Scusate la lunghezza del topic.....
Oggi giornata libera, pioviggina, atmosfera uggiosa, sembra proprio che l’autunno stia arrivando. Mi alzo, cazzeggio un po’ al computer e quindi decido di andare fare visita a una pay che dall’annuncio promette bene. Telefono suona libero, chiedo dove posso raggiungerla; che fortuna è dalla parte della città a me più comoda…….ok tra una mezzoretta sono da te ciao ciao. Doccia vestizione e quindi esco, per le strade non trovo nessuno, il vento che nel frattempo si è alzato distribuisce in giro i depliant pubblicitari che regolarmente cadono dalle cassette postali; dopo una decina di minuti arrivo sul luogo: un residence grigio, vecchiotto che ben si permea con l’atmosfera plumbea di questa giornata. Chiamo….ciao ti apro, scendo dall’auto …..porc…..ho dimenticato l’ombrello a casa, va bè faccio una brevissima corsa e quindi mi appiattisco contro il portone; privacy al 100% in giro non c’è proprio nessuno. Spingo, salgo la breve rampa di scale, vedo la porta socchiusa: entro e mi accoglie Eloise…. Lei è come l’ho vista sull’annuncio, penso bene niente fake almeno nelle foto. Lavaggio di rito, evoluzioni come da servizi concordati sul grande lettone, tutto ok lei ci sa fare, si impegna, io ricambio in modo partecipe ma qualcosa a pelle non mi convince, d’accordo anche questa come tutte (o quasi) finge ma non è questo, a ciò sono abbastanza abituato, c’è un qualcos’altro…Finisco, rimaniamo stesi sul letto a fare un po’ di social a me sempre graditissimo, capisco subito che lei ha voglia di parlare, i suoi bellissimo occhi verdi sono un po’ spenti, velati come da una rassegnata tristezza. Mi racconta del figlio, delle difficoltà a nascondergli la sua attività, del continuo cambiare città, dello spostarsi per gli appuntamenti e quindi ritornare a casa per il fine settimana dal figlio e dell’avanzare dell’età. Le chiedo: ma per quanti anni pensi di continuare a fare questa vita e lei… appunto e qui……si mette a piangere…..azz…improvvisamente mi sento impreparato; una situazione del genere finora non mi era mai capitata. Tutte le pay che ho frequentato mi hanno sempre dato l’impressione di essere dentro una fortezza tipo Signore degli Anelli difficile da scardinare anche se qualche volta con ripetute cannonate con qualcuna sono riuscito a fare breccia; ora questa improvvisa fragilità mi mette in imbarazzo, cerco di replicare qualcosa, le do dei consigli, la consolo per quel che posso e il momento passa, qualche battuta per farla sorridere e tutto torna normale, mi rivesto, regalino come da accordi presi e quindi esco. Ha smesso di piovere salgo in macchina e torno verso casa; non sono soddisfatto, mi sono svuotato ma non sono soddisfatto. Mi interrogo e concordo nel dire che questa “caduta di maschera” mi ha fatto sentire impotente. Arrivo a casa, sento il bisogno di scaricare l’energia residua che ancora mi attanaglia, il tempo adesso è solo nuvoloso; decido mi cambio prendo la bici da corsa, indosso le cuffiette dell’MP3 scelgo la musica e parto: oggi va di Nirvana…Mi inserisco nello scarso traffico e intanto penso…..il figlio…..l’età…..azz…non mi accorgo di una rotonda e un’auto suonando mi fa il pelo alla ruota posteriore…devo rimanere concentrato. Affronto la salita a me arcinota sulle note di Kurt Cobain e pesto sui pedali… e pesto, non smetto voglio scaricare tutto: tre canzoni e arrivo ad accasciarmi sulla panchina che segna la fine della salita, mi distendo e pian piano recupero il fiato. Guardo il cielo, si sta rasserenando ed esce il sole; bene penso forse avremo ancora qualche scampolo d’estate prima dell’autunno vero e proprio. Adesso sono soddisfatto e mi sento per la seconda volta svuotato, torno indietro ma cambio musica e scovo tra le decine di canzoni una che sembra fatta apposta per questo momento. E’ della Loredana Bertè (link qui sotto)quando ancora era una gran gnocca, ascolto le parole dove mi ritrovo assieme a tanti colleghi qui del forum, e pedalando più tranquillamente me ne torno a casa.
link della canzone http://www.youtube.com/watc…
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Oggi giornata libera, pioviggina, atmosfera uggiosa, sembra proprio che l’autunno stia arrivando. Mi alzo, cazzeggio un po’ al computer e quindi decido di andare fare visita a una pay che dall’annuncio promette bene. Telefono suona libero, chiedo dove posso raggiungerla; che fortuna è dalla parte della città a me più comoda…….ok tra una mezzoretta sono da te ciao ciao. Doccia vestizione e quindi esco, per le strade non trovo nessuno, il vento che nel frattempo si è alzato distribuisce in giro i depliant pubblicitari che regolarmente cadono dalle cassette postali; dopo una decina di minuti arrivo sul luogo: un residence grigio, vecchiotto che ben si permea con l’atmosfera plumbea di questa giornata. Chiamo….ciao ti apro, scendo dall’auto …..porc…..ho dimenticato l’ombrello a casa, va bè faccio una brevissima corsa e quindi mi appiattisco contro il portone; privacy al 100% in giro non c’è proprio nessuno. Spingo, salgo la breve rampa di scale, vedo la porta socchiusa: entro e mi accoglie Eloise…. Lei è come l’ho vista sull’annuncio, penso bene niente fake almeno nelle foto. Lavaggio di rito, evoluzioni come da servizi concordati sul grande lettone, tutto ok lei ci sa fare, si impegna, io ricambio in modo partecipe ma qualcosa a pelle non mi convince, d’accordo anche questa come tutte (o quasi) finge ma non è questo, a ciò sono abbastanza abituato, c’è un qualcos’altro…Finisco, rimaniamo stesi sul letto a fare un po’ di social a me sempre graditissimo, capisco subito che lei ha voglia di parlare, i suoi bellissimo occhi verdi sono un po’ spenti, velati come da una rassegnata tristezza. Mi racconta del figlio, delle difficoltà a nascondergli la sua attività, del continuo cambiare città, dello spostarsi per gli appuntamenti e quindi ritornare a casa per il fine settimana dal figlio e dell’avanzare dell’età. Le chiedo: ma per quanti anni pensi di continuare a fare questa vita e lei… appunto e qui……si mette a piangere…..azz…improvvisamente mi sento impreparato; una situazione del genere finora non mi era mai capitata. Tutte le pay che ho frequentato mi hanno sempre dato l’impressione di essere dentro una fortezza tipo Signore degli Anelli difficile da scardinare anche se qualche volta con ripetute cannonate con qualcuna sono riuscito a fare breccia; ora questa improvvisa fragilità mi mette in imbarazzo, cerco di replicare qualcosa, le do dei consigli, la consolo per quel che posso e il momento passa, qualche battuta per farla sorridere e tutto torna normale, mi rivesto, regalino come da accordi presi e quindi esco. Ha smesso di piovere salgo in macchina e torno verso casa; non sono soddisfatto, mi sono svuotato ma non sono soddisfatto. Mi interrogo e concordo nel dire che questa “caduta di maschera” mi ha fatto sentire impotente. Arrivo a casa, sento il bisogno di scaricare l’energia residua che ancora mi attanaglia, il tempo adesso è solo nuvoloso; decido mi cambio prendo la bici da corsa, indosso le cuffiette dell’MP3 scelgo la musica e parto: oggi va di Nirvana…Mi inserisco nello scarso traffico e intanto penso…..il figlio…..l’età…..azz…non mi accorgo di una rotonda e un’auto suonando mi fa il pelo alla ruota posteriore…devo rimanere concentrato. Affronto la salita a me arcinota sulle note di Kurt Cobain e pesto sui pedali… e pesto, non smetto voglio scaricare tutto: tre canzoni e arrivo ad accasciarmi sulla panchina che segna la fine della salita, mi distendo e pian piano recupero il fiato. Guardo il cielo, si sta rasserenando ed esce il sole; bene penso forse avremo ancora qualche scampolo d’estate prima dell’autunno vero e proprio. Adesso sono soddisfatto e mi sento per la seconda volta svuotato, torno indietro ma cambio musica e scovo tra le decine di canzoni una che sembra fatta apposta per questo momento. E’ della Loredana Bertè (link qui sotto)quando ancora era una gran gnocca, ascolto le parole dove mi ritrovo assieme a tanti colleghi qui del forum, e pedalando più tranquillamente me ne torno a casa.
link della canzone http://www.youtube.com/watc…
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