Ciao VP
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Tutto questo per non fare km inutilmente
Tutto questo per non fare km inutilmente
.. un po tanto ..
................solo un po'. WLF
Bisogna dire che ci manca un po ...... ciao Vuotopieno
................solo un po'. WLF
Bisogna dire che ci manca un po ...... ciao Vuotopieno
Ciao Vuoto ai avuto un esperienza incredibile eccezzionale conoscere uno dei pochi soppravvissuti ai campi di concentramento.Sai in passato ho visitato Dachau fu una cosa tremenda eran passati 57 anni dalla fine della guerra ma in quel campo si poteva ancorarespirare l' odore della morte.Ancora oggi ci si chiede come fu possibile tale orrore,è venuto da te ti ha scelto er fare in modo che il suo il loro dolore non venga dimenticato, so che lo aiuterai.SEI un grande uomo vuotopieno ti voglio bene
Una gelida mattina, pochi giorni fa, suona il citofono dell’ufficio, prima di rispondere, mi affaccio alla finestra, vedo una figura quasi spettrale: un uomo molto alto e magro, non scorgo il viso poiché coperto da un cappello a larghe tese.
Apro la porta e lo faccio accomodare, un cliente senza appuntamento ma non mi sento, stranamente, di rimproverarlo.
I suoi occhi azzurri all’apparenza severi si illuminano quando un grande sorriso si apre su quella faccia piena di rughe. Il suo pallore è lunare.
Esordisce: “Lei ha il mio libro?” – Io molto stupito:” No, non direi, dovrei?”
Abbassa lo sguardo lasciando la risposta in sospeso. “Vorrei un sito web per raccontare la mia storia”.
Lo sguardo diventa gelido ed io mi sento quasi a disagio, cerco di capire, cerco di illustrare, ecco qui è il punto, io cerco, mentre Lui ha già deciso, ha deciso di condurre la conversazione.
“Sa quanti anni ho? Indovini”. - “Non so, 80?”- “Ahahahhah… “e scoppia in una buffa risata- “ No caro, 88”.
Resto abbastanza sorpreso per il suo eloquio molto lucido, per la fierezza del portamento, ma ho paura di perdere tempo ascoltando il solito anziano che racconta che:”Quando ero giovane io…”-Presente no?
Cerco nuovamente di portare la conversazione sul piano professionale, ma faccio una fatica immensa perché i suoi silenzi sono assordanti, ormai ha gettato il suo seme. “ Mi può raccontare la sua storia?”
Non aspettava altro.
“Vedi caro, al mondo ormai ce ne sono pochi come me.”
Chiuso ancora nel suo Loden nonostante il caldo ambientale, sembrava un essere di un’altra dimensione, e mezz’ora dopo ne avrei avuto la conferma: un essere di un altro mondo.
“Io devo raccontare la mia storia, io sono il Testimone, ancora adesso dopo tanti anni prendo le medicine per dormire e non sognare, ma quando il mondo onirico si apre, con esso anche l’inferno spalanca le sue porte, l’inferno vero.”
“Ero giovane, la vita mi si offriva nella sua pienezza, feci una scelta, una scelta che ancora oggi rivendico, ma che mi segnò, per sempre.”
“Entrai pesando 81 kg. Ne venni fuori con 51 in meno. Mi fecero restare nudo nell’acqua gelida per testare la mia resistenza. Mi diedero un triangolo rosso da apporre sul giacca lacera.”
“ Le botte quotidiane erano preferibili alle urla strazianti delle madri che venivano separate dai loro bimbi all’entrata”.
“Queste urla ancora oggi sono vive nel mio animo, amico mio, questo io sogno”.
“ Vennero i salvatori e ci diedero subito da mangiare, e quanti ne uccisero, io fui fortunato perché alloggiavo nelle baracche più lontane, quando i primi stettero male, i salvatori si fermarono”.
I miei occhi sbarrati verso il baratro, non lo convincono, non lo soddisfano, mi dice una serie di numeri in italiano, poi in tedesco mentre si arrotola la manica della camicia, e lentamente l’orrore emerge dopo 70 anni, resiste finché resiste il Testimone, come un tragico yin yang.
Lo seguo mentre torna a casa, quell’ombra carica di significato si staglia tra i passanti; gente persa dentro a un telefonino, persa nei fatti propri, persone ignare di incrociare uno scampolo di Storia vivente, il Testimone dell’Orrore.
Signor Nessuno: prigioniero politico, partigiano, uno degli ultimi sopravvissuti del campo di concentramento di Dachau.
Si, grazie, è questa.
Mi è tornata in mente questa scena, credo il legame stia qui:
http://www.youtube.com/watc…
La scelta di Sophie,credo sia uno dei film più toccanti che io abbia mai visto
Vuoto mi hai ricordato nel tuo bellissimo racconto un film con Meryl Streep.
"le urla strazianti delle madri che venivano separate dai loro bimbi all’entrata”.
Si chiama " La scelta di Sophie" e contiene una delle scene piu' strazianti e disperate
della storia del cinema.