Sempreintir, che per me, incallito piemunteis, significa ""mai moll", nel senso che è sempre in tiro... eccitato, come il releè n° 7 delle E550 e 551.
Dopo un bel po' capii che volevasi significare,,, sempre alla guida dei "bestioni" dei trasporti su gomma.
Ti saluto e, provocato nonchè chiamato in causa, torno in pista, ben volentieri!!!
Karma + attè e a Luky... che avete tirato sù un 3d che languiva di brutto... ho voluto vedere fin quando... il quando è arrivato, per fortuna!!!
Segno indelebile che .. "forse" la curiosità e la Cultura, con la C maiuscola, per la Cultura popolare, quella a volte ancora orale e non scritta, suscita un certo interesse.
Ricordate che curiosità per la cultura, è segno indelebile d'intellighenthia!!!
Purtroppo alcune settimane fa abbiamo perso un rappresentante di quella cultura, che tanto ha fatto per il nostro territorio:
L'amato Gipo.. che di cognome faceva Farassino... nato in via Cuneo n° 6... alla barriera dell'M... come Milano, pensate che quando era nato lui, nel 1934, la Barriera di Milano era in via Cuneo... adesso è alla Sfinge... ne ha percorso di Kilometri, in questi ultimi 80anni!!!
Era un vero amico, almeno per me, anche se da quando aveva intrapreso la via politica del Leghismo, non condividendo la sua scelta, non ho più avuto modo di condividere con lui, le sue discutibili scelte.
Mi piace però ricordarlo per le cose che condividevamo e non quelle che ci separavano.
All'uopo vorrei ripostare un mio intervento su di lui, logicamente quando era ancora in vita.
In tale mio intervento scritto di alcuni mesi fa, traspare tutta la stima e la nostalgia dei tempi passati.... di cui alcuni momenti condivisi, tra me e lui... veri amici.
Ciao Gipo.. in memoria viva.. sempre!!!
"""Carissimi compari di “ciulende”
Continuando a trattare l’argomento “Musica popolare”, come accennato nell’altro intervento.. “Mediato”.. tramite seduta “spiri-ciulitica” dal giovin Cala, una pagina importante anzi, un intero libro in merito, l’ha scritto il grande Gipo che, essendo nato nel 34, ha potuto vivere ed apprezzare un mondo, che io ho si visto ma, non vissuto come lui, ci sono ben 11 anni di diversità
Lo conobbi nei primi anni sessanta, andavo ancora alle superiori e lui conduceva un locale tutto suo, “&rdquo

a Gipo”” appunto, in C. Francia, dopo p.zza Massaua. Chi ci presentò fu una persona mitica, vecchio partigiano, grande musicista di fisarmonica, però dilettante (per modo di dire), il suo vero lavoro era il macchinista, erano vicini di casa quando Gipo era giovane, alla barriera dell’M, era del 20 e si chiamava “Maiu”. Pensate che suo padre lavorava alla Nebiolo e fu il più grande falsario di documenti, al tempo del Fascio e durante la Resistenza, logicamente a Torino.. scusate ma, questo è un altro discorso.
In quel periodo Gipo stava scrivendo: Serenata ciucatu-na, Sangon Blues, Matilde Pellissero, ecc.. Maiu gli faceva da consulente musicale ed il giovanissimo Noba, venne chiamato a “dare una mano” sui testi. Premesso che per i testi c’erano fior fior di competenti in materia: Renzo Lori grande attore della Rai radio e Vittoria Lottero ,che poi diventò la moglie di Gipo.
Alcune curiosità ed aneddoti ve li devo raccontare: Matilde Pellissero non era altro che la figlia della “Purtiera” e poi purtiera lei stessa, di uno stabile vicino a via Cuneo 6, dove nacque Gipo e sta qua fece da nave scuola a tutto il quartiere. Maiu raccontava che la purtiera in parola, un giorno intervenne per salvare il pingone di Giacu, che si era sposato un’amica di Matilde, lui non lo sapeva ma, Matilde si, che la novella sposa era affetta da “Epilessia” e, quando raggiungeva l’orgasmo digrignava i denti…. (anciuava i dent o la buca).
Povero Giacu, durante un 69, la prima sera di matrimonio, con la sua abilità leccatoria, fece raggiungere l’orgasmo alla sposina, la quale digrignando i denti, stava staccando il pingone al marito novello, che si mise a strillare come un ossesso, sia dal dolore che dal terrore di essere evirato!!! Matilde al corrente e sgamata su tutto, accorse come un fulmine, munita ed armata di 2 cucchiai, che gli servirono per aprire le fauci della sposina, per liberare il pingone dello sposino dalle fauci della sposina… pensate come corse e si diffuse la notizia… ne stiamo parlando ancora adesso.
Serenata ciucatu-na invece era una storia quasi vera, di una fi-ja che abitava in piazza Crispi…. Il ritornello: “”Ven almenu dal pugiol, mandie ‘n bacio a sto por fijl, c’a per le bave mac p-r ti!!!”””, fu un parto difficile e laborioso, poi si risolse in quel magistrale modo, che ben conosciamo, sulla musica del tango Argentino: “A media luz”.. provate a sentire il ritornello di tale tango… e vedrete. Noi lo standardizzammo in lingua Piemontese con “” Mi bandu cume ‘n mul, e l’ei quasi sempre dur.. e molme sta ciurgnassa, se no ‘t rumpu ‘l qul!!!””, sulle stesse note e metrica e lo usammo diverse altre volte.
Poi Gipo fece carriera, chiuse il suo locale per dedicarsi in toto alla sua vena artistica e diventò un ottimo attore caratterista, recitò in commedie classiche come: “Le miserie ‘d munsù Travet”” di Bersezio ed, in vari Film sia ambientati in Torino che a Napoli. Poi come cantante raggiunse un primo successo nel 70 a: “Un disco per l’Estate”, passò poi ad esibirsi nei meglio teatri di Torino: Massaua, Erba e Carignano ed al Derby di Milano, sempre con la regia di Massimo Scaglione, altro genio Piemontese (è di Alessandria). Esilaranti e pieni di contenuti furono i suoi recital, tra cui “’Na ni-ula al sul””, la produzione di canzoni e ballate è stata veramente degna di nota, sia per qualità che per quantità. La sua vena produttiva e creativa s’interruppe negli anni 80/90, con la sua discesa in politica.. ma, a l’è sempre chiell!!! """""
Visto

? Scritto in tempi non sospetti... basta andare a vedere in questo 3d!!!!