Episodi di questo tipo si verificano con maggiore frequenza di quanto si creda. Di norma se ne parla meno perché coinvolgono solo le prostitute e non noi clienti. Si tratta, infatti, di opera di ladruncoli da quattro soldi, per i quali l’incasso di una stradale è una delle cose più facilmente a disposizione, considerato che spesso non segue neanche la denuncia. In proposito basta leggere tante cronache delle pagine locali dei giornali e ascoltare quello che raccontano le ragazze. Questa peraltro è una prova fra altre che le classiche strutture cosiddette di “protezione” che esistevano anni fa e di cui si continua a parlare a sproposito ormai non sono più operative nello stesso modo: la grande criminalità scaccia la piccola criminalità, e un tempo se dei balordi, nel territorio controllato da un clan, avessero rapinato una ragazza gestita dal racket, sarebbero finiti molto male.
È ovvio che una soglia di imprevedibilità dell’azione criminale sussiste sempre. Non è il caso, quindi, di pensare che il problema sia rappresentato dal sesso mercenario su strada in sé, perché sono episodi occorsi anche a fidanzati appartati. Il più grave che io ricordi di recente finì con un morto:
http://www.ilmattino.it/nap… Non è neanche giusto imputare la ragazza, che leggo è rimasta impaurita e amareggiata più di Franco, visto che ci ha rimesso i soldi di una nottata (ed essendo una professionista attiva in zona da tempo e non una sbandata che vive di espedienti, escluderei potesse essere d’accordo con i rapinatori). Piuttosto occorrerebbe una netta critica delle politiche di polizia della strada. Mi ricordo che anche una mia ex-amica come la Isabella di Mediglia, è vero un po’ ossessionata per carattere da mille paure, e con tutta la sua semplicità di venticinquenne che non fa la giornalista o la sociologa, ma anche con il senso concreto di chi i problemi li vive, si lamentava spesso: quando serve la polizia non c’è mai! Eh già, anche nel caso di Franco non è mica successo che nel momento più brutto si siano accesi i lampeggianti di una pattuglia mimetizzata, come invece nei racconti di tanti forumisti stanati sul più bello. Senza scadere nel qualunquismo più banale, insomma, non si può non rilevare la contraddizione per cui mentre, con assurdo dispiegamento di mezzi, uomini e copertura mediatica, da anni si identifica il puttaniere come il nemico pubblico, e in subordine si perseguono le meretrici, sulle stesse strade poi non è garantita la sicurezza.