Zona artigianale Nord, Leverkusen, Germania… alla ricerca del Globe.
Lo trovo subito, un gigantesco numero “9” campeggia sullo sfondo rosso del muro di recinzione. Portone nero con la scritta “Globe sauna club” in argento, inconfondibile.
Il locale non è il classico capannone industriale riadattato ed infarcito, sembra più un complesso di uffici riadattato ed infarcito…scordatevi la casetta nel bosco del Golden Time.
Tanto per sfatare il mito, l’ingresso è 50 euro e non 90 CHF.
La signora della reception (fika quanto la Mirella del Casa Carinthia) mi consegna un accappatoio bianco nuovo, un paio di ciabatte e mi accompagna per il giro di warm-up.
Piano scantinato: spogliatoi nuovi con armadietti nuovi ad apertura a chiave, niente braccialetto ma solo un portachiavi di plastica. Ho il numero 1, per niente beneaugurante.
Piano terra: salone bar ampio con tanti divanetti nuovi e il caminetto. Saletta kino non troppo appartata con monitor lcd nuovo da 52 pollici. Sauna nuova, docce nuove, bagno nuovo. Sala ristorante molto ampia e curata.
Piano primo: gli scannatoi…nuovi pure quelli.
Esterno: giardino non molto ampio ma curato, presente un idromassaggio ed un caminetto per il barbecue.
Il locale è completamente ristrutturato, arredamento in stile etnico, con sfumature buddho-shinto-indù.
Tanto per fare un paragone, l’architettura ricorda lo stile del GT di Brueggen.
Il paragone però lo posso fare solo per la struttura, perché se parliamo di ragazze, preferirei avere un’amnesia.
Presenti 6 girls: Aliia la magrebina, Kira la Portoghese, Isa la Polacca, la stangona mora, la cassiera dell’Esselunga e un’altra che manco me la ricordo.
Isa la Polacca - 160x100 (altezza per peso) bionda, belle tettone esagerate, ma meglio lasciarla accucciata sul suo sgabello.
La stangona mora – ragazzotta tedesca, carina, alta, slanciata, culotto pronunciato ma piacevole. L’unica che mi sarei fatto ulteriormente, se avessi avuto più tempo.
La cassiera dell’Esselunga – la tipica ragazza carina ma non troppo…la definireste “un tipo”. Seduta in cassa farebbe la sua porca figura, ma in un fkk passa inosservata.
Orsi bianchi: tre, me compreso, durante tutta la mia permanenza li.
Sono molto perplesso all’inizio, nessuna mi ingrifa particolarmente e sono reduce da due giorni di fkk ad alto livello. Per un paio d’ore mi dedico a sauna e film porno.
Poi punto Aliia, già conosciuta al banco precedentemente, che mi stimola per il fatto che è di una razza nuova da collaudare.
Aliia, marocchina, mora stirata, fisico a posto, di viso non chissacchè ma soprassiedo, giovane (non ricordo esattamente l’età abbronzata (potrebbe mai essere palliduccia una marocchina?) parla bene inglese, ha lavorato all’Artemis.
Ottima la pompa idraulica (nel senso che alla fine avevo la pozzetta di saliva sotto le palle) ed altrettanto coinvolgente la cavalcata di lei sopra di me. Alternanza di colpi decisi con lenti passaggi, infarcita da delle prestigiose rotazioni di bacino e strusciamenti di clito.
In questa posizione però stento a venire, quindi finisco classicamente. Aliia, non figona ma brava.
Ridisceso, decido di calmare il brontolio della mia pancia.
Purtroppo anche la ristorazione lascia a desiderare.
Ci sono due primi piatti, uno sono rigatoni alla “boscaiola”, l’altro sono spaghetti alla “venusiana”.
Tutti e due in scaldavivande a temperatura ambiente…non proprio il massimo per una pasta. Presenti anche una torta e della frutta. Peccato, perché la mensa è piuttosto carina e spaziosa, ma il cibo è peggiore di quello del cuoco “italiano” di Enghi.
Sono certo che possono migliorare anche in questo settore.
Arrivano le 15.30…il tempo stringe.
L’altra ragazza decente è una morettina riccioluta dal seno ammiccante e le natiche deliziose.
Qui le ragazze non approcciano, in perfetto stile Nordrenowestfaliano. Al massimo si avvicinano per farti notare la loro presenza.
Seduto sui divanetti, le faccio cenno di accomodarsi accanto a me.
Arriva istantaneamente, ma mi dice che proprio ora ha appuntamento con il friseur, se mi va la posso aspettare per “una mezzora”.
Io “una mezzora” non ce l’ho, ma le dico che non c’è problema e che posso aspettare.
- “vai, vai dal parrucchiere tu, che io intanto mi ciulo la tua amichetta spilungona!”
Sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero e infatti cambia turno con l’altra amica e sale con me.
Kira, portoghese, 21 anni mi pare, un bel ricciolone nero, pelle ambrata, viso molto molto molto nice, bel fisico e bel culo, parla inglese, tattoo sui polsi (nomi) e sul piede destro (cuori).
Ha anche la bocca…anche la patata…scopa…presa da dietro è pure simpatica ma…uhmmm…chissà come si chiama la sua amica spilungona?
Alle 16 mi sono ampiamente fracassato gli zebedei, faccio i bagagli e mi tuffo un una delle tante autostrade della zona.
Qualcuno dovrebbe suggerire al gestore del Globe che in un fkk ci vogliono anche le fike, magari non nuove, ma sicuramente numerose.
Lo trovo subito, un gigantesco numero “9” campeggia sullo sfondo rosso del muro di recinzione. Portone nero con la scritta “Globe sauna club” in argento, inconfondibile.
Il locale non è il classico capannone industriale riadattato ed infarcito, sembra più un complesso di uffici riadattato ed infarcito…scordatevi la casetta nel bosco del Golden Time.
Tanto per sfatare il mito, l’ingresso è 50 euro e non 90 CHF.
La signora della reception (fika quanto la Mirella del Casa Carinthia) mi consegna un accappatoio bianco nuovo, un paio di ciabatte e mi accompagna per il giro di warm-up.
Piano scantinato: spogliatoi nuovi con armadietti nuovi ad apertura a chiave, niente braccialetto ma solo un portachiavi di plastica. Ho il numero 1, per niente beneaugurante.
Piano terra: salone bar ampio con tanti divanetti nuovi e il caminetto. Saletta kino non troppo appartata con monitor lcd nuovo da 52 pollici. Sauna nuova, docce nuove, bagno nuovo. Sala ristorante molto ampia e curata.
Piano primo: gli scannatoi…nuovi pure quelli.
Esterno: giardino non molto ampio ma curato, presente un idromassaggio ed un caminetto per il barbecue.
Il locale è completamente ristrutturato, arredamento in stile etnico, con sfumature buddho-shinto-indù.
Tanto per fare un paragone, l’architettura ricorda lo stile del GT di Brueggen.
Il paragone però lo posso fare solo per la struttura, perché se parliamo di ragazze, preferirei avere un’amnesia.
Presenti 6 girls: Aliia la magrebina, Kira la Portoghese, Isa la Polacca, la stangona mora, la cassiera dell’Esselunga e un’altra che manco me la ricordo.
Isa la Polacca - 160x100 (altezza per peso) bionda, belle tettone esagerate, ma meglio lasciarla accucciata sul suo sgabello.
La stangona mora – ragazzotta tedesca, carina, alta, slanciata, culotto pronunciato ma piacevole. L’unica che mi sarei fatto ulteriormente, se avessi avuto più tempo.
La cassiera dell’Esselunga – la tipica ragazza carina ma non troppo…la definireste “un tipo”. Seduta in cassa farebbe la sua porca figura, ma in un fkk passa inosservata.
Orsi bianchi: tre, me compreso, durante tutta la mia permanenza li.
Sono molto perplesso all’inizio, nessuna mi ingrifa particolarmente e sono reduce da due giorni di fkk ad alto livello. Per un paio d’ore mi dedico a sauna e film porno.
Poi punto Aliia, già conosciuta al banco precedentemente, che mi stimola per il fatto che è di una razza nuova da collaudare.
Aliia, marocchina, mora stirata, fisico a posto, di viso non chissacchè ma soprassiedo, giovane (non ricordo esattamente l’età abbronzata (potrebbe mai essere palliduccia una marocchina?) parla bene inglese, ha lavorato all’Artemis.
Ottima la pompa idraulica (nel senso che alla fine avevo la pozzetta di saliva sotto le palle) ed altrettanto coinvolgente la cavalcata di lei sopra di me. Alternanza di colpi decisi con lenti passaggi, infarcita da delle prestigiose rotazioni di bacino e strusciamenti di clito.
In questa posizione però stento a venire, quindi finisco classicamente. Aliia, non figona ma brava.
Ridisceso, decido di calmare il brontolio della mia pancia.
Purtroppo anche la ristorazione lascia a desiderare.
Ci sono due primi piatti, uno sono rigatoni alla “boscaiola”, l’altro sono spaghetti alla “venusiana”.
Tutti e due in scaldavivande a temperatura ambiente…non proprio il massimo per una pasta. Presenti anche una torta e della frutta. Peccato, perché la mensa è piuttosto carina e spaziosa, ma il cibo è peggiore di quello del cuoco “italiano” di Enghi.
Sono certo che possono migliorare anche in questo settore.
Arrivano le 15.30…il tempo stringe.
L’altra ragazza decente è una morettina riccioluta dal seno ammiccante e le natiche deliziose.
Qui le ragazze non approcciano, in perfetto stile Nordrenowestfaliano. Al massimo si avvicinano per farti notare la loro presenza.
Seduto sui divanetti, le faccio cenno di accomodarsi accanto a me.
Arriva istantaneamente, ma mi dice che proprio ora ha appuntamento con il friseur, se mi va la posso aspettare per “una mezzora”.
Io “una mezzora” non ce l’ho, ma le dico che non c’è problema e che posso aspettare.
- “vai, vai dal parrucchiere tu, che io intanto mi ciulo la tua amichetta spilungona!”
Sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero e infatti cambia turno con l’altra amica e sale con me.
Kira, portoghese, 21 anni mi pare, un bel ricciolone nero, pelle ambrata, viso molto molto molto nice, bel fisico e bel culo, parla inglese, tattoo sui polsi (nomi) e sul piede destro (cuori).
Ha anche la bocca…anche la patata…scopa…presa da dietro è pure simpatica ma…uhmmm…chissà come si chiama la sua amica spilungona?
Alle 16 mi sono ampiamente fracassato gli zebedei, faccio i bagagli e mi tuffo un una delle tante autostrade della zona.
Qualcuno dovrebbe suggerire al gestore del Globe che in un fkk ci vogliono anche le fike, magari non nuove, ma sicuramente numerose.