Beh no...ma...ecco...no non sono d'accordo.
Premesso che la figa ciuccia denaro e prof o no prof quando frequenti una donna automaticamente il conto in banca tende a prosciugarsi -e quindi sotto questo aspetto sarebbero tutte pay- oserei quasi quasi dire che le donne si dividono in due grandi categorie: le 'mignotte' e le 'diversamente mignotte'. La differenza, capiranno lorsignori- sta nel collegamento soldi-brigna; più diretto è il nesso che collega il passaggio di danaro al fatto che la signora ti ha mollato la Saint Honorè e più l'indicatore si sposta verso la mignotta con la M maiuscola. Se invece il soggetto femminile si è fatta ingiaccare a fronte di un regalino da una mille Euri magari prodotto a distanza di tempo stiamo parlando delle diversamente troie.
Orbene, passiamo ora alla sottile nevero distinzione che separa -beninteso sempre nell'ambito delle troie e diversamente troie, la pay che svolge il mestieraccio per sbarcare il lunario (prof) da quella che si lascia ingroppare dietro corrispettivo ma che in fondo potrebbe anche farne a meno (no prof).
Certo, signori, perchè non bisogna cadere nel clamoroso errore che due donne (entrambe come detto pay per definizione) possano essere entrambe prof o no prof.
Si potrebbe individuare la differenza nel fatto che la prof, come anche riportato nei testi di diritto del lavoro, 'svolge l'attività con carattere di continuità, consuetudine e prevalenza' ovverosia si occupa di prender cazzi a pagamento 8 ore al giorno 5 giorni alla settimana, il che la colloca, se la professione fosse giuridicamente riconosciuta, nella condizione di potersi legittimamente dichiarare 'libera professionista'. Vive di quello e se non lo fa, muore.
Poi c'è (ebbene secondo me esiste) la cosiddetta 'no pay', la quale si distingue dalla prima tipologia per cinque sostanziali caratteristiche:
1) non svolge la professione con carattere di continuità consuetudine e prevalenza, ma con carattere di saltuarietà;
2) sceglie da chi farsi ingroppare e da chi no;
3) giunge allo status di no prof non attraverso il ragionamento: 'ho fame-non so fare un cazzo-meglio fare la zoccola' ma attraverso il più freddo, bieco e cinico: 'sono figa-la figa ha un valore-posso monetizzare'.
4) mentre la prof osserva rigorosamente e direi professionalmente gli orari che si è programmata, la no prof te la può mollare in qualsiasi momento del calendario, anche il sabato, la domenica e a ferragosto, dal momento che non risponde ad un'etica professionale che le faccia da stella polare;
5) ha un lavoro onesto e riconosciuto.
Tutto ciò mi pare ampiamente sufficiente per poter sostenere che la no prof esiste (cazzo se esiste). Non è facile da sgamare in quanto non mette annunci tutti i giorni che fa la madonna, ma sicuramente si nasconde e opera tra i meandri del web e probabilmente dona al merdaiuolo (punter) che riesce a trombarsela, la soddisfazione di poter dire che lei gliel'ha mollata pur senza esserne in alcun modo obbligata dalle sfighe della vita. Le prof sanno molto bene tutto ciò e quindi a volte si presentano con 16 mila annunci al giorno professandosi 'no prof', ma trattasi di balla commerciale esattamente come quella del trifolao che ti vende un sasso rumeno chiamandolo 'tartufo d'alba'. La no prof, non avendo bisogno di accalappiare x clienti al giorno non ricorre a tali escamotages commerciali ma anzi oserei dire che la situazione viene ribaltata e l'onere di dimostrare alla bagascia che vale la pena farsi trombare è tutta a carico del -chiamiamolo impropriamente- cliente.