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bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Ciao Andaty,
da quelle parti sono stato solo in New Zealand (ma a pesca con amici) e alle Hawaii con la mia compagna Teresa (in vacanza), quindi......... nisba.

Wilbur Smith chi ?......... ha si ora ricordo, era quello che incontravamo sempre durante i safari in Africa. )

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
AnDaty
Sr. Member (226 post)
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bigfoot hai girato tutto il mondo...e ci hai deliziato con le tue storie, in alcune di esse sembrava di leggere Wilbur Smith. Scoprendo anke usi e costumi locali...ma guardando il planisfero, manca l'Oceania...
avventure aborigene non ne hai fatte?
Ciao
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Caro MiamiVice,

quando quel mattino mi hanno "prelevato" per portarmi alla sede dei Servizi di Sicurezza non mi sembrava proprio il Paese dei Balocchi.
E meno male che non mi sono fermato ad assaggiare il tè o il caffè che mi hanno offerto(più che altro perchè non volevo verificare il seguito come mi aveva detto il mio amico).
Comunque, mai avrei immaginato come si sarebbe conclusa quella giornata.

Per quanto riguarda la vacanza in quella Disneyland, è meglio che non vi dica quanti VA (Ndr: Velocità Autostradale) mi è costata .

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
MiamiVice
Sr. Member (289 post)
K+ 356 | K- 194
bigfoot:

Capitolo V - "La lampada di Aladino" 

...Uscimmo sul piazzale, dove avevamo lasciato le auto; mentre lo zingaro controllava che le auto fossero a posto (ve lo immaginate fregare un'auto ad uno zingaro ?), diedi un'occhiata all'orologio: segnava le 03:30am.
Ridendo e scherzando avevamo passato oltre 4 ore in questa Disneyland del sesso.


Ma è il Paese dei Balocchi scritto da Collodi, in versione hot? )
Racconto veramente esagerato.... ora lo sai che molti colleghi ti chiederanno di fargli da guida per una mini vacanza del piacere?? :

Sei nelle ore, Post-it


      MiamiVice

Piatti preferiti: Y, capezzoli e labbra morbide e carnose. Chi non bacia gode solo a metà
TBK®
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Capitolo V - "La lampada di Aladino" 

Finalmente venne sera; dopo aver fatto la mia solita telefonata a Teresa (ovviamente senza accennare ai miei “disguidi” per non allarmarla ulteriormente, mi preparai per la serata.
Dato che dovevo andare a fare bisboccia con una banda di tagliagole e un samurai, optai, vista la mia taglia, per una “tenuta” alla Tony Soprano (Ndr : vedi serial tv “The Soprano's&rdquo.

Il locale dove dovevamo andare era alla periferia di Riad; impiegammo circa 3 quarti d'ora ad arrivarci nonostante il bosniaco avesse una buona andatura, rischiando anche un paio di volte di mettere sotto qualche persona.
Comunque arrivammo sani e salvi a destinazione; il locale era in un gigantesco villone, circondato da alte mura e palme; da fuori mi ricordava un palazzo reale.
Sul muretto all'ingresso, una piccola targa in ottone con scritto (in arabo e in inglese ) : “Aladdin's lamp”.
Entrammo senza nessun controllo (ci sono più controlli nelle discoteche italiane, anche se dopo capii il perchè.

Dentro sembrava di essere nel film “Casablanca”; tavolini rotondi su cui erano appoggiate delle candele profumate accese; su un piccolo palco una signora/ina non araba cantava una canzone malinconica (che non ho riconosciuto) nell'indifferenza totale dei presenti.
La maggior parte erano arabi, ma notai anche qualche straniero; tutti bevevano alla grande (ma l'alcool non era proibito ?).

Mentre il serbo parlava con un cameriere, ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo delle birre ghiacciate che arrivarono in pochi secondi.
Subito dopo ricomparve il cameriere accompagnato da un donna (araba) di età indefinita, vestita all'europea e tutta “tirata”.
Il serbo iniziò ha parlarle, girandosi ad un certo punto verso di me e il giapponese e indicandoci alla donna.
La donna ci sorrise, mettendo in mostra un paio di denti d'oro; tra anelli, bracciali e collane varie aveva più oro addosso lei che un galeone spagnolo che ritornava dalle americhe.

Ci alzammo tutti quanti e mettendoci in formazione tipo (il serbo e il bosniaco davanti con la donna, io e il giapponese in mezzo, lo zingaro e e lo “sfregiato” in coda), attraversammo il salone del bar.
Mi stavo divertendo da morire, vedere come tutti nel salone si affrettavano a scansarti gonfiava a dismisura il mio ego. )
Quei 4 non saranno stati bellissimi, ma incutevano timore, e a me questo piaceva da matti.

Dopo aver percorso un lungo corridoi tutto rivestito in marmo bianco, sbucammo su un bellissimo giardino interno, con tanto di fontane, piante, fiori, prato all'inglese e sopratutto un discreto numero di giovani fanciulle vestite come sul catalogo generale di Victoria Secret's.
Il serbo mi fece cenno che loro si fermavano qui, avevano già visto che c'erano degli articoli interessanti (avevo visto anch'io che molte arrivavano da paesi europei sopratutto dall'est, e quindi come si suol dire “paesi e buoi dei paesi tuoi&rdquo.

Io invece ero rimasto fermo accanto alla maitresse (ora avevo capito chi era) con il giapponese; ormai ero diventato per lui il suo “shogun” (me lo aveva detto nel pomeriggio, perchè era rimasto impressionato da come avevo gestito la situazione).
La maitresse rimase un po' delusa che non approfittassimo di tutto quel ben di Dio; mi prese sottobraccio e mi condusse, attraverso una serie di corridoi e stanze, in un'altra ala dell'edificio.
Era un gigantesco salone sempre tutto rivestito in marmo, con un'altrettanta gigantesca piscina azzurra; su un lato si aprivano delle salette, ove intravedevo dei lettini per massaggio professionale.
Subito arrivarono, cinguettando un gruppetto di 5 cinesine; erano tutte molto belle (tipo quelle che vedete sulle foto pubblicitarie dei CM in Italia (anche se in realtà sono quasi sempre giapponesi); assomigliavano tantissimo a Piccola Luna, solo che queste non erano miniaturizzate.
Qui capii, cari compagni di merende, che in Italia ci mandano solo gli scarti.
Vidi che al giapponese brillavano gli occhi, allora gli dissi “Vai pure.”; mi guardò per un attimo, dopodichè mi fece il solito inchino con la testa e si fece risucchiare dal gruppo di cinesine.
La maitresse mi osservava dubbiosa; aveva capito che io ero quello “potente” del gruppo; prima avevo “sistemato” i mie uomini come ogni buon capo, ora probabilmente si chiedeva cosa volessi di speciale visto che avevo rifiutato le precedenti portate.

Con aria furba, da tipico mercante del suk, mi disse qualcosa in arabo, che io non capii ovviamente; probabilmente stava cercando di capire quale “articolo” fosse di mio interesse.......
Riprendemmo il nostro cammino tra sale e corridoi, fino ha sbucare in una sala tutta piena di cuscini,divani, piccole poltrone e..... alcune bambine.
Rimasi di stucco; mi girai verso la maitresse e gli dissi deciso un bel “No assolutamente !! “ perentorio.
Feci anche la faccia disgustata, e questo probabilmente generò un equivoco; immediamente iniziò ha blaterare, battendomi sulla spalla, come se avesse capito quello che cercavo.
Probabilmente il motto del locale era “soddisfatto o rimborsato” e quindi, altri corridoi, stanze e un'altro giardino interno, più bello di quello precedente, con fontanelle da tutte le parti; ogni fontanella aveva un “puttino” che con il suo pisello disegnava giochi d'acqua.
Solo che in questo giardino c'erano solo.... ragazzi, la maggior parte ignudi (per far vedere la merce nò; tutti molto giovani e belli (avranno avuto un'età tra i 12 e i 20).
Mi stavo alterando, la maitresse l'ho capì al volo e mi trascinò via, verso altre soluzioni.
Il mio equipaggio aveva oramai iniziato a scommettere su cosa ci avrebbe offerto la tipa come prossima fermata; chi diceva un branco di cammelle, chi un branco di asine, e chi invece propendeva per un branco di capre (più maneggievoli). :

Io invece ero sempre più incazzato; la giornata era iniziata male e stava finendo peggio, oltre a tutto avevo pure spese un sacco di soldi per far divertire gli altri.
Arrivati in fondo ad un corridoio piuttosto scuro, aprì un porta e sentii chiaramente un odore di bruciato e il crepitare delle fiamme.
Mi fece entrare, guardai : c'erano 3 ragazze bionde piuttosto “muscolose”, sedute su degli sgabelli, con addosso dei costumi mediovali in pelle; sparsi per la stanza, vari strumenti di tortura : ruote, tavoli vari, croci di S.Andrea e catene che pendevano dal soffitto; in un angolo un braciere con sopra alcune tenaglie e strumenti vari.

Dissi alla maitresse (in inglese purtroppo): “Grazie ma ho scampato un'esperienza simile alcuni mesi fa in Messico, e non vorrei approfondirla qui.”
Capii al volo che non era il mio genere, tornammo fuori e ripartimmo per un'altro reparto.
Oramai ero completamente sconsolato, la seguivo come una pecorella smarrita; ad un certo punto si fermò, fece dei disegni con le mani per aria, per farmi capire che qui dove mi portava sarebbe stato di mio gradimento; io pensai : “Basta che non ci sia un gigante con un nerchia fuorimisura....”

Entrai nella stanza che mi stava indicando; sembrava la camera della regina di Saba (non quella degli elettrodomestici); gigantesco letto con tende sui lati, tavolini e cuscini dappertutto; sui tavolini vassoi di frutta secca e dolci, con caraffe di non so cosa.
Nell'aria un odore di spezie, di caffè e tè contemporaneamente; eravano vicini alle cucine ?
A questo punto, stanchissimo mi diressi verso il letto e mi ci buttai letteralmente sopra.
La maitresse iniziò a parlare (tanto continuavo a non capire una mazza), facendo vedere tutti le features della stanza.
Ad un certo punto si avvicinò ad una specie di grossa lampada posata su un tavolino; la strofinò sulla sommità e partì una specie di nenia araba.
Perfetto, iniziai a chiudere gli occhi, avevo sonno.
La tizia, vedendomi rilassato, disse ancora qualcosa, poi se ne andò rinchiudendo la porta.
Ero solo con i miei pensieri, quando sentii entrare qualcuno nella stanza; alzai la testa e rimasi allibito.

C'erano 3 ragazze vestite da odalische che mi stavano guardando; erano chiaramente di etnia locale, piuttosto “in carne” come potevo intuire da sopra i veli che avevano addosso.
Quella più robusta iniziò ha fare una specie di danza tribale, mentre le altre 2 si erano sedute ai miei fianchi.
Sentii chiaramente che Mister Dick si era svegliato e mi chiedeva cosa stava succedendo.
La ragazza intanto aveva iniziato ha togliersi i vari veli che la coprivano (compresa la faccia); intuii subito che non era una velina.

Difatti poco a poco stavano comparendo varie maniglie dell'amore e chiari segni di cellulite; iniziò una specie di danza del ventre (nel senso che il ventre andava sempre dalla parte opposta a dove andava lei); intanto le altre 2, nonostante non si fossero ancora tolte nulla, avevano iniziato a “toccarmi”.
A forza di agitarsi, intanto era caduto anche l'ultimo velo (a parte quello su viso); quello che vedevo però non era molto incoraggiante (almeno per me).
La ragazza era piuttosto “in carne”, di età indefinita (comunque per tranquillizzare quei lettori sensibili a queste cose, sicuramente maggiorenne a giudicare dal gatto persiano nero che aveva tra le gambe). )

La cosa che più mi colpì però era il seno ; era almeno una 8° misura, forse anche di più, con 2 capezzoli scuri del diametro di una tazzina di caffè.
Mentre la guardavo, le altre 2 che erano rimaste vestite con il loro chador, iniziarono a sfilarmi la camicia e i pantaloni.

Feci un breve ragionamento con il mio equipaggio : ok, non mi sembrano miss mondo, però se molliamo l'ancora per cercare qualcosa di meglio non è detto che lo troviamo.
Tanto vale, forse, restare qui; l'equipaggio approvò la mia soluzione.

Oramai completamente nudo, presi la ragazzona (con un po' di fatica) e la feci sedere sulle mie ginocchia; le 2 miss al mio fianco, intanto avevano iniziato ad occuparsi di Mister Dick, che mi fece capire subito che erano delle professioniste “navigate”.

A questo punto, si avverte i Sigg. Lettori che la narrazione diventa, per forza di cose un po' “cruda”.

Mentre una delle ragazze al mio fianco aveva tirato fuori un “gommino”, l'altra preparava Mister Dick all'investitura finale.
Quando tutto fu pronto, quella alla mia destra, tenendolo ben fermo in mano, aiutò la danzatrice ha posarsi sul trespolo; poi iniziarono a spogliarsi anche loro (finalmente potevo vedere cosa c'era sotto tutti quegli stracci).

Apro una parentesi : Bigfoot è uno molto timido, e pensa che una donna per volta sia più che sufficiente; l'importante che ci sappia fare.
2 per volta, se ci sanno fare, diventa troppo impegnantivo; 3, diventa una sfida contro se stessi (ne vale la pena ?). :
Chiusa parentesi.

Anche loro, sotto lo chador, erano completamente nude; ed erano anche molto più belle della danzatrice (che intanto aveva iniziato ha danzare sul mio trespolo, tirando fuori la lingua con cui riusciva ha toccarsi addirittura il naso).
Peccato che erano ambedue incinte.
Ero esterefatto; come si fa ha lavorare (loro) e a far lavorare (gli altri) delle donne incinte in un bordello ?

Gli chiesi, a gesti , di quanti mesi erano.
“Five months” una, “Six months” l'altra.
Ora nel mio manuale personale di bordo, all'articolo 27, comma 2 si dice : “Mai con donne incinte.”
A gesti le ringraziai della collaborazione, ma mi bastava la danzatrice che avevo sul coso.
Rimasero un po' perplesse, tentarono anche di farmi cambiare idea prendendomi le mani e appoggiandole sul loro ventre.

Vedendo però che ero rimasto fermo nella mia decisione, ripresero i loro chador e sculettando se ne andarono via.
Mi restava solo da risolvere il problema con la danzatrice; la quale aveva iniziato ha fare il solito giochetto delle arabe, forse pensando che non lo conoscessi.

Peccato che il vostro Bigfoot era stato qualche anno prima ad Amman in Giordania, dove una simpaticissima funzionaria giordana si era premurata di farmi conoscere il giochetto, che consiste nell'usare la vagina come se fosse una bocca (d'ora in avanti PBJ, prendete nota).
Se la ragazza ci sa fare, il vostro orgasmo (e in parte anche il suo), può durare anche 10-15 minuti.
Per ovvi motivi però è consigliabile ai maschietti di fare un controllino cardiovascolare prima, perchè la pratica può essere potenzialmente pericolosa (così mi disse una volta Teresa).

Vedendo che me la stavo prendendo con calma, la danzatrice si abbassò verso di me, prendendo i suoi enormi seni e cominciò a pacioccarli; davanti a quella visione, con le sensazioni che trasmetteva il PBJ, chiusi gli occhi per “assaporarli meglio”.
Dopo alcuni secondi, cominciarono ad arrivarmi in faccia degli spruzzi.
Che c....o sta succedendo ? Riaprii gli occhi e la guardai; da quegli enormi seni, uscivano dei getti di latte, che mi arrivavano regolarmente in faccia.

Era di nuovo allibito; ma in questo bordello c'era qualcosa di normale ? :

In pochi minuti, mi aveva trasformato in Cleopatra che sta facendo il bagno nel latte; va bene che sono abituato alle zone umide (e che mi piacciono anche), ma quando il troppo è troppo, basta.
La fermai con un gesto perentorio; ci rimase male, probabilmente ero il primo utente che non gradiva la doccia nel suo latte.
A questo punto, fermò anche la danza, scese dal trespolo, mi tolse il gommino e velocemente passò ad un BBJ classico.
Io intanto la osservavo cercando di capire dove voleva arrivare, mentre lei osservava me, per vedere come reagivo.

Reagivo cercando di resistere, contando le pecorelle e pensando a cose innocenti o di lavoro, perchè oramai il gioco mi piaceva e non volevo finirlo subito.
Ad un certo punto gli dissi “Slow !!”, facendo anche il gesto; lei ubbidì, ma subito dopo fece un numero da alta scuola: lasciò uscire il povero Dick, ormai paonazzo e sul punto di non ritorno e dopo avermi osservato, aprì le fauci a dismisura e in un solo colpo inghiottì Mister Dick e le 2 sorelline.
Non avevo mai visto un numero del genere; credo che per poterlo fare, oltre ad un lungo addestramento, ci voglia anche delle caratteristiche particolari che non tutte hanno.
Con la lingua iniziò ha giocare con le mie cose; non so come facesse (e che ne ho visti nella mia lunga carriera, ci potrei tranquillamente farci un libro).
Ma come questa, mai nessuna mi aveva trasmesso sensazioni così forti; mi venne in mente Teresa, dovevo assolutamente insegnargli questa tecnica; o mandarla a ripetizione da questa tipa.
Riusciva ad aspirare e ruotare la lingua creando un effetto centrifuga indescrivibile, tipo scossa elettrica che mi percorreva tutto il corpo.
Mi distesi sul letto, cercando di pensare alle cose più astruse; volevo prolungare quel momento all'infinito, era piacere allo stato puro.
Mi concentrai su un punto del soffitto; per la prima volta notai che non era blu come mi sembrava inizialmente, ma vi erano state dipinte anche delle piccole stelline bianche, forse per simulare la notte.
Ad un certo punto sentii che la tipa iniziava ha massaggiarmi, con le dita, il perineo.

Maledizione, questo era il colpo di grazia; forse aveva capito che la stavo tirando troppo in lungo, e difatti dopo pochi minuti fui costretto ha mollare il carico.
Non so come, ma riuscii a non urlare. )

Sentii dei colpi di tosse, ma rimase attaccata al bocchettone fino alla fine; anzi, si assicurò che non ci fosse ancora qualche colpo in canna.
Questo è fare bene il proprio lavoro, un'autentica professionista !
Si rialzò e nonostante avesse la bocca piena, riuscì ha sorridermi; quindi accertatasi che la stessi guardando, mandò giù tutto, verificando con la mano che non ci fosse qualche residuo sulle labbra.

Ero distrutto; conoscendomi sembra impossibile, ma era veramente così; pensai alla saga di Harry Potter e ai Demoni che ti succhiano la vita. :
Speriamo che questa tipa non mi abbia succhiato anche qualche anno di vita..............

Facendo uno sforzo non indifferente, mi rialzai dal letto; lei prontamente corse ha prendere una bacinella piena d'acqua di rose (c'erano anche i petali) e iniziò ha lavarmi per benino.
Io continuavo ha tenere il mio sguardo su quelle tette enormi che ballonzolavano; ogni volta che faceva un movimento un po' brusco, si produceva un effetto di “dripping”; ero come ipnotizzato.

Dopo avermi lavato, asciugato e stirato, mi rivestii; prima di uscire dalla città di Samarcanda, gli diedi un bacio sulla guancia.
Lei sorrise contenta.
Appena fui nel corridoi e mentre cercavo di capire che strada dovevo fare per ritornare dai miei bravi, da dietro una tenda apparve la maitresse.
Pensai : “Chissà se si è goduta lo spettacolo ?”
Ma in fondo, ormai il ghiaccio era rotto; probabilmente ero già finito negli archivi della DEA e dei “federales” messicani, quindi qualche altro spettatore in più cosa cambiava ?
Ritornammo velocemente al punto iniziale, con lei che continuava ha parlare (in arabo) e io ha tacere.
Quando arrivai nella sala iniziale dove c'erano gli articoli standard, notai subito che c'era anche il giapponese; gli chiesi con un cenno com'era andata e vidi che mi sorrise facendomi il segno di ok con la mano; bene.
Quando il serbo mi vide, spostò le 3-4 ragazze che aveva addosso, e scattò in piedi; contemporaneamente emise un breve fischio e in un attimo comparvero anche gli altri 3; mentre si rivestivano, riuscii ha notare sul petto dello “sfregiato” un tatuaggio gigantesco a colori che riproduceva la croce di S.Giorgio.
In un attimo capii tutto; ecco perchè all'arrivo aveva parlato con alcune ragazze in russo: era un georgiano.
Ancora una volta mi complimentai mentalmente con il tizio che aveva organizzato la security per questa missione: cosa c'è di meglio che utilizzare 4 templari slavi in un paese profondamente arabo ? :

Comunque ero stanco, volevo andare a dormire e quindi dissi loro che potevamo tornare alla base;
detto fatto, riattraversammo il bar in formazione tipo (mi piaceva troppo vedere come le persone ti guardavano e/o ti scansavano, con ammirazione e/o preoccupazione).
Uscimmo sul piazzale, dove avevamo lasciato le auto; mentre lo zingaro controllava che le auto fossero a posto (ve lo immaginate fregare un'auto ad uno zingaro ?), diedi un'occhiata all'orologio: segnava le 03:30am.
Ridendo e scherzando avevamo passato oltre 4 ore in questa Disneyland del sesso.


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Resisti Dania, sta per uscire l'ultima parte. )

BF
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dania.rose
Pay girl (43 post)
K+ 170 | K- 55
MiamiVice:

bigfoot:

Salii sulla loro macchina e ci avviammo, ovviamente seguiti con un'altra macchina dai “miei bravi ragazzi”.
Su di loro mi stavo ricredendo; avevano coraggio da vendere. :
...
Cominciavo a capire perchè mi davano un sacco di soldi per questo lavoro. :


Lo so.. sono tutt'altro che slavi.. : però mi hai fatto venire in mente loro!

http://www.balbonivideo.com…




Avventuroso BF, uff basta con ste puntate voglio sapere come finisce

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MiamiVice
Sr. Member (289 post)
K+ 356 | K- 194
bigfoot:

Salii sulla loro macchina e ci avviammo, ovviamente seguiti con un'altra macchina dai “miei bravi ragazzi”.
Su di loro mi stavo ricredendo; avevano coraggio da vendere. :
...
Cominciavo a capire perchè mi davano un sacco di soldi per questo lavoro. :


Lo so.. sono tutt'altro che slavi.. : però mi hai fatto venire in mente loro!

http://www.balbonivideo.com…
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TBK®
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
All'uscita dei nostri uffici, trovammo la nostra scorta ad aspettarci; i Sauditi tirarono fuori i loro tesserini per farsi riconoscere, gli slavi invece fecero vedere lo loro facce feroci e intravedere le armi che avevano sotto le giacche xx-large, disponendosi a semicerchio; i 3-4 poliziotti di guardia all'edificio, a scanso d'equivoci, si allontanarono velocemente.

Cavolo, l'ultima cosa che volevo era una “sfida all'OK Corrall” lì sul marciapiede, in mezzo alla gente che passava. :

Visto che probabilmente ero quello con più sale in zucca dei presenti, mi misi in mezzo e dissi ai “miei bravi ragazzi” (fa molto film di Scorsese) :
“Vado con loro solo per chiarire una faccenda; state tutti calmi.”

Il serbo aveva la stessa faccia feroce di quei antichi cavalieri che vedi rappresentati nell'iconografia della chiesa ortodossa, mentre tagliano le teste dei guerrieri turchi-ottomani.
Tra slavi e mussulmani è almeno un secolo che hanno qualche questione in sospeso........ :

Salii sulla loro macchina e ci avviammo, ovviamente seguiti con un'altra macchina dai “miei bravi ragazzi”.
Su di loro mi stavo ricredendo; avevano coraggio da vendere. :

Arrivammo alla loro sede e finalmente vedevo gente in divisa (erano poliziotti); salimmo al 3 o 4 piano (non ricordo più bene) e mi fecero accomodare in una stanza; c'era solo un tavolo e 2 sedie sui lati opposti; inoltre c'erano 4 telecamere (una per ogni angolo, si vede che avevano larghezza di mezzi).
Dopo circa 10 minuti, si aprì la porta e entrarono 2 tizi; erano vestiti normalmente, in giacca e cravatta; uno dei 2 aveva in mano una cartelletta e una faccia che non mi ispirava per niente; sembrava la controfigura del feroce Saladino, quello della Perugina; barba alla Nazzarena, occhi scuri e un naso che non passava inosservato : sembrava il becco di un tucano.
L'altro invece sembrava un parente di Kabir Bedi (quando era giovane).
Mi fecero accomodare su una delle 2 sedie e mi chiesero se potevano offrirmi un caffè o un tè.

C....o, allora non era una leggenda metropolitana quello che mi aveva detto il mio amico dell'ENI....

Declinai l'offerta, presi la sedia e la spostai su un lato del tavolo a fianco di “faccia da tucano”, evitando così di avere alle spalle Kabir Bedi.

Probabilmente chi li aveva addestrati ha condurre gli interrogatori erano gli stessi che avevano insegnato a me ha resistere (e di questo credo che ringrazierò sempre gli americani e il loro sistema di approccio a 360° al lavoro che dovevamo svolgere). :

“Faccia da tucano” aprì la cartelletta, prese un foglio e dopo aver fatto finta di leggere, mi disse :
“Mister (omissis), il giorno xx era a bordo di un volo della B.A. proveniente da Parigi che ha fatto uno scalo non previsto a Tel Aviv.”
Non era una domanda, ma risposi comunque “Sì”
“Lei è poi stato fermato dai Servizi di Sicurezza Israeliani.”
Anche questa non era una domanda, visto che già lo sapevano, comunque risposi “Si”
“Poi però è stato rilasciato....... “

Che c....o di domanda era ?

“Mi hanno rilasciato perchè era un semplice controllo di routine, e visto che sono un cittadino italiano incensurato che è venuto nel vostro paese per lavorare, non vedo cosi ci sia di male.”

Dalla cartelletta tirò fuori una fotocopia del mio passaporto, e facendomi vedere tutti i vari visti di entrata e uscita dai vari paesi mi disse :
“Israele, Finlandia, Russia, Mongolia, Costa d'Avorio, Messico, Costarica, Venezuela, Angola, Nigeria, India, Vietnam, Giappone, Thailandia, Cina etc.; Mister (omissis) , vedo che ha girato parecchio.”
Mi stavo spazientando, non avevano nulla in mano, solo del tempo da perdere.

“Chiedete alla mia Compagnia, sapete il lavoro che faccio, sono nel vostro paese perchè voi ci avete chiamati e visto che stiamo chiaccherando del nulla, vorrei andarmene per riprendere il mio lavoro al più presto.”
Oramai avevo capito che l'unica cosa che gli interessava era il perchè gli israeliani mi avevano rilasciato dopo avermi fermato.
“Faccia da tucano” si alzò, prese la cartelletta e con il suo compagno Kabir Bedi uscì dalla stanza dicendomi di aspettare lì.

Dove c....o potevo andare ?

Passò un'altra mezzora, poi la porta si spalancò e apparve “Faccia da tucano” che mi disse :
“Può andare Mister (omissis), ci sono i suoi colleghi che l'aspettano fuori.”

Non me lo feci ripetere; a mai più rivederci (pensai); uscii, fuori c'erano i “miei bravi ragazzi” e il giapponese, che mi disse subito che aveva già avvertito i nostri.

Probabilmente era per quello che mi avevano buttato fuori in fretta, non volevano inimicarsi gli sponsor. :

Tirai fuori il portafoglio, presi un po' di $ e glieli diedi al serbo :
“Tieni, organizza tutto tu questa sera, offro io”
Vidi le loro facce illuminarsi, li avevo conquistati; al giapponese che serio guardava, dissi :
“Sei invitato anche tu.”
Da buon samurai, rispose con il classico inchino.
Riprendemmo le auto e ritornammo in ufficio.

Cominciavo a capire perchè mi davano un sacco di soldi per questo lavoro. :


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. V  -  “La lampada di Aladino”  2° parte

All'arrivo a Riad, trovai un funzionario americano e un collega giapponese che era arrivato poco prima di me.
Questa volta la “squadra” era veramente ridotta all'osso; la interpretai come un ennesimo segnale negativo per questa trasferta. :

Il funzionario, con la sua scorta (erano militari) ci accompagnò all'albergo spiegandoci alcune regole importanti di cui dovevamo tener conto.
A Foggy Bottom non volevano avere grane con i Sauditi; tra le cose più importanti, i rapporti con le donne, niente alcool o droghe (almeno in pubblico), divieto di ostentare le proprie credenze religiose, cercare di essere vestiti in modo consono o comunque non offensivo verso le popolazione locali, e tante altre clausole che ora non mi ricordo più. :

Tra le regole, c'era anche quella che non si poteva uscire senza la scorta; perfetto, per Bigfoot questo era veramente il posto ideale.

Stavo cominciando ha pentirmi di aver accettato questo lavoro; il giapponese invece aveva accettato tutto senza batter ciglio; un vero samurai.
Chiesi perchè ci avevano assegnato una scorta, in fondo eravamo nel paese più moderno e sicuro del medio oriente, alleato degli USA dalla notte dei tempi etc. :

Il funzionario mi rispose semplicemente che la scorta serviva ad evitare i sequestri di persona, sport nazionale dopo le corse dei cammelli e la caccia coi falchi.
Problema che si era dilatato con l'arrivo di gruppi terroristici stranieri, che avevano l'obbiettivo di colpire sia gli interessi USA che quelli della casa reale.
In pratica i soliti giochi di potere.:

Poi se ne andò (lui e i 4 marine della scorta), naturalmente dopo averci augurato un felice soggiorno e buon lavoro.

Quella sera, io e il samurai cenammo al ristorante con cibo Halal, parlando di lavoro (lui) e pensando alla mia donna in Italia (io, chissà se si stava ancora stufando). :

Comunque, per non perdere l'abitudine, diedi un'occhiata all'albergo; c'era anche delle donne, alcune inequivocabilmente pay; nessuna però era di origine locale.

Il mio istinto mi diceva : “Gran brutto segno.” :

Al mattino dopo, fresco, riposato, sbarbato e profumato, vestito “consono” come avevano scritto sul regolamento, scesi nella hall, seguito dopo pochi minuti dal giapponese vestito come un piazzista (è per questo motivo che vanno pazzi per i vestiti italiani).

Alle 08:00 , come stabilito il giorno prima dal funzionario, arrivò la nostra scorta; erano in 4 e, per alcuni minuti pensai che non era possibile che fossero QUEI 4.
Per rendervi idea, probabilmente se li incontravate per strada, quantomeno cambiavate marciapiede;
erano il genere classico di persone con cui non vorresti mai avere a che fare (premesso, non sono razzista).
Presentazioni, spiegazioni su cosa dovevamo fare (le regole principali me le aveva già spiegate il rodesiano qualche mese prima ad Abidjan; in pratica devi ubbidire, senza se e senza ma, a quello che ti dice il tuo caposcorta; a lui l'onere del comando, a te l'onere di ubbidire). :

Cerco di descriverli, anche se mi è un po' difficile; il capo era un serbo, un gigante di un 1.90, con una struttura da body-builder; gli altri 3 erano un serbo-bosniaco (un po' più piccolo, ma con la stessa struttura del capo, un montenegrino dalla carnagione scura, con i capelli lunghi ricci e barba (sembrava uno zingaro); l'ultimo era biondo con occhi grigio-azzurri, sembrava quasi normale, a parte una cicatrice sotto l'occhio sinistro di 7-8 cm. che gli dava un'aria “sinistra” e decisamente inquietante; ovviamente si capiva che erano tutti ex-militari, provenienti da qualche paese dell'est-europa. :

Mi congratulai mentalmente con chi aveva avuto l'idea eccelsa, per non dare nell'occhio in un paese arabo, di “arruolare” degli slavi.
Era come andare in giro a Torino o Milano accompagnati da Gianduja, Arlecchino, Pantalone e Pulcinella; hai voglia di passare inosservato. )

Mentre uscivamo dall'albergo, dissi a bassa voce al giapponese :
“Gladiatori.....”
Lui mi guardò, scosse testa e mi rispose (con tono disgustato):
“Ronin....”

L'albergo era vicino all'aeroporto, e per arrivare a destinazione impiegammo un mezz'oretta; chiesi al caposcorta come mai c'era tutto quel caos; mi rispose che era sempre così, anche se quella mattina era scoppiata un'autobomba presso un palazzo governativo e quindi probabilmente ci sarebbe stato qualche disguido.
Bene, mi sa che per questa sera, quando dovrò telefonare a Teresa dovrò prima ritoccare la sceneggiatura delle ultime 48 ore. :

Dopo circa un settimana di questa vita, mi sentivo come il Conte di Montecristo; non ce la facevo più, volevo evadere.
Anche perchè a Bigfoot non bastava più il sesso telefonico, e non ha la pazienza dei samurai.

Un mattino, mentre ci accompagnavano in ufficio, provai ha fare qualche domanda al caposcorta, tipo cosa facevano quando non erano impegnati con noi, oppure alla sera.........

Come tutti gli slavi, anche questi erano furbi, e capirono subito dove volevo arrivare; mi dissero che andavano spesso in un locale “molto interessante” e che se volevo venire, loro mi ci avrebbero portato volentieri.
“OK, ditemi quando, io sono sempre pronto.”
“Facciamo domani sera.” disse il serbo.

Perfetto,così facevo in tempo ad avvertire Teresa che non ci saremmo sentiti la sera seguente, perchè uscivo con dei colleghi. :

Ma ancora una volta, il destino mescolò le carte.
Verso le 10:00 del mattino, mi avvertirono che c'erano delle persone all'ingresso che mi cercavano;
dopo pochi minuti si presentarono nel nostro ufficio (con me c'era il mio collega giapponese).
Si presentarono in 3, in abiti civili; erano dei Servizi di Sicurezza Sauditi.
Con molta gentilezza mi chiesero di seguirli, perchè avevano bisogno di parlarmi.
Ero allibito; cosa cavolo volevano dal sottoscritto ?

Non avevo nulla da preoccuparmi (da quando ero arrivato a Riad avevo rispettato scrupolosamente il regolamento che mi avevano dato, compresa la parte riguardante i miei hobby preferiti).

Un amico che lavorava all'ENI mi aveva detto che da queste parti sono sempre molto gentili, addirittura ti offrono tè o caffe prima di torturarti; ma queste, probabilmente, sono leggende metropolitane (pensai). :

E comunque visto che non potevo fare diversamente , presi la giacca e li seguii.


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
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Grazie Dania e MiamiVice.

Di "militari" in divisa ne ho conosciute 2 durante i miei viaggi.

Una era inglese, ma era troppo "fredda" per i miei gusti.

L'altra invece era americana, una bella milf quarantenne divorziata, con 5 figli; peccato che era un'istruttrice di tiro degli "sniper" dei marines, e t'assicuro che sparava meglio di me.

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
dania.rose
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MiamiVice:

bigfoot:

Mentre ritornavo all'aereo, regalai un bel sorriso anche alla soldatessa (era una bella ragazza, anche se il vestito verde oliva e il vest di protezione la rendeva un po' goffa; chissà come sarebbe stata con un vestitino normale, magari con scarpe con tacco invece di quei brutti scarponcini da deserto). :
La sua risposta fu semplicemente quella di rimettere la sicura al Galil.
Attento a scherzare con le israeliane in divisa, son più agguerrite degli uomini! )
Ah, SuperK+92 per la gazzella, il leone.. e l'orso bigfoot
Saluti!


      MiamiVice



Condivido il ragionamento sulle israeliane, direi belle ed agguerrite

Bravo BF ci tieni ancora sulle spine!!! Continuo a godermi i tuoi racconti

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MiamiVice
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bigfoot:

Mentre ritornavo all'aereo, regalai un bel sorriso anche alla soldatessa (era una bella ragazza, anche se il vestito verde oliva e il vest di protezione la rendeva un po' goffa; chissà come sarebbe stata con un vestitino normale, magari con scarpe con tacco invece di quei brutti scarponcini da deserto). :
La sua risposta fu semplicemente quella di rimettere la sicura al Galil.
Attento a scherzare con le israeliane in divisa, son più agguerrite degli uomini! )
Ah, SuperK+92 per la gazzella, il leone.. e l'orso bigfoot
Saluti!


      MiamiVice

Piatti preferiti: Y, capezzoli e labbra morbide e carnose. Chi non bacia gode solo a metà
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bigfoot
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Cap. V  -    “La lampada di Aladino”    1° parte


La vacanza, pardon il “lavoro” in Costa d'Avorio stava finendo, la delusione della scoperta sulle “gazzelle ivoriane” assorbita e messa nel cassetto delle esperienze.
D'altronde non si può avere tutto dalla vita.......
In altre occasioni era andata pure peggio.

Dopo aver saluto la mia squadra, a M1 e M2 scappò pure qualche lacrimuccia ( queste inglesi continuavano a sorprendermi),e i 2 sudafricani con pacche sulle spalle e poche ciance (erano comunque dei duri di poche parole).
Poi venne il momento di salutare il rodesiano; ci salutammo come 2 vecchi amici, conoscevo il suo paese (c'ero stato a caccia con Gigggetto un paio di volte) e sopratutto conoscevo (me l'aveva raccontata una sera al bar del resort quando eravamo soli) la sua storia (e della sua famiglia); terribile e crudele, come lo sono quasi tutte le storie che hanno come protagonista l'Africa.
Che non è quella che ci fanno vedere i vincitori.......

Mentre ero in volo verso l'Europa, rimuginavo sul mio prossimo problema da risolvere.
Da alcuni giorni, ovvero da quando gli avevo detto che mi sarei fermato solo 6 gg prima di ripartire per la zona “disagiata”, i rapporti con Teresa erano un po' tesi.
Forse eravamo alla vigilia di una vera e propria crisi (dopo oltre un anno di convivenza).
Forse la parola convivenza è un po' troppo, visto che i gg passati assieme tra una trasferta e l'altra non superavano i 30 all'anno.

L'altra sera era stata anche chiara e diretta, forse anche un po' brutale; si stava stufando di uno che passava, ogni tanto, da casa solo per timbrare il cartellino per poi ripartire per una nuova destinazione.
Avevo capito benissimo a cosa alludeva; per uscire dall'angolo in cui mi aveva rinchiuso, dissi con il solito tono giulivo : “Timbrare ? Io non ho nessun cartellino da timbrare....”

La risposta, prima di chiudere la telefonata fu : “Va fan'culo”.
Era stata molto chiara.

Ero nei guai, anche se la frase “.. mi sto stufando ....” mi lasciava qualche margine di trattativa.
Sarebbe stato peggio se mi avesse detto che era stufa. :

Nel corso della mia vita mi sono trovato spesso in situazioni diciamo…... imbarazzanti; ma sono sempre riuscito a venirne fuori, qualche volta con fortuna, qualche volta con l'aiuto di un'amico.
Purtroppo questa volta non c'era una chica messicana che mi avrebbe potuto tirar fuori da questa situazione.

O forse si.

Ripensando a Maria, mi venne in mente una cosa che mi aveva raccontato una sera a cena. :

Approfittando del cambio dell'aereo a Parigi, andai ha fare un giretto per la città; avevo in mente una certa cosa, e dopo aver fatto sosta in 3 negozi, nel quarto trovai finalmente quello che cercavo : un piccolo anello con brillanti.
Mi piaceva, e sono sicuro che anche Maria avrebbe approvato l'idea. :

Tornai in aeroporto e presi il primo volo per l'Italia; alla Malpensa telefonai a Teresa; lei non poteva venire a prendermi perchè aveva dei problemi urgenti da risolvere in ospedale.
Sperai che fosse vero; presi un taxi e andai a casa.
Arrivato a casa, per prima cosa mi feci un bel bagno e la barba , riacquistando un aspetto un po' più “civile”. )

Visto che era ora di cena, mi detti da fare; una volta che fu tutto pronto, presi la scatola con l'anello e la posai sul tavolo accanto al suo posto.
Gli cambiai posizione diverse volte, poi quando fui soddisfatto della vista d'insieme, accesi la televisione e mi misi ad aspettare.

Arrivò verso le 9 di sera; appena mi vide mi diede un bacetto sulla guancia e mi disse che aveva bisogno di una doccia.
La presi per una mano e la portai in cucina dicendogli “Ho preparato la cena, guarda se ti va bene.”
Entrò in cucina, diede un'occhiata in giro, e..... notò subito il pacchetto.
“Cos'è ?”.
“Credo che il miglior modo per saperlo è aprirlo.” dissi (è la logica di Bigfoot ). )

L'aprì e..... vide l'anello di brillanti.

Non disse niente per circa un minuto, poi senza guardarmi mormorò :
“Che stronzo !”.
Mi avvicinai sorridendo e guardandola negli occhi risposi :
“Ma sono comunque il tuo (omissis)”; la battuta non è mia ma del presidente Nixon a proposito del generale Noriega (l'ho solo adattata alle circostanze).

La presi per la vita e cominciai ha baciarla.
&ldquoevo fare assolutamente fare una doccia, sono piena di virus...”
“Ho avuto a che fare con virus più cattivi dei tuoi...” )

“Puzzo come una capra.....”
“Piccola, sono appena arrivato dall'Africa e sono abituato agli odori forti”. )

Finalmente si arrese, la presi in braccio e me la portai in camera; avevo ancora la cartuccia della “gazzella” in canna, e non volevo sprecarla. )

Iniziammo ha fare dei numeri degni della miglior pattuglia acrobatica del mondo (la nostra); l'intesa fra i nostri 2 corpi era perfetta e lei ci sapeva fare come nessun'altra. Giuro.
Eravamo come come 2 pianeti che percorrono orbite diverse, ma che in alcuni casi si incrociano, per poi riprendere le loro traettorie.

Ad un certo punto, mentre riprendevamo fiato tutti e 2 disse :
“OK cucciolo, godiamoci questi 6 giorni.”
“Ehm, veramente sarebbero solo 4....” (mi avevano chiesto di anticipare l'arrivo). :
Mi guardò negli occhi, scosse la testa e riprendemmo.

Venne il giorno della partenza, come sempre troppo presto.

Questa volta venne anche lei all'aeroporto; ci baciammo a lungo, poi con quei colpi di teatro che mi vengono spontaneamente (come sanno bene i miei compagni d'avventura), le presi la mano, baciai l'anello di brillanti e sorridendo le dissi :
“Mia signora, adesso ti lascio ma ti giuro che ritornerò al più presto.....”
“Cucciolo, fai in modo di ritornare sano e salvo.”

Ad esser sinceri questa trasferta verso l'Arabia Saudita non iniziò sotto i migliori auspici; durante il volo verso Riad, l'aereo della B.A. fu costretto ad un atterraggio di emergenza a Tel Aviv; era stata segnalata una bomba a bordo.

Gli israeliani ci fecero scendere per controllare l'aereo e i passeggeri; l'aereo fu rivoltato come un calzino, poi toccò ai passeggeri.

Quando il poliziotto vide il mio passaporto, mi disse gentilmente di accomodarmi in una saletta perchè dovevano fare ulteriori controlli. :
Gli altri passeggeri vedendo quello che stava succedendo cominciarono a mormorare sottovoce, preoccupati.

Anch'io ero preoccupato, avevo notato che un poliziotto e una soldatessa mi si erano avvicinati e mi guardavano fisso; il poliziotto aveva slacciato la fondina della pistola, mentre la soldatessa aveva tolto la sicura al Galil che teneva appeso davanti, mettendo l'indice sul ponticello del grilletto.
Un brivido corse per la schiena di Bigfoot; sapevo che gli israeliani sono meticolosi e precisi, ma può sempre nascere un equivoco.
Dopo circa un quarto d'ora il poliziotto ritornò, sorridendo e scusandosi mi disse che potevo riprendere il mio posto sull'aereo.

Erano stati tratti in inganno dai numerosi timbri che avevo sul passaporto, anche di paesi “strani”.
“No problem” gli dissi, anch'io al loro posto mi sarei insospettito.
Mentre ritornavo all'aereo, regalai un bel sorriso anche alla soldatessa (era una bella ragazza, anche se il vestito verde oliva e il vest di protezione la rendeva un po' goffa; chissà come sarebbe stata con un vestitino normale, magari con scarpe con tacco invece di quei brutti scarponcini da deserto). :
La sua risposta fu semplicemente quella di rimettere la sicura al Galil.

Quando risalii sull'aereo, notaii lo sguardo di delusione degli altri passeggeri; che peccato, non ero un terrorista.

Il volo finalmente ripartì verso la mia zona “disagiata”; con queste premesse chissà cosa poteva ancora succedere.
Ero un po' inquieto.


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
cunnikiller:

K 90, così ti passa la paura di raccontare… se mai ne hai avuta .
Grazie Cunnikiller.

E' bello raccontare la paura, perchè è qualcosa che fa parte di noi.
In fondo siamo uomini normali....

BF
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cunnikiller
Sr. Member (443 post)
K+ 653 | K- 167
K 90, così ti passa la paura di raccontare… se mai ne hai avuta .
Tutto questo per non fare km inutilmente
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
xxxxlevel:

) In questo caso il leone era lei e la gazzella eri tu eheheheh, dell'Africa non ho un buon ricordo : sarà perché odio il caldo.... un saluto BIG e k+.
Ciao XXXXLevel,
t'assicuro che Lui era un vero "leone ivoriano"; non potevo competere (avrei dovuto capirlo già dalla misura del "gommino".

Col senno di poi, aveva ragione quello del mio equipaggio, che aveva detto che avevo seguito la "gazzella" sbagliata. )

Grazie del k+

Alla prossima

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
xxxxlevel
Sandokan (1463 post)
K+ 653 | K- 225
) In questo caso il leone era lei e la gazzella eri tu eheheheh, dell'Africa non ho un buon ricordo : sarà perché odio il caldo.... un saluto BIG e k+.
http://i61.tinypic.com/255n…" /> http://i62.tinypic.com/34et…" />
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Grazie Zimm e Keul.

Alla prossima puntata.
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
Keul
Hero Member (797 post)
K+ 730 | K- 2164
Caro Bigfoot:
hai veramente un bel modo di scrivere e la lettura si presenta leggera e piena di emozioni,ne sono rimasto molto coinvolto e se devo essere sincero anche abbastanza invidioso della vita piuttosto "movimentata" sotto tutti i punti di vista che hai avuto.Vorrei anche aggiungere che mi ha fatto doppiamente piacere sentirmi un poco a casa;infatti io sono di origini Piemontesi anche se oramai in qualsiasi tipo di frase ci metto il "belin"
Del sogno che scrivevo nel mio 3d credo che oramai sia tardi per me realizzarlo,e forse rimarrà sempre nel famigerato cassetto degli incompiuti,ma non si sa mai...
Ciao.
Keul.
Ah, dimenticavo K+
NON DIR DI ME SE DI ME NON SAI. PENSA DI TE E POI DI ME DIRAI.
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Rosaescort
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