Dopo aver conosciuto la ragazza quando stava nella villetta a Chiavazza, con sorpresa la ritrovo più informatizzata, addirittura con annuncio in rete (prima si pubblicizzava solo sul giornale IL MERCANTE). Memore della sua boccuccia di rosa, prendo appuntamento per il primo pomeriggio, non senza essere stato paccato una volta la settimana scorsa (il modus operandi è quello di prendere appuntamento e poi di staccare il telefono quando sei arrivato in zona). E’ evidentemente un’amante delle villette, visto che anche in questa nuova location di Vigliano, la tipa non si accontenta di un sicuramente più discreto appartamentino. In ogni caso, dopo accordo preliminare, questa volta non spegne il telefono e finalmente la rivedo a distanza di almeno 1 anno. Come ho detto il posto è un po’ da sgamo, ma comunque carino; una volta entrati in giardino dall’ingresso di via Milano, si accede alla sua location facendo il giro della villetta. La vedo: purtroppo come già la foto dell’annuncio faceva pensare, è parecchio ingrassata, soprattutto nella zona addominale e ha tagliato i capelli che ora sono tinti di rosso (prima era bionda). Mi distrae il suo cagnetto che mi abbaia quasi tutto il tempo del mio soggiorno. L’appartamento è bello, ristrutturato da poco, però la temperatura è veramente gelida. Ci guardiamo in faccia mentre mi ripete rate (VU+10) e servizi (BBJ+RAI1) e mentre accende la stufetta elettrica nella stanza dello scanno. Sono d’accordo su tutto, così vado in bagno a darmi una rinfrescata. Al mio ritorno è già bella che nuda e mette in mostra i rotoli di ciccia sulla pancia; ma di buono c’è che seppur cicciotta, al tatto risulta piacevole, liscia e soda. Iniziamo molto soft, con un po’ di abbracci e bacetti dappertutto, ma è un modo più per riscaldarci vicendevolmente che per esternare vere e proprie effusioni; seppur a labbra serrate, mi bacia anche sulla bocca. Di lì a poco, scende ammiccando verso l’uccello già bello allegro, prendendolo in bocca scoperto e succhiando con un certo savoir faire. La sua posizione è già predisposta ad un probabile 69, che non tardo a proporle scivolando sotto le sue Y. Il pompino procede a meraviglia: salivato, con raro uso delle mani e tanto di schiocco delle labbra quando lascia la cappella, che ogni tanto sento esplorare la gola. Quello che mi scoccia è la sua apparente insensibilità al DATY e la conseguente secchezza della pussy, che brilla solo della mia saliva. Non è un grosso problema, visto che la figa la lecco a priori, ma così c’è meno soddisfazione. Fosse stato per me, sarei andato avanti così ancora per un po’, ma lei lamenta male al ginocchio a causa della posizione, così riprende a pomparmi nella posizione più adatta al pompino, ovvero sua lingua contro mio frenulo. E’ brava, delicata e soprattutto senza nessuna fretta; si dedica a tutti i comparti dell’apparato riproduttivo con passione, fantasia, inventando. Ad un certo punto me lo tiene in bocca e comincia a far roteare la testa, facendomi sentire in modo pazzesco la lingua sulla cappella: è l’epilogo. Credo che il primo fiotto le sia andato in gola, visti i lamenti da soffocamento. Le altre spruzzate non lo so, ma comunque non è una che fa la schizzinosa; in ogni caso non ha ingoiato. Le chiedo lo sconto per averle fatto risparmiare sul goldone e su questa mia battuta, consegno il pattuito e cambio aria.
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Ti vendo....... la grinta che non hai