Allora ragazzi, nel giro di 48 ore su questo argomento è stata aperta la presente discussione, un suo doppione in “Questioni legali”, un’allerta identica in tre diverse sezioni OTR lombarde. Ringrazio Franco per la sua vigilanza, però comincio ad avere l’impressione che sarebbe il caso prima di tutto di evitare allarmismi, con reazioni emotive cui opporrei qualche elemento di concretezza.
1) Si sta parlando di UNA sola fra una decina di proposte già ferme in parlamento, tutte contraddittorie fra loro, sulla quale peraltro non c’è ad ora nemmeno l’accordo di tutta la componente femminile dello stesso partito dell’ideatrice, in un momento in cui non pare che il governo sia molto concentrato su questo problema. Fra le varie assurdità, ve la vedete una legge che, con il sovraffollamento delle carceri di cui soffre l’Italia, rende ragione di detenzione comportamenti praticati da 9 milioni di abitanti?
2) Non ha senso segnalare in modo particolare il ddl in campo OTR, visto che questo tipo di normativa vuole colpire (ideologicamente) l’acquisto di sesso in sé, non esprime preoccupazioni borghesi-bigotte di decoro delle strade.
3) Non sono giustificate le recriminazioni sul paese triste o ipocrita in cui ci toccherebbe vivere, perché questo è esattamente l’indirizzo di tutte le nuove leggi occidentali sull’argomento (Svezia, Francia, Canada ecc.), non certo una singolarità italiana.
Nel caso ci sarà un dibattito pubblico, più passaggi parlamentari, ricorsi al CSM, magari un referendum, la legge potrebbe essere abolita dalla nuova maggioranza, restare di fatto inapplicata... Insomma, la cosa deve camminare ancora a lungo in ogni caso. Nel frattempo restiamo vigili, agguerriti, sapendo di essere molto numerosi ma minoritari di fronte alla cultura "ufficiale", senza perdere sangue freddo e humor. Ricordando soprattutto che in Italia sono decenni che ogni parlamentare, partito, movimento ha periodicamente pensato di regolare a modo suo la prostituzione, fino a diventare motivo di ridicolo. La cosa, infatti, suscitava l’ironia di Verdone nel collegamento che ho pubblicato sopra, ma già lo scalcinato gruppo di golpisti di Monicelli, in “Vogliamo i colonnelli” del 1973, si riproponeva, nello stato nuovo, l’“abolizione della libera prostituzione e riapertura dei casini con la licenza dello stato”, insieme ad altri tipici punti programmatici del qualunquismo di ogni tempo.
https://www.youtube.com/wat…
E siamo sempre daccapo!