo vicino ad un campo di soldati, qui mangio cervo e bevo sidro alla loro salute: "Saluti miei pari, devo fuggire, l'alba è vicina".

Ecco, nel cammin di ritorno, dentro una piccola strada, dietro ad un carro, intravedo una bella donzella, il cuor sobbalza, mi avvicino  e senza scendere da cavallo, spostando solo il mantello e la spada
Le domando la provenienza, Ella mi risponde che parla solo l'ispanico ma è Dacia di natali.

La pulzella ha beltà ed è fasciata in  abito purpureo che incute soggezione, non sarà una figlia di Satana?
La faccio montare su Bucefalo, e corriamo via verso luoghi appartati, un gufo ci guarda stupito per aver invaso il suo spazio senza remore.
Il viso angelico ricorderà nei secoli avvenire una certa Cindy Crawford, occhi belli e sul labbro superiore anzichè il neo ha un piccolo gioiello.
Si avvicina al regal augello con voluttà che un poco mi sorprende, sugge con dovizia sia la testa che gli amati gingilli nella sacca.
Sicccome è formosa, cerco di far conoscere alle mie mani tutta questa magnifica pelle, poi, anche se sul cavallo è scomodo la prendo da tergo, che dire, molto tempo non passa prima che il seme esca" Allora orsù! Vieni qui e accogli il sensazionale getto che offusca la mia mente in rivoli di piacere".
Ella prende tutto nella sua bocca per poi sputar in terra come un qualsiasi marinaio relegato a mozzo.

Riprendo la strada di casa avendo ancora addosso il suo magnifico profumo, profumo di giovin femmina.
Anche oggi ho pasteggiato ed è stato un banchetto pantagruelico. Meraviglioso, nevvero?

Siate come Cavalier e suo scudiero, in cotal guisa amor nessun vi negherà.
Fortunatamente et fortunosamente, la speme è semper la ultima desuenda.


Per Lor Signori che vivono nei secoli a venir, ego scriverà in idioma formal, senza così venir tacciato Gentil autor
ma di negletto ingegno!

Ad Dio, marrani!




Because the night

« on: Luglio 06, 2012, 00:37:03 am »
Prendetevi una buona bibita fresca, rilassatevi. accedete al link qui sotto, e mentre leggete ascoltatela.

Venite con me, vi porto in un bel posto.


Di notte.

Perchè la notte...

Perchè la vera vita sembra iniziare proprio adesso, di giorno è quasi un' esamine sosia.

Perchè di notte diventando tutto più silenzioso ci pare di ascoltare noi stessi.

Perchè le ansie della giornata ci lasciano scivolando via dolcemente sulla  pelle.

Perchè  è solo di notte che capiamo se è stato un giorno perfetto.

Perchè è più figo stare davanti al PC, e ci sentiamo un poco hackers.

Perchè stare a letto nudi, mangiando una fetta d'anguria al gelo, dopo una bella prestazione con la tua compagna... è il climax della vita.

Perchè si perde il senso temporale non più scandito da ore, minuti, secondi; il tempo fluisce e basta.

Perchè ci sentiamo passeggeri di vite che non ci appartengono.

Perchè alcune cose: illecite, sporche, peccaminose, lussoriose, perdono l'accezione negativa.

Perchè la città si ammanta di lucida magia..

Perchè a volte trovi la forza dentro di Lei, che il giorno impietoso non  concede.

Perchè le persone sembrano più affascinanti.

Perchè si inventa nostra complice, facendo finta di non vedre i nostri fondi e amari segreti.

Perchè i vecchi amori ritornano al nostro cuore con impertinenza e insolenza.

Perchè le "lucciole" erano notturne vicine ai fuochi.

Perchè ogni volta che l'attraversiamo speriamo che sia un viaggio verso l'ignoto.

Perchè le lunghe telefonate notturne sentendo la sua voce sono impareggiabili.

Perchè ubriacarsi di notte ha un senso, di giorno è patetico.

Perchè sprofondare il nostro viso tra le sue cosce ci sembra la cosa più giusta.

Perchè il buio accresce gli altri sensi che la vista obnubila di giorno.

Perchè guardando il cielo vediamo miliardi di altri mondi e forse qualcun'altro sta facendo lo stesso adesso,
formulando l'identico pensiero:" forse non siamo soli".

Perchè ci strappa via con violenza la maschera che di giorno indossiamo.

Perchè il suo profumo in primavera ci fa venire voglia di fica.

Perchè da piccolo ne avevo paura ma ora la mia anima si acquieta fuggendo via lontano.

Perchè gli spaghetti riscaldati sono più buoni a mezzanotte.

Perchè vedere il suo corpo nudo disegnato con pennellate, dalla luce della luna, è magnifico.

Perchè il bagno di notte al mare è come vivere nei sogni senza svagliarsi mai.

Perchè la focaccia presa al forno sotto casa alle 03.00 ha un altro sapore.

Perchè tutto sembra più raggiungibile... e possibile.

Perchè è più facile chiedere perdono.

Perchè abbiamo finalmente tempo per noi stessi.

Perchè di notte venivano Babbo Natale e la Befana ma anche i vampiri e l'uomo nero., e adesso... più nessuno!

Perchè si ferma "il mondo" tra ciò che è stato ieri e ciò che dovrà essere domani.

Perchè siamo più clementi con noi stessi senza biasimare la nostra vita.

Perchè fare le ore piccole è come cercare di allungare la felicità.

Perchè ti dona il vero riposo e a volte con il sogno, ti regala momenti e affetti che non ci sono più.

Perchè calando copre i nostri errori che di giorno aspergiamo come acqua benedetta.

Perchè andare in giro di notte in macchina, ascoltando Shine on you crazy diamond, in "cerca"... è stupendo.

Perchè spero che tu, mentri  leggi ti senta come me, ed io mentre scrivo voglio sentirmi come te.
In questa notte più vicini e più simili, non divisi ma uniti, noi Uomini, così apparentemente lontani
e così simili nei nostri desideri e nei nostri bisogni; io sono te e tu sei me, almeno questa notte.


Re:Because the night
« Rispondi #3 on: Luglio 07, 2012, 08:08:06 am »
Quote from: Dindi on Luglio 07, 2012, 07:05:54 am

Vaffanc... Vuoto per la tua gioventù e la capacità di essere poeta

Le mie sensazioni notturne riguardano l' insonnia, il mal di schiena, quello alla spalla........

Ma ho dei ricordi anch'io, mi hai fatto sospirare, bello bello bello

Si si, intanto io sono qua a casa che scrivo come un vecchio e tu scopi il triplo di me, non puoi negare, lo so lo so.

Per me conta quello che si fa e come si fa, tutto il resto, compresi i miei racconti è fuffa. Tu introduci carne in altra carne, io mi faccio seghette.
Ciao artrosico


 

Anita 20 anni: simil Natalie Portman
« on: Giugno 30, 2012, 00:35:15 am »
Ragassa veramente somigliante alla Natalie attrice, sembra di stare in Star Wars e voi Jedi che vi fottete la Regina, alla faccia di Luke.

Minuta e piccola, viso stupendo, due occhi grandi e neri da cerbiatta, bocca meravigliosa quando sorride.
BBJ fatto con bei risucchi, nonostante le ridotte dimensioni mascellari prende una bella porzione di peperone, ma ragassi, cimmare in quella bocca... vi farà sentire felici, si fa palpare e lecca le palle, ha una fighetta tipo barbie, strettissima e profumata, ma mini mini eh! tende ad usare le mani ma basta farglielo notare e smette.
Tiempo standard in the car.
Se non somiglia alla Natalie, mi potete sputare in faccia qui, sulla pubblica piazza.

Imbosco difficilissimo visto la zona( xxxx) Via xxxx

Pianeta di provenienza: Bul-ga-ria
Età:20
BBJ VU- 20, Rai1 VU-10
Capisce poco l'italiano, qui da 25 dias, ma dolce dolce, ite tranquilli, non merita brurrure.
Reperibilità: 22/02

Ciaus, passate al lato oscuro della forza, non rimanete con quei  culattoni jedi.



Scampoli di vita.
« on: Giugno 29, 2012, 00:56:10 am »
Mi resteranno...

Mi resteranno le sue piccole mani che  accarezzarono il mio viso.

I sorsi freschi d'estate e le lunghe chiccherate notturne con gli amici.

Lei che mi portò la colazione a letto di domenica mattina dopo aver fatto l'amore.

I profumi e gli odori forti di dove crebbi, le prime labbra che si schiusero per baciarmi.

Le notti addormentato sulle panchine nella città di Kafka, la felicità sfiorata e dissolta.

I biasimevoli e cupi morsi della fame.

Gli sguardi  vitrei di persone svuotate dall'eroina,  gli amici  persi per un falso paradiso.

Gli errori e le scelte che condizionarono la mia vita.

Tutto il dolore che causai, pezzo per pezzo, ogni parola, ogni gesto, tutto.

Le risate tanto forti da bloccarmi il respiro e farmi lacrimare.

Le illusioni infrante e le ingenuità strappate.

Lui che mai conobbi, ma un bimbo del puntuale futuro che ne sa?

La sua voce al telefono quando mi disse addio.

I silenzi dopo il dolore più grande.

Quando fui solo e senza coraggio.

Il cioccolato che fece tac sotto i denti al primo morso e si sciolse sotto la lingua.

Il sapore del mare e il vento che asciugarono la pelle facendomi rabbrividire, ma dentro... libero.

Gli anni bui passati in una stanza buia con il cervello al buio.

Il caldo tepore della casa a natale, quando scartai il mio regalo e trovai il trenino Lima.

Gli sguardi di innocenti, e le persone che pur potendo, non salvai.

Gli  occhi feriti, delusi, delle persone amate.

Le forti mani di mio nonno che due guerre non bastarono a renderle schiave, mi strinsero con dolcezza.

Le cadute più delle vittorie, gli addii più degli arrivederci.

Le persone che furono buone per intelligenza e non per compassione.

I muri innalzati per non fare entrare il dolore, ma neppure la felicità.

La cantina umida dove scoprii il sesso e il farlo "sporco".

Le persone che non amai ma che mi fecero crescere e quelle che amai ma che blandirono il mio entusiasmo.

L'inferno a cui partecipai senza sapere di esserne il protagonista.

Gli asfalti lucidi delle strade notturne dopo la pioggia e la mia mente che finalmente trovò pace.

Lo stupore dei bimbi davanti alla "magia".

La mia inutile, stupida, incompatibile, controversa, consapevole e profonda misantropia.

La presa di coscienza di essere fortunato e di essere vivo, qui, adesso, e solo quando perdo me stesso.

Le lacrime per la meraviglia del mondo!






Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
Dindi
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Eros e Spasmos


Dovete sapere che anni fa scopavo tutto ciò che aveva sembianze umane, invece adesso, è tutto rimasto invariato.

Un bel Dì, era un pomeriggio assolato, stavo facendo acquisti, l'auto era piena zeppa di hardware che cominciava ad assomigliare alla DeLorean di
Ritorno al futuro, comunque ero lì che aspettavo il mio carico di Hard disk e ad un scert punt, cosa vedo laggiù? Una figozza con lunghi capelli corvini.

Alor, le mie antenne scopaiole cominciano a vibrare, l'odore di trifola si intensi-fica sempre più.
Essa era alta 1,75 m.circa, magra e ben fatta.
"Già, ma c'è qualcosa che non va, vedo dei movimenti strani, come scatti, la ragazza ha dei problemi motori".

Sta portando due borse della spesa colme e fa veramente fatica e si ferma spesso a riprendere fiato, alura mi avvicino e mi propongo di accompagnarla
almeno vicino a casa, accetta facendomi uno dei sorrisi più belli della mia vita.

A questo punto strada facendo comincio a pensare a cosa potrebbe accadere, come mi devo comportare? Se ci provo, potrei fare na figura è mmerda epica, se
non ci provo e faccio il politicamente corretto sarei uno stronzo solo perchè è una raggazza con problemi.

Non faccio nulla, e lascio scorrere, di solito la vita ci pensa da sola a prendere l'iniziativa e a metterti nella merda.

Arriviamo al portone e le mollo le borse,  e lei che purtroppo aveva anche problemi di linguaggio, con pause
e movimenti della testa repentini, che cercavano con forza di sgraziarla, senza riuscirci: un angelo è bello anche senza ali.
Lei mi chiese: "posso offrirti qualcosa da bere?", "cape decazz, ci puoi scommettere lo scalpo".

Mi precede e comincia a salire le scale, è a questo punto che decido di scoparmela, se me ne avesse dato la possibilità.
Sapete perchè?
Semplicemente perchè indossava una gonna trasparente e si intravidero due gambe bellissime e un culo a mandolino che ancora me lo sogno.

Ci sedemmo, ero imbarazzato, azzo facevo adesso? In casa c'erano indizi di presenza maschile...
Accese lo stereo e mi venne vicino, due chiacchere e mi chiese se stavo bene, annuì come un bambino
davanti ad un nuovo giocattolo, sorseggiai il latte di mandorle, ma i miei occhi ormai erano sprofondati nei suoi.

Lesse il mio atteggiamento ad minchiam, ed esclamò: " Senti, prima che torni il mio uomo riesci a scoparmi?"- Io: " Eh, penso proprio di sì".

Qui cominciarono i problemi.

Già risulta difficile baciarsi, la sua testa si muove continuamente e ogni tanto serra i denti bianchissimi: muy perigroso.

Prendo l'iniziativa e vado giù, ha un bel fighino stretto stretto, è un piacere leccarla anche se di tanto in tanto stringe così
forte le gambe che quasi quasi mi ghigliottina.
Di fellatio neanche a parlarne, va bene tutto, ma il rischio di essere evirato era alto.

Cerchiamo una posizione, ma è difficile, lei è bagnata e ha voglia, ansima tantissimo, mi da un morso
al lobo dell'orecchio così forte che il dolore è diventato piacere.

Allora caccio la spada de foco, cerco... divarico le gambe, ma i movimenti sono repentini e secchi, è difficile, penso
che la natura sia bastarda come diceva il Leopardi, vabbè diceva che era Matrigna, ma il senso nel 2012
è lo stesso, lei è figa, ha voglia di sesso, e ha voglia di farlo con me, ma perchè? Perchè?

Allora la metto a pecora, ma niente, mi sfugge in avanti, si gira e mi guarda, leggo nei suoi occhi la rabbia, una rabbia comprensibile.

Le dico: "Guarda, piuttosto ti spacco la casa ma oggi ti scopo", già, perchè nel frattempo che giravamo per le stanze
gli oggetti cadevano e qualcuno si è rotto, due uragani aggrappati alla vita.

Me la rigiro ma niente, se alzo la gamba, si abbassano le braccia, se fermo le braccia le gambe si serrano, sembra un pupo.
Poi mi venne in mente una roba di Ju jitsu, la bloccai al muro, le braccia schiacciate sul petto, le mie gambe a bloccare le sue tenendole aperte,
con una mano sulla fichetta portandola verso me: la penetrai ed emise un lamento strozzato.
Andammo avanti per un pò, nessuna variazione era possibile, pena la cessazione dei giochi.
Cominciò a sussultare ma stavolta di piacere, la presi con forza, stringendola, ad un orecchio le sussurrai: "Sei una femmina stupenda".

Godemmo, non solo il mero piacere, ma anche perchè lo mettemmo in culo almeno per qualche tempo, al destino infame.
Non sono più tornato da lei, ma come non sarei più tornato da una donna che ha già un altro uomo.

Ciao dolce anonima, sei splendidamente bella, e nessuna forza ti renderà patetica o brutta.
Grazie.



L'ISOLA SOSPESA NEL TEMPO

La percezione nei confronti della nostra vita è rivolta verso il passato o verso il futuro, fateci caso: si pensa a cosa si è fatto o non si è fatto "ieri" o cosa si farà nel week end, fra un mese o cosa sarebbe meglio fare quest'estate, e così via, che sia 5 minuti fa o tra 5 minuti, difficilmente ci sorprendiamo a guardarci in questo momento, adesso, al massimo dura qualche secondo e poi... "adesso mi faccio un giro su gnoccaforum e poi una bella doccia", e mentre mi doccio, penso al tagliando dell'auto o quanto è stato stronzo quel cliente oggi.

Tra questo continuo proiettarsi indietro o avanti nel tempo c'è uno spazio fermo intangibile per ognuno, un frame esistenziale non legato necessariamente al passato come un tempo ideale, ma potrebbe essere un luogo nel futuro, una situazione immutabile di felicità, un episodio pindarico o sogno utopistico, qualcosa che è durato un giorno o un anno, un incontro, un sentimento o come si vorrebe un giorno la propria vita, dove è bellissimo perdersi in questo incantesimo.
Ecco, quel posto rimane immutato dalle mode, immutatabile, e ogni tanto ci tuffiamo per stare bene. Passano gli anni ma esso è lì, fermo che ci aspetta.

Questo spazio, io la chiamo l'isola sopsesa nel tempo, questa è la mia isola, mi piacerebbe conoscere la vostra.

Quando la vidi la prima volta, era elegantemente splendida, ma ciò che mi sconvolse, fù l'impressione netta di averLa già conosciuta, non saprei, ma già la conoscevo.

Era come farsi riconoscere da un'altra esistenza: " Io sono qui, non ti ricordi di me?", ecco, fù questa la sensazione, non più provata.

Le strade deserte e Lei, nessun altro elemento che potesse distogliere la mia attenzione.
Era la persona più distante da me, agli antipodi in tutto, ma dal primo momento fui certo che fosse il mio Amore, non c'erano dubbi.

Era piena di difetti caratteriali, alcuni veramente insopportabili, ma quando l'abbraccio diventava così intenso che sembrava quasi volessimo fonderci l'uno dentro l'altra, bè allora, sono felice di essere nato anche solo per aver provato questa immensa e profondissima quiete dell'anima.

La mia sensazione di completezza era bastevole per sopperire a tutti i problemi che avevo nel resto della mia esistenza: l'inizio dell'alienazione e le troppe responsabilità per una persona così giovane.

Una gioia come "abitato da Dio", versavo i miei attimi vitali in ogni suo sguardo, era come perdersi in una grande nebbia, ma calda e rassicurante, tra le sue braccia mi sentivo nudo e accettato, quando stavo con lei, ogni momento ero lì, non c'era nè passato nè futuro, ero vivo, esattamente "ADESSO".

Senza spazio, senza tempo. Mondi lontanissimi e viaggiatori anomali, seguimmo per istinto la via verso il centro dell'anima, una scia che portò verso un altro universo.




Le parole che non ti ho detto.

Sarebbe meglio scrivere- La copula MAI avvenuta.


La nave scuola mancata- (pedofila?)

Alessandra era sposata, aveva 27 anni e sopratutto un Signor culo.

Si divertiva a provocare i ragazzini imberbi, erano molti in quel cortile sui navigli, io ero tra le sue vittime preferite.

Un giorno mi chiamò:" Dai vieni, mi serve una mano", esce dalla doccia con l'asciugamano che le fascia il busto; allarga le braccia e scopre  il suo corpo, un triangolo di pelo fitto, riccio e setoso, mi ipnotizza e mi attira come una falena intorno alla luce di una lampadina: non capisce il perchè ma ne è irresistibilmente attratta. Alessandra capisce il mio turbamento e si ricompone:" Non hai mai visto una donna nuda?", "Io? eeeehhhh...no, scusa".

"ai, massaggiami con l'olio", "Vuoi vedere mentre mi faccio la ceretta vicino lì?", "ai, vieni che ti insegno a ballare il liscio, stringimi più forte", "Se mi vai a comprare le sigarette ti faccio palpare il sedere per 5 minuti, ho visto che lo guardi sempre". E via di questo passo; non mi toccò mai, era delicata a suo modo, sento ancora il suo profumo di femmina, purtroppo o per fortuna, avevo solo 11 anni.


Cristina- L'affetta uomini.

Era la cartolaia(30 anni) vicino al bar dove facevo l'apprendista, mi tampinava da tempo, ma io tra lo studio e il lavoro ero bombato di stanchezza come Eddy Merckx dopo il Tour, poi era sposata con un delinquente che usciva ed entrava dal carcere con la stessa frequenza dei Vostri piselli con le patatine.
Io la respingevo continuamente, mi piaceva eh, ma avevo una paura fottuta del Bestia/consorte.

Un bel dì, viene a trovarmi e mi ordina un panino al crudo, mentre affetto mi sussurra:" Se me lo fai buono ti faccio vedere il mio completino intimo nuovo"-"Ah, ok, ma lo hai in negozio?"- "No sciocco, lo indosso per te e tu me lo toglierai!".
"AAAAAAHHHHHHHH, porcoZZio! Nessun rumore, bello liscio liscio mi parte mezza falange del mignolo! Una quantità enorme di sangue invade il bancone, io ne perdo come una gallina sgozzata, sembrava Hostel e Saw messi insieme.
I vecchi che giocavano a carte corron in soccorso del malcapitato.
Lei scappa via come un vil terrorista dei miei coglioni, cambiò pure bar.
Avevo 15 anni.

Carola- La bella e il bell'addormentato.

Frequentavo una scuola di truccatore cinetelevisivo a Londra, avevo 18 anni.
Nel mio corso c'era Carola una veneziana di 25 anni splendida: alta, bionda con lunghi capelli ricci, una voce dal tono leggermente più basso del normale, insomma aveva una sua coorte di cavalier serventi, alcuni dei quali proprio belli.

Era abbastanza simpatica ed estroversa con me, ma era monotona, mi ripeteva continuamente:" Ma come assomigli a Robert De Niro... ma come ci assomigli...", oltre questo qualche sguardo durante le lezioni, ma a quei tempi, mi defilavo quando vedevo che una ragazza era troppo per me, la concorrenza spietata e superiore oggettivamente, ma le donne sono come il calcio: imprevedibili!

Carola un giorno decide di fare una festa e invita tutta la classe, io alla sera, mi preparo senza nessuna aspettativa, prendo e vado.

Prendo la bici e via, giro e rigiro, dopo mezz'ora sono in un quartiere che non ho mai visto, chiedi di qua chiedi di là, mi son perso cazzo, è tardi, faccio un altro tentativo, ma come cazzo sei grossa Londra? Mi stufo e vado verso un pub, è estate, mi siedo fuori e ordino una saporita pinta, bello rilassato, felice di godermi la vita, mentre la vita mi guarda e pensa:"Che cazzo fai lì seduto, idiota!".

Il giorno dopo a scuola:" Ciao Carola, scusami per ier..." non mi fa finire neanche la frase, si gira senza voltarsi.
Insisto, ma niente e che è? Passano così, un paio di giorni, e vedo dei sorrisini ironici da parte di alcune classiche e imperiture "Faccia da cazzo".
Allora la blindo vicino al muro del bagno e chiedo spiegazioni, e lei:" Guarda che non avevo nulla da festeggiare, la festa l'ho fatta solo per te, possibile che non ti sei accorto di nulla?". La mia faccia era diventata come quella di un teletubbies.

E amcora... e ancora... altre addormentate.

Adesso, capirete di più perchè inchiodo al muro la qualunque, pure le zanzare femmine.

Prendetevi un drink, rilasatevi e godetevi il viaggio, per quanto ne sappiamo è di solo Andata, non guardate dal finestrino la vita che scorre ma scendete ad ogni fermata.

Ciao fratelli(e sorelle) di rete.



Qualcosa di biondo


In questa domenica di solitudine irrompi violentemente nei miei pensieri.

Quando lo vidi la prima volta mi sembrò l'essere più bizzarro che avessi mai visto: una testa sproporzionatamente grande su un corpo tozzo.

Entrò in casa e nella mia vita prepotentemente, senza farmi pensare, senza lasciarmi dire qualcosa.

Lui veniva da una situazione difficile e aveva già sofferto e sputato la sua rabbia sulla vita.

Ho ancora i suoi occhi che si perdono nei miei: "Ci siamo cercati e ora siamo inseparabili, non farmi soffrire come hanno fatto altri, non mi lasciare mai".

Ti voglio ricordare e parlare di te, perchè non ce la faccio a sentire il vuoto dietro a ogni pensiero, la mente e il cuore collidono nel frastuono del mio dolore.

Ho cercato di farti stare bene e farti crescere in salute, cercando ciò che fosse meglio per te, ma ora che non ci sei più, so di averti dato infinitamente meno di ciò che tu mi hai donato.

Capivi se ero nervoso, comprendevi la mia stanchezza, aspettavi che il mio umore mutasse, ma tu invece, come facevi ad essere sempre così equilibrato, non avevi lune storte, eri immerso totalmente nella vita, giorno per giorno, attimo per attimo; hai cercato di insegnarmelo, ma ancora oggi, non ci riesco.

Hai cercato di comunicarmi le tue paure e hai reagito con forza, io vedevo solo il linguaggio umano, era mio compito, era mio dovere ma ho fallito.

Ti ricordi quando mi abbaiasti chiassosamente perchè non potevo più  curare la mamma con le punture? stavamo lì di fronte, chiusi in quella stanza, ti chiedevi perchè non facessi nulla, allora andasti sul letto e asciugasti leccando le lacrime che le solcavano il viso. Non ti era permesso salire sul letto, ma prendesti l'iniziativa perchè era giusto.

Qualche mese dopo mi svegliai di notte in preda a feroci incubi, aprii gli occhi e ti vidi, seduto, mi guardasti e ti avvicinasti dandomi delle musate, come dire:" Io sono qui". Non lo avevi mai fatto e mai più l'avresti fatto.

Ti ricordi, quando ormai la malattia aveva preso il controllo sul tuo corpo, ci sedemmo sul bordo della fontana in cui d'estate amavi fare il bagno, ora non potevi, ti passai la mano sulla testa:" Amico, non te ne andare, ti amo, ti amo in modo viscerale".

Ho rispettato la tua dignità, ho resistito più che potevo, ma non ce la facevo più a vederti cieco e sordo, ti ricordi come eri bello? i bambini correvano intorno per accarezzarti, la gente mi chiedeva continuamente che razza fossi per poter averne uno come te, ma non leggevi la delusione nei loro occhi quando spiegavo che eri un esemplare unico, non ripetibile.

Ogni piaga del tuo corpo, ogni dolore che giorno dopo giorno diventava sempre più insostenibile, fanno parte di me e in me vivi ogni attimo della mia esistenza.

Chicco, 12 anni e nove mesi, mix di Irish terrier-/Scottisch/ e qualcos'altro, mi ha lasciato una mattina del 15 gennaio.

PERDONATEMI TUTTI, lo so che forse non è il luogo giusto, ma avevo bisogno di condividere la mia sofferenza, è troppa.

Addio mio meraviglioso amico pelosissimo.



Circo Barnum

Alcuni fenomeni che ho avuto  la(s)fortuna di conoscere in senso biblico:

La nana-
Ragazza rumena, carina di viso ma alta 1,45 circa, trovata nel 2005 vicino Mortara, ovviamente grande manovrabilità, vere proprie capriole in macchina.
Manine piccole che facevano sembrare il mio fallo mega-gigante.

La vecchiarella-
Donna di 72 anni, beccata alle 2 di notte in viale Abruzzi ad agosto del 2001, offerta bbj senza dentiera, et voilà vai di gengive... vestiva proprio da vecchia, capelli bianchi, piena di rughe, alito fognato, mancava solo il bastone.

La donna cannone-
ragazza grassa e stagna, alta circa 1,70m. girovita enorme, tette forse una 10A, mutande style paracadute, pompaggio in auto, ogni 3 succhiate si tirava su ansimando e con il viso sempre più sudato, ingoio con bevuta, figuriamoci beveva e mangiava la qualsiasi.
Beccata negli anni '90 in piazzale Lodi.

La ninfomane-
incredibile faiga e fuori di testa, beccata 3 o 4 anni fa in corso Buenos aires in tarda notte, le ho offerto un passaggio, aveva appena finito di lavorare in un night, caricata, bevuto un drink, baciata, parlato e scherzato e... hotel e...
per 0 euri mi ha tolto letteralmente l'anima, tipo 6 ore filate e lei che mentre la bombavo si sgrillettava e guardandomi mi diceva: " Che bello cazzo che ce l'hai". Andata via senza mai più avuto occasione per sua volontà di rivederla.
Ragazza di 30 anni ucraina. Note: non sono bello, nè ricco, nè simpatico, nè ho un bel cazzo.

La tossica-
ragazza italiana bella caricata in piazza Argentina nel 90, 30mila lire, bella bella, ma dopo 5 minuti stavo scopando una in stato comatoso, la risvegliai e la accompagnai al posto damdole il dovuto, volevo morire.


Il troll-
donna italiana grottesca a tal punto da sembrare un essere delle fiabe, indescrivibile faccia e corpo tremendo, risata sguaiata e luciferina, un incubo in carne e ossa, età sui 60, sono andato per un boccaglio, comunque simpaty, zona piazzale Lotto, 2010.

La donna-sangue-
mi carico sta tipa molto carina, sui 20 anni, pompaggio di rito, mettiam su il gommino, inizio a pecora, dopo una decina di botte, sento che si bagna, e le dico: " ti piace eh"... ma prima che mi risponda sento un forte e penetrante olezzo, lo estraggo e buah... sangue dappertutto, cazzo è il le cascate dell'angelo? la macchina si impregna, lei non aveva assorbenti perchè non se le aspettava, prendo fazzoletti ma non bastano, straccio per pulire il vetro dell'auto e tappo il fiume in piena, l'auto con i finestrini aperti sembrava il mercato del pesce, portata a lavare il giorno dopo, ma nulla, odore persistente di pesce andato a male.Ha voluto tutti i soldi pur vergognandosi come nessuno mai. Beccata nel 2010 credo, in piazzale Loreto.


La mangiatrice di peni-
ragazza spagnola beccatta anni fa in piazzale Cuoco, faceva un golaprofonda incredibile senza nessuna difficoltà, nel senso che le arriva in gola con facilità estrema, le venni in gola, e lei fece quasi uno sternuto, mi guardò e disse:" scusami, non mi succede mai", io la guardai e le dissi" tranquilla hai starnutito il mio sperma appena ingoiato", nel senso che una parte le è andato su per la narice.

La violentatrice-

una bella fighetta sui 20 anni, beccata in zona lambrate molti anni fa, biondina vestita bene.
Dopo averle dato i soldi inizia un bel pompazzo come d'accordi, ad un certo punto però... tira chissà da dove un contello e me lo punta alla gola, mantengo il sangue freddo e le dico che può prenderesi tutti i soldi ma di lasciarmi i documenti, ma lei tiene puntato il coltello e incredibilmente pompa, sembrava una scena di arancia meccanica ma a parte invertite.
Ovviamente mi si ammosciò di brutto, le chiesi più volte di toglierlo sto cazzo di coltello, ma lei al quel punto me lo accostava ancora di più spingendo.
Pensai più volte di fare qualcosa ma più della gol.a mi preoccupavo di mio fratellino tra i suoi denti, comunque, in giro non c'era nessuno e un pò mi tranquillizzai, ad un certo punto:" allora non godi?" ed io: "vedi tu..", tolse il coltello e continuò ancora... io pensai di aver incontrato veramente una pazza... ad un certo punto si stancò ed esclamò con tranquillità:" va bene visto che non vieni accompagnami al posto, ma guarda che i soldi non te li dò, anche se non sei venuto eh". Ringrazai tutte i vari Dei di tutte le religioni.

Chiamai la polizia e andammo sul posto, ma niente non c'era più, non l'aveva per i soldi perchè gli diedi 30 euro, non per stare meno tempo perchè fra na roba e un'altra si stette almeno 40 minuti, boh. Non feci denuncia.

Quando ero giovin giovincello mi aggradava fare ogni tipo di esperienza e l'uscello era di granito, ora fò più selezione e meno avventure.

Ciao bischeracci.






Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
Rosaescort
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