Non ricordo quando è stato, ma una domenica ho deciso di entrare in una chiesa per assistere alla messa. Dopo aver atteso a lungo, mi sono resa conto di trovarmi nel posto sbagliato - era un tempio protestante.
Quando stavo per uscire, il pastore ha iniziato il sermone, così ho pensato che sarebbe stato scortese alzarmi ed è stata una benedizione, perché quel giorno ho ascoltato parole che avevo davvero bisogno di udire.
Il pastore ha detto qualcosa del genere:
?In tutte le lingue del mondo esiste questo adagio: "Ciò che gli occhi non vedono, il cuore non sente"
Ebbene, io affermo che non c'è niente di più falso: quanto più lontani stanno, tanto più vicino al cuore sono i sentimenti che cerchiamo di soffocare e dimenticare. Se siamo in esilio, vogliamo serbare ogni piccolo ricordo delle nostre radici; se ci troviamo lontani dalla persona amata, chiunque passi per la strada ce la fa ricordare.
I Vangeli e tutti i testi sacri delle varie religioni furono scritti in esilio, cercando di comprendere Dio, la fede che faceva avanzare i popoli, la sofferta peregrinazione delle anime erranti sulla faccia della terra.
I nostri antenati non sapevano - e tantomeno lo sappiamo noi - ciò che la Divinità si aspetta dalle nostre vite: è in quel momento che i libri vengono scritti e i quadri dipinti, poiché non possiamo e non vogliamo dimenticare chi siamo.?
Alla fine della funzione mi sono avvicinata e l'ho ringraziato per avermi ricordato che ciò che gli occhi non vedono, il cuore lo sente. E proprio perché ho sentito tanto, oggi me ne vado.
11 Minuti
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Quando stavo per uscire, il pastore ha iniziato il sermone, così ho pensato che sarebbe stato scortese alzarmi ed è stata una benedizione, perché quel giorno ho ascoltato parole che avevo davvero bisogno di udire.
Il pastore ha detto qualcosa del genere:
?In tutte le lingue del mondo esiste questo adagio: "Ciò che gli occhi non vedono, il cuore non sente"
Ebbene, io affermo che non c'è niente di più falso: quanto più lontani stanno, tanto più vicino al cuore sono i sentimenti che cerchiamo di soffocare e dimenticare. Se siamo in esilio, vogliamo serbare ogni piccolo ricordo delle nostre radici; se ci troviamo lontani dalla persona amata, chiunque passi per la strada ce la fa ricordare.
I Vangeli e tutti i testi sacri delle varie religioni furono scritti in esilio, cercando di comprendere Dio, la fede che faceva avanzare i popoli, la sofferta peregrinazione delle anime erranti sulla faccia della terra.
I nostri antenati non sapevano - e tantomeno lo sappiamo noi - ciò che la Divinità si aspetta dalle nostre vite: è in quel momento che i libri vengono scritti e i quadri dipinti, poiché non possiamo e non vogliamo dimenticare chi siamo.?
Alla fine della funzione mi sono avvicinata e l'ho ringraziato per avermi ricordato che ciò che gli occhi non vedono, il cuore lo sente. E proprio perché ho sentito tanto, oggi me ne vado.
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