quando la pandemia sarà davvero finita penso che ci ritroveremo con l'europa occidentale ancora più invasa di russe rispetto a prima:
Il virus contagia il potere di Putin. Da venti anni mai così in difficoltà.
DI ROSALBA CASTELLETTI
Stava andando tutto come previsto. Il Parlamento aveva approvato la riforma e la Corte costituzionale non aveva sollevato obiezioni. Mancava solo il "voto popolare", fissato il 22 aprile, seppure non necessario, a legittimare la manovra. Poi il sessantasettenne Vladimir Putin avrebbe potuto azzerare i suoi precedenti mandati e restare in carica almeno fino al 2036. Incassata di fatto alle urne l'investitura di presidente a vita, sabato prossimo avrebbe celebrato il 75° anniversario della fine della Grande Guerra patriottica, come in Russia chiamano la Seconda guerra mondiale, seguendo la parata militare in Piazza Rossa affiancato dal presidente francese Emmanuel Macron e dal leader cinese Xi Jinping.
Invece una tempesta perfetta ha sconvolto i suoi piani. Il prezzo del petrolio è precipitato al livello più basso in due decenni trascinando il rublo e l'economia, mentre i contagi da Covid 19 sono schizzati. Alla fine il leader del Cremlino non solo è stato costretto a rinviare il voto e la parata che avrebbero dovuto decretarne il trionfo, ma ha visto la sua popolarità precipitare. "La più grave crisi in vent'anni al potere", l'ha definita l'esperto di politica russa Mark Galeotti. "Tutte le altre al confronto impallidiscono".
Dopo il primo contagio a fine gennaio, il presidente russo aveva ostentato per settimane di avere la situazione "sotto controllo" e persino inviato aiuti ai Paesi occidentali in difficoltà, dall'Italia agli Stati Uniti, nel tentativo di ridisegnare alleanze e attirare simpatie. Finché per obbligare i russi a restare a casa non ha indetto "ferie pagate", ora estese fino all'11 maggio.
Oggi "vive, lavora e conduce gli impegni di lavoro, principalmente in videoconferenza", rintanato nella dacia di Novo-Ogarjovo, fuori Mosca. Non un "bunker", ha tenuto a precisare il suo portavoce Dmitrij Peskov. Ma comunque una torre d'avorio che lo allontana dalla popolazione: secondo l'istituto indipendente di sondaggi Levada Tsentr, il suo tasso di popolarità è slittato al 58%, mentre quello di fiducia è precipitato al 28%, il minimo storico dal 2006.
Il virus intanto non risparmia nessuno: dopo aver contagiato il premier Mikhail Mishustin - rimpiazzato ad interim dal vice Andrej Belousov - e il ministro delle Costruzioni Vladimir Jakushev, ieri si è portato via Evgenij Mikrin, alto dirigente del programma spaziale russo che un mese fa aveva guidato l'ultima missione verso la Stazione spaziale internazionale. Ieri il Paese ha registrato per il terzo giorno consecutivo oltre 10 mila nuovi casi, la più rapida progressione della pandemia in Europa, diventando con un bilancio totale di 155.370 contagi il settimo Stato più toccato al mondo, davanti a Cina, Iran e Turchia. I morti invece sono 1.451: un numero esiguo se rapportato alla popolazione del Paese più grande al mondo, ma molti diffidano delle statistiche ufficiali. A partire dal sindaco della capitale Serghej Sobjanin: circa il 2 percento dei suoi concittadini sarebbe positivo, ha scritto sul suo blog, vale a dire 250 mila moscoviti. Mentre gli operatori sanitari online tengono la conta dei contagiati o morti in corsia e lamentano la mancanza di dispositivi di sicurezza oltre che tre misteriose "cadute" di colleghi dalle finestre degli ospedali.
La situazione economica non è migliore. Complice il crollo del prezzo del petrolio, le previsioni sono impietose: redditi giù del 5%, raddoppio dei disoccupati e crollo del 6% del Pil. Il ministro russo delle Finanze Anton Siluanov ha ammesso in tv: "Non ricordo nulla di simile". Se gli imprenditori che faticano a garantire le ferie pagate ai dipendenti ironizzano "Putin entra in un bar e dice: "Birra per tutti, offre la casa!"", i cittadini protestano. Centinaia sono scesi in piazza in Ossezia del Nord e su Yandex.Maps e YouTube si moltiplicano le "proteste virtuali". "Come tanti leader autoritari, Putin sa che non c'è opposizione che non possa essere minacciata, incarcerata o sottomessa", ha commentato Galeotti. "Ma questa non è una guerra con un nemico ovvio. Sembra paralizzato dal non sapere come andrà a finire la pandemia". Altri analisti invece sostengono che stia solo prendendo tempo per lasciarsi spazio di manovra. Mossa da judoka. E Putin nelle arti marziali è cintura nera.
Il virus contagia il potere di Putin. Da venti anni mai così in difficoltà.
DI ROSALBA CASTELLETTI
Stava andando tutto come previsto. Il Parlamento aveva approvato la riforma e la Corte costituzionale non aveva sollevato obiezioni. Mancava solo il "voto popolare", fissato il 22 aprile, seppure non necessario, a legittimare la manovra. Poi il sessantasettenne Vladimir Putin avrebbe potuto azzerare i suoi precedenti mandati e restare in carica almeno fino al 2036. Incassata di fatto alle urne l'investitura di presidente a vita, sabato prossimo avrebbe celebrato il 75° anniversario della fine della Grande Guerra patriottica, come in Russia chiamano la Seconda guerra mondiale, seguendo la parata militare in Piazza Rossa affiancato dal presidente francese Emmanuel Macron e dal leader cinese Xi Jinping.
Invece una tempesta perfetta ha sconvolto i suoi piani. Il prezzo del petrolio è precipitato al livello più basso in due decenni trascinando il rublo e l'economia, mentre i contagi da Covid 19 sono schizzati. Alla fine il leader del Cremlino non solo è stato costretto a rinviare il voto e la parata che avrebbero dovuto decretarne il trionfo, ma ha visto la sua popolarità precipitare. "La più grave crisi in vent'anni al potere", l'ha definita l'esperto di politica russa Mark Galeotti. "Tutte le altre al confronto impallidiscono".
Dopo il primo contagio a fine gennaio, il presidente russo aveva ostentato per settimane di avere la situazione "sotto controllo" e persino inviato aiuti ai Paesi occidentali in difficoltà, dall'Italia agli Stati Uniti, nel tentativo di ridisegnare alleanze e attirare simpatie. Finché per obbligare i russi a restare a casa non ha indetto "ferie pagate", ora estese fino all'11 maggio.
Oggi "vive, lavora e conduce gli impegni di lavoro, principalmente in videoconferenza", rintanato nella dacia di Novo-Ogarjovo, fuori Mosca. Non un "bunker", ha tenuto a precisare il suo portavoce Dmitrij Peskov. Ma comunque una torre d'avorio che lo allontana dalla popolazione: secondo l'istituto indipendente di sondaggi Levada Tsentr, il suo tasso di popolarità è slittato al 58%, mentre quello di fiducia è precipitato al 28%, il minimo storico dal 2006.
Il virus intanto non risparmia nessuno: dopo aver contagiato il premier Mikhail Mishustin - rimpiazzato ad interim dal vice Andrej Belousov - e il ministro delle Costruzioni Vladimir Jakushev, ieri si è portato via Evgenij Mikrin, alto dirigente del programma spaziale russo che un mese fa aveva guidato l'ultima missione verso la Stazione spaziale internazionale. Ieri il Paese ha registrato per il terzo giorno consecutivo oltre 10 mila nuovi casi, la più rapida progressione della pandemia in Europa, diventando con un bilancio totale di 155.370 contagi il settimo Stato più toccato al mondo, davanti a Cina, Iran e Turchia. I morti invece sono 1.451: un numero esiguo se rapportato alla popolazione del Paese più grande al mondo, ma molti diffidano delle statistiche ufficiali. A partire dal sindaco della capitale Serghej Sobjanin: circa il 2 percento dei suoi concittadini sarebbe positivo, ha scritto sul suo blog, vale a dire 250 mila moscoviti. Mentre gli operatori sanitari online tengono la conta dei contagiati o morti in corsia e lamentano la mancanza di dispositivi di sicurezza oltre che tre misteriose "cadute" di colleghi dalle finestre degli ospedali.
La situazione economica non è migliore. Complice il crollo del prezzo del petrolio, le previsioni sono impietose: redditi giù del 5%, raddoppio dei disoccupati e crollo del 6% del Pil. Il ministro russo delle Finanze Anton Siluanov ha ammesso in tv: "Non ricordo nulla di simile". Se gli imprenditori che faticano a garantire le ferie pagate ai dipendenti ironizzano "Putin entra in un bar e dice: "Birra per tutti, offre la casa!"", i cittadini protestano. Centinaia sono scesi in piazza in Ossezia del Nord e su Yandex.Maps e YouTube si moltiplicano le "proteste virtuali". "Come tanti leader autoritari, Putin sa che non c'è opposizione che non possa essere minacciata, incarcerata o sottomessa", ha commentato Galeotti. "Ma questa non è una guerra con un nemico ovvio. Sembra paralizzato dal non sapere come andrà a finire la pandemia". Altri analisti invece sostengono che stia solo prendendo tempo per lasciarsi spazio di manovra. Mossa da judoka. E Putin nelle arti marziali è cintura nera.