Gnocca forum
Moscarossa
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MiamiVice
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Vado a prendere i pop corn intanto...
Molto interessante
Lascia che ti chieda una cosa… è vero quel che si dice del Giappone, che è molto difficile l’approccio con le locali? (in poche parole la danno via meno delle nostre “rinomate” fighe di legno italiche ) )
Rispondimi pure in privato così da non interferire col bellissimo racconto o se ne parlerai in un racconto futuro aspetterò paziente... tanto al momento non ho in vista viaggi in Giappone )
Saluti


      MiamiVice

Piatti preferiti: Y, capezzoli e labbra morbide e carnose. Chi non bacia gode solo a metà
TBK®
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Ciao Zimm,

ho dovuto dividerla in 3 parti perchè è una storia lunga.

E meno male che non vi racconto tutto del Giappone..... )

Ciau
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
zimmerman2
Hulk (1948 post)
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Aspetto con ansia la seconda parte
Bravo bigfoot
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. IV - “IL CANTO DELLE ALLODOLE – 1° parte”

Se c'è un paese che ho sempre bramato di visitare, per un sacco di motivi, è il Giappone.
Questo episodio che andrò a raccontare accadde nella terza volta che ci andai; nelle prime due volte la visita fu abbastanza breve, pochi giorni e il lavoro non mi lasciava molto tempo a disposizione.

La terza volta, dovevo fermarmi per una quarantina di giorni, e quindi decisi che era arrivato il momento di togliermi qualche sfizio; inoltre la “squadra” era ridotta, io e un francese simpaticissimo che nel corso degli anni diventerà poi uno dei miei compagni di merende più affezionato.

Come “ufficiale di collegamento” con la squadra locale mi diedero un “studentello” (una via di mezzo tra uno stagista e un impiegato), simpatico e soprattutto molto ubbidiente e sveglio (d'altronde era giapponese).
Spesso me lo immaginavo come nei film di guerra, vestito con la divisa coloniale kaky, berretto con visiera e telo coprinuca e con l'immancabile katana al fianco e Nambu nel fodero; cercava di metterci a nostro agio in tutti i modi possibili e immaginabili, sorriso sulle labbra e l'immancabile mezzo inchino di cortesia; un piccolo samurai.

Siccome quando vado in missione da qualche parte, sono solito prepararmi su usi e costumi dei posti dove andrò ha lavorare e sulle persone con cui dovrò relazionarmi, alcuni colleghi mi avevano suggerito di cogliere l'occasione e di provare a fare alcune “esperienze” (sono sicuro che avete già capito quali).
Ma sono anche sicuro che comunque riuscirò ha meravigliarvi.  )

Dopo qualche giorno di “assestamento” per il lavoro, una sera, uscendo dalla nostra sede, chiesi al mio aiutante di campo se era in grado di organizzarci una “serata interessante”.
Il ragazzo non si meravigliò più di tanto e mi chiese ubbidiente che tipo di serata volevamo; intanto J (il francese) ascoltava interessato, mi aveva eletto suo “spirito guida” lasciandomi  il comando delle operazioni.

Gli dissi che volevamo “visitare” una “Casa delle bambole”; mi guardò sobbalzando, poi mi rispose che così, su due piedi, era una cosa molto difficile da organizzare.
Poi aggiunse che non pensava che potessi essere interessato al “teatro tradizionale giapponese”.

Mi venne un dubbio, e cominciai ha chiarire cosa intendevo per &ldquoolls House”; purtroppo la traduzione italiano-inglese-giapponese e ritorno ogni tanto generava degli equivoci (alcune volte spassosi).
Tirò un sospiro di sollievo e disse “No problem”, l'indomani avrebbe organizzato tutto lui.
Quella sera, io e F cenammo soddisfatti, anche se lui non aveva ancora capito cosa stavo progettando (sull'aereo mi aveva detto che era molto attirato dalle “jeune filles&rdquo.

Il giorno dopo, quando uscimmo dal lavoro era tutto pronto; un taxi ci venne a prelevare, portandoci nel giro di una mezz'ora alla periferia della città.
Quartiere molto bello, case tipiche giapponesi tutte in legno, e i soliti meravigliosi giardini; suonai il campanello al numero indicato, e dopo pochi secondi si materializzò sul porticato una specie di hostess, vestita con una gonna scura e camicietta bianca, molto elegante e carina.
Ci fece subito entrare in una saletta tutta arredata con mobili di bambù e ci disse cortesemente di attendere; F non aveva ancora capito cosa ci stavamo ha fare in quel posto, anche se pensava ad una certa cosa.
Io invece ero abbastanza preparato anche se il posto non era quello che mi era stato indicato prima del viaggio da un'amico.
Dopo alcuni minuti, la hostess ritornò, ci prese in consegna accompagnandoci (attraverso diverse sale e corridoi, anche se non sembrava la casa era immensa) in una piccola cameretta (era lo spogliatoio); dopo averci indicato dove erano gli indumenti da indossare e il solito inchino, se ne andò chiudendo la porta scorrevole dietro di sé.
Nella casa regnava il silenzio assoluto, nessun rumore, a parte il cinguettio degli uccelli che proveniva da fuori (da ex-cacciatore mi sembravano allodole).
Ci spogliammo e indossammo delle specie di casacche (tipo quelle delle kyudo) che arrivavano poco sopra il ginocchio.
Una cosa che mi colpì era che erano perfette per le nostre taglie; F era di taglia normale, ma io sono XXXL e quindi ne dedussi che la “casa” era molto organizzata (o erano stati avvertiti).

Dopo un paio di minuti che stavamo aspettando, sentimmo un leggero toc-toc alla porta; l'aprii e mi trovai davanti una perfetta geisha con l'abito tradizionale bianco.
Solito inchino poi, senza parlare, ci fece strada di nuovo tra sale/salette/corridoi, tutti arredati nello stesso modo con mobili in bambù o in legno che davano al tutto un senso di antica dimora.
Fece scorrere un'ultima porta, poi inchinandosi ci fece segno di accomodarci.
La stanza era molto grande, tutta rivestita in legno (credo che fosse tek o qualcosa di simile), con 3 porte-finestre (una per lato) che davano su un porticato e quindi il solito giardino tenuto perfettamente; al centro della stanza troneggiava una grossa vasca scura a forma di cuore che aveva i bordi contornati da fiori e piante tropicali messi in modo casuale (credo, anche se con i giardinieri giapponesi non è mai casuale).

Davanti alla vasca erano stesi due futon appoggiati sul relativo tatami, con accanto un'altro tatami più piccolo ; i due futon erano messi uno di fronte all'altro (probabilmente, conoscendo la pignoleria dei giapponesi, per fare in modo che le due persone si vedessero e/o per parlare più agevolmente.

Nella stanza c'erano cinque ragazze. Due più anziane (penso che avessero tra 25 e 30 anni), in piedi accanto ai due futon.
Le altre tre invece erano molto più giovani, sembravano quasi delle bambine erano accovacciate (in ginocchio, sedute sui talloni); davanti a loro avevano degli strumenti musicali (della tradizione giapponese, un specie di xlofono e delle chitarre o mandolini ).

Tutte le ragazze avevano abiti tradizionali tipo le geishe (ma non lo erano perchè non avevano il viso dipinto di bianco (segno distintivo delle geishe ) che è indice di “spersonalizzazione” dell'individuo al servizio di un uomo.
Anzi, notai che le 2 più anziane avevano un leggero velo di trucco.
Non tutti gli abiti erano uguali; quello delle tre ragazzine era “più semplice” e meno elaborato delle altre due, perchè mi spiegarono tempo dopo, erano di “rango inferiore”.
Tutte era molto, molto belle (almeno di viso, visto che per il resto erano completamente vestite.

Il mio collega era visibilmente a disagio; in aereo mentre volavamo in Giappone, mi aveva confessato di avere una fissa per le “ jeune filles”; ma un conto è parlarne, un conto è trovarsele davanti. )

Mi tolsi la casacca lasciandola cadere per terra, rimanendo vestito solo della mia pelliccia naturale (in quel momento mi vennero in mente i &ldquoancing Bears” di S.Francisco che una mia carissima amica milanese aveva frequentato e poi descritto accuratamente agli amici); mi sdraiai quindi sul futon a pancia in sotto.
Subito la ragazza prese la casacca che avevo lasciato cadere a terra, la piegò rimettendola in ordine appoggiandola a fianco del tatami (non c'era altro arredo nella stanza).
Visto quello che avevo fatto, anche il collega fece lo stesso numero, solo con un po' di disagio in più. )

Quando tutti e 2 fummo sistemati sul futon, le 2 ragazze si misero al lavoro; scrivendo queste righe non posso non fare un confronto con i classici CM (sopratutto quelli italiani) che conosciamo tutti e...... va bè, ci siamo capiti.

Mentre le 2 iniziavano un massaggio con utilizzo di creme e gel contenuti in alcune scodelle (seppi poi che erano alghe di varie specie che devono essere utilizzate in una certa sequenza per dare beneficio al corpo).
Intanto le 3 ragazzine avevano iniziato ha suonare una specie di nenia, che combinata con il massaggio leggero ma molto profondo, mi stava creando una specie di rilassamento, come se mi stessi svuotando lentamente di tutto quello che c'è nel nostro corpo.

Intanto era entrata anche la sesta ragazza, quella che ci aveva preso in carico nello spogliatoio, e aveva portato una serie di bacinelle piene d'acqua, su cui galleggiava una candela colorata accesa (serve ha creare il giusto grado di umidità di cui hanno bisogno le massaggiatrici per operare con profitto sul corpo).

Nulla era lasciato al caso, tutto si stava svolgendo come mi avevano raccontato secondo una tradizione millenaria e un preciso cerimoniale; fummo massaggiati dalla punta dei capelli alla punta dei piedi; quando la ragazza (erano rimaste tutte e 2 completamente vestite) passò alle parti “intime”, quasi non me ne accorsi. )

Anche se completamente rilassato, Bigfoot però continuava ha ragionare sul “dopo”; cosa si poteva fare quando sei steso nudo su un futon, con una tizia accanto (ribadisco VESTITA), che dopo averti massaggiato tutta la parte posteriore, aveva iniziato ad introdurre nel tuo corpo le sue lunghe dita ? )

Apro una parentesi: quando vi offrono un massaggio prostatico, se non sono giapponesi, lasciate perdere perchè vi fregherebbero solo dei soldi.
In tutta la mia vita, solo con questa ragazza e con la mia compagna (ma non conta perchè lei era un medico) ho provato delle sensazioni indescrivibili.

Dopo circa una quarantina di minuti di lento massaggio , la ragazza mi fece capire che era ora di girarsi (lo fanno capire loro cambiando posizione, perchè “operano” sempre restando dalla parte del cuore secondo un preciso cerimoniale).

Ogni tanto sbirciavo il mio collega di fronte a me; quando la “sua” ragazza passò al massaggio interno, vidi chiaramente nei suoi occhi il panico; mi confesserà poi che non aveva mai avuto un'esperienza del genere, e siccome era abituato ha “pilotare” lui direttamente, non sapeva come comportarsi.

Nel passare dalla parte posteriore a quella anteriore, in questi casi, sorge un problema per noi ometti: se ti ecciti si vede subito.
Iniziai quindi ha contare le pecorelle e ad applicare tutte quelle tecniche di rilassamento insegnatami nelle 3 settimane trascorse a Camp Lejeune all'inizio della mia attività lavorativa (prima o poi ne dovrò parlare).

Vi assicuro comunque che fu durissima, sopratutto quando la ragazza iniziò ha massaggiare Lui e relativi gioielli di famiglia; anche perchè era un “vero massaggio” e non un HJ.
La sofferenza (nel resistere) durò circa una ventina di minuti, che sembrarono lunghissimi; purtroppo il francese non resistette all'interrogatorio e capitolò quasi subito (lui non aveva fatto il mio stesso addestramento). )
Vidi però che la “sua” ragazza, con assoluta indifferenza, lo ripulì accuratamente, prima di riprendere da dove era stata interrotta. )

In quel momento Bigfoot si sentì pieno d'orgoglio, l'Italia aveva resistito meglio della Francia.

Ad un certo punto le 2 ragazze si alzarono in piedi quasi contemporaneamente; era il segnale per passare alla fase finale: il bagno nella vasca.

Ci rialzammo, e completamente nudi ci avviammo verso la vasca; per farlo bisognava però passare davanti alle 3 ragazzine suonatrici.
Sfilammo, in fila come 2 stripper al termine dello spettacolo; notai subito che tutte e tre abbassarono lo sguardo (nel frattempo avevano smesso di suonare).
Finalmente vedevo il mio collega con un po' di colore in viso (era sempre pallido); scendemmo nella vasca e ci appoggiammo al bordo con la schiena (dove le 2 massaggiatrici avevano messo degli asciugamani come appoggio per la testa).

Mentre le 2 ragazze anziane si erano di nuovo messe sul tatami nella classica posizione di attesa (sedute sui talloni) le tre ragazzine (chiaramente minorenni, ora le avevo guardate bene) avevano cambiato musica e questa volta oltre ha suonare, si erano messe ha cantare.

Ovviamente non capivamo un tubo di quello che cantavano, ma sicuramente era qualcosa che conbinato con il trattamento che ci era stato fatto e la temperatura dell'acqua creava un piacevole rilassamento.

Il cambio della musica aveva decretato anche l'inizio della procedura del tè (curata dalla prima ragazza che ci aveva accompagnato nella stanza).
E' una cerimonia lunghissima che vi risparmio (anche perchè dovrei scrivere altre 2-3 pagine)

Restammo nell'acqua una ventina di minuti; l'unica cosa che le due massaggiatrici avevano fatto nel frattempo era stato solo osservarci impassibili e sbattere le ciglia ogni tanto.

Il tè era pronto, e ci fu servito con il solito inchino nella vasca dalla prima ragazza nei tipici bicchierini di ceramica bianca (simbolo di purezza, perchè oramai eravamo “puliti&rdquo.

Dopo averlo sorseggiato (con calma per non sembrare scortese), decisi di levare le tende, quindi uscimmo dalla vasca; mi ricordo di un dubbio che mi assalì (ma tutta questa acqua che facciamo sgocciolare sul pavimento in legno non lo rovina ?) :

In realtà le 2 ragazze furono velocissime ad asciugarci amorevolmente, dandoci poi un'accappatoio e dei sandali di corda (tipo quelli dei samurai).
Ovviamente il tutto avveniva davanti alle 3 ragazzine sempre con gli occhi bassi sui loro strumenti (anche qui mi spiegarono tempo dopo che il loro “rango” non permette di alzare lo sguardo e di guardare l'Uomo.

“Meno male” pensò quel timidone di Bigfoot.

L'uscita fu come l'entrata; la prima geisha che ci aveva accompagnato alla stanza, ci riportò allo spogliatoio; qui ci rivestimmo e uscendo ritrovammo la hostess che ci aveva accolto; tirai fuori la cc, ma la hostess , sorridendo mi bloccò dicendomi che era già tutto a posto.
La rimisi nel portafoglio, ci salutammo con i soliti inchini e uscimmo dalla casa domandandoci chi aveva pagato per noi (ma già immaginavamo); fuori era oramai diventato buio, salimmo sul taxi che ci aspettava sul vialetto e tornammo in albergo.

Il nostro soggiorno nel paese del sol levante iniziava sotto i migliori auspici; avevamo scoperto un aspetto dell'antico Giappone : “La casa delle bambole”. ) ) )


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
cunnikiller:

K 72.
Ieri mattina ho fatto la spesa, reintegrato l'approvvigionamento di birra e pop-corn.
Grazie Cunnikiller
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cunnikiller
Sr. Member (443 post)
K+ 653 | K- 167
K 72.
Ieri mattina ho fatto la spesa, reintegrato l'approvvigionamento di birra e pop-corn.
Tutto questo per non fare km inutilmente
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
xxxxlevel:

Eheheheh bella storia anche questa, lo letta a rate per motivi di tempo : comunque le katoey non sono una sorpresa per me, anche se non ne ho mai incrociata una ne ho sentito parlare spesso dagli amanti del genere, in Thailandia è quasi un culto, a differenza dei ladyboy che sono d'importazione ) un saluto.
Il genere "katoey" (che è una parola thay per indicare quel genere di persone) esistono in tutti i paesi del mondo.
Ovviamente stiamo parlando dello 0,00x % della popolazione; la mia (ex)compagna ne aveva 2 tra i suoi clienti.

Solo in Thailandia però hanno una sorte di venerazione mistica verso queste persone; mi ricordo che addirittura qualche anno fa una katoey divenne vice-ministro.

Ciau
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xxxxlevel
Sandokan (1463 post)
K+ 653 | K- 225
Eheheheh bella storia anche questa, lo letta a rate per motivi di tempo : comunque le katoey non sono una sorpresa per me, anche se non ne ho mai incrociata una ne ho sentito parlare spesso dagli amanti del genere, in Thailandia è quasi un culto, a differenza dei ladyboy che sono d'importazione ) un saluto.
http://i61.tinypic.com/255n…" /> http://i62.tinypic.com/34et…" />
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Caro MiamiVice,
purtroppo è difficile trasformare in parole l'insieme di emozioni di quei giorni; una cosa che ti posso assicurare è che è stata più "donna" di tante altre che ho incontrato.

Credo che quando, alla fine di questo viaggio, racconterò quanto mi disse la mia compagna su queste persone (aveva lavorato come medico oltre un anno in Thailandia con una Ong e quindi conosceva molto bene il fenomeno), vi ricrederete.

Per ora grazie di avermi seguito.
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bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
sempreintir:

Il buon Bigfoot, nella sua vita, ha infilato il PIEDONE veramente dappertutto!!!!
Ne hai di cose da raccontare ai nipotini!!! Ahahahahah...
+ 69.....E vai di Kappa magico.....
Ciao.
E' vero, però qualche volta ho anche corso il rischio di lasciarci non i VU ma......la pelliccia.

Come dice il Rocco nazionale, averlo normale è meglio, vai dappertutto e non ci sono problemi di parcheggio. )
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sempreintir
Super Hero (1115 post)
K+ 1114 | K- 268
Il buon Bigfoot, nella sua vita, ha infilato il PIEDONE veramente dappertutto!!!!
Ne hai di cose da raccontare ai nipotini!!! Ahahahahah...
+ 69.....E vai di Kappa magico.....
Ciao.
MiamiVice
Sr. Member (289 post)
K+ 356 | K- 194
bigfoot:

Cari amici,
eccoci arrivati al nostro appuntamento settimanale con "Le ZONE UMIDE" .

... le ragazze erano, in maggioranza, belle, alcune molto belle; solo non riuscivi mai ha capire che età avessero...
Caro Bigfoot, per star dietro al forum ma già solo ai tuoi racconti avrei bisogno di una giornata da 36 h )
Appena hai scritto quella frase ho subito pensato... "non sempre riuscivi a capire di che sesso fossero"...
E devo ammettere che al tuo posto, scoperta la sorpresa, probabilmente non sarei riuscito ad andare avanti, anche se era quasi donna... (anche io come Saint, ho avuto il dubbio che fosse ermafrodita).
Ciò non toglie nulla al tuo racconto, alle immagini che sei riuscito a ricreare e al violento flusso narrativo che esprime al meglio il turbinio di emozioni che deve averti colto in quieti momenti.
Grazie e SuperK+sessantottino per la tua esperienza, anche questa volta VU ben spesi per il biglietto


  MiamiVice

Piatti preferiti: Y, capezzoli e labbra morbide e carnose. Chi non bacia gode solo a metà
TBK®
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Grazie ragazzi,
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
maxim79
Sr. Member (344 post)
K+ 293 | K- 153
Bravo bigfoot, sempre preciso e accurato nel tuo racconto che leggo sempre con molto interesse e piacere.
Attendo i prossimi...
saintsaens
Super Hero (872 post)
K+ 413 | K- 124
Grazie a te, bf!
Offline. Ciau, nè!
zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Bravo bigfoot per il prossimo episodio mi attrezzo con popcorn e coca cola
K+
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
saintsaens:

K64. Lettura splendida.
Solo una cosa non mi è chiara: aveva entrambi gli organi sessuali? Cioè, una katoey è un ermafrodita?
Grazie Saintsens.

Le katoey hanno solo organi sessuali maschili, molto ridotti, ma sono organi maschili.
Per tutto il resto sono donne, sia nella struttura fisica (niente pomo d'Adamo, ossa minute, l'angolo di apertura dei gomiti), sia sopratutto psicologicamente.
Sono assolutamente indistinguibili dalle donne "biologicamente vere", tant'è che molte si fanno operare per diventare donne a tutti gli effetti.

Niente a che vedere con le Ladyboy (e qui ci sarebbe da fare un lungo discorso) che sono uomini a tutti gli effetti, che si trasformano in donne con utilizzo pesante di cure ormonali e operazioni (una Ladyboy difficilmente supera i 50 anni).

Ne riparleremo, perchè ho visto che c'è molta "ignoranza" su questi argomenti.

Ciau
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
saintsaens
Super Hero (872 post)
K+ 413 | K- 124
K64. Lettura splendida.
Solo una cosa non mi è chiara: aveva entrambi gli organi sessuali? Cioè, una katoey è un ermafrodita?
Offline. Ciau, nè!
over
Super Hero (1053 post)
K+ 534 | K- 406
Bigfoot...anche oggi sono fra i primo
i lettori del nuovo episodio....e aspetterà con ansia il seguito...
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Questo ci permise di rilassarci (solo lei in verità e di chiaccherare un po'; siccome avevo manifestato molto interesse per l'artigianato locale, mi disse che ha casa sua aveva parecchia roba antica, in parte proveniente dalla sua famiglia, in parte acquistata durante i suoi viaggi.
Mi chiese se ero interessanto .
“Ok, mi piacerebbe vedere questa collezione” dissi (e magari anche qualcos'altro, pensai )); lei rispose con il solito sorriso gentile.
Dopo circa un'ora abbondante, arrivammo a casa sua; era un palazzo di 3 piani, circondato da tantissimo verde in uno dei quartieri più esclusivi di Bangkok; salimmo all'ultimo piano, ed entrammo in casa.
L'appartamento era molto grande, dotato di un vero e proprio giardino prensile, arredato con molto buon gusto ed elegante (era in linea con la padrona di casa); c'erano fiori e piante dappertutto che lasciavano nell'aria un odore di bosco e di “fresco” piacevolmente gradevole.

“Mi vado ha cambiare, tu intanto mettiti comodo che poi ti preparo un drink”.
Mentre lei spariva in un'altra stanza, mi sedetti su un divano e ricordo che pensai : “Caro Bigfoot, oramai sei a Roma, sarebbe stupido andare via senza vedere il Papa”.
Cominciai ha pianificare le prossime mosse; lei tornò dopo circa una decina di minuti, bella fresca e “profumata”.
A questo punto incuriosito gli chiesi che profumo usava, perchè mi piaceva moltissimo anche se non l'avevo mai sentito.
Mi guardò silenziosa per alcuni secondi poi mi rispose che era una fraganza che si faceva fare da un'amica che aveva un negozio di aromi e profumi nel quartiere cinese.
Gli dissi che era molto buono e secondo me, molto adatto ad una persona raffinata come lei; intanto aveva preparato il solito drink a base frutta e alcolici tipico di queste parti.

Quando si avvicinò a me con i due bicchieri, mi alzai educatamente in piedi guardandola; ora aveva una specie di sari verde (un poco trasparente) che le lasciava scoperte le spalle e metteva in risalto il seno (piccolo, quasi da adolescente) e il suo corpo perfetto; ci guardammo negli occhi (aveva finalmente tolto gli occhialoni scuri, forse era la prima volta) e notai dei bellissimi occhi verdi.

Mi ricordo che intanto fuori il tempo era cambiato; in lontananza si sentiva un rumore di tuoni e l'atmosfera era carica di elettricità; nessuno dei due aveva ancora bevuto, continuavamo ha guardarci in silenzio senza proferire parola ognuno in attesa della mossa dell'altro.

Ormai Bigfoot aveva capito cosa sarebbe successo; solo che ero come paralizzato davanti a questa donna (normalmente sono io ha condurre le operazioni); ora invece non sapevo che pesci pigliare. :

Lei intanto cominciò ad avvicinarsi, fissandomi, come io fissavo lei, in silenzio; solo il rumore dei nostri respiri rompeva l'atmosfera.
Mi venne in mente una scena di un documentario che avevo visto una sera in albergo, in cui il cobra ipnotizza con il suo sguardo la sua vittima prima di sferrare il suo attacco.
Un brivido percorse la schiena di Bigfoot; pensai : “da predatore a preda”.
Fu l'ultima cosa che pensai.
Lei con una mossa velocissima si avvicinò e cominciò ha baciarmi (con tanto di lingua in bocca).
Restammo alcuni minuti avvinghiati a baciarci, con le mani che esploravano i nostri corpi, mentre fuori il temporale si avvicinava.
Improvvisamente si staccò da me e con una mossa elegante fece cadere il sari ai suoi piedi, rimanendo con solo le minuscole mutandine addosso.

Ragazzi, che spettacolo !!

Conosco un sacco di donne che darebbero l'anima per avere un corpo come il suo; sulla schiena aveva un gigantesco tatuaggio a colori che riproduceva una farfalla posata su un fiore; era il più grosso tatuaggio che avessi mai visto (anche se poi dopo, in Giappone ne ho viste alcune completamente tatuate).
In un attimo anche Bigfoot si liberò dei vestiti, restando bello nudo (con solo i suoi peli ovviamente ) ).
Ci buttammo letteralmente sul divano e cominciammo ha baciare ogni cm del nostri corpi; tutti i dubbi che avevo avuto sull'esito di questa avventura si erano dissipati come neve al sole.

Sapeva usare la lingua come nessun'altra fino a quel momento; anzi non era una lingua ma una specie di serpente che si insinuava dappertutto portandomi più volte sul punto di non ritorno.

Dovetti costatare che ci sapeva fare, molto più delle “Prof” e delle “No-prof” che avevo fino a quel momento conosciuto.
Ad un certo punto decisi che dovevo partecipare attivamente al gioco; partendo quindi dalla bocca dove mi ero concentrato inizialmente comincia leccarla tutta; i piccoli seni (naturali, morbidi e con i capezzoli scuri che erano diventati 2 piccoli chiodini); la pancia e l'ombelico (zone molto sensibili per tutte); aveva la pelle come la seta, liscia e profumata.

Poi decisi di scendere e di andare verso il Centro dell'Universo; cominciai ha leccare, attraverso le mutandine, il monte di Venere e zone adiacenti.
Immediatamente notai che il suo respiro era diventato più affannoso e, attraverso il tessuto delle mutandine, anche il suo clitoride si era destato.
Oramai ero lanciato (e in tiro) quindi proseguii nel mio lavoro inebriato dal suo “profumo” che mi annebbiava il cervello in una sorte di delirio alcolico (sorry, ma non posso fare altri paragoni perchè non ho mai usato droghe). )

Attraverso la stoffa delle sue mutandine sentivo che era sempre più eccitata; il suo respiro si era trasformato in una specie di rantolo (e anch'io cominciavo ad essere in affanno, e il clima thailandese non ti aiuta certo ha fare queste cose).

Era giunto il momento agognato : afferrai le sue mutandine e gliele sfilai mentre lei mi guardava con il suo solito sguardo ipnotico .

Rimasi basito (e con le mutandine in mano).

Dove doveva esserci il Fiore dei Desideri, c'era qualcos'altro.
Un piccolo pene, con le sue due brave palline sotto (avete presente quello di un bimbo di 1/2 anni ?)
Stessa cosa.

Non ero preparato ad una situazione del genere (anche perchè mai l'avrei immaginata).
Lei se ne accorse subito, e mi domandò “se c'erano problemi”, sempre con il suo solito sorriso ammaliante.

A questo punto mi venne in soccorso la mia preparazione professionale; i miei ormoni ri-programmarono in pochi secondi i computer di bordo; tra me e me, da buon piemontese mi dissi “Avanti Savoia !!” )

Mi tuffai su di lei e ricominciai ha baciarla sulla bocca; in un turbinio di corpi scivolammo dal divano al pavimento (per fortuna c'era il tappeto) ; steso sul pavimento guardavo le immagini della mia mente scorrere sul soffitto mentre lei che si era tuffata tra le mie gambe mi dava una dimostrazione di cosa si può fare con una bocca.....

Avrei voluto che il gioco non finisse mai, anzi facevo sforzi pazzeschi per resistere; lei era bravissima nel capire quando fermarsi e quando ripartire.
Ad un certo punto si tirò su, mi prese per mano e mi disse “vieni con me”; mentre mi guidava in un'altra stanza, davanti a me vedevo solo il corpo di una “donna” perfetta con un fondoschiena da urlo. )

Entrammo in una stanza, c'era una vasca da bagno gigantesca in pietra nera; pensai tra me e me (cavolo, è grande come il mio appartamento in Italia).
Aprì l'acqua e versò una serie di liquidi; in pochi attimi cominciò ha formarsi una schiuma bianca profumatissima; mi prese per mano e entrammo nell'acqua tiepida, sedendoci in un angolo uno di fronte all'altro.
Riprendemmo i giochi che avevamo interrotti nell'altra stanza; lei ogni tanto si tuffava e “lavorava” sott'acqua creandomi sensazione mai provate; i nostri corpi bagnati e scivolosi, il “profumo” che aleggiava nella stanza stava cortocirquitando il mio cervello.

Pur essendo nato nelle Terre d'Acqua e quindi “umide” , non avevo mai fatto, sino ad allora sesso nell'acqua.

I nostri corpi si attorcigliavano e si scioglievano in sempre nuove posizioni; ero in balia di un essere che mi sentivo dappertutto (davanti, dietro, sopra, sotto e attorno a me); era come lottare con un serpente.
Ad un certo punto capii che non potevo continuare a resistere all'infinito; mi tirai su, la girai di schiena spingendola verso il bordo della vasca, ed in un attimo fui dentro di lei.

I suoi movimenti diventarono sempre più frenetici; sapeva esattamente come dare e ricevere piacere.
Non ricordo quanto tempo durò, oramai tutti i sistemi di bordo erano andati in tilt e dovetti passare ai comandi manuali ; ricordo solo che l'ultima cosa che pensai fu “C....zo, non ho messo il gommino !”

Persi la cognizione del tempo; ad un certo punto il mio orgasmo arrivò violento e improvviso come mai mi era successo.

Dopo alcuni secondi mi staccai da lei e scivolai nell'acqua; mentre galleggiavo, con lo sguardo perso sul soffitto e il cuore che pulsava a 200, pensai : “Che bella morte”.
Lei intanto mi aveva raggiunto al centro della vasca e mettendo la sua coscia sotto il mio capo, mi sosteneva amorevolmente, mentre con una mano mi massaggiava il petto.
Riaprii gli occhi ma avevo lo sguardo annebbiato; l'unica cosa che intravidi fu il suo viso bellissimo e sopratutto quei due occhi verdi che mi fissavano.

Poi, fu l'oblio...........

Il mattino dopo mi risvegliai in albergo (non so come ma ero riuscito a tornarci), steso di traverso sul letto con ancora addosso i vestiti (e il suo profumo) della sera precedente.
Ero solo un po' “arruffato” (avete presente quando i gatti rientrano a casa dopo qualche giorno di “libera uscita” ?).

La rividi solo qualche giorno dopo, al Country Club; era ai bordi della piscina con alcune amiche ha prendere il sole con il solito bikini ridottissimo che copriva il minimo indispensabile.
Ed era più che sufficiente.

Nelle settimane a seguire ci rivedemmo diverse volte, ma non si andò mai oltre il semplice bacino sulla guancia e le solite chiacchere di circostanza che si fanno in quei posti.

L'ultimo giorno che la vidi, gli comunicai che stavamo smontando il campo perchè il lavoro era stato completato; si dimostrò dispiaciuta e mi chiese subito se sarei tornato; gli dissi “può darsi, ma ancora non lo sapevo”.
Allora lei mi accompagnò fino alla macchina, dove, guardandomi fisso negli occhi (finalmente si era tolta quegli occhialoni da sole che teneva sempre), rividi quello sguardo che così tanto mi affascinava.
Questa volta mi baciò sulla bocca.

Ogni volta che ci ripenso, mi sembra di risentire il suo “profumo”.

L'ultimo giorno, mentre completavo le pratiche dell'albergo prima di venir via, vidi su una rivista appoggiata sul bancone, la sua fotografia; con noncuranza chiesi all'addetto alla reception chi era quella bella ragazza.
Lui guardò e mi disse che era una giornalista che scriveva su diversi giornali di moda e che aveva anche una trasmissione televisiva settimanale dedicata alla moda sul canale xx.

Poi sorridendo e guardandosi attorno mi si avvicinò e sottovoce mi disse che era una katoey; ovviamente facendo finta di niente, gli chiesi cosa significava.
Sempre sotto voce mi disse che le katoey sono “L'altra metà del cielo”; sono delle donne-uomo, che nella cultura popolare thay vengono considerate delle semi-divinità, reincarnazione di animali simbolo della loro cultura, tipo la tigre e il serpente.

Un brivido mi percorse la schiena; presi i miei bagagli e mi avviai verso l'aeroporto.


A questo punto devo per forza aprire una parentesi tecnica, in quanto chi legge deve essere in grado di capire alcune cose fondamentali.

Con i termini di katoey e ladyboy, in Thailandia si indicano 2 diverse tipologia di genere; le ladyboy (che sono molto più numerose e in continuo aumento perchè molto richieste sul mercato del sesso), sono uomini che, tramite operazioni, cure ormonali etc., hanno scelto di diventare donne (per i più differenti motivi, ma sopratutto per denaro).

Le katoey (molto, molto più "rare" invece sono donne a tutti gli effetti, che nella fase embrionale, (non si conoscono ancora i motivi), hanno sviluppato un apparato genitale maschile, che però dopo la nascita non si evolverà più, rimando sempre ad uno stadio quasi pre-natale.

Ne riparlerò comunque più in dettaglio nel capitolo finale.



PENSIERO N.ro 3 – Gli odori e/o i profumi quanto possono incidere sulla sessualità ?






Bene, a questo punto è giunto il momento di fare un bel viaggio tra passato e futuro, tenendo presente il soggetto principale di questo 3D; andremo in Giappone ha scoprire le origini di molte cose che ci attirano. ) ) )

Il titolo della IV puntata sarà : "Il canto delle allodole"
     
          C O M I N G S O O N
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
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