Cosa ne pensate della campagna di educazione antiprostituzione che una scuola media nel Milanese sta impartendo ai suoi alunni di 12-13 anni?
Perché non vanno a vedere quante canne si fanno, e quante pasticche "calano" insieme agli alcolici che non dovrebbero poter comprare ?
Invece secondo me l’amministrazione, in sintonia con qualche, cosiddetto, educatore, ha pensato davvero di estendere la campagna alle scuole:
http://www.ilgiorno.it/legn…
Poi, quando è nata la polemica, perché sono dei perbenisti, familisti banali ecc., che rischiavano loro malgrado di passare per dissacratori, diffondendo scandalo invece che nasconderlo, come sanno fare i bravi borghesi, hanno ingranato la marcia indietro.
Quasi mi dispiace! I programmi scolastici, infatti, hanno questo di bello: di norma FALLISCONO!
È normale: i ragazzi sentono l’imposizione scolastica come autoritaria e costruiscono la loro identità per contraddizione e reazione al dogmatismo degli adulti.
Vuoi fare odiare un capolavoro della letteratura? Rendilo un canone obbligatorio a scuola!
Propina agli studenti tutto il politicamente corretto più ovvio e vedi che, invece di farli maturare nel civismo, crescerai dei razzisti nostalgici.
E quindi, oso sperare, il lavaggio del cervello a base di moralismo, femminismo bacchettone ecc., avrebbe fatto germogliare in Albairate tanti implacabili colleghi puttanieri di strada, freschi d’età e voglia adolescenziale di ribellarsi alle convenzioni.
Diventati maggiorenni, questi sarebbero diventati agguerriti colleghi punters, ma anche pays
mi pare, che la sculo