Ad oltranza. Due mesi, diciotto giorni e tredici ore, tanto durò lo sciopero.
Alla faccia di quei quattro menagramo che non ci volevano credere e che deridevano, si cominciavano a vedere i segni di cedimento da parte delle pay.
Eulalia do Morimiento, 28 anni, Patagonìaca, tentò di suicidarsi con il gas, ma dopo due mesi di mancati introiti, col cazzo che aveva pagato le bollette, e si ritrovò il contatore già piombato.
Aliona Stracciashvili, 24 anni, del Kazzikistan, si gettò dal quinto piano e si salvò, senza lesioni, per il rotto della cuffia, atterrando su di un alano a pelo lungo, il quale, poveretto, ne attutì la caduta, ma ci rimise i tendini.
Insomma il momento ormai era propizio per romper gli indugi e raccogliere i risultati.
Chiamai una pay, ma non una a caso, scelsi Irina Amira Kocilova, ex top-model russo/persiana, nota per i rate elevatissimi, a partire da 6VU per un quarto d’ora.
Subito offrì, di sua sponte, uno shot all inclusive per 40 minuti, il tutto a VU-40.
"Eh no, ragazza, c'è la crisi". Non domo rilanciai al ribasso su VU-45.
La trattativa si chiuse a mio favore a VU-45 più mezza cassa di mele renette.
Mi avviai all’incontro, e visto il momento di gloria indossai anche l’abito celebrativo: Pantalone bianco di raso, camicia di seta ed un blazer blu con bottoni d’oro massiccio appartenuto al commodoro Horatio Nelson.
La visione di quei 186 centimetri di corpo celestiale che mi aprì la porta, sorridente ed implorante al tempo stesso, rappresentava il dolce sapore della vittoria.
Porsi il modesto obolo sotto i suoi occhi entusiasti ed ossequianti.
Si industriò su di me con una dolce remissività ricca di brama, ed appena slacciati preziosi indumenti si mise subito all’opera.
Due mesi, diciotto giorni e tredici ore. 114360 minuti di astinenza che esplosero copiosamente, non appena lo prese in mano, tra i pantaloni di raso, il blazer ed il tappeto, vanto dei suoi avi persiani da almeno undici generazioni. Era finita così, in 46 secondi netti.
Ma se ne videro i frutti: La mezza cassa di mele renette che mi lanciò in volto mentre tentavo di fuggire nel pianerottolo inciampando nelle mie inzaccherate braghe a mezz’asta.
Ma se ne videro i frutti. Quattro punti di sutura, un conto di 8VU della tintoria per i vestiti ed il ripristino dell’antico tappeto, più una lettera proveniente da Buckingham Palace.
Ero stato citato in giudizio per essere andato a pay, travestito da ammiraglio britannico.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.
Alla faccia di quei quattro menagramo che non ci volevano credere e che deridevano, si cominciavano a vedere i segni di cedimento da parte delle pay.
Eulalia do Morimiento, 28 anni, Patagonìaca, tentò di suicidarsi con il gas, ma dopo due mesi di mancati introiti, col cazzo che aveva pagato le bollette, e si ritrovò il contatore già piombato.
Aliona Stracciashvili, 24 anni, del Kazzikistan, si gettò dal quinto piano e si salvò, senza lesioni, per il rotto della cuffia, atterrando su di un alano a pelo lungo, il quale, poveretto, ne attutì la caduta, ma ci rimise i tendini.
Insomma il momento ormai era propizio per romper gli indugi e raccogliere i risultati.
Chiamai una pay, ma non una a caso, scelsi Irina Amira Kocilova, ex top-model russo/persiana, nota per i rate elevatissimi, a partire da 6VU per un quarto d’ora.
Subito offrì, di sua sponte, uno shot all inclusive per 40 minuti, il tutto a VU-40.
"Eh no, ragazza, c'è la crisi". Non domo rilanciai al ribasso su VU-45.
La trattativa si chiuse a mio favore a VU-45 più mezza cassa di mele renette.
Mi avviai all’incontro, e visto il momento di gloria indossai anche l’abito celebrativo: Pantalone bianco di raso, camicia di seta ed un blazer blu con bottoni d’oro massiccio appartenuto al commodoro Horatio Nelson.
La visione di quei 186 centimetri di corpo celestiale che mi aprì la porta, sorridente ed implorante al tempo stesso, rappresentava il dolce sapore della vittoria.
Porsi il modesto obolo sotto i suoi occhi entusiasti ed ossequianti.
Si industriò su di me con una dolce remissività ricca di brama, ed appena slacciati preziosi indumenti si mise subito all’opera.
Due mesi, diciotto giorni e tredici ore. 114360 minuti di astinenza che esplosero copiosamente, non appena lo prese in mano, tra i pantaloni di raso, il blazer ed il tappeto, vanto dei suoi avi persiani da almeno undici generazioni. Era finita così, in 46 secondi netti.
Ma se ne videro i frutti: La mezza cassa di mele renette che mi lanciò in volto mentre tentavo di fuggire nel pianerottolo inciampando nelle mie inzaccherate braghe a mezz’asta.
Ma se ne videro i frutti. Quattro punti di sutura, un conto di 8VU della tintoria per i vestiti ed il ripristino dell’antico tappeto, più una lettera proveniente da Buckingham Palace.
Ero stato citato in giudizio per essere andato a pay, travestito da ammiraglio britannico.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.
