Alcune sono già andate in patria e non torneranno più per paura e sceglieranno un'altra nazione come base, altre lo faranno quando vedranno che nei primi mesi post-virus i ricavi saranno in calo, ed altre ritorneranno dopo un anno o più
Scusa e in quale nazione più sicura della nostra dovrebbero andare visto che ormai il mondo occidentale è messo tutto uguale?? Anzi noi ne usciremo prima degli altri, per cui più probabile che almeno i primi mesi ci beccheremo anche 'star' da altri paesi. Questa estate secondo me ci sarà parecchio movimento, forse anche più degli altri anni, anche per il fatto che si dovranno rifare dei soldi persi in questi mesi. Ragionate con la testa delle ragazze, ma dovete ragionare con quella dei papponi. Sono loro che decidono. Pensare che non torneranno a lavorare in italia come una volta fin da subito, sarebbe come pensare che un barista non vede l'ora che tutto finisca per riprendere la sua attività a pieno regime, magari per paura che i clienti lo contagino.
Orange, il tuo ragionamento in linea di massima è corretto, ma non hai pensato ad alcuni aspetti. Non è scontato che L'Italia esca prima rispetto alle altre nazioni solo perchè è stata colpita per prima, la nostra nazione è stata colpita molto più duramente rispetto alle altre e quindi necessita di più tempo per la ripresa. Poi vi è il risvolto numerico; l'Italia essendo stata colpita più duramente sentirà la recessione in maniera più acuta rispetto ad altre nazioni, quindi vi sarà diminuzione del potere d'acquisto e diminuzione della clientela. Ciò potrebbe portare le donzelle altrove
Infatti, già non eravamo tra le nazioni migliori d'Europa prima, figuriamoci dopo questa batosta.
Per quanto riguarda i papponi, o meglio, gli affittuari di piazzole/appartamenti, beh, proprio loro saranno a valutare che sia meglio ricominciare in Italia o altrove.
Mah, sulle varie Agenzie, segretarie, e soprattutto papponi di OTR, non so se siano in grado di compiere una valutazione corretta, essendo questi in molti casi non persona dotate di grande cultura