Già, vi era un tempo ma, sopratutto esisteva un luogo, virtuale, sebbene profondamente reale, non-luogo a dirla come Baudrillard, simulacro, dove l'eterno conflitto “vero/falso” viene abilmente dissimulato.
Vi era un luogo....quello del piacere, perchè il piacere era la scaturigine del tutto, i piaceri sconosciuti divenivano conosciutissimi, viatico per ulteriori up-grade degli stessi...il contatto dei corpi, le mani che li percorrono, le lingue che accarezzano, il loro intrecciarsi, gli occhi che parlano....vi era un luogo della loro descrizione.
Vi era un luogo nel quale camminare sulle proprie strade significava incontrare splendide persone tra le quali deliziose donne....luogo che portava l'immaginazione ad altri luoghi, dove il fluire e l'interscambio di pensieri prorompeva con naturalezza, dove spesso la risata esplodeva, liberatoria.....il simpatico cazzeggio, gioco adulto.
Vi era un luogo dove si ascoltavano musiche memorabili, si ammiravano fondamentali opere d'arte, si leggevano parole intense, si assisteva a film stupendi....si rendeva ebbra e soddisfatta la mente.
Vi era questo luogo sperimentale, dove si sperimentava il vivere....
E poi un sibilo, un vento secco e questo luogo è mutato, il ridere soppiantato dall'irridere, il piacere divenuto irraggiungibile, l'impossibilità del dialogo, le parole strozzate, l'urlo muto....questo luogo ove oramai gli strumenti tacciono, i quadri rimossi dalle pareti ed abbandonati a terra accanto alle installazioni, a farsi ricoprire e celare dalla polvere dell'incomprensione, quel vento secco, a far volteggiare in modo vorticoso, come tumbleweeds nel deserto, le pagine contenenti le belle parole di cui sopra, alfine di renderle illeggibili, il proiettore fermo al cospetto dello schermo ormai lacero.
I letti non più disfatti e la sensazione di girls sfuggenti...
E, soverchiamente, su tutto, questo assordante silenzio!
Non camminiamo più, in questo luogo, vaghiamo, non alla ricerca, ma quasi sorretti dalla consapevolezza che non esistano altri luoghi, la mente contesa nel contrasto del doppio immaginario: “Tears in your eyes” e “Una risata vi seppellirà”.
Ed in questo assordante silenzio la percezione di un eco.
Questo luogo che ha perso l'intensità, l'impeto e l'energia che possedeva di pari passo alla perdita di libertà, come ogni situazione nata libera e costretta all'istituzionalizzazione, dove regole e paletti non scaturiscono dall'etica ma dalla paura.
Questo luogo che era Leggendario!
Questo luogo, ove amavamo sgranocchiare arachidi!
Questo luogo in dissolvenza....
Questo Vuoto....che molti di noi desiderano nuovamente Pieno!
Che questo luogo non si trasformi in un:
http://i62.tinypic.com/2njc…" />
Perchè noi siamo questo:
http://www.youtube.com/watc…
I'm not a number, I'm a free man!
Vi era un luogo....quello del piacere, perchè il piacere era la scaturigine del tutto, i piaceri sconosciuti divenivano conosciutissimi, viatico per ulteriori up-grade degli stessi...il contatto dei corpi, le mani che li percorrono, le lingue che accarezzano, il loro intrecciarsi, gli occhi che parlano....vi era un luogo della loro descrizione.
Vi era un luogo nel quale camminare sulle proprie strade significava incontrare splendide persone tra le quali deliziose donne....luogo che portava l'immaginazione ad altri luoghi, dove il fluire e l'interscambio di pensieri prorompeva con naturalezza, dove spesso la risata esplodeva, liberatoria.....il simpatico cazzeggio, gioco adulto.
Vi era un luogo dove si ascoltavano musiche memorabili, si ammiravano fondamentali opere d'arte, si leggevano parole intense, si assisteva a film stupendi....si rendeva ebbra e soddisfatta la mente.
Vi era questo luogo sperimentale, dove si sperimentava il vivere....
E poi un sibilo, un vento secco e questo luogo è mutato, il ridere soppiantato dall'irridere, il piacere divenuto irraggiungibile, l'impossibilità del dialogo, le parole strozzate, l'urlo muto....questo luogo ove oramai gli strumenti tacciono, i quadri rimossi dalle pareti ed abbandonati a terra accanto alle installazioni, a farsi ricoprire e celare dalla polvere dell'incomprensione, quel vento secco, a far volteggiare in modo vorticoso, come tumbleweeds nel deserto, le pagine contenenti le belle parole di cui sopra, alfine di renderle illeggibili, il proiettore fermo al cospetto dello schermo ormai lacero.
I letti non più disfatti e la sensazione di girls sfuggenti...
E, soverchiamente, su tutto, questo assordante silenzio!
Non camminiamo più, in questo luogo, vaghiamo, non alla ricerca, ma quasi sorretti dalla consapevolezza che non esistano altri luoghi, la mente contesa nel contrasto del doppio immaginario: “Tears in your eyes” e “Una risata vi seppellirà”.
Ed in questo assordante silenzio la percezione di un eco.
Questo luogo che ha perso l'intensità, l'impeto e l'energia che possedeva di pari passo alla perdita di libertà, come ogni situazione nata libera e costretta all'istituzionalizzazione, dove regole e paletti non scaturiscono dall'etica ma dalla paura.
Questo luogo che era Leggendario!
Questo luogo, ove amavamo sgranocchiare arachidi!
Questo luogo in dissolvenza....
Questo Vuoto....che molti di noi desiderano nuovamente Pieno!
Che questo luogo non si trasformi in un:
Perchè noi siamo questo:
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I'm not a number, I'm a free man!
