Il contante (i nostri simpatici VU) è oggi sotto tiro: viene infatti considerato a) come veicolo di evasione b) legato –come riciclaggio- ad attività illecite.
Come sempre sul punto il pensiero varia da destra a sinistra: a destra si sostiene che ognuno deve farsi i cazzi suoi, e pertanto lo stato non deve interferire, a sinistra che chi usa il contante è criminale per definizione e evasore fiscale.
Il limite di pagamento come sapete, per l’ Italia è di mille euro(20 VU) in altri paesi è assai superiore ( tanto per dire, Francia 3.000,00=, Spagna 2.500,00= USA $10.000,00=).
Pacifico che anche sopra la soglia il contante gira (artigiani, professionisti ecc.): pacifico pure che le difficoltà aumentano nell’ utilizzo dei contanti nella fase successiva a quella dell’ incasso, specialmente per quanto riguarda il deposito del contante in banca.
Attualmente, se non sbaglio, non vi sono limiti a prelievi e/o a depositi di somme ma è abbastanza evidente che se un soggetto deposita continuativamente contante senza avere un titolo (lo avrebbe un negoziante che per mestiere è “obbligato” a utilizzare contante) è facilmente soggetto ad accertamenti di tipo fiscale, derivanti dall’ inevitabile segnalazione che prima o poi l’ istituto bancario è tenuto a fare.
Questa la premessa. Ma veniamo a noi, e a loro, le nostre dolci e care amiche.
In diversi td si è affrontato il tema di quanto guadagnano le pay, arrivando a differenti conclusioni: non interessa qui.
Interessa invece il fatto che i giudici italiani hanno stabilito che i proventi dell’ attività di prostituzione debbano essere sottoposti a tassazione, non essendo questa un’ attività di per sè illecita.
Ora, se di conseguenza una pay versa con certa continuità contanti in banca rischia di esser individuata come evasore fiscale con le conseguenze del caso.
No problem, ovviamente, per chi i contanti si limita a spenderli e non li versa in banca, è il caso di chi guadagna somme poco significative, penso soprattutto a no prof.
Ma se una lo fa di mestiere e incassa somme rilevanti, il rischio c’è.
E del resto, se una i soldi se li vuol tenere nel cassetto non potrà poi utilizzarli per acquistare beni per i quali l’ utilizzo del contante non è certo possibile: si pensi alla casa, all’ automobile tanto per esemplificare…non si può certo andar dal notaio o dalla concessionaria con il rotolo di banconote.
Dunque,una pay che guadagna importi superiori ai 3-5.000,00= euri deve ormai entrare nell’ ottica di dichiarare i redditi derivanti dalla sua attività… a meno che non decida di spenderli tutti in shopping o simili.
L’ utilizzatore punter di norma è indifferente al problema:di fatto si comporta come quando porta l’ auto dal meccanico e paga “in nero”.
Ciò perché non potrà mai (in Italia è impensabile anche in lontano futuro) scaricare il costo del suo preferito divertimento come può fare per certe spese (mediche e/o di lavoro-rappresentanza se soggetto iva).
In tal modo però anche il punter si presta a agevolare una non indifferente evasione di tributi.
E non solo.
In caso di redditi molto elevati (sopra per esempio i 10.000,00= € mese) il soggetto pay potrebbe avvalersi di strumenti di vera e propria pulizia del denaro ricorrendo a soggetti terzi per legittimare in qualche modo i proventi non dichiarati: in tal caso ci troveremmo a una vero e proprio incoraggiamento al riciclaggio.
Non tanto perché il denaro derivi da attività illecita (non lo è, questo è pacifico) ma potrebbe esserlo lo strumento con cui i proventi vengono ripuliti.
Cosa ne pensate?
Meglio parlar di figa eh…però quando la figa si paga, qualche riflessione ci sta.
racconto sogni o fantasie, il realismo se c'è è forma letteraria
Come sempre sul punto il pensiero varia da destra a sinistra: a destra si sostiene che ognuno deve farsi i cazzi suoi, e pertanto lo stato non deve interferire, a sinistra che chi usa il contante è criminale per definizione e evasore fiscale.
Il limite di pagamento come sapete, per l’ Italia è di mille euro(20 VU) in altri paesi è assai superiore ( tanto per dire, Francia 3.000,00=, Spagna 2.500,00= USA $10.000,00=).
Pacifico che anche sopra la soglia il contante gira (artigiani, professionisti ecc.): pacifico pure che le difficoltà aumentano nell’ utilizzo dei contanti nella fase successiva a quella dell’ incasso, specialmente per quanto riguarda il deposito del contante in banca.
Attualmente, se non sbaglio, non vi sono limiti a prelievi e/o a depositi di somme ma è abbastanza evidente che se un soggetto deposita continuativamente contante senza avere un titolo (lo avrebbe un negoziante che per mestiere è “obbligato” a utilizzare contante) è facilmente soggetto ad accertamenti di tipo fiscale, derivanti dall’ inevitabile segnalazione che prima o poi l’ istituto bancario è tenuto a fare.
Questa la premessa. Ma veniamo a noi, e a loro, le nostre dolci e care amiche.
In diversi td si è affrontato il tema di quanto guadagnano le pay, arrivando a differenti conclusioni: non interessa qui.
Interessa invece il fatto che i giudici italiani hanno stabilito che i proventi dell’ attività di prostituzione debbano essere sottoposti a tassazione, non essendo questa un’ attività di per sè illecita.
Ora, se di conseguenza una pay versa con certa continuità contanti in banca rischia di esser individuata come evasore fiscale con le conseguenze del caso.
No problem, ovviamente, per chi i contanti si limita a spenderli e non li versa in banca, è il caso di chi guadagna somme poco significative, penso soprattutto a no prof.
Ma se una lo fa di mestiere e incassa somme rilevanti, il rischio c’è.
E del resto, se una i soldi se li vuol tenere nel cassetto non potrà poi utilizzarli per acquistare beni per i quali l’ utilizzo del contante non è certo possibile: si pensi alla casa, all’ automobile tanto per esemplificare…non si può certo andar dal notaio o dalla concessionaria con il rotolo di banconote.
Dunque,una pay che guadagna importi superiori ai 3-5.000,00= euri deve ormai entrare nell’ ottica di dichiarare i redditi derivanti dalla sua attività… a meno che non decida di spenderli tutti in shopping o simili.
L’ utilizzatore punter di norma è indifferente al problema:di fatto si comporta come quando porta l’ auto dal meccanico e paga “in nero”.
Ciò perché non potrà mai (in Italia è impensabile anche in lontano futuro) scaricare il costo del suo preferito divertimento come può fare per certe spese (mediche e/o di lavoro-rappresentanza se soggetto iva).
In tal modo però anche il punter si presta a agevolare una non indifferente evasione di tributi.
E non solo.
In caso di redditi molto elevati (sopra per esempio i 10.000,00= € mese) il soggetto pay potrebbe avvalersi di strumenti di vera e propria pulizia del denaro ricorrendo a soggetti terzi per legittimare in qualche modo i proventi non dichiarati: in tal caso ci troveremmo a una vero e proprio incoraggiamento al riciclaggio.
Non tanto perché il denaro derivi da attività illecita (non lo è, questo è pacifico) ma potrebbe esserlo lo strumento con cui i proventi vengono ripuliti.
Cosa ne pensate?
Meglio parlar di figa eh…però quando la figa si paga, qualche riflessione ci sta.
racconto sogni o fantasie, il realismo se c'è è forma letteraria
