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Moscarossa
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Glauco C
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Sintomi a breve scadenza banali e comuni,può essere vero,ma fino ad un certo punto,perchè se leggi sopra quel tipo che conoscevo era stato più di un mese in ospedale con febbre che non passava mai.C'è però anche da dire una cosa e cioè che non sempre tutti quelli che si contagiano hanno in corpo la stessa carica virale.Nell'esempio,che citavo sopra che forse è il più frequente statisticamente,quando cioè c'è un caso di superinfezione dopo circa un mese,c'è una fortissima carica virale,mentre magari negli altri casi dopo anni,ci sono singoli episodi di carica virale che vanno a sommarsi,portando poi ad una situazione catastrofica nel quadro generale e nel decorso clinico
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Glauco C:

Esauriente ma queste credo siano cose note ai più. Piuttosto non è molto chiara la faccenda secondo la quale c'è gente che manifesta sintomi a distanza di 4-5 anni,senza aver mai avuto niente prima.A me francamente sembra una cosa impossibile,piu probabile che durante questo periodo si sia stati male per qualcosa e si sia sottovalutata la cosa
E' proprio così. Possono esserci dei sintomi a breve scadenza dalla infezione ma sono sintomi assolutamente banali e comuni. La sindrome da immunodeficienza si manifesta anche molti anni dopo quando il sistema immunitario, a causa della infezione da HIV, non è più in grado di proteggere l'individuo. Una infezione da treponema (sifilide) e gonococco (gonorrea) si manifesta in tempi molto brevi e con sintomi assolutamente evidenti (salvo casi particolari). L'HIV no. Lo stesso accade per l'epatite B, l'infezione può essere anche completamente silente e ce se ne accorge solo per caso... o quando iniziano a manifestarsi i danni al fegato. Però dall'epatite ci si vaccina
Glauco C
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Esauriente ma queste credo siano cose note ai più. Piuttosto non è molto chiara la faccenda secondo la quale c'è gente che manifesta sintomi a distanza di 4-5 anni,senza aver mai avuto niente prima.A me francamente sembra una cosa impossibile,piu probabile che durante questo periodo si sia stati male per qualcosa e si sia sottovalutata la cosa
CBamba
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Europol:

patatinefritte:

Non riesco a capire, si è sieropositivi al virus dell'hiv, se la malattia non viene tenuta sotto controllo c'è il rischio di entrare in aids
Il virus HIV è un retrovirus che attacca alcune cellule del sistema immunitario, principalmente i linfociti CD4, che sono importantissimi per la risposta immunitaria, indebolendo il sistema immunitario fino ad annullare la risposta contro virus, batteri, protozoi e funghi. La distruzione del sistema immunitario causa una sindrome che si chiama AIDS (o, in italiano, SIDA: Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita). Una persona affetta da SIDA è maggiormente esposta alle infezioni.
L'Hiv è un virus, con cui è possibile convivere. L'Aids è una sindrome (un insieme di patologie), che si può manifestarsi nelle persone con Hiv anche dopo diversi anni dall’infezione ed è evitabile con l'assunzione delle terapie anti Hiv. Una persona che vive con l’Hiv non necessariamente ha l’Aids
Quando una persona entra in contatto con l'HIV può diventare sieropositiva. Viene detta sieropositiva una persona che presenta la positività alla ricerca di anticorpi dell'HIV nel siero. Questo può verificarsi dopo un certo periodo, detto periodo finestra, che può durare fino a tre mesi.
(fonte lila.it)
grazie moto esauriente. K+
Cbamba
Europol
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patatinefritte:

Non riesco a capire, si è sieropositivi al virus dell'hiv, se la malattia non viene tenuta sotto controllo c'è il rischio di entrare in aids
Il virus HIV è un retrovirus che attacca alcune cellule del sistema immunitario, principalmente i linfociti CD4, che sono importantissimi per la risposta immunitaria, indebolendo il sistema immunitario fino ad annullare la risposta contro virus, batteri, protozoi e funghi. La distruzione del sistema immunitario causa una sindrome che si chiama AIDS (o, in italiano, SIDA: Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita). Una persona affetta da SIDA è maggiormente esposta alle infezioni.
L'Hiv è un virus, con cui è possibile convivere. L'Aids è una sindrome (un insieme di patologie), che si può manifestarsi nelle persone con Hiv anche dopo diversi anni dall’infezione ed è evitabile con l'assunzione delle terapie anti Hiv. Una persona che vive con l’Hiv non necessariamente ha l’Aids
Quando una persona entra in contatto con l'HIV può diventare sieropositiva. Viene detta sieropositiva una persona che presenta la positività alla ricerca di anticorpi dell'HIV nel siero. Questo può verificarsi dopo un certo periodo, detto periodo finestra, che può durare fino a tre mesi.
(fonte lila.it)
patatinefritte
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Essenza:

Glauco C:

Diciamo che ogni essere umano,ha una sua predisposizione a sviluppare certe malattie,per l'Hiv probabilmente in certi individui esiste una predisposizione immunologica,per cui magari bastano anche solo pochi rapporti a rischio per infettarsi,mentre un altro magari non svilupperà mai niente.Devo dire che l'unica persona sieropositiva che conosco è un tipo che aveva beccato la malattia quasi 30 anni fa durante un viaggio in America,in anni in cui essere contagiati poteva significare rischiare di morire.Comunque a distanza di tempo è ancora in vita e gode di buona salute
Attenzione.....l'HIV è una cosa....la sieropositività è un'altra. La prima è la conseguenza della seconda. La prima "può" non svilupparsi anche in presenza della seconda
Non riesco a capire, si è sieropositivi al virus dell'hiv, se la malattia non viene tenuta sotto controllo c'è il rischio di entrare in aids
patatinefritte
Jr. Member (138 post)
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Glauco C:

Volevo pure aggiungere una cosa,anche in base a quello che avevo già visto anni fa con questo conoscente,perchè è bene non abbassare giustamente ma la guardia,ma nemmeno essere ossessionati dalla paranoia.Quasi sempre la superinfezione da hiv avviene entro un mese,mese e mezzo dal'avvenuto contagio,con un decorso molto simile alla mononucleosi.Questo conoscente aveva sviluppato gli stessi sintomi,ed era stato più di un mese in ospedale,perchè non riuscivano a capire quale era l'origine della febbre che non si abbassava mai
Non sempre capita così, anzi, il più delle volte l'infezione da hiv è completamente asintomatica e questo rende la malattia ancora più subdola, in quanto la persona pur sentendosi bene di salute è ugualmente portatore del virus e quindi possibile fonte di contagio per gli altri.
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Essenza:

Glauco C:


Attenzione.....l'HIV è una cosa....la sieropositività è un'altra. La prima è la conseguenza della seconda. La prima "può" non svilupparsi anche in presenza della seconda
Questa è la cosiddetta ipotesi "negativista" proposta da Peter Duesberg (che conosco personalmente) e pochi altri scienziati seri e da molti ciarlatani.
E' una ipotesi senza alcun supporto scientifico ed è molto pericolosa perchè dice che l'HIV è qualcosa che non ha nulla a che fare con AIDS e patologie correlate. Secondo questa ipotesi prevenire l'infezione da HIV non serve a controllare la malattia.
E' una ipotesi priva di fondamento. Che il controllo dell'infezione da HIV serva a prevenire l'AIDS è cosa ampiamente dimostrata.
Essenza
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Glauco C:

Diciamo che ogni essere umano,ha una sua predisposizione a sviluppare certe malattie,per l'Hiv probabilmente in certi individui esiste una predisposizione immunologica,per cui magari bastano anche solo pochi rapporti a rischio per infettarsi,mentre un altro magari non svilupperà mai niente.Devo dire che l'unica persona sieropositiva che conosco è un tipo che aveva beccato la malattia quasi 30 anni fa durante un viaggio in America,in anni in cui essere contagiati poteva significare rischiare di morire.Comunque a distanza di tempo è ancora in vita e gode di buona salute
Attenzione.....l'HIV è una cosa....la sieropositività è un'altra. La prima è la conseguenza della seconda. La prima "può" non svilupparsi anche in presenza della seconda
La mano nella mano, la mano sulla cosa, il coso nella mano, il coso nella cosa, da cosa nasce cosa!
Glauco C
Hero Member (528 post)
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Volevo pure aggiungere una cosa,anche in base a quello che avevo già visto anni fa con questo conoscente,perchè è bene non abbassare giustamente ma la guardia,ma nemmeno essere ossessionati dalla paranoia.Quasi sempre la superinfezione da hiv avviene entro un mese,mese e mezzo dal'avvenuto contagio,con un decorso molto simile alla mononucleosi.Questo conoscente aveva sviluppato gli stessi sintomi,ed era stato più di un mese in ospedale,perchè non riuscivano a capire quale era l'origine della febbre che non si abbassava mai
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Glauco C:

Diciamo che ogni essere umano,ha una sua predisposizione a sviluppare certe malattie,per l'Hiv probabilmente in certi individui esiste una predisposizione immunologica,per cui magari bastano anche solo pochi rapporti a rischio per infettarsi,mentre un altro magari non svilupperà mai niente.Devo dire che l'unica persona sieropositiva che conosco è un tipo che aveva beccato la malattia quasi 30 anni fa durante un viaggio in America,in anni in cui essere contagiati poteva significare rischiare di morire.Comunque a distanza di tempo è ancora in vita e gode di buona salute
Verissimo, esistono fattori predisponenti allo sviluppo di malattie e alla suscettibilità alle infezioni, però ci sono alcune precisazioni da fare: il rischio segue delle dinamiche ben note che dicono "più rapporti a rischio = maggiore possibilità di infettarsi" ma non è un effetto cumulativo come il fumo delle sigarette (più fumi e da più anni fumi maggiore è la probabilità di cancro al polmone e di malattie cardiovascolari). Se fumare un pacchetto di sigarette nella vita non aumenta il rischio di malattie correlate al fumo, un unico rapporto a rischio può risultare in una infezione. Nel fumo l'effetto è sulla quantità (numero di sigarette fumate al giorno e anni di abitudine al fumo), nel caso di una infezione con un virus come l'HIV c'è anche l'effetto del caso (in altri termini... la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo....).
Riguardo al tuo conoscente che convive da 30 anni con l'HIV... si, ci sono pazienti "lungosopravviventi", è una cosa ben nota e le terapie attuali sono certamente molto efficaci anche se, bisogna ricordarlo, non eradicano il virus e 30 anni fa si rischiava di morire e si moriva. E anche ora..... ne sono stati fatti di progressi ma di malattie collegate all'HIV si continua a morire.
Non abbassare la guardia, MAI
Glauco C
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Diciamo che ogni essere umano,ha una sua predisposizione a sviluppare certe malattie,per l'Hiv probabilmente in certi individui esiste una predisposizione immunologica,per cui magari bastano anche solo pochi rapporti a rischio per infettarsi,mentre un altro magari non svilupperà mai niente.Devo dire che l'unica persona sieropositiva che conosco è un tipo che aveva beccato la malattia quasi 30 anni fa durante un viaggio in America,in anni in cui essere contagiati poteva significare rischiare di morire.Comunque a distanza di tempo è ancora in vita e gode di buona salute
patatinefritte
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Glauco C:

Per me i veri rischi sono i rapporti promiscui,cioè gente come i bisex o gli omosessuali che spesso hanno moltissimi rapporti occasionali
Sfatiamo questo mito, non esiste più una categoria specifica a rischio.
E' il nostro comportamento che può essere a rischio per gli altri e per noi stessi, non importa quale sia l'orientamento sessuale.
Poi per rapporti promiscui intendiamo rapporti con molteplici partner, come ha detto giustamento TheDoc una prostituta fa sesso promiscuo, un punter fa sesso promiscuo.
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Glauco C:

Per me i veri rischi sono i rapporti promiscui,cioè gente come i bisex o gli omosessuali che spesso hanno moltissimi rapporti occasionali
Verissimo...

I rapporti con una pay non sono forse rapporti occasionali? Le pay non hanno moltissimi rapporti occasionali, proprio come dici tu?
Glauco C
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Per me i veri rischi sono i rapporti promiscui,cioè gente come i bisex o gli omosessuali che spesso hanno moltissimi rapporti occasionali
Pisopisello
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Adesso ci sono: praticamente è più facile che un cliente infetto contagi una pay con un bbj, che una pay infetta contagi un cliente, sempre con il bbj. Parti invertite con daty.
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Pisopisello:

Perdonami ma sono ancora confuso: ricevere un bbj è più pericoloso che fare daty? Io so il contrario.
Questi numeri si riferiscono al bbj attivo e passivo. Sono studi fatti sulla comunità gay. In ogni caso bisogna sempre vedere la direzione del liquido biologico potenzialmente pericoloso. I fluidi vaginali sono carichi di virus come lo è lo sperma
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Spingo_bene:

TheDoc:

Il rischio del sesso orale passivo sta nel fatto che lo sperma contiene molto virus e la saliva no, quindi è più facile che l'infezione sia nel soggetto passivo.
C'è una contraddizione fisiologica evidente in quello che scrivi.....il problema della carica virale nello sperma se lo pone il soggetto attivo, non quello passivo....per questo le cifre che fornisci sono curiose....
Non capisco la contraddizione. Quei numeri indicano che se il soggetto attivo è portatore ha maggiore probabilità di infettare il ricevente sano di quanta non ne abbia un ricevente infetto di infettare un sano. Tutto qui.
Spingo_bene
Sandokan (1344 post)
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TheDoc:

Il rischio del sesso orale passivo sta nel fatto che lo sperma contiene molto virus e la saliva no, quindi è più facile che l'infezione sia nel soggetto passivo.
C'è una contraddizione fisiologica evidente in quello che scrivi.....il problema della carica virale nello sperma se lo pone il soggetto attivo, non quello passivo....per questo le cifre che fornisci sono curiose....
Il talento sta nelle scelte
Pisopisello
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Perdonami ma sono ancora confuso: ricevere un bbj è più pericoloso che fare daty? Io so il contrario.
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