Avevo conosciuto Alessandra quest’inverno. Lei è stata già ben descritta fisicamente: molto molto piccola, bionda, paffuta di viso, abbastanza carina ma con acne, minuta ma con le sue curve. L’età riportata nella prima testimonianza è quella che lei ha dato anche a me. Il pompino in macchina che allora le avevo chiesto era stato molto nella norma. La cosa che però mi aveva più affascinato in lei erano certi suoi modi un po’ primitivi: parlava poco l’italiano, mi diceva le sue frasi in rumeno, rideva da sola in forma alquanto sguaiata ecc. Per festeggiare il ritorno di Zefiro ho quindi pensato di andare a trovarla nuovamente, qualche notte fa, considerando che la sua postazione è ideale per il pompino all’aperto, così da godere dell’aura serena della notte.
La avvicino a piedi nel suo solito posto, viale Toscana angolo via Vittadini, a destra provenendo da piazzale Lodi e proseguendo verso i Navigli, come è già stato detto. Aggiungo le coordinate: 45.446537, 9.194449. Il punto preciso è il marciapiede che fa da spartitraffico fra i due sensi di marcia di via Vittadini. Attende adesso con una collega mora e un po’ più alta, ma c’è molto ricambio e una certa micro-mobilità in zona. Fa, stando a quanto mi ha detto, orari molto prolungati, almeno nelle sere di punta, dalle nove alle cinque del mattino (!).
Per la prestazione orale scoperta mi chiede 50 e ci accordiamo subito per 40. Ci incamminiamo separati (lei con un passo da caporale), inoltrandoci nell’area disponibile al nostro scopo. Il regolamento che impone di tacere dove ci si apparta non mi consente di essere troppo esplicito; ma, considerando dove aspetta, chiunque conosca Milano o abbia di fronte una carta può capire benissimo quale sia la sede estiva dove Alessandra conduce chi desideri consumare all’aperto. Peraltro si tratta di uno dei luoghi storici della città, ricordati per questa funzione civica anche nella canzone dialettale.
Raggiungiamo una panchina e ci accomodiamo sotto le verdi fronde. Lei indossa una vistosa microgonna fuxia (che, ho verificato passando, porta spessissimo) e un mini-perizoma azzurro, cosicché mentre lei lavora di bocca io sono concentrato pressoché interamente sul suo bel culetto, piccolo, tondo e sodo.
Se è vero che il pompino è lo specchio dell’anima, lei manovra esattamente come ci si aspetterebbe. Vigorosa di bocca, stantuffa con la mano, non solletica carezzevolmente le balle ma le manipola con energia, tutto spietatamente finalizzato alla venuta. Ad un certo punto si interrompe per fare il punto della situazione, io la sollecito a farmi venire in bocca e lei mi dice, quasi un po’ contrariata, sorprendendomi, “Oh, venire in bocca!”, come se non ci fossimo messi d’accordo o come se fossi il primo che le chiede una cosa del genere. Allora la ammorbidisco, &ldquo
ai fai la brava”, e così mi accontenta senza problemi. Accoglie e alla fine espelle tutto con due sputi che impressionano per la loro potenza balistica.
Ci allontaniamo per strade separate, ma raggiunta la postazione lei mi saluta ancora con la mano e io le rispondo amichevolmente.
Io ho avuto esattamente quello che mi aspettavo e sono rimasto contento. Certo Alessandra non è la persona con cui si trova immediatamente una sintonia profonda o con cui si parla di chissà che, ma il suo carattere spiccio comunque mi risulta simpatico. Inoltre quella sera non cercavo una tecnica particolare, ma una situazione e un contesto. L’imbosco, infine, è relativamente esposto, ma basta metterci un minimo di attenzione. Prima di avvicinare Alessandra mi sono guardato intorno, ho visto una macchina della polizia e ho atteso che facesse la sua perlustrazione avanti e indietro per via Vittadini, per poi immettersi in viale Toscana. Durante il pompino ci sono passati alle spalle tre sfaccendati che passeggiavano all’una e mezza di notte, io ho pensato un momento se interrompere ma Alessandra li ha inquadrati rapidamente e con la sua solita decisione ha proseguito; loro a dire il vero sono passati esattamente alle spalle della nostra panchina, ma comunque non erano vigili urbani, credo non fossero neanche italiani, si sono fatti una risata e hanno tirato dritto.
