neo_69:
allora....mi sento chiamato in causa dal tuo intervento maaaaax....lo sai che ti apprezzo...ma se dici una cosa che non mi va' te lo dico...della serie...pane al pane e vino al vino...
siamo una societa' di vecchi....vero....ma non devi fare di tutta l'erba un fascio.
dici che chi ha una poltrona non la molla......vero....e che ci sono stipendi stellari...
questo e' vero per dirigenti...politici, notai....insomma per le caste che si sono ben attaccate allo scoglio e non lo vogliono mollare....
ma dimentichi che nel mezzo c'e' una serie di gente sui 40anni che si e' fatta un mazzo tanto per arrivare ad avere un bel posto di lavoro....e che continua a sbattersi per mantenerlo....perche' diciamocelo....con la concorrenza dei paesi "poveri" nessuno e' al sicuro...e te lo dice uno che ogni giorno si vede portar via il lavoro da paesi "emergenti"....
hai visto questi giorni in Emilia....quanti piccoli imprenditori con le lacrime agli occhi per aver perso tutto, capannone....macchinari....la casa gli frega di meno....loro vogliono tornare a lavorare...perche' quella e' la loro vita....be'....io sono per questa italia....fatta di persone che credono in uno scopo....che danno lavoro alle persone....
(e non solo in Emilia per fortuna)
ciao
Neo
Ciao Neo,
ma infatti, forse non ci siamo capiti, non parlavo di piccole realtà ma delle aziende più grandi, dove c'è una struttura di persone che nelle più piccole "famigliari" non c'è.
Io ho 40 anni, e so bene di che parli sulla fatica di conquistare il posto e tenerlo, sul fatto di saper fare delle cose, e per questo di essere visto spesso come una minaccia e non una risorsa. Sentirsi dire che per un posto non vai bene perchè "sei troppo qualificato"... O_o
Il problema che volevo dire io è che se chi ha 65-70-75 anni e perfino 80 (perchè ci sono, e non solo in politica) non molla il colpo, e causa anche la crisi globale, non si liberano spazi per i giovani, si fermano le normali escalation aziendali che liberano posti per la "gavetta".
Vero cha alcuni non mollano perchè non possono, ma molti di questi non mollano perchè:
1) prendono stipendi stellari, e tenere duro conviene sia nell'immediato che in ottica pensione.
2) essendo li da molto tempo hanno creato una rete di amicizie "politiche" per cui non verranno mai fatti fuori e quindi beneficiano del punto 1.
3) spesso fuori non hanno nulla se non ancora collegamenti col lavoro, e fuori da essi non contano nulla, o meglio non sentono il "potere" che hanno in azienda.
Altri (i più

non mollano perchè non possono, nel senso che non hanno l'età minima o i contributi per andare in pensione. O la pensione non ce l'hanno proprio perchè hanno lavorato una vita con partita iva (nell'informatica questo è la norma, c'è un caporalato coi consulenti che fa schifo).
Il problema è che il comportamento passato e presente dei dirigenti di oggi (cioè in nostri "padri" perchè essi sono, intesa come generazione) sta causando un effetto a catena su tutti.
Loro non vanno in pensione perchè guadagnano ed hanno "potere", chi sta sotto non va in pensione perchè non può, essendo stato sfruttato per anni da un sistema che spesso non guarda all'interesse aziendale ma al mero profitto personale di chi lo dirige (e non al futuro dell'azienda).
Vedi come dicevo il caporalato dei consulenti, per cui metto in mano un'azienda a dei consulenti (follia totale dal punto di vista aziendale), l'importante è che costino meno di un dipendente (e qui lo Stato ha la sua grossa colpa), li posso lasciare a casa quando voglio, non gli pago nemmeno le ferie e malattia; ergo, ho "risolto" un problema all'azienda e vengo premiato.
Pazienza se poi l'azienda non ha più know-how proprio, e chi lavora dentro non "sente" l'azienda sua, è demotivato ecc., tanto non sarà un mio problema come dirigente, perchè sono "vecchio": se va bene resto "in sella" e incasso, se va male amen, vado in pensione, il paracadute ce l'ho comunque.
Gli altri che perderanno il lavoro... e chissenefrega.
E pari al caporalato che ti dicevo c'è una serie di altre operazioni (spostamento di call center aziendali in Romania, di produzioni in Romania o Cina ecc) che non hanno giustificazione se non la mera pecunia. Chi le decide queste cose ? Sicuramente non chi "sta nel mezzo"...
E chi ci perde, in tutto? Non chi dirige, ma chi "sta nel mezzo"...
Ovvio che NON tutti sono così, ma spesso credimi che è questa la mentalità manageriale italiana...
Una mentalità miope, che non vede al di là del proprio naso, e infatti vediamo come vanno le aziende in Italia. E credimi che sono tutto ma non sinistroide !!

Ciao.
Attento perché il messaggio subliminale è fottiti, lasciami in pace e vaffanculo! (Drugo)