L'ANONIMO INNOMINABILE l'aveva convinto. Doveva morire. Così x l'avevano rapito. Era legato ed imbavagliato nel suo garage. Era nudo e bendato e sembrava morto. Tanto per non annoiarsi l'avevano tormentato e bruciacchiato un po', ma senza ucciderlo. Grosse macchie di urina gli colavano sulla guancia sinistra. Aveva degli strani buchi rossi sulla guancia destra. Prima aveva bestemmiato, ma senza ottenere risposta. Spaventato aveva detto: 'Un pranzo nudo è naturale per noi, noi mangiamo sandwiches di realtà'. Naturalmente l'avevano ignorato. Ora si preparavano a segarlo, anche se L'anonimo INNOMINABILE diceva che non era sufficiente, per quello che aveva fatto. Erano proprio intenzionati a fargliela pagare. Fuori era una tiepida serata di inverno, l'aria era leggermente frizzante, non si sentiva un rumore. Dremelexxx disse: 'Ha bestemmiato di nuovo'. In un certo senso si sentiva in colpa. Continuava a venirgli in mente Hermenegildo ed il modo in cui gli diceva sempre 'Non posso vivere senza di te'. Improvvisamente si udì lo scoppio di una granata e degli uomini in tuta mimetica piombarono nel garage. Un frammento di cervello schizzò sulla parete di fronte, mentre l'anonimo INNOMINABILE piombava a terra, morto sul colpo. Dremelexxx fu inquadrato dal laser di uno degli uomini armati. Fu l'ultimo dolore che provò. Poi più nulla. Uno degli uomini armati si avvicinò all'uomo nudo e bendato. Dietro il casco antiproiettile si intravvedeva un'espressione schifata. 'Controllate come sta il Presidente della Repubblica' - disse. Poi il Presidente della Repubblica morì.
coi suoi "Se deve partire un bacio,
che sia di quelli che non scordo piu'"
coi suoi "Se deve partire un bacio,
che sia di quelli che non scordo piu'"
