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copula.pice
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Chiamato in causa, non posso che intervenire.
In primis per approvare e confermare tutto quanto scritto, così appassionatamente dagli amici Sheriffo e Myway, scusate ma, mi permetto alcune precisazioioni.

Il Chianti è un cuveè, cioè un uvaggio, come per altro stabilito dal disciplinare di produzione... Il Ricasoli diceva che: Sangiovese 70% Canaiolo e Ciliegiuolo 15%, Malvasia 10% e Trebbieno 5%. Ora normalmente oltre al Sangiovese ei utilizzano uve Merlot e Cabernet Franc.

I fagioli al fiasco... solo chi li ha provati, assaggiati ed apprezzati, può osare affermare, di aver mangiato qualcosa di sublime!!!

Il Barbaresco ha origini ancora anteriori al Barolo.. il nome deriva da Vinum Barbaritium.. però il vero padre è lo stesso del Barolo ed è l'enologo francese Oudart, fatto venire dal Conte Cavour.. ai tempi in cui era sindaco di Grinzane.

Tanto per dare un po' di verve alla piola ed agli argomenti che la ravvivano, vi pubblico a puntate, uno studio che feci in tempi non sospetti, che aveva per titolo:

L'influenza del vino nella storia del Risorgimento Italiano
Cavour, le Langhe, il Barolo e tante altre curiosità

Mentre nel Granducato di Toscana il Barone Bettino Ricasoli, dopo innumerevoli sperimentazioni, trovava la quadra per la produzione del “Chianti”, stabilendo le uve autoctone che dovevano formare e ancor oggi, sono alla base di tutte le produzioni chiantigiane: Sangiovese per i profumi ed il corpo, Canaiolo per il colore e la dolcezza, Malvasia per l’eleganza e la morbidezza.

Nel Piemonte, allora “Regno di Sardegna”, si delineava uno scenario economico che avrebbe portato inevitabilmente alle guerre Risorgimentali. Il casus belli scaturì, guarda a caso, da una problematica di fornitura e commercio vinicolo. Il Piemonte riforniva di vino il mercato Milanese, ma nel 1846 il Governo Austro Ungarico di Vienna, decise di raddoppiare i dazi doganali, a protezione dei propri produttori, in special modo degli Ungheresi (che ancora oggi sono padroni del marchio del Tocai).

Così i Piemontesi si trovarono improvvisamente senza quell’importante sbocco commerciale, fonte di ottimo guadagno. Logicamente allora più di ora, guai a toccare il portafogli di chicchessia, ciò scatenò, sia il malcontento del popolo, che le latenti mire espansionistiche dei Savoia a difesa dei propri sudditi, nonché l’insofferenza irredentista del Lombardo-Veneto.

Il Conte di Cavour, che era sia uomo influente, che politico rampante ma, soprattutto grande produttore di vini, fondò alla bisogna il giornale “Il Risorgimento”, dove chiamava il popolo alla rivolta. Re Carlo Alberto, cavalcò la tigre del vino e, in occasione di un’assemblea di viti-vinicoltori, al Congresso Agricolo di Casale Monferrato, pronunciò un lungo ed articolato discorso anti Austriaco e anti Asburgico, pensate cosa potette il vino, scatenò la 1^ Guerra d’Indipendenza!!.

Purtroppo tale Guerra d’Indipendenza, iniziata nel 1848, finì in tragedia nel 1849, con la disfatta di Novara, Vittorio Emanuele II subentrò al genitore, che riparò ad Oporto in esilio, per morire quasi subito di crepacuore ed il Cavour, dovette abbandonare la carica di Sindaco di Grinzane, per assurgere a Ministro dell’Agricoltura, nel Governo D’Azelio prima ed a 1° Ministro poi.

Intanto in quegli anni, nelle Langhe, le tecniche di vinificazione si sviluppavano. All’inizio del 19° secolo vi furono i primi tentativi di vinificare Nebbiolo e Barbera come vini secchi. Tra il 1832 e il 1849 il giovane Conte Camillo di Cavour, quale Sindaco di Grinzane, ha ricercato ed implementato nuovi sistemi di agricoltura, sulle fattorie intorno al castello familiare ivi sedente e poi ha spronato i viticoltori locali, quando ha impiegato Louis Oudart, un enologo Francese di Reims. Cavour aveva dubbi sul potenziale del Nebbiolo, infatti fece impiantare 14 giornate (circa cinque ettari) di pinot noir, nella speranza di emulare i grandi vini di Borgogna che erano ancora serviti nella corte dei Savoia a Torino.

Negli anni 40 del 1800, il Re Carlo Alberto ha fornito il suo contributo alla modernizzazione del vino, quando ha edificato attrezzature di produzione, nella sua nuova tenuta Reale a Santa Vittoria d’Alba, sotto il controllo del Generale Staglieno che aveva lavorato con Oudart a Grinzane. Staglieno fece grandi innovazioni nella cantina: introdusse la fermentazione a vasca chiusa e migliorò l’uso dell’anidride solforosa.

L’enologo Oudart applicò le stesse innovazioni, che abbiamo visto sopra per vinificare i vini “Nobili”, alla lavorazione degli altri vitigni del territorio, creando altrettanti vini: Barbera, Grignolino, Dolcetto, Nebbiolo. Egli stesso, conquistato dal territorio “Terruar”, si stabilì a Neive, dove, in una incantevole tenuta, diventò vignaiolo lui stesso, continuando però a fornire la sua consulenza: ai Marchesi di Barolo, al Re Vittorio per Fontanafredda ed a Grinzane per il “Cunt”, che intanto aveva lasciato “tutto in mano”, al suo fattore e uomo di fiducia: Giovanni Bosco (niente a che vedere con il sant'uomo di Castelnuovo).

Sempre in quel periodo a Canelli, Carlo Vallarino Gancia trovava una soluzione innovativa e geniale sul Moscato, abbandonando il metodo “Greco” di vinificazione, per ottenere un vino più leggero, spumeggiante e dolce, vagamente somigliante allo Champagne.

In quegli anni, in Piemonte, per la prima volta, si abbandona l’indicazione del paese, come indicazione primaria di denominazione dei vini ma, si porta come secondaria, chiamando i vini con i nomi dei vitigni: Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Grignolino, Moscato e via discorrendo, seguito eventualmente dal paese di produzione, es. Nebbiolo d’Alba, Dolcetto di Diano, ecc.

Arriviamo alla vigilia della 2^ Guerra d’Indipendenza, siamo negli anni 1858/59, nelle Langhe imperversa nelle vigne “’L mal Bianc”, cioè l’”Oidio”, il Cavour diventato 1° Ministro, chiede aiuto in Francia a Napoleone III ottenendolo addirittura doppio, nei “Patti di Plombiere” nel 1859, Militare contro gli Austro-Ungarici e scientifico contro l’Oidio, il tanto odiato “Mal Bianc”.

Tale parassita, che attacca le foglie della vite e delle altre piante, si era manifestato da poco e stava distruggendo i vigneti, a Bordeaux venne combattuto con irrorazioni di soluzioni a base di zolfo, ottenendo risultati soddisfacenti. La prima sperimentazione di ciò avvenne in Inghilterra, verso il 1846 a Leyton, empiricamente, da un giardiniere di nome Kyle!!!!

Con l’aiuto dei Francesi, lo studio e la sperimentazione si ottenne la formula, con solfati, calce, ecc., tale che si riuscì ad aver ragione, in pochi anni, dell’oidio. Addirittura c’era chi pensava che la spedizione dei Mille, per liberare e conquistare la Sicilia, fu fatta in funzione di avere a disposizione enormi quantità di Zolfo, allo stato puro, da quelle miniere …., pensate che potenza ebbe il vino!!!

Nella seconda parte del secolo sono cresciute intorno ad Alba e ad Asti tante delle grandi aziende che producevano vermouth ed Asti Spumante: Cora, Martini & Rossi, Gancia e Cinzano sono state tutte fondate in un periodo prosperoso di industrializzazione grazie al ruolo importante del Piemonte (e specialmente Torino) nel nuovo Regno d’Italia. La fondazione della Scuola d’Enologia di Alba nel 1881 ha soddisfatto alcune delle esigenze di un’ industria vinicola in crescita rapida, perché ha provveduto ad un collegamento con altri centri vitivinicoli Europei, dove sistemi razionali di coltivazione erano già stati stabiliti

E' già pesante così... alla prox puntata... Buona lettura
Lucky10121
Super Hero (1121 post)
K+ 238 | K- 128
Salve
uhhh ma chi c'è uela Ciao Dura il Pilone !!
entra pure tanto qua di reietti è pieno, la Piola è in piena autogestione causa la dipartita del buon Cala... ma un posto per un Rinnegatosky c'è sempre potresti vendere preservativi per pagare vitto e affitto al Music !!

E che vedo? anche il buon latin-lover My Way che mi ha portato la butta del "Pegole"
Buona, sangiovese in purer... cosa?
Sangiovese di Radda ed io non lo conosco
ahia, ahia tutto il tempo perso dietro le zarine mi hanno rovinato !! :'(

Complimenti Way, bella scelta, io sono un buon bevitore del sangiovese, sopratutto di quelle contrade fiorentine o senesi... il Chianti (Classico) per capirsi !!

Ecco che oggi anch'io ho unito l'Italia con Coltore (io, piemunteis) con Culture (toscana), picci, sugo al cinghiale, pecorino di Pienza e sangiovese ma sfuso e di un'altra rinnomata Cantina chiantigiana ma senese: Felsina !! che buono!!

Parlando del Chianti sto adocchiando nella mia cantina una bottiglia di sangiovese "Cortacci" della madama Annamaria di Lamole, non Chianti perchè vinificato con una piccola parte di vino bianco come l'originale "formula Chianti" del fu Barone Ricasoli ... poi parte di bianco tolta per creare l'etichetta Chianti Classico, quella del Gallo nero per intendersi...

Ah il Barone Ricasoli del Castello Broglio, altro buonissimo Chianti e olio!!
Che mangiate (e bevute) che mi vengono in mente, che bella la toscana!!

Ricasoli un altro gancio tra Toscana e Piemonte, infatti il Barone era politico ai tempi di Cavour, e come lui ha (finalmente) perfezionato una vecchia tradizione italiano di gran livello, il vino. Anche grazie anche a lui e a Cavour, che ha creato il Barolo, abbiamo potuto rivaleggiare con i cugini francesi, anzi ormai al palato li abbiamo surclassati... ciappatelì!!!!

Brindiamo alla supremazia italiana: Gu-ra Gu-ra Gu-rai1!!!!

Altro nobile dell'epoca Risorgimentale, però non nell'elite politica e di buon rango, era "il Barbaresco" (perdonate se non ricordo nome e titolo precisi), però osteggiato dalla Piemonte buona e così finito in "miseria" e la sua creatura, appunto il Barberesco, rimasta per molto tempo ai margini, poco conosciuta e venduta... ma poi ripresosi alla grande, e come un opera d'arte qual'è ... ripresosi alla morte del suo creatore... (più o meno perdonate le imprecisioni ma è il succo, il Vino che conta!!)

Qua ci vorrebbe il Don Copula che entra dalla porta.... : .... .....
Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
myway
Sr. Member (380 post)
K+ 237 | K- 135
In piola si parla, si discute... e già di per sè questo è fare cultura.
Se poi, ogni tanto, copula ci delizia con uno dei suoi racconti siamo... “ ‘d bruns “ o meno, a cavallo come l’Emanuele Filiberto.

Più in generale gli argomenti della piola sono, secondo una tradizione che risale ai trovatori medievali “le dame, i cavallier, l'armi, gli amori” cioè le pay, i punters e le recensioni. Mancano le armi che, per spirito pacifista della piola, si sono trasformate in discussioni su sport e vino.

E allora, su specifico invito di Lucky, eccomi qui a recensire... un vino, da me evocato in un altro thread dove ho azzardato un accostamento eno-narrativo
http://gnoccaforum.com/esco…

Montevertine “Le Pergole Torte”

E qui la discussione della piola diventa interattiva con colture (con la O) e prodotti diversi da quelli piemontesi ma appartenenti alle stesse radici e tradizioni culturali (con la U): quelle toscane.

Montevertine è una località/azienda agricola nel comune di Radda in Chianti (e già qui andiamo sul sicuro).
Le Pergole Torte è un vigneto di uve sangiovese attentamente selezionate di soli 2 ha con esposizione N-NE. L’omonimo vino “in purezza”, viene affinato per circa 18 mesi in botti di rovere di Slavonia e circa 6 mesi in barriques Allier.

Per una descrizione organolettica del vino mi rimetto a chi ne sa più di me
http://www.tinyurl.com/nrt5…
nel link trovate anche alcune delle etichette che variano di anno in anno e rappresentano una piccola galleria di volti femminili che rende perfetto l’accostamento con questo forum.

La mia personale scoperta di questo vino risale a circa 30 anni fa. I sapori, le sensazioni gustative si diluiscono col tempo ma il ricordo di un impatto sconvolgente ed ammaliante rimane vivido. Per la cronaca l’abbinamento era molto minimalista: una cena a base di bistecca di pura razza chianina con il solo accompagnamento di fagioli “al fiasco”... nient’altro. Il tutto in compagnia di pochi, selezionati amici/clienti.

Col tempo le occasioni di gustarmi il “Pergole Torte” si sono ahimè diradate, ma questo, per fortuna non influisce sulla qualità del vino. Ed ogni volta l’emozione gustativa ha rinnovato i piacevoli ricordi legati al convivio originale.

alla nostra salute
myway
"But more, much more than this,I did it my way"
Duracell85
Hulk (2031 post)
K+ 408 | K- 197
Cala, hai già accolto Dick, posso rifugiarmi anch'io qui?

http://gnoccaforum.com/esco…
<img src="http://urly.it/2qih "/> <img src="http://goo.gl/xU703h "/>
Lucky10121
Super Hero (1121 post)
K+ 238 | K- 128
Ah bravi, era ora!!
Ogni tanto passavo davanti alla Piola nella mia ronda cosacca da sceriffo, davo un occhiata dalla finestra e ... nessuno !!
eppure i sigilli reali-globali erano scaduti, caduti a terra, forse rosicchiati dal Fuggiasco che cercavo rifugio di notte... mah..!!
eppure nemmeno Iddu si era fermato, aveva fatto i suoi porci : comodi, svaligiato la cantina del scomparso Cala e poi, prendendo l'ultima bottiglia di moscato, scappò via verso nuove mulatte da rinnegato qual'è...

Così la Piola è rimasta vuota per troppo tempo.. sempre con lo sconsolato sceriffo che ogni tanto buttava un occhio dalla finestra... ma mai niente !!

un giorno lo sceriffo sparò un paio dei suoi colpi veloci e a salve e poi rimase solo e sconsolato per la solitudine di quel che un tempo era meraviglio luogo ... e accade un miracolo: un passante vestito di stracci d'armatura gli si avvicinò: " compare cosacco .. vuol favorire.. sa tra noi barboni..." e gli porse una bottiglia di Doux d'Henry

lo sceriffo gli rispose male:
"ehi sono uno sceriffo!! cosacco me lo dicono solo le mie amiche zarine di pura razza russa!! Non bevo quella robaccia !! io solo Moscato o simil vini pregiati ma, hélas, Cala è scappato con la cassa e sopratutto la Cantina!! " :'(

ma il barbone non era un vero barbone ma il ladro gentiluomo che prese a cuore il povero sceriffo e con un fischio di karma positivi richiamò i buoni "Picuer mascalzoni" Syd e Way .. che portarono mille butte di Brachetto ... e le stapparono al grido:
"Hurrà!!" ... il cosacco gridò "Gu rai1!!" e tutti gridarono "Ip Ip hurrà!!" entrando nella Piola... riportando la Luce e allegria in quel luogo..!

Entrarono e finirono il buon Brachetto sperando di poter fare un buon 69 con qualche zarina attirata dal grido di guerra cosacco ....
"W il 69!!" disse il Syd.. "no 71 !!" ribattè il Way "con due dita è ancor meglio...!!"
"Ip ip Hurr... "

... ma non finirono mai la frase perché arrivò dal retrobottega il dignitario della Regione piemonteisa, Don Copula, che mentre si chiudeva la zip... abbracciando una Santa... disse:
"Bravi fi'jol !! 71 va bin ma scultate il vecio... 74 è pi bun.. ciapatelìììì!! "


e quella notte gli spiriti del Pavese e Fenoglio riposarono finalmente felici

karma buono e fresco con tutti... con bignola lumbard!!!!

Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
copula.pice
Sr. Member (229 post)
K+ 158 | K- 142
Douxdhenry
Questo è il nik di uno dei nostri colleghi, iscrittosi recentemente… solo il 25 Ago scorso, forse non sa nemmeno della “nostra Piola”, disconosce il coacervo di menti piolesche, che vi si aggirano… sicuro!!!
Dovete sapere che il “&rdquoouxdhenry” è un vino DOC delle province di Torino e marginalmente Cuneo, il Dlgs che lo crea DOC è relativamente giovane: 1996.
Il suo vero nome è: “”Pinerolese Doux d’Henry”” E’ un vinello rosato, di 10° dal profumo fresco, fruttato e gradevole, parimenti il gusto è abboccato e lievemente frizzante o “sorridente”, se non dolce.. un vino senza impegno che va bevuto fresco di cantina, 11/12° ed accompagnando i dolci o come dissetante, nei pomeriggi afosi.
Un discreto &ldquo’Henry” si può trovare alla cantina di Bricherasio o in quella di Frossasco, ad un prezzo che è spropositato, rispetto alla qualità della “Bevuta”… trattasi però di un prodotto di nicchia… allora, pare che per ciò, tutto sia giustificabile!!!
Dietro a questo vino, che è un vitigno assolutamente autoctono delle nostre valli di Susa e soprattutto di quelle Pinerolesi, c’è una storia vera e certificata da lettere e ringraziamenti scritti…
Quando Enrico IV re di Francia venne in Piemonte per stipulare gli accordi di Bruzolo (vicino a Bussoleno), avvenuti il 25 Aprile 1610, accordi firmati con il Duca Carlo Emanuele I (Figlio di Emanuele Filiberto quello che sta sul caval ‘d bruns), alla fine del pasto venne servito ai Reali quel vino.. che veniva chiamato comunemente: &ldquooux de Pays”.Enrico IV, che tra l’altro era il primo monarca Francese della dinastia dei Borboni di Francia, ne rimase entusiasta, lo lodò talmente che gli riempirono una carrozza di botticelle di tale vino… di modo che si portasse un buon ricordo, al suo rientro in Francia.
Ecco le lettere di ringraziamento che certificano tale vino.
Senonchè, neanche un mese dopo, il 14 maggio 1610 il re venne assassinato a Parigi, da un fanatico Cristiano, incazzato che il monarca, aveva riconosciuto i Calvinisti.
Allora, frutto di questi eventi, il vino venne battezzato con il nome del Monarca Henry IV… &ldquooux d’Henry”, pare addirittura che, in un primo momento, volessero chiamarlo “dono d’Henry”… non funzionava, anche perché incominciarono a mormorare che bere quel vino portasse male….. non tanto per la morte del Re ma, soprattutto perché, forse era colpa di quel vino, bevuto copiosamente da Henry IV, in preda ai fumi dell’alcol, che erano stati riconosciuti i Calvinisti… eretici di 1^ categoria, per le credenze religiose oscurantiste dei tempi!!!!
Ecco le altre lettere che segnalavano la dedica al monarca assassinato e quelle di rimando, con l’apprezzamento dell’erede Luigi XIII.. e la di lui sorella: Madama Maria Cristina… andata poi in sposa a Vittorio Amedeo I di Savoia, figlio di Carlo Emanuele I, di cui sopra.
Infine, tale uva autoctona deve essere impiegata obbligatoriamente in ragione dell’8/10% per vinificare il “Pinerolese Rosso “ DOC, assieme a uve: Barbera, Frejsa e Bonarda, trattandosi di un “cuvèe”.
Questo cuvèe si, che è un ottimo vino armonico, rotondo ed equilibrato, dai profumi intensi di frutti rossi maturi e confettura di tirmilli!!!!!
Forse lui.. il piceur il cui Nik mi ha fatto ricordare una bella fetta di storia, non lo sa ma, adesso anche voi sapete, cos’è il “&rdquooux d’Henry”””.
PS: non partite apposta per andare ad acquistarlo, non ne vale la pena… la Malvasia di Chieri/Castelnuvo DB o il Brachetto d’Acqui, non hanno rivali e non sono minimamente raffrontabili con simil puerile vinello.
bannedDick
Full Member (23 post)
K+ 75 | K- 24
arsein:

Si ragionava di una picia, e il nostro caro Professore mi ha detto pressappoco...
"prepara bene il terreno e poi AVANTI SAVOIA!"

Restavano il grido degli zapatisti "Tierra y libertad", molto carino, ma col rischio che la picia di turno, specie se centroamericana, ma magari anche sudamericana, ti spari un pistolotto sul dominio dei gringos e sulla storia di Bolivar, e...

...e ovviamente "Hasta la victoria, siempre!"
Non tutti sanno che la frase originale scritta dal Che nella celebre lettera letta da Fidel in un adunata popolare era:
"...Hasta la victoria
siempre, Patria o Muerte !"
la mancanza del punto dopo victoria e la s di siempre che pareva minuscola indussero Fidel a un errore di lettura che è rimasto scolpito nella storia.
fonte: CHE.Un.hombre.nuevo.2010.Tristan.Bauer.WMV
http://www.youtube.com/watc…
copula.pice
Sr. Member (229 post)
K+ 158 | K- 142
Bravi Fijoi... ho resistito dal vergare: insit simpliciter scribi, proprio per vedere se fosse stato il caso di chiudere i battenti di questo cenacolo di persone, seppur picesche, che amano la cultura, sono curiosi ed indagano, sull'etimologia e l'origine di parole e modi di dire... è segno di intelligenza creativa e non superficiale... complimenti!!!!!
Al fin è bastata la scintilla di quello più curioso..lui asserisce di essere mio allievo... io ne son fiero... ha scritto delle cose condivisibili e veritiere... a cascata, noi interveniamo!!!!!
A ricomplimenti a tutti!!!
Volevo solo apportare un minimum de picesca-scienzae:
Illo tempore, era in voga la battuta.. ovviamente in lingua Piemontese: ""Che bel 'n 74 stantequatt...""
Risposta: "Ma nooo 'd vurie dì 69...""
Di rimando: ""NO NO.. sun pà sbagliame.. propi 74... ch'a saria 'n bel 69, pì 'na man...!!!""
Tradotto per i neofiti della nostra quasi millenaria lingua: 74 è la somma di un 69 più una chiavata (na man)...Chiaro il concetto??
Infine K+ all'Arsein.. giovin virgulto.. di "viva rai"!!!Hahahahaha!!!!
K + anche a May Syd e Sheriff!!!!
myway
Sr. Member (380 post)
K+ 237 | K- 135
arsein:

Approfitto di questa sede per una doglianza, anzi un frignata!
SIGHHH SOOOB chi è che mi ha dato il settantesimo karma?

Me ne stavo fermo, immobile da più di un mese a 69.
Non postavo, non mi muovevo...
un pascià! Che bello!
"sempre lììì... lììì nel mezzo.... finché ce n'è stai lìììì"
E ora son stato sfrattato!
Vero è che cominciavo a sentire la mascella indolenzita... ma vuoi mettere!

Adesso non ti resta che maltrattare e fanculare la gente per raggiungere prima possibile la fatidica quota con i K-
E' anche molto più facile che con i K+
Sai quanti ne trovi di "amici" pronti ad aiutarti....

good luck & good fuck
myway

PS. Un mio vecchio collega di lavoro diceva sempre di preferire il 71... cioè un bel 69 con l'aggiunta di due dita su per il bus.... Chissà, forse aveva ragione.
"But more, much more than this,I did it my way"
sydbarrett
Hero Member (703 post)
K+ 265 | K- 97
arsein:

Approfitto di questa sede per una doglianza, anzi un frignata!
SIGHHH SOOOB chi è che mi ha dato il settantesimo karma?

Me ne stavo fermo, immobile da più di un mese a 69.
Non postavo, non mi muovevo...
un pascià! Che bello!
"sempre lììì... lììì nel mezzo.... finché ce n'è stai lìììì"
E ora son stato sfrattato!
Vero è che cominciavo a sentire la mascella indolenzita... ma vuoi mettere!

Eh lo so arsein, lasciare il 69esimo K+ è drammatico! Quel numero per noi punter ha un "sapore" () del tutto particolare... . Va beh, per consolarti eccoti il 71esimo! Tiè!!!
arsein
Jr. Member (147 post)
K+ 101 | K- 16
Approfitto di questa sede per una doglianza, anzi un frignata!
SIGHHH SOOOB chi è che mi ha dato il settantesimo karma?

Me ne stavo fermo, immobile da più di un mese a 69.
Non postavo, non mi muovevo...
un pascià! Che bello!
"sempre lììì... lììì nel mezzo.... finché ce n'è stai lìììì"
E ora son stato sfrattato!
Vero è che cominciavo a sentire la mascella indolenzita... ma vuoi mettere!

La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
arsein
Jr. Member (147 post)
K+ 101 | K- 16
Si ragionava di una picia, e il nostro caro Professore mi ha detto pressappoco...
"prepara bene il terreno e poi AVANTI SAVOIA!"

"Eh no! Ho risposto... Savoia no!"

Da bambino, invero, quando con gli amici giocavamo "alle armi", simulando assalti e sparatorie, mi capitò... se il gioco era ambientato durante le guerre mondiali, di gridare "Avanti Savoia".
Giunto all'età adulta, però, e presa coscienza dell'indecorosa fuga a Brindisi, me ne vergognai.
Passarono gli anni e l'argomento perse, comprensibilmente, per me ogni interesse.

Fino a tempi recenti per l'appunto,quando nel partecipare ai dibattiti piceschi sul forum, più o meno consciamente ripresi ad attingere alle metafore cavaller/militaresche...
e vennero così gli assalti lancia in resta o all'arma bianca... i fuochi di sbarramento, le azioni sotto copertura, le strafexpedition, gli arrembaggi.

Restava il nodo del grido di battaglia...

Banzai, troppo banale e gialappeggiante.

Il dannunziano Eja Eja Alalà, scioglilinguesco e, a ben vedere, decadente.

Boia che molle! sarebbe appropriato, ma irrimediabilmente legato al Ventennio, evocativo di un celodurismo ridicolo e ormai patetico.

"Folgore"... non certo di buo auspicio.

Restavano il grido degli zapatisti "Tierra y libertad", molto carino, ma col rischio che la picia di turno, specie se centroamericana, ma magari anche sudamericana, ti spari un pistolotto sul dominio dei gringos e sulla storia di Bolivar, e...
Urrà!

Ma non è un grido di battaglia, direte forse Voi. E invece sì e anche il più diffuso.
Pare derivare dal grido dei cosacchi "Gu-Rai! che significava "Verso la beatitudine del cielo!" da cui si pensa derivi il grido di battaglia urrà, diffuso nel mondo dai soldati della prima guerra mondiale che l'avrebbero udito al fronte dai cosacchi" (Fonte Wikipedia).
Impressionante l'urlo dei fanti dell'Armata rossa all'assalto delle trincee del nostro Armir che mi capitò di verdere in un documentario anni orsono.

Urrà dunque...
e così, dopo il lavoro di preparazione, quando la "nemica" ha ormai abbassato le difese, e giunge finalmente il momento di attaccare in profondità, per l'assalto finale...
un'ultima occhiata, un'ultima sberliccata e
URRAAAA! Olè, oplà!
Fino al culminante
IP IP Urrà.

Per esperienza diretta... la picia vi guarderà un po' stralunata ed anche leggermente di sbieco...
MAVUOIMETTERILDIVERTIMENTO!!!

La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
myway
Sr. Member (380 post)
K+ 237 | K- 135
copula.pice:

Vi riporto una parte di un'intervista rilasciata da Beppe Fenoglio, pubblicata sulla Gazzetta del Popolo, quotidiano di Torino, a quei tempi:

""Noi dormiamo sotto il peso dei nostri difetti provinciali e ci siamo talmente abituati che non li sentiamo più. La borghesia albese aveva, prima del fascismo, un peso ed un senso. Il fascismo l'ha distrutta o assorbita. Avevamo quattro o cinque giornali che provocavano epiche risse, persino duelli con le loro vivacissime competizioni elettorali. Chi se li ricorda?...
....
Sanno che scrivo, è già molto. Forse qualcuno compra i miei libri, ma non ho mai conosciuto un giovane che mi dicesse con franchezza: ho letto il tuo libro, non mi è piaciuto, discorriamone insieme. Li leggono perché mi conoscono, per una curiosità banale, per ragioni sottoculturali. In tanti anni che scrivo di Alba e su Alba e in Alba i soli contatti con i giovani sono stati: di una ragazza che mi ha sottoposto il suo diario intimo, un po' indecente, e di un ragazzo che voleva consigli su certe poesie. È poco? Ma Alba, ottusa da un lungo sonno, distratta dai barbagli del "boom" poco può dare di più.."""

Pensate cosa e come la pensava... (sottoculturali... curiosità banale...) è duro... Tranciante!!!

Se questa intervista fosse stata rilasciata in tempi odierni... qualcuno si accorgerebbe della differenza di tempo?
Purtroppo, a mio parere, NO

Noi possiamo ancora permetterci di dissertare e (perchè no?) scherzare sulle interpretazioni filologiche della parola cul..tura, ma alla resa dei conti, molti, dopo le prime tre lettere hanno già il cervello (e qui sono generoso) in cortocircuito.

Mala tempora currunt... allora come oggi

myway
"But more, much more than this,I did it my way"
myway
Sr. Member (380 post)
K+ 237 | K- 135
Lucky10121:

viva la Romagnia e Bologna
Non è che il tuo istinto da punter ti porta inconsciamente a fare casino tra RomaNIA RomaGNA, creando una nuova "regione/incrocio", la RomaGNIA terra ovviamente di alta predisposizione al meretricio, ma di donne veraci e ben disposte
Se fosse possibile... non sarebbe male come idea!!!

myway
"But more, much more than this,I did it my way"
copula.pice
Sr. Member (229 post)
K+ 158 | K- 142
carissimo Sheriffo... fra Carducci e Pascoli, c'è una "commistione" ed un filo conduttore, che a volte fa confondere, anche chi li ha studiati....
L'ultimo ma non ultimo di questi episodi .. diciamo "strani", che lega e collega i due immensi personaggi, è quello che, nel 1905, il Pascoli "ereditò" la cattedra di "Letteratura Italiana", all'Università di Bologna.
Il Carducci, che poi morì nel 1907, da buon "Toscanaccio", commentò: ""E' giusto, lui è nato quì vicino!!!""
Non riuscì a trovare una motivazione più consona alla bravura ed alla levatura artistica del Pascoli!!!!

Per parlare poi di Beppe Fenoglio... ce ne sarebbe da scrivere una pacca di righe.... anche se già ne hanno scritte dei fiumi di recensioni... a volte anche un po' a muzzo, più che altro senza conoscere il "Terroire"... la Langa, dove è nato, vissuto e morto... il grande!!!

Comunque voglio segnalare che:
Nel cinquantesimo anniversario della morte del grande "Langhet", Beppe Fenoglio (18 febbraio 1963), il Centro di documentazione “Beppe Fenoglio” della Fondazione Ferrero di Alba, d’intesa con il Centro Studi “Beppe Fenoglio”, promuove ed organizza un convegno che si terrà ad ALBA – FONDAZIONE FERRERO il 15-16 novembre 2013 dal titolo "LA FORZA DELL’ATTESA. BEPPE FENOGLIO 1963-2013".
Il comitato scientifico è presieduto dal prof. Valter Boggione della Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Torino.
Ho avuto la fortuna di essere stato invitato... già dall'anno scorso...

Il mio intervento sarà incentrato sull'importanza di quanto su affermato....per capirlo a fondo... bisogna conoscere il territorio e soprattutto averci vissuto.. o per lo meno sforzarsi di colloquiare con i vecchi Langhet e calarsi nella loro realtà.. quelli che parlano solo il "Langhetto"!!!

Vi riporto una parte di un'intervista rilasciata da Beppe Fenoglio, pubblicata sulla Gazzetta del Popolo, quotidiano di Torino, a quei tempi:

""Noi dormiamo sotto il peso dei nostri difetti provinciali e ci siamo talmente abituati che non li sentiamo più. La borghesia albese aveva, prima del fascismo, un peso ed un senso. Il fascismo l'ha distrutta o assorbita. Avevamo quattro o cinque giornali che provocavano epiche risse, persino duelli con le loro vivacissime competizioni elettorali. Chi se li ricorda?...
....
Sanno che scrivo, è già molto. Forse qualcuno compra i miei libri, ma non ho mai conosciuto un giovane che mi dicesse con franchezza: ho letto il tuo libro, non mi è piaciuto, discorriamone insieme. Li leggono perché mi conoscono, per una curiosità banale, per ragioni sottoculturali. In tanti anni che scrivo di Alba e su Alba e in Alba i soli contatti con i giovani sono stati: di una ragazza che mi ha sottoposto il suo diario intimo, un po' indecente, e di un ragazzo che voleva consigli su certe poesie. È poco? Ma Alba, ottusa da un lungo sonno, distratta dai barbagli del "boom" poco può dare di più.."""

Pensate cosa e come la pensava... (sottoculturali... curiosità banale...) è duro... Tranciante!!!
Infine, la maggioranza dei suoi scritti, è stata pubblicata postuma!!!!
Lucky10121
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hai ragione my way
aspide!!
il ricordo di Castelvecchio in Garfagnania e di Carducci,maestro del Sommo per cosi dire,
mi ha confuso i ricordi... del resto io non ho mai amato date e luoghi ma piu i sentimenti e ricordi !!
viva la Romagnia e Bologna
Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
myway
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Lucky10121:

... non ha tenuto sufficientemente a mente la "buona regola" delle "Piccole cose" del Sommo toscanaccio Pascoli :*
La vita è amara, okay, giusto, però ci regala tante piccole cose, tante piccole gioie... basta saperle afferrare ed apprezzare..!!


Ciao Lucky, buongiorno (ammesso che tu sia già sveglio)

Bello e sempre valido, per tutti, il richiamo alle parole del Pascoli... peccato che non fosse un "Sommo toscanaccio" ma romagnolo... 

Lucky10121:

Facciamo i nostri "dibattiti e battute" col barbaresco riscaldato in mano...
e, permettimi la battutaccia, questa sì da "maledetto toscano"... i risultati si vedono

Lascia un bicchiere di barbaresco anche per me!

good luck & good fuck a te
myway
"But more, much more than this,I did it my way"
Lucky10121
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PREMESSA

Noi della Piola piemunteisa abbiamo ricevuto il cartellino rosso!!
Per cui speriamo nella Grazie Presidenziale ... ma ...saremo sempre sotto moviola, sorvegliati speciali, giustamente essendo dei bun brighela ma piemunteis!!
Per cui niente colpi di testa... piceur, patron, ricercati e pice postate pure allegramente nella Piola, finché si potrà, pero attensciun!!

Facciamo i nostri "dibattiti e battute" col barbaresco riscaldato in mano... (tiè Hemingway tienti il tuo rhum per te... )
però scriviamo solo parlate da Piola, commenti da sotto la Mole (a far cosa non so ), riflessioni piemunteise, racconti d'antan e moderni, scambi di cultura e cazzate ma niente chiacchierare da Bar!!
Se volete una veloce chiacchierata, un aperitivo veloce, uno scambio sulla partita : 0 od altro di simile ... ...
c'è il Bar!!!!
http://gnoccaforum.com/esco…


questa è il post Vita & Cultura Piemunteisa "non c'entra niente col le Pice ma..." insomma una piola come intensa dal Ben dur
http://gnoccaforum.com/esco…

come detto non un bar per due chattate, mi raccomando... !!!



Dopo il cartellino rosso c'è ... la ghigliottina a la seguente cremazione!! C:-)


i Patron Music "arevedze" e Cala "bacciammo le mani" saranno lieti della vostra benevolenza...



POST

Inizio il mio intervento da Piola chiedendovi scusa per la lunghezza del post. Spero che grazie ad un piccolo sforzo lo leggiate tutto, come dice il mio amico e fidato compagno di Piola, Killer (Cunni), anche se io sono uno sceriffo che va a loft di giorno, mentre lui un killer che va a otr di notte!!


Dato che sono finite le vacanze recupero un vecio intervento del Don sul amato Sommo Pavese, che proprio causa ferie di gruppo è passato sicuramente in cavalleria:

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Bej Fijoj, vi avevo promesso alcune curiosità su Cesare Pavese ma, scrivendo è venuta fuori una vera e propria storia, anche avvincente... provate a leggerla e ve ne accorgerete...

Il 27 agosto 1950 il corpo senza vita di Cesare Pavese venne ritrovato in una camera dell'Hotel Roma, davanti a Porta Nuova, in p. C. Felice, a Torino.
Sullo scrittoio un biglietto; "Perdono a tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi". Fu la drammatica fine di un'esistenza costantemente minacciata da un senso di inadeguatezza alla vita, dall'ombra del fallimento, da un bisogno di affetti disperato e mai soddisfatto. Ripercorrendo le pagine dei suoi prolifici scritti si evince:
1) L'ambiguo rapporto che lo scrittore ebbe con il fascismo e, più generalmente, con il mondo della politica. Quello che emerge è un cammino esistenziale tormentato ma letterariamente fecondo, già lo scrissi che riusciva a scrivere a mano, un quaderno di 5^ elementare al giorno.
2) La poesia rappresentava l’ancora di salvezza dello scrittore, allorquando era in crisi e non riusciva a scrivere i famosi quaderni, allora lì ha scritto delle poesie uniche e sublimi.
3) Entrambe le vene di cui sopra venivano interrotte, solo quando il dolore della vita lo hanno sopraffatto, compreso il potere consolatorio e conoscitivo della poesia.
4) Ecco che allora compare il profondo desiderio di amare ed essere amato ma, in una dimensione concreta. Questo non gli riuscì, proprio per niente..... purtroppo!!!

E’ stato quindi uno sfortunato e sensibilissimo "eroe dell'inazione", attento a coglierne i momenti chiave, non solo letterari, ma relativi anche alla vita sociale, con le sue molteplici e non superficiali amicizie, l'appassionato lavoro editoriale svolto alla Einaudi, le incursioni nella dimensione politica, rimanendo sempre un “ impolitico” e diventando anzi, vittima dell'attivismo politico degli altri. E' però nella sfera sentimentale e più ancora sessuale, che si può individuare la causa del fallimento esistenziale di Pavese, e della sua precoce fine di suicida: con le donne da lui avvicinate, peraltro quasi tutte dotate di una personalità intellettualmente marcata (a parte l'ultima, la frivola e scafata attricetta americana Constance Dowling) non riesce a costruire un rapporto solido e duraturo, ricavandone una sofferenza via via crescente, una frustrazione incontenibile e un crollo della propria autostima.
Anche in considerazione che le altre donne precedenti all’attricetta , perdonavano al Pavese la sua incapacità sessuale , che a tratti assumeva addirittura la connotazione d’impotenza. L’attricetta appunto, abituata a grandi amatori e uomini iper virili…un po’ ha sopportato e convissuto con il problema, poi si stufò e lo prendeva in giro in pubblico, ridicolizzandolo come uomo.. lui questo non lo digerì mai ma, restava con lei per esporla come trofeo e vantarsene, era bella… Lei lo stesso le piaceva essere presentata come la donna dell’intellettuale e scrittore Italiano più di moda del momento… pur essendo un’oca giuliva.


Un po’ come è stato per Marilyn Monroe e Artur Miller… ricordate!!!

E qui si deve far entrare in scena la grande.. immensa Fernanda Pivano, la quale era nata a Genova nel 1917 e venne a Torino con la famiglia nel 1929 … andò a scuola al Classico D’azeglio, dove si era diplomato il Pavese e lui le fece addirittura da professore di Italiano in 4^ e 5^ ginnasio, di lì nacque e poi si cementò un’amicizia tra loro, molto particolare.
Nel 1938, Pavese, tra gli altri libri, portò a Fernanda ”Addio alle armi”, di Ernest Hamingway, da tradurre e li nacquero problemi, amore/stima verso l’Americano, da parte della Pivano: venne addirittura arrestata e carcerata dalla polizia Fascista per il lavoro di traduttrice, di un romanzo disfattista e lesivo dell’Esercito Italiano!!!
Nel 40 Fernanda si diploma al Conservatorio di Torino, in pianoforte, nel 41 si laurea in lettere e nel 43 in Filosofia, sempre all’Università di Torino. Il suo rapporto con Pavese è sempre al top…. fino a che , lei nel 49 si sposa con un architetto Milanese e si trasferisce a vivere a Milano.

In questo periodo succitato (43 – 49) Pavese le chiede di sposarlo, per ben tre volte, purtroppo ricevendone ben tre dinieghi.. di cui l’ultimo con una motivazione, ammesso che le altre due volte fossero solo prese di tempo, senza ritorno, perentorio: “”… No, perché mi sto sposando con Ettore Sottsass!!!””

Questo per Pavese, è stata la sua condanna a morte… ha tenuto .. neanche un anno e poi l’ha fatta finita… dice Nuto… “Ha dovuto trovare il coraggio per farlo… non è stato semplice!!””.

Scusate se l’ho fatta lunga ma, mi sono anche commosso a narrarvela… questa triste ma, interessante storia… di due miti: Pavese e Pivano!!!

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by Don Copula Pice ...





Bene, bello scritto Don !!
Per dire la mia, secondo me il Sommo Cesare non ha tenuto sufficientemente a mente la "buona regola" delle "Piccole cose" del Sommo toscanaccio Pascoli :*
La vita è amara, okay, giusto, però ci regala tante piccole cose, tante piccole gioie... basta saperle afferrare ed apprezzare..!!
Tante "piccole" cose a cui non diamo peso, di cui magari non ci rendiamo nemmeno conto, che invece ci arricchiscono e che ci danno quelle stupende gioie che fanno della vita una bella vita, vissuta appieno!!
Da una serata con gli amici, da una scopatina con l'amante/moglie/picia, passando per un bel bicchiere di barolo o dolcetto chinato, fino ad una chiacchierata con i compari nella Piola virtuale!!

Amici non date per scontato le semplici gioie della vita, anzi fatene tesoro e attaccatevi ad esse, ricordatele nei momenti di difficoltà... vedrete che così saprete trovare un sorriso anche nei momenti più bui!!


ciao, ciao dal vostro Sceriffo stanotte mooolto riflessivo

ps: Don a quando un "saggio racconto" sul Fenoglio? che io amo ancor di più del Cesare...

Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
Lucky10121
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myway:

Nella mia solita navigazione da diporto nel mare del web ho incrociato la prua con questo video e mi sono ricordato che 'sta piola è anche un covo di pescador.
E allora condivido il divertimento con voi.

http://www.youtube.com/watc…

myway
fortissimo
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la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
myway
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Nella mia solita navigazione da diporto nel mare del web ho incrociato la prua con questo video e mi sono ricordato che 'sta piola è anche un covo di pescador.
E allora condivido il divertimento con voi.

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