Eros e Spasmos
Dovete sapere che anni fa scopavo tutto ciò che aveva sembianze umane, invece adesso, è tutto rimasto invariato.
Un bel Dì, era un pomeriggio assolato, stavo facendo acquisti, l'auto era piena zeppa di hardware che cominciava ad assomigliare alla DeLorean di
Ritorno al futuro, comunque ero lì che aspettavo il mio carico di Hard disk e ad un scert punt, cosa vedo laggiù? Una figozza con lunghi capelli corvini.
Alor, le mie antenne scopaiole cominciano a vibrare, l'odore di trifola si intensi-fica sempre più.
Essa era alta 1,75 m.circa, magra e ben fatta.
"Già, ma c'è qualcosa che non va, vedo dei movimenti strani, come scatti, la ragazza ha dei problemi motori".
Sta portando due borse della spesa colme e fa veramente fatica e si ferma spesso a riprendere fiato, alura mi avvicino e mi propongo di accompagnarla
almeno vicino a casa, accetta facendomi uno dei sorrisi più belli della mia vita.
A questo punto strada facendo comincio a pensare a cosa potrebbe accadere, come mi devo comportare? Se ci provo, potrei fare na figura è mmerda epica, se
non ci provo e faccio il politicamente corretto sarei uno stronzo solo perchè è una raggazza con problemi.
Non faccio nulla, e lascio scorrere, di solito la vita ci pensa da sola a prendere l'iniziativa e a metterti nella merda.
Arriviamo al portone e le mollo le borse, e lei che purtroppo aveva anche problemi di linguaggio, con pause
e movimenti della testa repentini, che cercavano con forza di sgraziarla, senza riuscirci: un angelo è bello anche senza ali.
Lei mi chiese: "posso offrirti qualcosa da bere?", "cape decazz, ci puoi scommettere lo scalpo".
Mi precede e comincia a salire le scale, è a questo punto che decido di scoparmela, se me ne avesse dato la possibilità.
Sapete perchè?
Semplicemente perchè indossava una gonna trasparente e si intravidero due gambe bellissime e un culo a mandolino che ancora me lo sogno.
Ci sedemmo, ero imbarazzato, azzo facevo adesso? In casa c'erano indizi di presenza maschile...
Accese lo stereo e mi venne vicino, due chiacchere e mi chiese se stavo bene, annuì come un bambino
davanti ad un nuovo giocattolo, sorseggiai il latte di mandorle, ma i miei occhi ormai erano sprofondati nei suoi.
Lesse il mio atteggiamento ad minchiam, ed esclamò: " Senti, prima che torni il mio uomo riesci a scoparmi?"- Io: " Eh, penso proprio di sì".
Qui cominciarono i problemi.
Già risulta difficile baciarsi, la sua testa si muove continuamente e ogni tanto serra i denti bianchissimi: muy perigroso.
Prendo l'iniziativa e vado giù, ha un bel fighino stretto stretto, è un piacere leccarla anche se di tanto in tanto stringe così
forte le gambe che quasi quasi mi ghigliottina.
Di fellatio neanche a parlarne, va bene tutto, ma il rischio di essere evirato era alto.
Cerchiamo una posizione, ma è difficile, lei è bagnata e ha voglia, ansima tantissimo, mi da un morso
al lobo dell'orecchio così forte che il dolore è diventato piacere.
Allora caccio la spada de foco, cerco... divarico le gambe, ma i movimenti sono repentini e secchi, è difficile, penso
che la natura sia bastarda come diceva il Leopardi, vabbè diceva che era Matrigna, ma il senso nel 2012
è lo stesso, lei è figa, ha voglia di sesso, e ha voglia di farlo con me, ma perchè? Perchè?
Allora la metto a pecora, ma niente, mi sfugge in avanti, si gira e mi guarda, leggo nei suoi occhi la rabbia, una rabbia comprensibile.
Le dico: "Guarda, piuttosto ti spacco la casa ma oggi ti scopo", già, perchè nel frattempo che giravamo per le stanze
gli oggetti cadevano e qualcuno si è rotto, due uragani aggrappati alla vita.
Me la rigiro ma niente, se alzo la gamba, si abbassano le braccia, se fermo le braccia le gambe si serrano, sembra un pupo.
Poi mi venne in mente una roba di Ju jitsu, la bloccai al muro, le braccia schiacciate sul petto, le mie gambe a bloccare le sue tenendole aperte,
con una mano sulla fichetta portandola verso me: la penetrai ed emise un lamento strozzato.
Andammo avanti per un pò, nessuna variazione era possibile, pena la cessazione dei giochi.
Cominciò a sussultare ma stavolta di piacere, la presi con forza, stringendola, ad un orecchio le sussurrai: "Sei una femmina stupenda".
Godemmo, non solo il mero piacere, ma anche perchè lo mettemmo in culo almeno per qualche tempo, al destino infame.
Non sono più tornato da lei, ma come non sarei più tornato da una donna che ha già un altro uomo.
Ciao dolce anonima, sei splendidamente bella, e nessuna forza ti renderà patetica o brutta.
Grazie.
L'ISOLA SOSPESA NEL TEMPO
La percezione nei confronti della nostra vita è rivolta verso il passato o verso il futuro, fateci caso: si pensa a cosa si è fatto o non si è fatto "ieri" o cosa si farà nel week end, fra un mese o cosa sarebbe meglio fare quest'estate, e così via, che sia 5 minuti fa o tra 5 minuti, difficilmente ci sorprendiamo a guardarci in questo momento, adesso, al massimo dura qualche secondo e poi... "adesso mi faccio un giro su gnoccaforum e poi una bella doccia", e mentre mi doccio, penso al tagliando dell'auto o quanto è stato stronzo quel cliente oggi.
Tra questo continuo proiettarsi indietro o avanti nel tempo c'è uno spazio fermo intangibile per ognuno, un frame esistenziale non legato necessariamente al passato come un tempo ideale, ma potrebbe essere un luogo nel futuro, una situazione immutabile di felicità, un episodio pindarico o sogno utopistico, qualcosa che è durato un giorno o un anno, un incontro, un sentimento o come si vorrebe un giorno la propria vita, dove è bellissimo perdersi in questo incantesimo.
Ecco, quel posto rimane immutato dalle mode, immutatabile, e ogni tanto ci tuffiamo per stare bene. Passano gli anni ma esso è lì, fermo che ci aspetta.
Questo spazio, io la chiamo l'isola sopsesa nel tempo, questa è la mia isola, mi piacerebbe conoscere la vostra.
Quando la vidi la prima volta, era elegantemente splendida, ma ciò che mi sconvolse, fù l'impressione netta di averLa già conosciuta, non saprei, ma già la conoscevo.
Era come farsi riconoscere da un'altra esistenza: " Io sono qui, non ti ricordi di me?", ecco, fù questa la sensazione, non più provata.
Le strade deserte e Lei, nessun altro elemento che potesse distogliere la mia attenzione.
Era la persona più distante da me, agli antipodi in tutto, ma dal primo momento fui certo che fosse il mio Amore, non c'erano dubbi.
Era piena di difetti caratteriali, alcuni veramente insopportabili, ma quando l'abbraccio diventava così intenso che sembrava quasi volessimo fonderci l'uno dentro l'altra, bè allora, sono felice di essere nato anche solo per aver provato questa immensa e profondissima quiete dell'anima.
La mia sensazione di completezza era bastevole per sopperire a tutti i problemi che avevo nel resto della mia esistenza: l'inizio dell'alienazione e le troppe responsabilità per una persona così giovane.
Una gioia come "abitato da Dio", versavo i miei attimi vitali in ogni suo sguardo, era come perdersi in una grande nebbia, ma calda e rassicurante, tra le sue braccia mi sentivo nudo e accettato, quando stavo con lei, ogni momento ero lì, non c'era nè passato nè futuro, ero vivo, esattamente "ADESSO".
Senza spazio, senza tempo. Mondi lontanissimi e viaggiatori anomali, seguimmo per istinto la via verso il centro dell'anima, una scia che portò verso un altro universo.
Le parole che non ti ho detto.
Sarebbe meglio scrivere- La copula MAI avvenuta.
La nave scuola mancata- (pedofila?)
Alessandra era sposata, aveva 27 anni e sopratutto un Signor culo.
Si divertiva a provocare i ragazzini imberbi, erano molti in quel cortile sui navigli, io ero tra le sue vittime preferite.
Un giorno mi chiamò:" Dai vieni, mi serve una mano", esce dalla doccia con l'asciugamano che le fascia il busto; allarga le braccia e scopre il suo corpo, un triangolo di pelo fitto, riccio e setoso, mi ipnotizza e mi attira come una falena intorno alla luce di una lampadina: non capisce il perchè ma ne è irresistibilmente attratta. Alessandra capisce il mio turbamento e si ricompone:" Non hai mai visto una donna nuda?", "Io? eeeehhhh...no, scusa".
"
ai, massaggiami con l'olio", "Vuoi vedere mentre mi faccio la ceretta vicino lì?", "
ai, vieni che ti insegno a ballare il liscio, stringimi più forte", "Se mi vai a comprare le sigarette ti faccio palpare il sedere per 5 minuti, ho visto che lo guardi sempre". E via di questo passo; non mi toccò mai, era delicata a suo modo, sento ancora il suo profumo di femmina, purtroppo o per fortuna, avevo solo 11 anni.
Cristina- L'affetta uomini.
Era la cartolaia(30 anni) vicino al bar dove facevo l'apprendista, mi tampinava da tempo, ma io tra lo studio e il lavoro ero bombato di stanchezza come Eddy Merckx dopo il Tour, poi era sposata con un delinquente che usciva ed entrava dal carcere con la stessa frequenza dei Vostri piselli con le patatine.
Io la respingevo continuamente, mi piaceva eh, ma avevo una paura fottuta del Bestia/consorte.
Un bel dì, viene a trovarmi e mi ordina un panino al crudo, mentre affetto mi sussurra:" Se me lo fai buono ti faccio vedere il mio completino intimo nuovo"-"Ah, ok, ma lo hai in negozio?"- "No sciocco, lo indosso per te e tu me lo toglierai!".
"AAAAAAHHHHHHHH, porcoZZio! Nessun rumore, bello liscio liscio mi parte mezza falange del mignolo! Una quantità enorme di sangue invade il bancone, io ne perdo come una gallina sgozzata, sembrava Hostel e Saw messi insieme.
I vecchi che giocavano a carte corron in soccorso del malcapitato.
Lei scappa via come un vil terrorista dei miei coglioni, cambiò pure bar.
Avevo 15 anni.
Carola- La bella e il bell'addormentato.
Frequentavo una scuola di truccatore cinetelevisivo a Londra, avevo 18 anni.
Nel mio corso c'era Carola una veneziana di 25 anni splendida: alta, bionda con lunghi capelli ricci, una voce dal tono leggermente più basso del normale, insomma aveva una sua coorte di cavalier serventi, alcuni dei quali proprio belli.
Era abbastanza simpatica ed estroversa con me, ma era monotona, mi ripeteva continuamente:" Ma come assomigli a Robert De Niro... ma come ci assomigli...", oltre questo qualche sguardo durante le lezioni, ma a quei tempi, mi defilavo quando vedevo che una ragazza era troppo per me, la concorrenza spietata e superiore oggettivamente, ma le donne sono come il calcio: imprevedibili!
Carola un giorno decide di fare una festa e invita tutta la classe, io alla sera, mi preparo senza nessuna aspettativa, prendo e vado.
Prendo la bici e via, giro e rigiro, dopo mezz'ora sono in un quartiere che non ho mai visto, chiedi di qua chiedi di là, mi son perso cazzo, è tardi, faccio un altro tentativo, ma come cazzo sei grossa Londra? Mi stufo e vado verso un pub, è estate, mi siedo fuori e ordino una saporita pinta, bello rilassato, felice di godermi la vita, mentre la vita mi guarda e pensa:"Che cazzo fai lì seduto, idiota!".
Il giorno dopo a scuola:" Ciao Carola, scusami per ier..." non mi fa finire neanche la frase, si gira senza voltarsi.
Insisto, ma niente e che è? Passano così, un paio di giorni, e vedo dei sorrisini ironici da parte di alcune classiche e imperiture "Faccia da cazzo".
Allora la blindo vicino al muro del bagno e chiedo spiegazioni, e lei:" Guarda che non avevo nulla da festeggiare, la festa l'ho fatta solo per te, possibile che non ti sei accorto di nulla?". La mia faccia era diventata come quella di un teletubbies.
E amcora... e ancora... altre addormentate.
Adesso, capirete di più perchè inchiodo al muro la qualunque, pure le zanzare femmine.
Prendetevi un drink, rilasatevi e godetevi il viaggio, per quanto ne sappiamo è di solo Andata, non guardate dal finestrino la vita che scorre ma scendete ad ogni fermata.
Ciao fratelli(e sorelle) di rete.
Qualcosa di biondo
In questa domenica di solitudine irrompi violentemente nei miei pensieri.
Quando lo vidi la prima volta mi sembrò l'essere più bizzarro che avessi mai visto: una testa sproporzionatamente grande su un corpo tozzo.
Entrò in casa e nella mia vita prepotentemente, senza farmi pensare, senza lasciarmi dire qualcosa.
Lui veniva da una situazione difficile e aveva già sofferto e sputato la sua rabbia sulla vita.
Ho ancora i suoi occhi che si perdono nei miei: "Ci siamo cercati e ora siamo inseparabili, non farmi soffrire come hanno fatto altri, non mi lasciare mai".
Ti voglio ricordare e parlare di te, perchè non ce la faccio a sentire il vuoto dietro a ogni pensiero, la mente e il cuore collidono nel frastuono del mio dolore.
Ho cercato di farti stare bene e farti crescere in salute, cercando ciò che fosse meglio per te, ma ora che non ci sei più, so di averti dato infinitamente meno di ciò che tu mi hai donato.
Capivi se ero nervoso, comprendevi la mia stanchezza, aspettavi che il mio umore mutasse, ma tu invece, come facevi ad essere sempre così equilibrato, non avevi lune storte, eri immerso totalmente nella vita, giorno per giorno, attimo per attimo; hai cercato di insegnarmelo, ma ancora oggi, non ci riesco.
Hai cercato di comunicarmi le tue paure e hai reagito con forza, io vedevo solo il linguaggio umano, era mio compito, era mio dovere ma ho fallito.
Ti ricordi quando mi abbaiasti chiassosamente perchè non potevo più curare la mamma con le punture? stavamo lì di fronte, chiusi in quella stanza, ti chiedevi perchè non facessi nulla, allora andasti sul letto e asciugasti leccando le lacrime che le solcavano il viso. Non ti era permesso salire sul letto, ma prendesti l'iniziativa perchè era giusto.
Qualche mese dopo mi svegliai di notte in preda a feroci incubi, aprii gli occhi e ti vidi, seduto, mi guardasti e ti avvicinasti dandomi delle musate, come dire:" Io sono qui". Non lo avevi mai fatto e mai più l'avresti fatto.
Ti ricordi, quando ormai la malattia aveva preso il controllo sul tuo corpo, ci sedemmo sul bordo della fontana in cui d'estate amavi fare il bagno, ora non potevi, ti passai la mano sulla testa:" Amico, non te ne andare, ti amo, ti amo in modo viscerale".
Ho rispettato la tua dignità, ho resistito più che potevo, ma non ce la facevo più a vederti cieco e sordo, ti ricordi come eri bello? i bambini correvano intorno per accarezzarti, la gente mi chiedeva continuamente che razza fossi per poter averne uno come te, ma non leggevi la delusione nei loro occhi quando spiegavo che eri un esemplare unico, non ripetibile.
Ogni piaga del tuo corpo, ogni dolore che giorno dopo giorno diventava sempre più insostenibile, fanno parte di me e in me vivi ogni attimo della mia esistenza.
Chicco, 12 anni e nove mesi, mix di Irish terrier-/Scottisch/ e qualcos'altro, mi ha lasciato una mattina del 15 gennaio.
PERDONATEMI TUTTI, lo so che forse non è il luogo giusto, ma avevo bisogno di condividere la mia sofferenza, è troppa.
Addio mio meraviglioso amico pelosissimo.
Circo Barnum
Alcuni fenomeni che ho avuto la(s)fortuna di conoscere in senso biblico:
La nana-
Ragazza rumena, carina di viso ma alta 1,45 circa, trovata nel 2005 vicino Mortara, ovviamente grande manovrabilità, vere proprie capriole in macchina.
Manine piccole che facevano sembrare il mio fallo mega-gigante.
La vecchiarella-
Donna di 72 anni, beccata alle 2 di notte in viale Abruzzi ad agosto del 2001, offerta bbj senza dentiera, et voilà vai di gengive... vestiva proprio da vecchia, capelli bianchi, piena di rughe, alito fognato, mancava solo il bastone.
La donna cannone-
ragazza grassa e stagna, alta circa 1,70m. girovita enorme, tette forse una 10A, mutande style paracadute, pompaggio in auto, ogni 3 succhiate si tirava su ansimando e con il viso sempre più sudato, ingoio con bevuta, figuriamoci beveva e mangiava la qualsiasi.
Beccata negli anni '90 in piazzale Lodi.
La ninfomane-
incredibile faiga e fuori di testa, beccata 3 o 4 anni fa in corso Buenos aires in tarda notte, le ho offerto un passaggio, aveva appena finito di lavorare in un night, caricata, bevuto un drink, baciata, parlato e scherzato e... hotel e...
per 0 euri mi ha tolto letteralmente l'anima, tipo 6 ore filate e lei che mentre la bombavo si sgrillettava e guardandomi mi diceva: " Che bello cazzo che ce l'hai". Andata via senza mai più avuto occasione per sua volontà di rivederla.
Ragazza di 30 anni ucraina. Note: non sono bello, nè ricco, nè simpatico, nè ho un bel cazzo.
La tossica-
ragazza italiana bella caricata in piazza Argentina nel 90, 30mila lire, bella bella, ma dopo 5 minuti stavo scopando una in stato comatoso, la risvegliai e la accompagnai al posto damdole il dovuto, volevo morire.
Il troll-
donna italiana grottesca a tal punto da sembrare un essere delle fiabe, indescrivibile faccia e corpo tremendo, risata sguaiata e luciferina, un incubo in carne e ossa, età sui 60, sono andato per un boccaglio, comunque simpaty, zona piazzale Lotto, 2010.
La donna-sangue-
mi carico sta tipa molto carina, sui 20 anni, pompaggio di rito, mettiam su il gommino, inizio a pecora, dopo una decina di botte, sento che si bagna, e le dico: " ti piace eh"... ma prima che mi risponda sento un forte e penetrante olezzo, lo estraggo e buah... sangue dappertutto, cazzo è il le cascate dell'angelo? la macchina si impregna, lei non aveva assorbenti perchè non se le aspettava, prendo fazzoletti ma non bastano, straccio per pulire il vetro dell'auto e tappo il fiume in piena, l'auto con i finestrini aperti sembrava il mercato del pesce, portata a lavare il giorno dopo, ma nulla, odore persistente di pesce andato a male.Ha voluto tutti i soldi pur vergognandosi come nessuno mai. Beccata nel 2010 credo, in piazzale Loreto.
La mangiatrice di peni-
ragazza spagnola beccatta anni fa in piazzale Cuoco, faceva un golaprofonda incredibile senza nessuna difficoltà, nel senso che le arriva in gola con facilità estrema, le venni in gola, e lei fece quasi uno sternuto, mi guardò e disse:" scusami, non mi succede mai", io la guardai e le dissi" tranquilla hai starnutito il mio sperma appena ingoiato", nel senso che una parte le è andato su per la narice.
La violentatrice-
una bella fighetta sui 20 anni, beccata in zona lambrate molti anni fa, biondina vestita bene.
Dopo averle dato i soldi inizia un bel pompazzo come d'accordi, ad un certo punto però... tira chissà da dove un contello e me lo punta alla gola, mantengo il sangue freddo e le dico che può prenderesi tutti i soldi ma di lasciarmi i documenti, ma lei tiene puntato il coltello e incredibilmente pompa, sembrava una scena di arancia meccanica ma a parte invertite.
Ovviamente mi si ammosciò di brutto, le chiesi più volte di toglierlo sto cazzo di coltello, ma lei al quel punto me lo accostava ancora di più spingendo.
Pensai più volte di fare qualcosa ma più della gol.a mi preoccupavo di mio fratellino tra i suoi denti, comunque, in giro non c'era nessuno e un pò mi tranquillizzai, ad un certo punto:" allora non godi?" ed io: "vedi tu..", tolse il coltello e continuò ancora... io pensai di aver incontrato veramente una pazza... ad un certo punto si stancò ed esclamò con tranquillità:" va bene visto che non vieni accompagnami al posto, ma guarda che i soldi non te li dò, anche se non sei venuto eh". Ringrazai tutte i vari Dei di tutte le religioni.
Chiamai la polizia e andammo sul posto, ma niente non c'era più, non l'aveva per i soldi perchè gli diedi 30 euro, non per stare meno tempo perchè fra na roba e un'altra si stette almeno 40 minuti, boh. Non feci denuncia.
Quando ero giovin giovincello mi aggradava fare ogni tipo di esperienza e l'uscello era di granito, ora fò più selezione e meno avventure.
Ciao bischeracci.
Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
Dovete sapere che anni fa scopavo tutto ciò che aveva sembianze umane, invece adesso, è tutto rimasto invariato.
Un bel Dì, era un pomeriggio assolato, stavo facendo acquisti, l'auto era piena zeppa di hardware che cominciava ad assomigliare alla DeLorean di
Ritorno al futuro, comunque ero lì che aspettavo il mio carico di Hard disk e ad un scert punt, cosa vedo laggiù? Una figozza con lunghi capelli corvini.
Alor, le mie antenne scopaiole cominciano a vibrare, l'odore di trifola si intensi-fica sempre più.
Essa era alta 1,75 m.circa, magra e ben fatta.
"Già, ma c'è qualcosa che non va, vedo dei movimenti strani, come scatti, la ragazza ha dei problemi motori".
Sta portando due borse della spesa colme e fa veramente fatica e si ferma spesso a riprendere fiato, alura mi avvicino e mi propongo di accompagnarla
almeno vicino a casa, accetta facendomi uno dei sorrisi più belli della mia vita.
A questo punto strada facendo comincio a pensare a cosa potrebbe accadere, come mi devo comportare? Se ci provo, potrei fare na figura è mmerda epica, se
non ci provo e faccio il politicamente corretto sarei uno stronzo solo perchè è una raggazza con problemi.
Non faccio nulla, e lascio scorrere, di solito la vita ci pensa da sola a prendere l'iniziativa e a metterti nella merda.
Arriviamo al portone e le mollo le borse, e lei che purtroppo aveva anche problemi di linguaggio, con pause
e movimenti della testa repentini, che cercavano con forza di sgraziarla, senza riuscirci: un angelo è bello anche senza ali.
Lei mi chiese: "posso offrirti qualcosa da bere?", "cape decazz, ci puoi scommettere lo scalpo".
Mi precede e comincia a salire le scale, è a questo punto che decido di scoparmela, se me ne avesse dato la possibilità.
Sapete perchè?
Semplicemente perchè indossava una gonna trasparente e si intravidero due gambe bellissime e un culo a mandolino che ancora me lo sogno.
Ci sedemmo, ero imbarazzato, azzo facevo adesso? In casa c'erano indizi di presenza maschile...
Accese lo stereo e mi venne vicino, due chiacchere e mi chiese se stavo bene, annuì come un bambino
davanti ad un nuovo giocattolo, sorseggiai il latte di mandorle, ma i miei occhi ormai erano sprofondati nei suoi.
Lesse il mio atteggiamento ad minchiam, ed esclamò: " Senti, prima che torni il mio uomo riesci a scoparmi?"- Io: " Eh, penso proprio di sì".
Qui cominciarono i problemi.
Già risulta difficile baciarsi, la sua testa si muove continuamente e ogni tanto serra i denti bianchissimi: muy perigroso.
Prendo l'iniziativa e vado giù, ha un bel fighino stretto stretto, è un piacere leccarla anche se di tanto in tanto stringe così
forte le gambe che quasi quasi mi ghigliottina.
Di fellatio neanche a parlarne, va bene tutto, ma il rischio di essere evirato era alto.
Cerchiamo una posizione, ma è difficile, lei è bagnata e ha voglia, ansima tantissimo, mi da un morso
al lobo dell'orecchio così forte che il dolore è diventato piacere.
Allora caccio la spada de foco, cerco... divarico le gambe, ma i movimenti sono repentini e secchi, è difficile, penso
che la natura sia bastarda come diceva il Leopardi, vabbè diceva che era Matrigna, ma il senso nel 2012
è lo stesso, lei è figa, ha voglia di sesso, e ha voglia di farlo con me, ma perchè? Perchè?
Allora la metto a pecora, ma niente, mi sfugge in avanti, si gira e mi guarda, leggo nei suoi occhi la rabbia, una rabbia comprensibile.
Le dico: "Guarda, piuttosto ti spacco la casa ma oggi ti scopo", già, perchè nel frattempo che giravamo per le stanze
gli oggetti cadevano e qualcuno si è rotto, due uragani aggrappati alla vita.
Me la rigiro ma niente, se alzo la gamba, si abbassano le braccia, se fermo le braccia le gambe si serrano, sembra un pupo.
Poi mi venne in mente una roba di Ju jitsu, la bloccai al muro, le braccia schiacciate sul petto, le mie gambe a bloccare le sue tenendole aperte,
con una mano sulla fichetta portandola verso me: la penetrai ed emise un lamento strozzato.
Andammo avanti per un pò, nessuna variazione era possibile, pena la cessazione dei giochi.
Cominciò a sussultare ma stavolta di piacere, la presi con forza, stringendola, ad un orecchio le sussurrai: "Sei una femmina stupenda".
Godemmo, non solo il mero piacere, ma anche perchè lo mettemmo in culo almeno per qualche tempo, al destino infame.
Non sono più tornato da lei, ma come non sarei più tornato da una donna che ha già un altro uomo.
Ciao dolce anonima, sei splendidamente bella, e nessuna forza ti renderà patetica o brutta.
Grazie.
L'ISOLA SOSPESA NEL TEMPO
La percezione nei confronti della nostra vita è rivolta verso il passato o verso il futuro, fateci caso: si pensa a cosa si è fatto o non si è fatto "ieri" o cosa si farà nel week end, fra un mese o cosa sarebbe meglio fare quest'estate, e così via, che sia 5 minuti fa o tra 5 minuti, difficilmente ci sorprendiamo a guardarci in questo momento, adesso, al massimo dura qualche secondo e poi... "adesso mi faccio un giro su gnoccaforum e poi una bella doccia", e mentre mi doccio, penso al tagliando dell'auto o quanto è stato stronzo quel cliente oggi.
Tra questo continuo proiettarsi indietro o avanti nel tempo c'è uno spazio fermo intangibile per ognuno, un frame esistenziale non legato necessariamente al passato come un tempo ideale, ma potrebbe essere un luogo nel futuro, una situazione immutabile di felicità, un episodio pindarico o sogno utopistico, qualcosa che è durato un giorno o un anno, un incontro, un sentimento o come si vorrebe un giorno la propria vita, dove è bellissimo perdersi in questo incantesimo.
Ecco, quel posto rimane immutato dalle mode, immutatabile, e ogni tanto ci tuffiamo per stare bene. Passano gli anni ma esso è lì, fermo che ci aspetta.
Questo spazio, io la chiamo l'isola sopsesa nel tempo, questa è la mia isola, mi piacerebbe conoscere la vostra.
Quando la vidi la prima volta, era elegantemente splendida, ma ciò che mi sconvolse, fù l'impressione netta di averLa già conosciuta, non saprei, ma già la conoscevo.
Era come farsi riconoscere da un'altra esistenza: " Io sono qui, non ti ricordi di me?", ecco, fù questa la sensazione, non più provata.
Le strade deserte e Lei, nessun altro elemento che potesse distogliere la mia attenzione.
Era la persona più distante da me, agli antipodi in tutto, ma dal primo momento fui certo che fosse il mio Amore, non c'erano dubbi.
Era piena di difetti caratteriali, alcuni veramente insopportabili, ma quando l'abbraccio diventava così intenso che sembrava quasi volessimo fonderci l'uno dentro l'altra, bè allora, sono felice di essere nato anche solo per aver provato questa immensa e profondissima quiete dell'anima.
La mia sensazione di completezza era bastevole per sopperire a tutti i problemi che avevo nel resto della mia esistenza: l'inizio dell'alienazione e le troppe responsabilità per una persona così giovane.
Una gioia come "abitato da Dio", versavo i miei attimi vitali in ogni suo sguardo, era come perdersi in una grande nebbia, ma calda e rassicurante, tra le sue braccia mi sentivo nudo e accettato, quando stavo con lei, ogni momento ero lì, non c'era nè passato nè futuro, ero vivo, esattamente "ADESSO".
Senza spazio, senza tempo. Mondi lontanissimi e viaggiatori anomali, seguimmo per istinto la via verso il centro dell'anima, una scia che portò verso un altro universo.
Le parole che non ti ho detto.
Sarebbe meglio scrivere- La copula MAI avvenuta.
La nave scuola mancata- (pedofila?)
Alessandra era sposata, aveva 27 anni e sopratutto un Signor culo.
Si divertiva a provocare i ragazzini imberbi, erano molti in quel cortile sui navigli, io ero tra le sue vittime preferite.
Un giorno mi chiamò:" Dai vieni, mi serve una mano", esce dalla doccia con l'asciugamano che le fascia il busto; allarga le braccia e scopre il suo corpo, un triangolo di pelo fitto, riccio e setoso, mi ipnotizza e mi attira come una falena intorno alla luce di una lampadina: non capisce il perchè ma ne è irresistibilmente attratta. Alessandra capisce il mio turbamento e si ricompone:" Non hai mai visto una donna nuda?", "Io? eeeehhhh...no, scusa".
"
Cristina- L'affetta uomini.
Era la cartolaia(30 anni) vicino al bar dove facevo l'apprendista, mi tampinava da tempo, ma io tra lo studio e il lavoro ero bombato di stanchezza come Eddy Merckx dopo il Tour, poi era sposata con un delinquente che usciva ed entrava dal carcere con la stessa frequenza dei Vostri piselli con le patatine.
Io la respingevo continuamente, mi piaceva eh, ma avevo una paura fottuta del Bestia/consorte.
Un bel dì, viene a trovarmi e mi ordina un panino al crudo, mentre affetto mi sussurra:" Se me lo fai buono ti faccio vedere il mio completino intimo nuovo"-"Ah, ok, ma lo hai in negozio?"- "No sciocco, lo indosso per te e tu me lo toglierai!".
"AAAAAAHHHHHHHH, porcoZZio! Nessun rumore, bello liscio liscio mi parte mezza falange del mignolo! Una quantità enorme di sangue invade il bancone, io ne perdo come una gallina sgozzata, sembrava Hostel e Saw messi insieme.
I vecchi che giocavano a carte corron in soccorso del malcapitato.
Lei scappa via come un vil terrorista dei miei coglioni, cambiò pure bar.
Avevo 15 anni.
Carola- La bella e il bell'addormentato.
Frequentavo una scuola di truccatore cinetelevisivo a Londra, avevo 18 anni.
Nel mio corso c'era Carola una veneziana di 25 anni splendida: alta, bionda con lunghi capelli ricci, una voce dal tono leggermente più basso del normale, insomma aveva una sua coorte di cavalier serventi, alcuni dei quali proprio belli.
Era abbastanza simpatica ed estroversa con me, ma era monotona, mi ripeteva continuamente:" Ma come assomigli a Robert De Niro... ma come ci assomigli...", oltre questo qualche sguardo durante le lezioni, ma a quei tempi, mi defilavo quando vedevo che una ragazza era troppo per me, la concorrenza spietata e superiore oggettivamente, ma le donne sono come il calcio: imprevedibili!
Carola un giorno decide di fare una festa e invita tutta la classe, io alla sera, mi preparo senza nessuna aspettativa, prendo e vado.
Prendo la bici e via, giro e rigiro, dopo mezz'ora sono in un quartiere che non ho mai visto, chiedi di qua chiedi di là, mi son perso cazzo, è tardi, faccio un altro tentativo, ma come cazzo sei grossa Londra? Mi stufo e vado verso un pub, è estate, mi siedo fuori e ordino una saporita pinta, bello rilassato, felice di godermi la vita, mentre la vita mi guarda e pensa:"Che cazzo fai lì seduto, idiota!".
Il giorno dopo a scuola:" Ciao Carola, scusami per ier..." non mi fa finire neanche la frase, si gira senza voltarsi.
Insisto, ma niente e che è? Passano così, un paio di giorni, e vedo dei sorrisini ironici da parte di alcune classiche e imperiture "Faccia da cazzo".
Allora la blindo vicino al muro del bagno e chiedo spiegazioni, e lei:" Guarda che non avevo nulla da festeggiare, la festa l'ho fatta solo per te, possibile che non ti sei accorto di nulla?". La mia faccia era diventata come quella di un teletubbies.
E amcora... e ancora... altre addormentate.
Adesso, capirete di più perchè inchiodo al muro la qualunque, pure le zanzare femmine.
Prendetevi un drink, rilasatevi e godetevi il viaggio, per quanto ne sappiamo è di solo Andata, non guardate dal finestrino la vita che scorre ma scendete ad ogni fermata.
Ciao fratelli(e sorelle) di rete.
Qualcosa di biondo
In questa domenica di solitudine irrompi violentemente nei miei pensieri.
Quando lo vidi la prima volta mi sembrò l'essere più bizzarro che avessi mai visto: una testa sproporzionatamente grande su un corpo tozzo.
Entrò in casa e nella mia vita prepotentemente, senza farmi pensare, senza lasciarmi dire qualcosa.
Lui veniva da una situazione difficile e aveva già sofferto e sputato la sua rabbia sulla vita.
Ho ancora i suoi occhi che si perdono nei miei: "Ci siamo cercati e ora siamo inseparabili, non farmi soffrire come hanno fatto altri, non mi lasciare mai".
Ti voglio ricordare e parlare di te, perchè non ce la faccio a sentire il vuoto dietro a ogni pensiero, la mente e il cuore collidono nel frastuono del mio dolore.
Ho cercato di farti stare bene e farti crescere in salute, cercando ciò che fosse meglio per te, ma ora che non ci sei più, so di averti dato infinitamente meno di ciò che tu mi hai donato.
Capivi se ero nervoso, comprendevi la mia stanchezza, aspettavi che il mio umore mutasse, ma tu invece, come facevi ad essere sempre così equilibrato, non avevi lune storte, eri immerso totalmente nella vita, giorno per giorno, attimo per attimo; hai cercato di insegnarmelo, ma ancora oggi, non ci riesco.
Hai cercato di comunicarmi le tue paure e hai reagito con forza, io vedevo solo il linguaggio umano, era mio compito, era mio dovere ma ho fallito.
Ti ricordi quando mi abbaiasti chiassosamente perchè non potevo più curare la mamma con le punture? stavamo lì di fronte, chiusi in quella stanza, ti chiedevi perchè non facessi nulla, allora andasti sul letto e asciugasti leccando le lacrime che le solcavano il viso. Non ti era permesso salire sul letto, ma prendesti l'iniziativa perchè era giusto.
Qualche mese dopo mi svegliai di notte in preda a feroci incubi, aprii gli occhi e ti vidi, seduto, mi guardasti e ti avvicinasti dandomi delle musate, come dire:" Io sono qui". Non lo avevi mai fatto e mai più l'avresti fatto.
Ti ricordi, quando ormai la malattia aveva preso il controllo sul tuo corpo, ci sedemmo sul bordo della fontana in cui d'estate amavi fare il bagno, ora non potevi, ti passai la mano sulla testa:" Amico, non te ne andare, ti amo, ti amo in modo viscerale".
Ho rispettato la tua dignità, ho resistito più che potevo, ma non ce la facevo più a vederti cieco e sordo, ti ricordi come eri bello? i bambini correvano intorno per accarezzarti, la gente mi chiedeva continuamente che razza fossi per poter averne uno come te, ma non leggevi la delusione nei loro occhi quando spiegavo che eri un esemplare unico, non ripetibile.
Ogni piaga del tuo corpo, ogni dolore che giorno dopo giorno diventava sempre più insostenibile, fanno parte di me e in me vivi ogni attimo della mia esistenza.
Chicco, 12 anni e nove mesi, mix di Irish terrier-/Scottisch/ e qualcos'altro, mi ha lasciato una mattina del 15 gennaio.
PERDONATEMI TUTTI, lo so che forse non è il luogo giusto, ma avevo bisogno di condividere la mia sofferenza, è troppa.
Addio mio meraviglioso amico pelosissimo.
Circo Barnum
Alcuni fenomeni che ho avuto la(s)fortuna di conoscere in senso biblico:
La nana-
Ragazza rumena, carina di viso ma alta 1,45 circa, trovata nel 2005 vicino Mortara, ovviamente grande manovrabilità, vere proprie capriole in macchina.
Manine piccole che facevano sembrare il mio fallo mega-gigante.
La vecchiarella-
Donna di 72 anni, beccata alle 2 di notte in viale Abruzzi ad agosto del 2001, offerta bbj senza dentiera, et voilà vai di gengive... vestiva proprio da vecchia, capelli bianchi, piena di rughe, alito fognato, mancava solo il bastone.
La donna cannone-
ragazza grassa e stagna, alta circa 1,70m. girovita enorme, tette forse una 10A, mutande style paracadute, pompaggio in auto, ogni 3 succhiate si tirava su ansimando e con il viso sempre più sudato, ingoio con bevuta, figuriamoci beveva e mangiava la qualsiasi.
Beccata negli anni '90 in piazzale Lodi.
La ninfomane-
incredibile faiga e fuori di testa, beccata 3 o 4 anni fa in corso Buenos aires in tarda notte, le ho offerto un passaggio, aveva appena finito di lavorare in un night, caricata, bevuto un drink, baciata, parlato e scherzato e... hotel e...
per 0 euri mi ha tolto letteralmente l'anima, tipo 6 ore filate e lei che mentre la bombavo si sgrillettava e guardandomi mi diceva: " Che bello cazzo che ce l'hai". Andata via senza mai più avuto occasione per sua volontà di rivederla.
Ragazza di 30 anni ucraina. Note: non sono bello, nè ricco, nè simpatico, nè ho un bel cazzo.
La tossica-
ragazza italiana bella caricata in piazza Argentina nel 90, 30mila lire, bella bella, ma dopo 5 minuti stavo scopando una in stato comatoso, la risvegliai e la accompagnai al posto damdole il dovuto, volevo morire.
Il troll-
donna italiana grottesca a tal punto da sembrare un essere delle fiabe, indescrivibile faccia e corpo tremendo, risata sguaiata e luciferina, un incubo in carne e ossa, età sui 60, sono andato per un boccaglio, comunque simpaty, zona piazzale Lotto, 2010.
La donna-sangue-
mi carico sta tipa molto carina, sui 20 anni, pompaggio di rito, mettiam su il gommino, inizio a pecora, dopo una decina di botte, sento che si bagna, e le dico: " ti piace eh"... ma prima che mi risponda sento un forte e penetrante olezzo, lo estraggo e buah... sangue dappertutto, cazzo è il le cascate dell'angelo? la macchina si impregna, lei non aveva assorbenti perchè non se le aspettava, prendo fazzoletti ma non bastano, straccio per pulire il vetro dell'auto e tappo il fiume in piena, l'auto con i finestrini aperti sembrava il mercato del pesce, portata a lavare il giorno dopo, ma nulla, odore persistente di pesce andato a male.Ha voluto tutti i soldi pur vergognandosi come nessuno mai. Beccata nel 2010 credo, in piazzale Loreto.
La mangiatrice di peni-
ragazza spagnola beccatta anni fa in piazzale Cuoco, faceva un golaprofonda incredibile senza nessuna difficoltà, nel senso che le arriva in gola con facilità estrema, le venni in gola, e lei fece quasi uno sternuto, mi guardò e disse:" scusami, non mi succede mai", io la guardai e le dissi" tranquilla hai starnutito il mio sperma appena ingoiato", nel senso che una parte le è andato su per la narice.
La violentatrice-
una bella fighetta sui 20 anni, beccata in zona lambrate molti anni fa, biondina vestita bene.
Dopo averle dato i soldi inizia un bel pompazzo come d'accordi, ad un certo punto però... tira chissà da dove un contello e me lo punta alla gola, mantengo il sangue freddo e le dico che può prenderesi tutti i soldi ma di lasciarmi i documenti, ma lei tiene puntato il coltello e incredibilmente pompa, sembrava una scena di arancia meccanica ma a parte invertite.
Ovviamente mi si ammosciò di brutto, le chiesi più volte di toglierlo sto cazzo di coltello, ma lei al quel punto me lo accostava ancora di più spingendo.
Pensai più volte di fare qualcosa ma più della gol.a mi preoccupavo di mio fratellino tra i suoi denti, comunque, in giro non c'era nessuno e un pò mi tranquillizzai, ad un certo punto:" allora non godi?" ed io: "vedi tu..", tolse il coltello e continuò ancora... io pensai di aver incontrato veramente una pazza... ad un certo punto si stancò ed esclamò con tranquillità:" va bene visto che non vieni accompagnami al posto, ma guarda che i soldi non te li dò, anche se non sei venuto eh". Ringrazai tutte i vari Dei di tutte le religioni.
Chiamai la polizia e andammo sul posto, ma niente non c'era più, non l'aveva per i soldi perchè gli diedi 30 euro, non per stare meno tempo perchè fra na roba e un'altra si stette almeno 40 minuti, boh. Non feci denuncia.
Quando ero giovin giovincello mi aggradava fare ogni tipo di esperienza e l'uscello era di granito, ora fò più selezione e meno avventure.
Ciao bischeracci.
Beati coloro che sanno ridere di se stessi perché non finiranno mai di divertirsi. ( Tommaso Moro )
