A proposito di Langhe e Roero...
Terra di vini e di eccellenze culinarie, le Langhe e il Roero offrono un ventaglio di attività difficili da dimenticare. Le dolci colline della bassa Langa, le Rocche del Roero e il verde dell’Alta Langa costituiscono l’identità di un territorio capace di offrire scorci paesaggistici offerti dai luoghi natii dei vitigni nobili del Piemonte, dei grandi formaggi D.O.P e della nocciola “Tonda gentile” delle Langhe, senza trascurare la possibilità di apprezzare l’offerta culturale di questi luoghi magici.
Tra il 2009 ed il 2010 cinque castelli, dall’Alta Langa al Roero, sono entrati a far parte del “Comitato per la valorizzazione di Langa e Roero”.
Monesiglio, Prunetto, Saliceto, Monticello d’Alba e Pralormo: sono questi i nuovi “gioielli” dei “Castelli Doc Langhe e Roero”, associazione nata nel 2007 su iniziativa degli Assessorati alla Cultura della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo, con l’obiettivo di creare una rete di castelli che realizzasse iniziative di promozione e di valorizzazione, in maniera congiunta, attraverso strategie di comunicazione e di marketing e iniziative di animazione di alto livello.
Salgono così a 12 i “Castelli Doc”, tra i quali già figuravano quelli di Barolo, Benevello, Govone, Grinzane Cavour, Magliano Alfieri, Mango e Roddi.
Mi permetto di segnalarvi un itinerario, che già segnalai in altra sede, nel 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, un itinerario alla scoperta del passato e delle tradizioni di Langa, in onore del “tessitore” di tale unità, questo itinerario non può che cominciare dal Castello di Grinzane Cavour, sede di enoteca Regionale, maestoso maniero appartenuto al celebre statista Camillo Benso, che vi soggiornò a lungo, ne fu sindaco dal 1832 al 49 e ne fece un centro di produzione di grandi vini. Tra sinuose strade panoramiche e curatissimi vigneti raggiungerete il gioiello delle Langhe, la Fortezza di Serralunga, e il borgo di Barolo, dominato dal castello in cui la marchesa Giulia da Barolo Falletti, nata Colbert battezzò il “re dei vini”, tanto amato ed apprezzato dal 1° Re d’Italia: Vittorio Emanuele II di Savoia Carignano.
Proprio il vino Barolo, inevitabilmente, sarà il filo conduttore del percorso, che passa per Monforte, Monchiero, un pezzo di “fondovalle” e poi si svolta a destra, per salire a Vergne, La Morra, Verduno e Roddi, per poi tornare nella piana, destra Tanaro, a Gallo d’Alba, paese del Torrone alla nocciola, il famosissimo Sebaste, da dove siamo partiti, per terminare il nostro itinerario nella capitale delle Langhe: Alba, proprio davanti alla casa natale del grande scrittore, cantore di queste terre, dei langaroli, o meglio “langhet” e delle loro immani fatiche e sacrifici, per lavorarle e renderle fertili: Beppe Fenoglio.
In ogni cantina che incontrerete su questo itinerario, basterà entrare e potrete degustare il Re dei vini! Non vi parrà vero, poter acquistare il Barolo direttamente dal produttore, a prezzi interessanti!