Forse vi interesserà sapere cosa è capitato a me e come ho deciso di comportarmi. Ebbene, ho incontrato la ragazza in questione (è veramente splendida, lo confermo) due volte. La prima, un quarto d'ora prima che scadesse il tempo concordato (un'ora), mi ha detto che aveva intenzione di andare al centro commerciale di Roma Est a fare shopping. Poiché mi era piaciuta molto, ed era stata anche abbastanza partecipe, ho deciso di non imporle la mia presenza fino all'ultimo minuto e l'ho "liberata" prima del previsto. La seconda volta, invece, dopo avermi dato appuntamento a una certa ora, mi ha chiesto di spostarlo perché - udite, udite! - aveva terminato i "gommini" e doveva andare a comprarli. Dal momento che aveva cambiato indirizzo, e avrei impiegato una mezz'ora per raggiungere il nuovo, sono andato lo stesso e sono arrivato giusto in tempo per incrociarmi, praticamente sull'uscio, con altro avventore (che, evidentemente, aveva un appuntamento alla stessa ora o, peggio, era stato inopinatamente anteposto a me). Amira non si è scusata, né ha trovato, per il suo comportamento, una giustificazione migliore (e ci voleva veramente poco...) di quella, davvero insulsa, che mi aveva propinato per telefono. Eppure, le ho concesso più di un'ora per farlo (vi risparmio le altre panzane che si sono aggiunte alla prima). Alla fine, quando mi sono reso conto di essere stato con lei un'ora e venti minuti, ho voluto pagare anche l'extra time (lei "non aveva nemmeno guardato l'orologio": così ha detto). Quando mi ha accompagnato alla porta, ha voluto sottolineare: "Alla prossima!". Ho risposto di sì, ma la sera stessa ho cancellato il suo numero dalla mia rubrica: voglio comprare gratificazioni (e ne ho avute, credetemi), non umiliazioni. Amira mi piaceva veramente tanto, tantissimo, ma non voglio correre il rischio che offenda nuovamente la mia dignità. Peccato!...