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carnevale
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Fra il curioso, il simpatico e il lievemente imbarazzante collocherei anche le situazioni che si generano in una occasione specifica: gli accompagnamenti al supermercato. Nella mia carriera, finora, due. Onde evitare la solita, ripetitiva, discussione fra i cinici e i misericordiosi, preciso che ho accettato non per fare un’opera pia, cosa di cui in coscienza non sento il bisogno, ma perché, come ho scritto altrove, mi interessano le situazioni che superano i confini dell’erotismo borghese dell’intimità e annovero, fra gli ingredienti dell’eccitazione, anche i posizionamenti meno scontati dei corpi, gli sguardi altrui (e non mi riferisco, necessariamente, a pratiche esibizionistiche), gli effetti di straniamento frutto di quel tanto di irregolarità sociale presente nella relazione mercenaria e nella sua evidenza.

Entrambe le ragazze hanno avuto il pudore di non chiedermi di offrire loro le spese che hanno fatto, piccole cose a ben vedere ma che, subito dopo una prestazione debitamente pagata, avrei trovato una richiesta sgradevole, mentre il contorno mi ha in vario modo divertito.

La prima volta si trattò soltanto di un banale incrocio di occhiate. Un inverno una delle zingare che battono in via Ripamonti, all'estrema periferia di Milano, voleva comprare l’alcool per accendere il fuoco e le salviettine umide. Era vestita in modo sobrio per quanto riguarda la copertura, ma con colori molto sgargianti, un gusto estetico comune alle ragazze con la sua provenienza. L’esotismo del volto, pure non bello, era poi percepibilissimo. Quindi allorché è scesa e chiudendo la portiera mi ha detto, ovviamente ad altissima voce, “torno subito amò”, ho sentito gli sguardi di una coppia attempata vicina cercare con severità nell’abitacolo il profilo dell’equivoco italiano o dello zingaro fuorilegge che l’accompagnava.

Poche sera fa la stessa richiesta è venuta dalla fidelizzata, altra zingarella, e ha generato un più ricco notturno, un affondo nelle sfumature della notte della città. Lei veste un top morbido nero a lustrini, che le scopre l’ombelico, e dei pantaloncini alle chiappe. Non indossa né reggiseno né mutandine, ma perlomeno l’intimo non si vede, mentre le pare di essere troppo scoperta per andare al supermercato. Noto che un analogo riguardo è stato liquidato con un sorriso allorché, poco prima, si è trattato di venire a casa mia per la prestazione: evidentemente gli spazi della domesticità che il sottoscritto condivide con i vicini (garage, ascensore e pianerottolo) non le ispirano la stessa deferenza dei templi capitalistici della grande distribuzione. Posso solo prestarle una mia maglietta intima grigia che si infila negli shorts. Lei però è alta 1,46 (!), io 1,80, dunque l’effetto è quasi comico e non posso non scattarle un paio di fotografie prima di uscire casa.
Io non avevo capito quale supermercato facesse l’orario continuato, la prima ubicazione che lei mi dà lo situa nella topografia del sesso mercenario (dove si mette quella ragazza grassa&hellip che, nonostante la mia precisa mappa mentale della città, non mi basta, e sbaglio strada. Quando poi arriviamo, riscontro che è la prima volta che lascio la macchina in quello stesso parcheggio come cliente del supermercato, in precedenza solo come cliente di prostitute appartato alla meno peggio. Di più, è dove ho consumato il mio esordio. Sono così promosso a cittadino per bene e anche se troppo differenze – di anni, di statura, di carnagione e di tratti somatici – ci indicano come una strana coppia, vedo che gli scambi di sguardi con il personale di servizio sono accompagnati dai saluti.
Lei peraltro aspetta che io parcheggi prima di entrare, stavolta quindi non attendo fuori, ma facciamo questo giro da coppietta. L’interno si cala in una di quelle atmosfere metropolitane cui il masochismo estetico che condivido con i miei contemporanei non può non attribuire una certa suggestione: una sorta di dietro le quinte del supermercato diurno, alla luce tagliente e bianca dei neon che all’una di notte sembra ancora più assurda e fastidiosa, che svela spietatamente lo sporco accumulatosi per terra durante la giornata, il disordine degli scaffali svuotati dalla compulsione consumistica, l’affaccendarsi del personale rado che rinnova gli allestimenti. Io, dietro, seguo la mia compagna che se la cava con sufficiente disinvoltura (personalmente non sarei stato neanche capace di pagare alla cassa automatica) e che, fra i corridoi, con dei sandaletti ai piedi che hanno sostituito le scarpe da adescamento, cerca svelta una confezione di “fagiolini cagnolini” (sic). Con la sua voce acuta e cantilenante, prima che io riesca a correggere la dicitura, la ragazza di strada trasformatasi in donna di casa in miniatura coinvolge nel reperimento di questa curiosa specie di verdura domestica un commesso più stralunato di noi.
sempermario2
Sr. Member (341 post)
K+ 90 | K- 194
Sono d'accordo quasi in tutto
carnevale
Super Hero (905 post)
K+ 1074 | K- 59
Nei precedenti messaggi in questa discussione mi sono riferito alle situazioni di imbarazzo involontarie come i riconoscimenti inaspettati. Un nuovo episodio mi ha ricordato però l’esposizione cui, volontariamente, con quel po’ di esibizionismo che può essere connaturato all’amore stradale, o involontariamente, per le sue stesse logiche/logistiche, ci esponiamo.

In Milano OTR, negli anni, ho letto racconti epici. Non dimentico, in particolare, le comiche reazioni a queste imprese agostane di Milfexplorer: http://gnoccaforum.com/esco…!!!/

milfexplorer:

Stantuffi all'estero ok con un tizio che ammirava compiaciuto mentre il cane quasi gli sfuggiva di mano, qualche ragazzetto passato e tornato indietro in bici a godersi per qualche secondo lo spettacolo, ma ... l'impecorata maxima non si arresta fino a vigorosa spruzzata nel gommino.


Purtroppo non sempre prevale il divertimento. Ho già sintetizzato una delle più amare odissee della notte in cui ho cercato, in Milano città, di prendere alla missionaria una ragazza sul cofano della macchina, quando sembrò dover andare tutto di traverso, fra commenti sarcastici, improperi e addirittura una secchiata d’acqua, quindi non mi ripeto.
http://gnoccaforum.com/esco…(mi)-pompino-tzigano-(tango)/msg1251734/#msg1251734

In quell’occasione, tuttavia, e ancora di recente, ho sperimentato, o ho rischiato di sperimentare, l’agguato di queste curiose figure di moralisti-maniaci cui accennavo alla fine del racconto. A me sembrerebbe logico che o guardi e apprezzi stando al gioco o non ti piace e non guardi. Tertium non datur. Una riproduzione in piccolo, insomma, delle retoriche del degrado ossessivamente riferite alla prostituzione su strada: per me, se ti interessa osservi e compri, se non ti interessa non mi sembrerebbe così difficile ignorare la semplice presenza di ragazze in minigonna. Dunque, venendo a noi, l’esemplare borghese di vecchio stampo ad una certa ora dovrebbe dormire perché il giorno dopo lavorerà per mantenere la famiglia, lasciando tranquilli gli “irregolari”. Chi nella notte cerca qualche maggiore sorpresa poi non ne dovrebbe rigettare le inquietudini. Invece no, esiste il tipo che veglia in silenzio, spiando dietro le fessure delle persiane, al buio di un balcone, origlia dietro la porta, per poi però aggredire, accusare, riferire.

Ora, negli ultimi mesi ho raggiunto una bella complicità con una ragazza che ha un vivace gusto esibizionistico e, superate ritrosie iniziali più o meno recitate, riesce ad assecondare certi miei desideri: aprire le persiane della sua alcova in reggiseno e farsi spogliare da me da dietro, consumare a luce accesa e finestra aperta, senza tende, sulla calda nottata cittadina, farsi prendere nel parco strillando oltre misura ad uso del nottambulo che freme sulla panchina poco distante.

Un paio di volte, in effetti, ho approfittato dell’ora tardissima e dalla rada distribuzione degli appartamenti nell’ala del palazzo in cui abita, dove non incontriamo quasi mai anima viva, talvolta semmai una collega con il cliente di turno, per avvicinarmi al confine delle convenienze urbane minimizzando i rischi reali. Un pompino e pecorina in ascensore, un ascensore che non puoi bloccare fra i due piani, ma che si arresta al piano, aprendo la porta interna automatica e lasciandoti confidare che nessuno socchiuderà quella esterna sulla tua copula. Stessa primordiale combinazione, sempre accorciando i tempi al limite fisiologico, nello stretto corridoio che congiunge scale/ascensore ad un pianerottolo con tre porte (la sua e altre due), al buio, con le orecchie tese, dietro un contrafforte che ci coprisse nel caso di improvvisa sortita da uno degli appartamenti. Beh, entrambe le volte lei, certo per aiutarmi ad accelerare ma piuttosto incoscientemente, non ha rinunciato a simulare, pure in sordina, per dirmi, dopo, che le sarebbe venuto da farlo a volume più alto. Ma, precisò nella seconda occasione, sentiva la televisione del vicino, che dunque era sveglio, e non voleva esagerare.

Appunto il vicino!

Qualche notte fa la compagna sentenzia seriosa, in un momento preliminare alquanto disarmonico durante il viaggio in macchina verso casa, che dobbiamo scordarci altre sedute di sesso sperimentale di tal fatta. “Sono stata segnalata”, lamenta. Öla miseria, cos’è questo linguaggio da circolare del ministero degli Interni? Segnalata a chi, all’antiterrorismo sessuale? Una nuova buoncostume in armi? No: i vicini si sono lamentati con il padrone di casa dei modi in cui lei esercita l'arte, soprattutto il teledipendente notturno, che lei per prima definisce un “guardone”, e adesso si sente sovraesposta.

Io resto combattuto: sono sicuro che, con lo scopo di valorizzare strategicamente l’offerta, la furbina abbia voluto farmi pesare il fatto che assecondare i miei impulsi più trasgressivi le abbia prodotto delle difficoltà, calcando la mano su quelle lagnanze in realtà generiche che circondano sempre questa attività, i rumori, il viavai. Non posso però negare un brivido, quando mi ha fatto balenare effettivamente l’immagine del rischio corso di un nuovo incontro, assai ravvicinato, con il mostro bicipite, il benpensante-voyeur, che fortunatamente ha deciso di restare dietro la porta e davanti al suo televisore (insinuo: la banale pornografia che si attaglia ad un ambiguo parassita delle fantasie altrui), perché stavolta ero a braghe calate dietro l’angolo: se siamo qui a parlare di “situazioni comiche, drammatiche, imbarazzanti”, penso che avrei toccato il punto più basso. Un brivido, d’altra parte, senza il quale non avrei nemmeno cercato questa esperienza.
araba fenice
Sr. Member (412 post)
K+ 207 | K- 260
Circa 1 anno fa in motel avevamo una vicina di stanza ... rumorosa, che emetteva strani gemiti di continuo che alla lunga infastidivano. Dopo il primo round con la mia fidel il rumore di fondo (diciamo così non smetteva. Lei mi guarda negli occhi e mi fa segno di tacere. Dopo inizia a gridare "Sì, il culetto; sfondamelo. Così ... continua cazzo. Lo voglio tutto dentro."
Io trattenevo a stento le risate. La situazione, pur poco credibile, sortì l'effetto voluto: dalla stanza contigua non arrivò più alcun rumore per tutto il resto dell'incontro. Ancora oggi ricordiamo l'accaduto ridendoci su ...
Deacerbis
Sandokan (1379 post)
K+ 215 | K- 211
Situazioni imbarazzanti Eccole le mie

- una volta andai da una girl italiana (anni 24) questa riceveva a casa sua (viveva da sola) mentre eravamo
Nel letto e stavamo scopando, sentiamo aprire la porta di casa (girare la chiave) era la sorella!!!!
Lei esclama: cazzo mia sorella!!! Rivestiti subito!!!!! Lei non sa che faccio le marchette!
Mi rivestii di corsa e lei si mise l'accapatoi! Arriva la sorella e pericolo scampato

- da un'altra la situazione è stata più "merdosa"
Arrivo da lei chiedo il bagno ( lei pensava X rinfrescarmi) invece dovevo cagare. Dato che c'ho messo un pò
Lei è venuta a vedere cosa stavo combinando, quando mi vide sul water disse: nooooooooo
lo scarico non vaaaaaaa!!! Io: scusamiiiii!!! Lei disse colpa mia dovevo chiederti se dovevi usare il wc
andavi nell'altro bagno
Morale prese un secchio pieno di acqua e lo gettò nel wc

-altra scena questa è veramente disgustosa, da una tipa in bagno c'erano diversi assorbenti usati che emanavano
Un odore sgradevole! Erano gettati un po' per terra, nel cestino e nel bidet!
Quando vidi sto schifo girai i tacchi!

- da un'altra c'era il suo gatto che si mise sul mobile e si mise a guardare che che facevamo!
Troppo divertente, perchè dopo un pò il gatto si mise sul davanzale per guardare ancora meglio

tofusolamotoLydonRotten1
Full Member (55 post)
K+ 38 | K- 87
Di solito le otr, se vedono un cliente in compagnia, lo salutano solo se è il cliente a farlo per primo.
Alcune mie amiche (poche)sanno delle mie frequentazioni pay e quando sono in loro compagnia se siamo in zona di una dell 4-5 OTR che conosco passo a salutarla, la cosa non ha mai dato fastidio nè a chi era con me nè alle otr stesse che mi sembra apprezzino il mio non vergognarmi di conoscerle. Una sera una amica (ragazza single sui 35)che era con me ha fatto i complimenti alla otr che ci eravamo fermati a salutare per un pantalone che lei indossava, la otr ha fatto i complimenti a lei per la maglietta.......e mi è toccato stare vari minuti ad ascoltare le due che si erano messe a scambiarsi indirizzi di negozi e bla bla e bla bla.
Sono anche andato varie volte in giro in centri commerciali o locali in compagnia di pay, che ho ovviamente presentato come amiche, quali in fondo erano, e mai mi sono sentito a disagio ed ho notato che, forse per il lavoro che fanno, ci tengono quando non in attività ad avere atteggiamenti tranquilli ed abbigliamenti sobri. Anzi, in un paio di sere in locali a tarda ora, la pay in mia compagnia era, per look e linguaggio, tra le più "serie" in confronto a ragazze seminude e ubriache (della cui compagnia mi sarei vergognato molto!).
pincopallo_1234
Jr. Member (130 post)
K+ 13 | K- 8
Non è una mia esperienza professionale diretta (l'evento è capitato al collega luriga), ma quando ho letto questo post ho subito pensato a questo topic... dopo essermela fatta sotto dal ridere

http://gnoccaforum.com/esco…
cunny77
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K+ 224 | K- 346
Beh, sì, qualche eccezione ci può stare e comunque il buon Tiger se l'era anche cercata per bene
carnevale
Super Hero (905 post)
K+ 1074 | K- 59
cunny77:

Posso garantire che sono loro le prime a non salutare i propri clienti, finchè non siamo noi a farci avanti, sapendo di essere soli e quindi poterle salutare.

Il problema è che errori di valutazione sulla situazione, professionali quanto si vuole, possono capitare a tutte.
Dalle cronache milanesi del passato (di autore classico oggi non più attivo):
http://gnoccaforum.com/esco…
cunny77
Hero Member (825 post)
K+ 224 | K- 346
Posso garantire che sono loro le prime a non salutare i propri clienti, finchè non siamo noi a farci avanti, sapendo di essere soli e quindi poterle salutare.

Una volta portai a fare la spesa mia madre e, spingendo il carrello, vidi una storica OTR tra gli scaffali dell'ipermercato.
Ormai mia madre era indirizzata verso di lei e allora ebbi dei momenti di tensione; tra l'altro inutili perchè, col senno di poi, in caso di suo saluto, avrei potuto far finta fosse una collega o un'amica.
Lei comunque mi sorprese perchè mi vide, incrciammo gli sguardi per meno di un secondo, e molto freddamente andò avanti come se niente fosse.
Poi, una volta lontano da lei, con una scusa mi sganciai da mia madre e andai a salutarla e a ringraziarla.
Lei mi disse che è normale per loro far finta di non conoscere i propri clienti.
Le chiesi anche se nel frattempo si sarebbe fatta una sveltina in bagno, ma declinò l'invito. Professionale la tipa

Un'altra volta capitò che, di ritorno da una trasferta di lavoro, colui che mi diede il passaggio, mi chiese di trovare un punto d'incontro a metà strada per non farsi dei chilometri in più, dato che era già passata la mezzanotte, dove farmi raccattare da mio padre.
Alla fine lo decise lui e guarda caso era la piazzola di una mia fidata OTR auto munita di cui avevo fortunatamente il numero di cellulare e che avvisai per tempo.
Dopo qualche sera andai da lei, consumammo e mi spiegò che, anche senza che io l'avvisassi, se mi avesse visto scendere da un'auto con altre persone presenti, non si sarebbe mai avvicinata a me o urlato qualche saluto da lontano.
carnevale
Super Hero (905 post)
K+ 1074 | K- 59
Grazie, amici, fanno anch’io un giro di “aumenti”.

Pussynauta:

nn so' come avresti reagito se la girl che frequenti di più ti avesse fatto "ciao ciao" con la manina .. probabilmente nn salutarla avrebbe significato dare ancor più nell'occhio e quindi avresti ricambiato il saluto x educazione diciamo ! )


È la domanda fondamentale! È esattamente quello che mi chiedevo mentre mi avvicinavo sentendomi come un canoista alle cascate del Niagara. E temo che sì, avrei risposto al saluto. Poi, a seconda della reazione dell’amica accanto a me, avrei optato fra un “mamma mia, come stanno diventando sfacciate nel farsi avanti queste qui…”, oppure avrei detto tutto, per la prima volta ad una donna (a fronte di un buon numero di amici maschi che sanno, non ho frequentazioni femminili così spregiudicate), sapendo che sarebbe rimasta di sasso, perché non abbiamo una grandissima confidenza, ma non mi avrebbe …lapidato, perché è una persona per niente convenzionale.

Comunque, come dimostrano le esperienze di Pussynauta e Poohlover60, le nostre amiche pagate sanno comportarsi in queste situazioni, fa parte della loro professionalità, anche per furbizia: perché perdere un cliente mandandogli a monte il matrimonio? Però può sempre capitare l’errore, l’incidente.
Non a caso questo momento della verità è una situazione che davvero imbarazza, intriga, accende la fantasia, la voglia di raccontare, perché la nostra esperienza sfida evidentemente dei perbenismi e delle ipocrisie, e quindi la situazione di gettare o perdere la maschera spaventa e attrae.
Su questo limite corre secondo me anche l’episodio di Saltydog.

Passando dai nostri ricordi di vita all’immaginazione, due anni fa avevo visto a teatro una commedia su questo argomento e avevo già illustrato nel forum la relativa trama:
http://gnoccaforum.com/esco…(non-per-questo-meno-importanti)-24/conoscersi-da-una-escort-il-tema-di-una-commedia-teatrale-del-2014/msg1168383/#msg1168383
La cosa interessante qui è che in un’intervista l’autore aveva dichiarato di essersi ispirato ad un reale riconoscimento accidentale avvenuto OTR, raccontatogli da un amico, poi trasposto in situazione LOFT.

Seriamente, peraltro, che per me il breve attimo sospeso fra disvelamento e maschera, pure risoltosi in modo così innocuo, sia stato intenso, lo dimostra che la notte stessa ho sognato che l’amica “laica” seduta accanto a me, per la quale non provo nessun desiderio sessuale conscio e che so vive la sua vita sentimentale, già abbastanza complessa, mi faceva un pompino fantastico degno di una professionista. Una traccia onirica del genere non è senza significato. Come se Carnevale e il gentile commensale di una serata sui Navigli, il mondo sotterraneo delle prostitute di strada che frequento fino ai bassifondi della città e quello delle amicizie disinteressate e cerebrali per un momento avessero potuto confondersi tutti fra loro. E certo ne sarei uscito un po’ diverso.
Pussynauta
KING (3365 post)
K+ 2575 | K- 3532
Ciao carnevale ... il "collega" Karzan mi ha preceduto e tolto le parole di bocca , pure in questo caso direi abb. "frivolo" , leggero ( cmq con "rivolo di sudore freddo" ) è bello leggerti .. nn avresti problemi a competere con dei professionisti della scrittura e nn so' se mi è già capitata l'occasione qui di dirtelo ma anche a rischio di ess ripetitivo il tuo è -anche- un dono prezioso . Nel tempo ti darò una "raffica" di A+ !
Intanto mi hai fatto ritornare in mente situazioni simili alla tua ( nn so' come avresti reagito se la girl che frequenti di più ti avesse fatto "ciao ciao" con la manina .. probabilmente nn salutarla avrebbe significato dare ancor più nell'occhio e quindi avresti ricambiato il saluto x educazione diciamo ! ) ma in altra location , cioè almeno due volte anni fa' all'Esselunga con mia mamma ho incrociato delle thai di cui saprei tracciare la mappa dei loro nei ... ma sono riuscito a svicolare con dei sorrisini ( al limite avrei potuto dire che erano delle amiche fisioterapiste ! ) ; altri incontri "buffi" in un centro commerciale ( sempre con la mamma ovviamente e mia sorella giusto x far le cose fatte bene ) ... una bella mulatta con cui praticamente sono amico oltre che cliente , lei mi saluta e mi viene incontro x darmi un bacino ... la saluto e la evito facendo un cenno con la mano di no e lei prosegue ; alla fine tornando a casa in auto mia mamma -che è originaria di Genova- ha "classificato" in dialetto ligure la tipa , con mia sorella che rideva .... io con un "Belin oohhh ... se una bella mussa mi saluta .. io contraccambio !!" .
Poi con la stessa ragazza ( che beh nn passa inosservata pure in jeans e All Star ) becco il mio datore di lavoro dell'epoca che mi avrà preso in giro x ca. un mese ... visto che la cosa poi diventava pesante e con meno umorismo feci notare al capo che l'avevo intercettato uscendo da una pay , lui nn mi aveva riconosciuto ma io sì !
Insomma ragazzi , ma la gente deve sempre pensar male ??!!
Karzan
Jr. Member (109 post)
K+ 90 | K- 8

Grandissimo Carnevale,
non posso fregiarti di uno dei nuovi evanescenti karma solo perchè sto attendendo lo smaltimento delle famigerate 96 ore (anche se forse, le 96 ore sono un male molto minore dei nuovi insignificanti K).

La tua narrazione è sempre straordinaria, per forma e contenuti nonchè per gli effetti catalizzatori. Brillantissima, in ogni frangente, per ogni 'genere' toccato e a qualunque latitudine espositiva.



karzan

poohlover60
Full Member (68 post)
K+ 29 | K- 21
carnevale:

ombra801:

Ciao colleghi vi racconto cosa mi è successo tempo fa…


Questo è un racconto, oltre che simpatico, interessante.
Innanzitutto perché dimostra che qualche volta è vero ciò di cui in molte si vantano, cioè che le forze dell’ordine loro le conoscono… intimamente. Invero in un paio di casi mi erano stati fatti racconti che avevo ritenuto probabili: una brava, ma un po’ rigida, che mi diceva che non andava con poliziotti e compagnia perché aveva paura che poi non la pagassero in cambio di rassicurazioni generiche, e un’altra che con un poliziotto aveva stabilito una relazione, diciamo così, particolare. Altre volte mi sembravano vanterie o modi per tranquillizzare il cliente sul fronte dei controlli. E insomma, qui invece si vede che a fare le ronde di notte poi la tentazione viene.

In secondo luogo illustra una “situazione imbarazzante” un po’ diversa dal solito, in cui è la ragazza a conoscere una terza persona e a non nasconderlo. A me è capitato solo il rovescio, più scontato, che cioè sono con terze persone e devo augurarmi che lei abbia il tatto di nascondere la nostra confidenza. L’ultima volta poche sere fa, tornando a casa da un locale sui Navigli a Milano, lungo la circonvallazione, dove le presenze sono molto fitte e da me perlopiù conosciute. Sono con un amico e un’amica più giovane di noi due, fidanzata e serissima: il primo conosce le mie storie notturne, la seconda no e forse idealizza un po’ troppo la mia immagine di uomo di mezza età. Il mio amico è persona molto acuta, ma per niente portata a comprendere i messaggi allusivi. Quindi mentre io, non potendomi sbottonare, gli dico con qualche affanno che forse non ci conviene tornare dalla circonvallazione, dove c’è traffico ecc., lui mi costringe con argomenti ostinati e impietosi a non percorre alternative. Peraltro propizia pure il terreno raccontando alla nostra passeggera la storia del Parco Ravizza, luogo da sempre famoso della prostituzione cittadina, anche nella canzone dialettale, almeno per qualche tempo poi popolato di trans. Quindi comincia la processione: la prima è una bionda da cui sono stato una sola volta, non temo che mi riconosca. Seguono due morettine, una l’ho intervistata due volte, ma è impegnata in un colloquio e di sicuro non si ricorda di me. Il rivolo di sudore freddo è alla terza stazione del calvario, la ragazza che in questo periodo frequento più assiduamente e che saluto sempre, anche se non mi fermo. Quando ci avviciniamo al suo semaforo, ci fissiamo insistentemente attraverso il parabrezza, io le rivolgo un piccolo inchino che confido sfugga alla giovane che è seduta accanto a me, lei evidentemente nota che l’abitacolo è più popolato del solito e non muove un arto. Proseguiamo indenni. Il Parco Ravizza, già spopolato, non riserva insidie. Quindi riporto a casa prima lei, poi il mio amico, cui rivelo il mio attimo di panico. Mi dice che la nostra non è una moralista, però certo si sarebbe sorpresa dell’entusiastica manifestazione di una prostituta che si sbracciasse all’indirizzo della mia macchina. Eppure quel brivido lascia in me una forte tensione erotica, che mi calamita dall’ALTRA amica, se non altro per spiegarle ciò che comunque ha capito benissimo (anche se mi rivela il dubbio se la mia vicina fosse una collega o una "laica", così alla fine la carico e, a notte alta, c’è tutto il magnetismo e il divertimento per una complice e trasgressiva scopata nell’ascensore del suo palazzo.


C'è da dire che le nostre amiche "pay" se ti incontrano per strada in compagnia di qualcuno, che sia tu o che siano loro in compagnia, fanno finta di non conoscerti, a me è capitato molte volte, in questo sono molto discrete.
carnevale
Super Hero (905 post)
K+ 1074 | K- 59
ombra801:

Ciao colleghi vi racconto cosa mi è successo tempo fa…


Questo è un racconto, oltre che simpatico, interessante.
Innanzitutto perché dimostra che qualche volta è vero ciò di cui in molte si vantano, cioè che le forze dell’ordine loro le conoscono… intimamente. Invero in un paio di casi mi erano stati fatti racconti che avevo ritenuto probabili: una brava, ma un po’ rigida, che mi diceva che non andava con poliziotti e compagnia perché aveva paura che poi non la pagassero in cambio di rassicurazioni generiche, e un’altra che con un poliziotto aveva stabilito una relazione, diciamo così, particolare. Altre volte mi sembravano vanterie o modi per tranquillizzare il cliente sul fronte dei controlli. E insomma, qui invece si vede che a fare le ronde di notte poi la tentazione viene.

In secondo luogo illustra una “situazione imbarazzante” un po’ diversa dal solito, in cui è la ragazza a conoscere una terza persona e a non nasconderlo. A me è capitato solo il rovescio, più scontato, che cioè sono con terze persone e devo augurarmi che lei abbia il tatto di nascondere la nostra confidenza. L’ultima volta poche sere fa, tornando a casa da un locale sui Navigli a Milano, lungo la circonvallazione, dove le presenze sono molto fitte e da me perlopiù conosciute. Sono con un amico e un’amica più giovane di noi due, fidanzata e serissima: il primo conosce le mie storie notturne, la seconda no e forse idealizza un po’ troppo la mia immagine di uomo di mezza età. Il mio amico è persona molto acuta, ma per niente portata a comprendere i messaggi allusivi. Quindi mentre io, non potendomi sbottonare, gli dico con qualche affanno che forse non ci conviene tornare dalla circonvallazione, dove c’è traffico ecc., lui mi costringe con argomenti ostinati e impietosi a non percorre alternative. Peraltro propizia pure il terreno raccontando alla nostra passeggera la storia del Parco Ravizza, luogo da sempre famoso della prostituzione cittadina, anche nella canzone dialettale, almeno per qualche tempo poi popolato di trans. Quindi comincia la processione: la prima è una bionda da cui sono stato una sola volta, non temo che mi riconosca. Seguono due morettine, una l’ho intervistata due volte, ma è impegnata in un colloquio e di sicuro non si ricorda di me. Il rivolo di sudore freddo è alla terza stazione del calvario, la ragazza che in questo periodo frequento più assiduamente e che saluto sempre, anche se non mi fermo. Quando ci avviciniamo al suo semaforo, ci fissiamo insistentemente attraverso il parabrezza, io le rivolgo un piccolo inchino che confido sfugga alla giovane che è seduta accanto a me, lei evidentemente nota che l’abitacolo è più popolato del solito e non muove un arto. Proseguiamo indenni. Il Parco Ravizza, già spopolato, non riserva insidie. Quindi riporto a casa prima lei, poi il mio amico, cui rivelo il mio attimo di panico. Mi dice che la nostra non è una moralista, però certo si sarebbe sorpresa dell’entusiastica manifestazione di una prostituta che si sbracciasse all’indirizzo della mia macchina. Eppure quel brivido lascia in me una forte tensione erotica, che mi calamita dall’ALTRA amica, se non altro per spiegarle ciò che comunque ha capito benissimo (anche se mi rivela il dubbio se la mia vicina fosse una collega o una "laica", così alla fine la carico e, a notte alta, c’è tutto il magnetismo e il divertimento per una complice e trasgressiva scopata nell’ascensore del suo palazzo.
trinità return
IMPERATOR (20179 post)
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Non l'avevo mai visto questo topic
X Unire 3D o segnalazioni ,inviate un PM con LINK
https://www.youtube.com/wat…
ombra801
Jr. Member (153 post)
K+ 28 | K- 37
Ciao colleghi vi racconto cosa mi è successo tempo fa con una otr che frequantavo perchè adesso ha smesso,lei veniva a casa mia essendo in confidenza,un giorno la carico e ci dirigiamo verso casa mia,poco prima di arrivare posto di blocco,e con il culo che mi ritrovo paletta e mi fermano...
il carabiniere di avvicina,buongiorno patente e libretto,e documenti della signorina,menomale che li avevava consegno tutto,verificano,ci riporta il tutto,la ragazzoa guarda il carabiniere,lo chiama per nome e gli dice perchè non mi saluti nemmeno
ieri sera eri molto più simpatico quando eravamo insieme.al che saluto e riparto ringraziando la fortuna che non mi hanno trattenuto per uloteriori verifiche dopo lo spirito della ragazza...
carnevale
Super Hero (905 post)
K+ 1074 | K- 59
Io e un amico decidiamo di consumare a turno con la stessa ragazza. Raggiungiamo uno spiazzo spoglio di un’area industriale labirintica, con il sole basso del tramonto di giugno, al primo comparire delle notturne mentre la giornata di lavoro è finita per tutti o quasi (vicino a noi vedo ancora una macchina davanti a un cancello). Il nostro interesse non è quello di un seminario di anatomia maschile comparata, quindi facciamo i turni.

Prima tocca a me, lui si allontana, mi godo un pompino scoperto, io in piedi, lei seduta che sporge dall’abitacolo con le sue tettone, su cui a tratti mi soffermo anch’io con le mani e le labbra, con succosa sputata finale, per la quale ha la cortesia di invitarmi a scostarmi. Niente disturba l’idillio crepuscolare se non l’insistito ronzio, non delle immancabile zanzare nell'afa del sud Milano, ma di un motorino. La compagna mi rassicura, ma intanto non esce dalla macchina, specificando che di notte lo farebbe, ma c’è anche troppo luce. Ma allora qualche rischio c’è!?

Poi il mio amico prende il mio posto e io il suo, passeggiando nella strada che dà accesso allo spiazzo cieco della consumazione. Faccio passare il tempo in attesa, quando vengo improvvisamente chiamato a rendermi utile nella funzione, inedita per me, forse non particolarmente nobile ma urgente nella circostanza, di palo anti-pizza. Ecco infatti che il ronzio alla fine si materializza in un motorino delle consegne a domicilio. Il ragazzo mi avvicina, provenendo ovviamente dalla parte opposta a quella in cui la coppia temporanea è appartata; lo aspetto in piedi e lui mi chiede, con la soddisfatta aspettativa di chi crede di aver finalmente trovato chi stava cercando, se l’ho ordinata io la pizza. No, rispondo. Lui si dispone a proseguire: così la servirebbe direttamente al mio amico, in piena impecorata fuori dalla macchina! Mi trovo di fronte ad un dilemma etico che risolvo in base al principio del minor male: lasciare qualcuno senza cena è male minore rispetto a mandare a monte così una scopata. E gli dico, evidentemente con l’adeguata forza persuasiva: guarda che da questa parte sono già andati via tutti. È perplesso, ma torna indietro, lo vedo girare ancora e passare nella via perpendicolare ormai a distanza di sicurezza. Sconsolato per il recapito mancato e non ancora del tutto convinto si ferma a controllare sul cellulare la topografia della zona, ma poi sparisce e il ronzio si perde, lasciando il campo alle sole, quasi innocue, zanzare.
vercinge52
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Ricordo un episodio simpatico e...gustoso (poi spiego perchè con un cinese che frequentavo con regolarità (mentre mia figlia giocava a tennis per ingannare il tempo!). Durante un BBJ pr il quale era molto portata le squilla il cell. al che mi infastidisco e le chiedo di non rispondere, al che lei "non è il telefono, è un allarme per spegnere il fuoco" stava cucinando! Sicchè va in cucina e torna finendo il suo (ottimo) lavoro. Mentre mi rivestivo mi ha fatto la sorpresa di un piattino con raviolo cinese! così oltre alla scopata mi sono fatto l'antipasto!
Ben poche sono le donne "oneste" che non siano stanche di questo ruolo.
Friedrich Nietzsche
pincopallo_1234
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Wonderfulmagic:

....
Dal lato guida scende una signora, tailleur e taglio di capelli sbarazzìno, borsetta in mano, rovista alla ricerca del portafoglio, per avere il favore della luce si volta in direzione dei faretti...e chi è?
La mitica professoressa P. che non più di 1 anno prima avevo avuto nel mio ultimo e travagliato anno di scuola superiore e che aveva fatto ammazzare di pippe i 3/4 della popolazione maschile dell'istituto.
Non era una la classica gran gnocca, aveva anche un bel culacchione largo, ma aveva un particolare modo di fare e uno sguardo particolare che stuzzicavano il testosterone ribollente di noi studenti. Età compresa tra i 45 e i 50, nel complesso una bella donna.
Ovviamente sposata con prole e pizzicata in una situazione che obiettivamente lasciava poco all'immaginazione.
Lei non mi vide, io feci finta di parlottare con la pay nella mia macchina per temporeggiare.
Uscii solo quando le luci della sua alfa nera svoltarono verso le pensiline di parcheggio di fronte alle camere...


Io invece mi sarei volutamente fatto vedere, anzi... Avrei fatto di tutto per farmi riconoscere e l'avrei anche salutata!
Sai che imbarazzo per lei... una piccola vendetta!
Oppure ti avrebbe proposto di incontrarla, in cambio del tuo silenzio.. che ne sai?
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