Le parole di alcuni Amici intervenuti in questo topic mi hanno ispirato questo breve racconto...
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Proprio oggi avevo tra le mani un dolce “passerotto”……….
Bel racconto, sensazioni che talvolta abbiamo provato un po' tutti, specie, devo dire, nei primi anni di "carriera".
Fu proprio la lucidità cristallina delle tue parole ad ispirare il mio scritto, Caro Arsen.
Non posso quindi che essere sinceramente onorato per il tuo complimento.
Sono molti anni che sono seduto a questo tavolo, dove punter e pay giocano la loro partita.
Sogni infranti, solitudine, egoismo, avidità o perversione..... ognuno punta quel che ha, in questo spietato gioco di vasi comunicanti che tutto appiattisce, tutto compensa … dove vincitori e vinti si confondono tra di loro in un’alternanza perpetua.
Nessuno passa alla cassa!
Questa è la chiave di volta che sorregge e mantiene questo mondo in equilibrio….
Qualche volta, però, può accadere che qualcosa s’insinui negli ingranaggi di questo movimento perfetto e lo blocchi.
Non conta l’età, non conta l’esperienza, conta solo chi ti trovi di fronte che talvolta riesce a stupirti, conta solo che forse in quel momento sei solamente tu che vorresti essere stupito.
Chissà!
Non siamo macchine, d’altronde…
Ecco, in questa particolare circostanza, ci viene spontaneo porsi quelle domande vietate. Vorremmo capire una logica che non esiste, vorremmo tendere la mano a quel passerotto che probabilmente non vuol neanche essere salvato, anzi, che solo noi vediamo in pericolo.
E qui entra in ballo la metafora del cancello chiuso, che impedisce al buon samaritano che è in noi di portare a termine la sua scellerata missione.
Un cancello che per fortuna esiste, fatto di raziocino, d’impegni presi con la vita e amore per i nostri familiari.
Grazie ancora.
K+ a tutti