Dicevo, dopo quella prima volta me ne vengo a casa con il suo vero nome (giurerei) e la promessa di una cena insieme. E la sensazione di aver trovato una ragazza che nonostante faccia la picia, non sia solo una picia. Intendiamoci, non c'è niente di male nell' essere picia: le scopate più memorabili le ho fatte con quelle che si divertono ad esserlo. E il bello è anche che la cosa finisce lì per entrambi.
Invece a lei, la Panterona, continuo a pensare. Lascio passare qualche giorno e lei sparisce nel nulla. Telefono muto e annuncio ritirato.
Io cerco suoi annunci in altre città, altri stati persino, ricordandomi che è olandese. Niente.
Passano 6 mesi , in cui non è che proprio mi sia struggito..struggiuto...strutto? e rieccola, stesse foto.
“ Ciao (vero nome), sono (vero nome) ti ricordi di me? Ci siamo incontrati prima di natale...”
“No, veramente...no.”
La memoria delle pice...Mi cascano le braccia, ma riesco a prendere comunque appuntamento. Stesso indirizzo sbagliato dell' altra volta.
Youppiiii !!, saltello scendendo dall' auto , attraverso l' incrocio in diagonale mentre le telefono e sbircio verso la sua finestra, quella con la tapparella ancora mezza su.
La stessa attesa, lo stesso ascensore, la stessa porta. Buio, e Lei.
“ Ma ciaoooo...” quasi mi sciolgo.
“ Ciao...ma...ci conosciamo già !? “
Mi cascano anche le palle...passi non ricordarsi il mio nome, ma manco riconoscermi ! Le rammento brevi attimi dell' altra volta, certi particolari... che si deve ricordare. Macché, è più picia ( ora dispregiativo) di quanto sperassi. Lei mi guarda interrogativa.
Riecco lo stesso menù, lo stesso bagno. La stessa lampadina rossa a fatica riesce a delineare quel bel corpo oscuro. Una shilouette di figa caraibica scontornata con la sanguigna dalla mano del Caravaggio . Il pennello lo passiamo dopo.
Gnudi ci corichiamo senza parole e l' abbraccio come fossimo fratello e sorella. Lei mi chiede se voglio dormire, mi guarda ancora più interrogativa...
Allunga una mano in basso senza smettere di fissarmi e verifica che ne io, ne il mio fratellino la consideriamo sorella. E allora si riscuote:
“ Adesso mi ricordo di te! E ricordo tutto quello che è successo !”
Evvai, e volevo ben dire !

Si accende ben più della misera lampadina che era, e mi rischiara certi sentimenti che ho covato per mesi...
Non è un essere alieno di sola luce e tra le sue coscie terrestri ci sono il fuoco, e l' acqua. Ne bevo in abbondanza, finchè il piacere ne fa sgorgare per me.
La stessa foga dell' altra volta: nel cavalcarmi mi strofina i suoi Paesi Bassi contro il Regno delle due Sicilie ...il mio Re Savoiardo fa festa...
Dopo, è il momento delle tenerezze, ma mi sto già rivestendo e manco di cogliere l' istante in cui potrei insinuarmi a far danni...mi confida cose della sua vita privata non facili, e che tengo per me. Mi parla anche del fidanzato italiano, da 7 anni insieme ( e qui i conti sulla sua età sballano), non la fa godere, non dorme mai con lei ( “perché è sposato, svegliaaaa !”, le dico), ma che è tanto bello...
Grrrr, non è tanto il suo moroso scarso chiavatore che mi fa rabbia, ma l' idiozia di queste donne che preferiscono restare con uno stronzo solo perché è bello piuttosto che...
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iccckkkk !!”
Il don Copula mi ammonisce dal tavolino accerchiato di terùn:
“ Diccckkkk, giàttelodissi , giassài: pice erano, pice sono e pice resteranno, nei secoli dei secoli, amen.” “ E portami da bere, disgrùpti !”
“ Subbito, don Professur...”. Veloce mollo lì il mio ascoltatore e salto fuori da dietro il bancone:”Visto che l' hanno insignita “Terùn onorari” della piola, la gradisce una scam-orzata fresca ?”
(continua...)