La piola è quasi deserta stasera. Prima di andare a dormire devo finire gli ultimi lavoretti dietro il bancone: KEERROOOUUUAKK..PPTUU' !!
gniki-gniki... Mentre passo il brillantante con lo straccio nell' ultimo bicchiere guardo il mio interlocutore nel fondo degli occhi. La nebbia ! Indecisa se scendere o salire, ma mi fa capire che ho davanti a me l' ascoltatore perfetto:non mi interromperà, mi lascerà avventurare su scoscesi sentieri dialettici mai esplorati prima e dimenticherà in un attimo ogni parola udita. Ma curiosamente gli rimarrà la profonda convinzione di avere condiviso con me un sublime momento di partecipazione, come fossimo stati compagni di trincea, nella Grande Guerra.
Inizio melodrammatico:
GLI INEVITABILI INCESPICAMENTI SULLA VIA DEL PICEUR ( Lo zen e l' arte del meretricio 2)
Cioè, questa mi dà l' indirizzo sbagliato...non è il numero dispari a fianco a destra, non è quello a sinistra, non è pari nel palazzo di fronte...è all' angolo opposto dell' incrocio. Ma porc...Vivo questo affronto matematico-topografico con in testa una mappa che ripercorre tutte le mie passate esperienze. Immaginalo... oh ! dico a te ! Immaginalo come un albero genealogico: per un dettaglio siamo già finiti sul ramo dei parenti disgraziati, vestiti di scuro e con facce truci e lontane dalla benevolenza divina...mele marce, morsicate col verme, avvizzite con macchie di lebbra vegetale.
" Sono io, sono qui sotto", dico senza speranza al nino e alla mia mela a sorpresa.
" Ti apro subito "
Anche questa situazione me ne ricorda tante altre, compreso la mia prima con una escort. Adesso al portone, mentre attendo che misteriose congiunzioni astrali portino il ditino della picia sul pulsante che mi apre, noto quanto sono molto più disinvolto: non più un orso impagliato, ora sono un geco adesivato alla porta a vetri, ma che fa mostra del sorriso beffardo del Carletto dei sofficini. Mbé ??

Bzzz-Tlack. Mi muovo con facilità negli androni dei palazzi come ne fossi il progettista, sugli ascensori come fossi il tecnico della Otis, sui pianerottoli come il temuto amministratore che viene a riscuotere la rata dei primi sei mesi.
Tre porte uguali dinanzi a me, la mia è quella con il buio dietro in cui entro a mio agio come Riddick , il Furiano.
Nella penombra i guizzi della mia supervista riassemblano la figura di una Fika Spaziale.
Che puppe e che fianchi , di viso non un granchè , troppo afro, tanti capelli e polpacci sottili , alta non troppo, sembra una bambola gonfiabile con quelle pere che vincono la forza di gravità. Una barbie mulatta, una porno-bratz. Spettacolo. Mi ricorda qualcuna...
Parla anche...e in un discreto italiano! e... sorpresa! E' timida.
E' fortemente a disagio per...boh? perché fa la mignotta e si vergogna? per l' alloggio, comunque decoroso? per quella cicatrice? perché non le piacere chiedere soldi? Mi espone un sintetico menù degustazione, che accetto senza problemi.
Cerco di creare un po' di feeling mentre da solo mi lavo superfluamente il mio Orgoglio.
Rientro in camera, c'è una sola piccola lampadina rossa sul comodino. Chiedo più luce ma non si può perché la tapparella si è rotta restando bloccata su, e dal palazzo di fronte vedrebbero tutto. Una sottile tenda si frappone tra noi e gli onanisti equipaggiati di visori notturni.
Ci corichiamo e la abbraccio. In 2" succede qualcosa e inizia a ansimare e si trattiene a fatica come una monaca nel segreto della sua clausura. E' cotta :

e che avrò mai fatto? le allargo le cosce e ho la prova di quanto intuisco. Lecco con delicatezza , perchè YYY è una diga sul punto di cedere, e non voglio farmi trovare qui sotto quando accadrà...
Si piega su di me e inizia a ciucciarlo cabrio, fuori menù, presa da corretta ispirazione mignottesca. Mi riporto la sua fika sulla faccia senza interromperla e mi godo nuovamente i suoi fremiti di piacere in cui riconosco una precisa parola : "troppo".
Meno, meno e lascio che sia in grado di svolgere bene anche il suo lavoro. Sono ubriaco di passione, contagiato dall' intensità di lei. La giro , sotto di me, alla mia mercè. Prendo il pirellone e le sfrego vigorosamente il clito con la cappella nuda. Lei si morde le mani e persino trema...delira...mi dice cose per me bellissime che inaspettatamente non mi inorgogliscono affatto, ma al contrario mi inteneriscono come fossi un bambino a cui la mamma carezza i capelli. Per lei spendo pensieri puri, di accettazione e vicinanza. E promesse irrealizzabili di far vivere questo momento per sempre.
Battiato lo sa dire molto meglio di me:
http://www.youtube.com/watc…
(continua...)