Tornato settimana scorsa a Voghera, chiamo le due girls per prendere appuntamento.
Mi risponde la jap che , non riconoscendomi, comincia a macchinetta la solita tiritera elencando la via , il rate e le specialità della casa.
Mi basta solo assicurarmi che all’ora prestabilita non ci siano intoppi , la saluto e chiudo.
Verso l’ora di pranzo raggiungo la casa, chiamo e la tipa che mi risponde mi chiede a che ora arriverò; le rispondo tra 30 secondi, ma a quanto pare lei non capisce il significato di “secondi” e rincalza dicendo “30 minuti?..”.
Segue un lungo tentativo di comprenderci, quando, spazientito, le dico “apri subito adesso che sono fuori casa”.
Dopo dieci secondi si apre magicamente il portone e di li a poco, quasi esce in strada la girl vestita di niente, col cellulare all’orecchio.
Mi affretto ad entrare e chiudo ben bene il portone alle mie spalle, raggiungendo la girl che, nel frattempo, si è appropinquata all’appartamento, continuando la conversazione col collega dall’altra parte.
Si tratta della japponese che ben conosco, peccato che lei non mi riconosca, malgrado ci sia stato insieme per ben due volte.
Girato il labirinto di stanze, accompagnato a mano dalla ragazza, raggiungo il chiavatoio, dove mi attende l’altra girl, che, sorpresa delle sorprese, non è più l’altra koreana magra scannata, ma una nuova ragazza, più giovane (18 primavere), un po più in carne, ma con belle gambe su sabot e minigonna, tette più pronunciate, un bel viso tondo e sorridente.
Impronunciabile il nome, che non ricorderò mai, appuro che la nuova girl è anche lei koreana, come quella precedente, che ha lasciato l’imbosco il giorno prima.
Ora la jap, che nel frattempo mi scrutava, mi riconosce, finalmente e buttandomi le braccia al collo, si solleva dandomi un bacio a stampo sulle labbra , infilandomi la lingua in bocca.
Spogliatomi, col servile aiuto delle due, verso l’obolo (VU+30) prima di andare tutti e tre in bagno, dove ci laviamo, o meglio, dove le due mi lavano in ogni dove.
Tornati allo scannatoio, mi sdraio sul letto e, come un direttore d’orchestra, dirigo le due ragazze ai compiti loro assegnati.
Giocando sulla loro predisposizione all’obbendienza, mi divertirò infatti per tutta la durata dell’incontro a comandarle e a disporre loro i compiti assegnati al momento.
Partito con un bbj da parte della jap, mi lascio suggere i capezzoli dall’altra, che spogliatasi, rivela due belle tette coniche con altrettanti capezzoli larghi, scuri e ben pronunciati, che lungamente suggerò anch’io.
Bastano pochi minuti e sostituisco, la koreana al bbj della jap, mentre quest’ultima si occuperà , per tutto il tempo della pompata dell’altra, al leccamento delle mie biglie, con qualche puntata di rimming con tanto di lingua a mò di fallo.
La korea si rivela all’altezza della situazione , anche se la jap primeggerà sempre più dell’altra in fantasia, quando alle leccate e succhiate alternerà profonde ingollate.
Ormai sua enormità svetta nell’alto del cielo e il mio desiderio porta le due a giocare insieme di lingua sui due lati della mia asta, con qualche leccarello lesbico tra le due, su mio comando, che stimolerà il desiderio di andare oltre.
Giunge infatti il desiderio di penetrale entrambe e, comandato loro di mettersi a pecora ,una a fianco all’altra ai bordi del letto, mi avvicino a questi due fondoschiena bene in vista, non prima di essermi fatto indossare a bocca sapiente, il goldone, dalla koreana.
Partito con la prima penetrata nel rai1 della giovin korea , mi appresto allo stantuffo tenendo ben salda la mano aperta sul culo dell’altra, che nel frattempo sta lubrificandosi I° e II° canale con un gel.
Alternando pompate a ritmo lento a vere e proprie vangate di cazzo in quel rai 1 che si allarga sempre più, la koreana risponde con muguli e latrati che ben mi fanno sperare in un suo reale godimento.
Con entrambe le mani allargo quelle natiche giovani e con un dito, lubrificato dall’altra, tento una penetrata in quel rai2 che però respinge l’assalto.
Non mi do per vinto, però, continuando a pompare la koreana umetto di saliva le mie dita e comincio ad esplorare la japponese in quel rai2 che so esser ben collaudato e che pian piano si allarga, mentre la ragazza si tocca nella sua intimità sottostante.
Ormai quel buchetto è largo abbastanza e la voglia di penetrarlo è al limite.
Sfilo sua maestà da quel giovin rai 1 gocciolante e allargato, direzionandomi verso quell’altro orifizio, che però improvvisamente si ritrae perché esige un cambio di vestito.
Tra l’incazzato e lo sconcertato per quella richiesta improvvisa (..era così bello comandare ed essere esaudito&hellip

trovo dunque la jap che, con somma e veloce maestria mi sfila e mi rinfila nel tempo di un batter di ciglia, lasciandomi a bocca aperta davanti a quel nuovo orifizio che viene infine ben allargato a ricevermi.
Sua enormità è sempre in vetta quando viene puntato verso quell’orifizio, su cui bastano due copi ben assestati per sfondare la resistenza degli sfinteri ed entrare trionfante in quel canale a tubo che mi accoglie avviluppandosi alle pareti del mio sesso turgido ed esigente.
Ormai sono all’apogeo ; mi sembra di essere un sovrano con le sue ubbidienti ancelle che si muovono ed eseguono tutti i comandi che vengono loro impartiti.
Mentre pompo quel rai 2 della jap, con forza e vigore, lascio la korea nella sua posizione a pecora, perchè voglio toccarle le natiche, l’intimità violata e l’intimità posteriore e perché voglio vederle mentre, a mio comando, alternano leccarellate a limonate tra di loro.
Giunto quasi al limite dell’esplosione, sfilo a forza sua maestà da quel rai 2 che mi mostra la larghezza di quel foro violato, che , a scatti, si riduce mano a mano di diametro, richiudendosi e tolgo quindi quella santa protezione.
Comando quindi ad entrambe di girarsi e sedersi al bordo del letto, per passare alla fase finale dell’amplesso, che le vedrà entrambe impegnate in un “lavoro di soffio” (traduzione letterale dall’anglosassone “blow job&rdquo

con finale esplosione nelle loro bocche .
L’esplosione infatti avviene lunga e copiosa ( è da una settimana buona che ho accumulato): il primo getto centra la korea sulla guancia sinistra, il secondo è diretto in bocca alla jap, che, avidamente, riceverà tutto il resto della mia semente, deglutendo golosamente.
Soddisfatto ampiamente mi lascio andare su quel letto, rifiutando l’offerta di un massaggio, ma chiedendo di avere entrambe quelle girls ai miei fianchi per un po di tempo, in cui toccherò quei seni pieni , giocando con quei capezzoli turgidi, per concludere con un leccarello tre contemporaneamente, suggendo quelle lingue cariche di umori e della mia semente saporita e acre al tempo stesso.
Il termine è sempre lo stesso, lavaggi e vestizione con aiuto concreto delle due girls, saluti, baci e abbracci e il dono di una bottiglietta d’acqua ( ma se a vessi voluto ci stavano anche caramella e massaggio).
Risalito in auto, prima di avviare ilo motore mi lascio soddisfatto sul sedile, pensando che un trattamento così, senza pretese, senza limitazioni forzose, senza tempi stretti, col sorriso sulle labbra (sporche di semente), l’ho unicamente ottenuto dalle orientali e, forse, da poche altre aficionades di mia lunga conoscenza.
Alla prossima.
Rag. Fantozzi