E affrontiamo il dilemma, dunque.
Io comunque non li vedo come Coppi e Bartali.
Uno, il Leg, lo vedo più da volate, da classiche singole sui pavè delle Fiandre, tutti sono lì che arrancano e lui piazza lo scatto, breve fulmineo e vincente, tu dietro a mangiare fango.
Corse brevi, post brevi. Essenziale, spietato nella sua ironia.Tu apri questo 3D e lui subito ti manda Adarella a chieder le royalties.
Uno capace di vincere un mondiale, arriva il giorno, quel giorno, e via, pedalando secco fino alla vittoria.
L'altro, il Cala, è il pedalatore da grandi corse a tappe. Lunghi percorsi, dove bisogna dosare e poi osare al momento giusto, magari scendendo agli inferi per salire in vetta al Mont Ventoux e a noi le balle ancor ci girano.
Corse lunghe, post lunghi. Vari. Colorati come una crono, di carattere corsivo, con la foto sul traguardo.
Un altro tipo di campione.
Passar loro una borraccia, da gregario, una soddisfazione.
Devo buttarne uno giù dalla torre, crudelmente. Spingo il Leg. Perchè il Cala è delle mie parti, mi ha portato in piola da piccolo.
Fossi nato a Roma probabilmente avrei fatto il contrario.
Legendarius lo spingo giù, ma lo faccio cadere sul materasso di una milfona, perchè sotto i 50 è pedofilia

.
Tutto questo per non fare km inutilmente