Ieri mi ha chiamato la nostra amica Figa, si lamentava del fatto che molti insistono a considerarla solo un buco, io ho cercato di spiegarle, mi sono scusato, ho cercato di dirle, di farle capire.
Vedi cara, a volte carissima Figa, non la devi mettere sul piano personale, io ti capisco, sei sensibile, ma pensi che il testa di Cazzo possa ascoltare il tuo grido di dolore?
Sai quanto sei bella? Certo, in alcuni posizioni che prende la tua proprietaria sei magnifica, per esempio quando si mette col pancino all’ingiù, magari alza solo una gamba mentre dorme su un lato e tu, racchiusa dentro quelle mutandine, pacioccona tenti di sporgerti con tutta la ciccina che puoi.
Mia cara, il tuo splendore non ha pari, dai, non prendertela, già bisogna inventarsi i numeri da circo per convincere la tua proprietaria a lasciarti libera un’oretta, non ti ci mettere pure tu con i mal di testa e lo scazzo da pre-mestruo.
Guarda che quando ero ragazzo non ti vedevo neanche col binocolo, le tue sorelle maggiori portavano tutte la barba e alcune pure i capelli, quando riuscivo ad arrivare alle mutandine e infilare la mano, cominciavo a sentire il pelo… e… la mano della proprietaria bloccava la mia agganciandola al polso come una tenaglia d’acciao.
Raramente era permesso arrivare a toccarti, sfiorarti, ma Mister Dito era l’unico che aveva il Pass.
Io poi passavo il pomeriggio a fare annusare la mano eroica agli amici, tra i quali c’era sempre il più grande e navigato, il quale dopo attento esame olfattivo, decretava: “ Sì, è odore di Figa!”. Partiva l’ovazione!
Qualcuno asseriva di averti vista in giro, su riviste o in TV, ma in verità erano solo i tuoi capelli ricci, però ai tempi era la stessa cosa, invece tu bastarda, ti nascondevi perfettamente mimetizzata, perdonami ma bisogna parlare chiaro.
Lo so lo so, ti senti usata, ma anche questo non è vero in toto dai; io quando mi avvicino ti guardo nella fessura, vengo piano piano vicino,capirai, non è che la tua padrona ti lavi sempre in modo ottimale,comunque se non emani strani odori, io vengo lì e ti parlo, apriamo un dialogo, ma tu alla fine vuoi essere sempre leccata e succhiata, poi sarei io quello che ti usa, suvvia, non prendiamoci in giro.
Figa, scusa il gioco di parole, vuoi fare la figa, dici che sono egoista, ma se ti tocco nell’intimità cominci a sudare umori, pare lo Slim, quando tiro fuori le dita sembrano uscite dalla bocca di Alien!
Eh? Cosa? Ti senti troppo trascurata ? Ma se tutto il mondo parla sempre di te.
Cosa?
Aaahhh… Cioè, ti riferisci a quando fai entrare Mister Calvo?
Lo so che non lo fai entrare tu, in effetti dopo un poco comincio a guardare solo la tua proprietaria, tu però avvolgi e stringi, eh caspita, sei egocentrica, dici che Mister Calvo non è delicato come Miss Lingua? E ma, che cazzo vuoi da me? Veditela con Lui, dai, perché adesso vuoi dire che non godi quando ti sputa dentro?
Vabé, non ti facevo così ipocrita.
Allora, vogliamo mettere tutte le carte sul tavolo?
Sai da chi sei usata? Brava hai capito, dalla tua padrona: ti usa per fare carriera, per far soldi, per divertirsi, o semplicemente, ti usa per usarci. Sveglia!
Cosa dici? Che ti cura, ti porta dal medico, dall’estetista, ti compra un bel vestiario ma non sempre comdo…
Stesso motivo di cui sopra, più risulti bella e appetitosa, più noi uomini diventiamo rincoglioniti, vedi tu.
Non piangere adesso cazzo! Ma possibile che sei così ingenua? Ma scusa, secondo te perché in passato eri sempre l’ultima a fare conoscenza di Mr.Calvo? Prima c’era Mano, Lingua, Cosce, Bocca, e poi… anche il tuo feroce nemico: Mister Culo, e una vita che hai sta concorrenza, e non te ne fai una ragione.
Era proprio per l’importanza che ti avevano assegnato, cornuta e mazziata.
Non ne vuoi più sapere? E come farai? Seeee… ti basta la mano della padrona e un giocattolino vibrante, ti voglio vedere proprio, allora vedi che sei tu che godi ad essere schiavizzata. Ribellati!
Guarda che possiamo unirci: il nemico del mio nemico è mio amico.
Tu fai capire alla tua padrona che noi soffriamo tanto, e quando arriviamo finalmente da te, ne abbiamo passate tante: ore di lavoro, strategie, pretesti, poesie e notti a pensare come scardinare ste mutande che ti imprigionano, arriviamo nudi alla meta, ecco perché poi ti pastrugnamo con tanto vigore, abbiamo paura che scappi e poi chissà quando ti rivediamo.
Non è possibile sentirci al tuo cospetto come Tom quando prende Jerry, per un attimo e subito gli scappa via, o Silvestro che deve escogitare l’impossibile per prendere quel cazzo di uccellino insopportabile.
Noi siamo condannati dalla nostra stessa natura ma tu puoi ancora farcela, diglielo:” Senti padrona, io ho gli stessi diritti di Mister Calvo, voglio decidere io chi incontrare , quando e come”.
Vedrai che poi, quando ci incontreremo più spesso, sarà molto più rilassante e non ci sarà tensione con la tua padrona, che poi tra l’altro, farebbe bene anche a lei usarti più spesso, la vedo sempre più con lo sguardo incazzato e sto piglio da pitbull seviziato.
Ti sto annoiando? Devi uscire? E dove scusa?
Da una tua amica? Come a strusciarti faccia a faccia…? eh vabbè cazzo, allora dillo… seee vuoi fare esperienza… ammettilo che sei una Figa lesbica… ma vaffanculo và, tu e la tua padrona, Figa di legno!
Tutto ciò che scrivo è solo frutto della mia fervida fantasia.